È in corso l’edizione 2016 di Lucca Comics & Games (qui il programma – qui gli ospiti): dal 28 ottobre al 1 novembre.
È a Lucca, per conto di Letteratitudine, il nostro inviato Furio Detti che collabora con noi nell’ambito della rubrica “Graphic Novel e Fumetti” (qui di seguito il contributo di Furio Detti, da Lucca, con un’intervista a Boban Pesov, Youtuber e vignettista emergente).
* * *
[Articolo a cura di Furio Detti]
* * *
All’assalto dei “Giovani Merda”: intervista a Boban Pesov
Intervistiamo per Letteratitudine a Lucca Comics Boban Pesov, youtuber, fumettista e vignettista impegnato in una crociata contro il giovane pretenzioso da apericena e quartiere degli artisti, quello sempre impegnato, sempre con la conversazione ricercata e lo stile raffinato. Il nostro autore scatena l’odio e la matita, insieme a Amleto De Silva, e si concede qualche riflessione.
Boban Pesov: Grazie mille. Al momento mi definisco illustratore/vignettista, ma non escludo in futuro di fare anche fumetti…
-Hai avuto collaborazioni satiriche, al di fuori del circuito degli “Youtubers”?
Qualcosina, ma niente di rilevante. Mi piacerebbe anche pubblicare le mie vignette per qualche sito o rivista online, ma al momento, forse, non mi sono mai impegnato a proporre qualcosa. In effetti, dopo essermi ritagliato uno spazio su Youtube e con l’aumento dei followers fra il pubblico mi sono già trovato carico di lavoro e soddisfatto.
-Ci piacciono i nuovi media, ma un po’ ci dispiace che gli artisti passino più tempo a promuoversi/autopromuoversi sul web invece di potersi dedicare a tempo pieno alla loro attività artistica. Tu cosa provi a riguardo? Non senti il peso di presentare te stesso, o è ancora un divertimento?
Ogni tanto sì. Probabilmente adesso non vivo più questa situazione, perché mi arrivano parecchie proposte. Forse non tutte ideali per il mio tipo di lavoro, ma va bene. Diciamo che il disagio è una sensazione che appartiene al mio passato più che al presente. Agli inizi sentivo di più l’inadeguatezza; all’epoca non ero stilisticamente neanche cresciuto o sviluppato; e forse mi sentivo molto insicuro nel lanciarmi. Pian piano mi sono costruito un ruolo, dicendomi “Vediamo che succede…” sono stato un po’ “imprenditore di me stesso”.
-Per il tuo stile grafico verso chi ti senti debitore e cosa hai abbandonato col tempo?
Intendi lo stile? Ispirazione, non c’è stata. O meglio: sostengo che c’è, ma è un po’ random. Come Tarantino, che si ispira ai maestri (Leone, Scorsese, Hitchcock…), prendo un po’ qua e un po’ là a seconda del momento e del mio gusto. Ora non voglio equipararmi a Tarantino, ma l’idea, il concetto di base è un po’ quello: quando si vuole cercare una propria forma d’arte si cerca sempre di emulare tanti stili. Non ho voglia di legarmi a uno stile o a un autore specifico, come farebbe un fan, col rischio di copiare troppo. Se vuoi è anche la fortuna del principiante: si pesca un po’ da tutto senza neanche avere la competenza e la capacità dell’intenditore. Vedi tante cose e non approfondisci mai: cerchi di “rubacchiare”, in senso buono, positivo, naturalmente, da tanti maestri. Cerchi di emulare.
-Per quello che riguarda il tuo ultimo lavoro. *Il Dizionario illustrato dei Giovani Merda*, vuoi parlarcene? Come è nata l’idea di lavorare su questo concetto? Chi è il “giovane merda”?
Io sono sempre stato un po’ critico verso i giovani, e in special modo quelli più “cresciutelli”, i pre-30enni universitari o i 30enni postuniversitari che si lagnano che non c’è lavoro, ma non fanno un cazzo per trovarlo. Ovviamente io ho solo illustrato l’opera; l’autore è **Amleto De Silva** e con lui ho collaborato studiando le voci che lui preparava, mano a mano che scriveva. Ho ripercorso tale categoria di persone ovviamente con ironia e un miscuglio di critica verso la poliforme categoria del “Giovane Merda”. Nel dizionario ci sono ben dieci tipologie di personaggio. De Silva ci sa veramente fare: è pazzesco, pungente, ironico, preciso nel tempismo comico, e io mi sentivo veramente dentro il gusto di collaborare al suo progetto. Per me realizzare queste illustrazioni è stato un piacere. Ho anche sperimentato un nuovo stile che non adoperavo prima, un bianco e nero molto fumettistico, con qualche tono di rosso, per “spezzare” un po’. Chi acquisterà il libro capirà la struttura…
-Quale è stato lo scoglio, la difficoltà più grande del tuo percorso artistico?
Imparare a disegnare in digitale. Ancora non ci sono mica riuscito fino in fondo, come voglio io.
-Come mai?
Io sono sempre stato un fissato delle illustrazioni pittoriche, dettagliatissime e megafighe, dei videogiochi. Non mi sono mai impegnato a fondo, ma ho sempre provato il desiderio di arrivare a tale livello e portare quello che realizzo a mano, in analogico, a un adeguato o almeno comparabile livello sul digitale. Certi ci riescono; io ancora no. Non come vorrei, se non altro. Forse mi mancano le ore di lavoro e l’esperienza necessaria. Non mi sono mai allenato, per cui è una sfida che ho ancora davanti. Non ci ho ancora provato a fondo.
-Ci interessa sapere cosa vorresti fare in un futuro non immediato, ma sul medio, lungo periodo…
In questo “futuro anteriore” vorrei realizzare una graphic novel. OK? Lì vorrei tornare al disegno a mano. Poi si vedrà, a seconda dell’editore, ma sarebbe il mio sogno. Ho un paio di storie in mente… Per il futuro più prossimo, sto lavorando a un progetto di comic con un altro Youtuber, Victor Laszlo, un miscuglio tra cinema, web, qualcosa di carino. Stiamo sviluppando la storia, ma siamo agli inizi.
-Un anticipo?
Il protagonista sarà un vecchio bastardo cinico accompagnato da una spalla su cui non dico nulla.
-Ti ringraziamo moltissimo e in bocca al lupo per ogni tuo progetto. Ci piace il tuo lavoro anche se non siamo sempre d’accordo con i tuoi video, ma ti piace disegnare l’eroe di Breaking Bad. E per questo non possiamo non amare Boban Pesov.
Grazie a voi.
* * *
LetteratitudineBlog / LetteratitudineNews / LetteratitudineRadio / LetteratitudineVideo