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Francesco Siena, autore Bonelli e indipendente, creatore di “SuperMarx”, a LUCCA COMICS AND GAMES 2019. L’incontro con il nostro inviato a Lucca, Furio Detti.
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FGIUS sono io. Uno, nessuno, e forse centomila…
Francesco Siena, autore Bonelli e indipendente si candida a trasformista dello stile con la sua produzione variegata e surreale, segno di un’identità aliena che si prende gioco di tutto e tutti
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Furio Detti per Letteratitudine
(Lucca, 01 novembre 2019)
Per Letteratitudine intervistiamo un altro autore emergente che partendo solo dai social e senza una gavetta “regolamentare” è riuscito a conquistarsi una collaborazione con Bonelli (serie *Dragonero Adventures*) e con Il Manifesto tramite Alias Comics: Francesco Siena, detto “Sudario Brando”. Grazie a un personaggio satiricamente surreale, SuperMarx, avatar, alter-ego o incarnazione del filosofo di Treviri dai chiari programmi politici, il nostro autore si prende gioco di generi, autorialità, politica e ruolo del fumettista nell’era dei meme. Con l’affetto di chi sente un debito verso i giganti del fumetto.
**LETT** – Ovviamente ‘Sudario Brando’ è un nome d’arte di cui chiediamo subito ragione al nostro autore…
**Francesco SUDARIO BRANDO** – Non c’è una spiegazione logica. Mi piaceva il suono, e via. Non esiste alcun motivo plausibile…
**LETT**– Credevamo fosse un riferimento al mondo dei Giochi di Ruolo o all’immaginario di Hiroiko Araki che come sai è ospite a LCG2019.
**FSB**– No. Non esiste alcun riferimento pensato, è arrivato come qualunque nome inventato, di fantasia.
**LETT**– Una scelta in stile con l’apparente (o voluta?) casualità della tua produzione: una miscela di supereroistico, ma anche noir, vintage, pulp, street art, fumetto italiano d’autore e suggestioni francesi, da riferimenti pop a estetiche il più possibile peregrine: un passaggio da un genere all’altro, da un autore all’altro: Kirby, Pazienza, Magnus… L’unico legante ci sembra un’attitudine ironica o scanzonata di un carnevale visivo. Perché?
**FSB**– L’idea non nasce da un progetto preciso. Sfrutto il fumetto per stendere sulla carta ogni idea che mi piaccia. Il mio umorismo se posso lo definirei surreale, è il modo che ho io per esprimermi.
**LETT**– Che cos’è FGIUS, una sorta di pubblicazione le cui copertine fioccano a iosa in mille varianti sulla tua pagina Facebook, un progetto collettivo, cos’è?
**FSB**– *FGIUS* è una rivista a fumetti pensata come un’antologia, costruita come un’antologia contenente storie diverse, stili diversi e materiali e tematiche diverse, ma io ne sono l’unico e il solo autore. Tutte le storie sono scritte e disegnate solo da me. Ne disegno copertine personalizzate anche su commissione.
**LETT**– Singolare… Vuoi approfondire questo tuo bisogno di pluristilismo o pluri-identità?
**FSB**– La ‘finzione’ della rivista mi permette di fare quello che desidero nel modo che desidero. Posso passare da uno stile all’altro e da una storia all’altra, grazie a questo prodotto. Che, se avrà successo, sarà completato e concluso da una FGIUS II. Se funzionerà ancora la cosa andrò avanti…
**LETT**– Parlando di storie, qual è la storia professionale di Francesco Sudario Brando?
**FSB**– Ho iniziato nel 2015 disegnando la storia di un amico. Si intitolava *Crom e il segreto dell’acciaio*, era una storia di ispirazione Howardiana, ma il legame con la saga di Conan finiva lì. Era l’Età della Pietra dell’era Eboriana. Pian piano mi sono fatto conoscere tramite i social e ho collaborato così con Bonelli su *Drago Nero* e altre piccole collaborazioni con case editrici indipendenti come Bugs Comics. Attualmente lavoro in completa autoproduzione con FGIUS.
**LETT** – Sei tornato alla coraggiosa sfida dell’autoproduzione dopo essere approdato in casa Bonelli? Fantastico.
**FSB**– Va bene, adesso non è come un tempo, in qualche modo anche le collaborazioni sono più veloci. Uno deve affrontare questo tipo di ambiente anche sotto questi punti di vista, questo è il modo di affrontare il media-fumetto.
**LETT**– A proposito di ‘affrontare’, affrontiamo la tua creatura migliore, *Supermarx* che ha avuto un bel riscontro social tanto da diventare una pubblicazione satirica per Il Manifesto. Ci sarà pure un motivo se *Supermarx* è …super?
**FSB**– Prima di tutto la pubblicazione avviene attraverso Alias Comix tramite il Manifesto. Questo è un trampolino, una zona in cui essere ospitati e proporre fumetti con un pubblico già, diciamo, pronto. Poi chi mi seguiva ha apprezzato questo prodotto e ha avuto successo, è piaciuto. Ho ricevuto delle belle sensazioni dal pubblico.
**LETT**– Quale la tua fonte di ispirazione, a livello di genere?
**FSB**– Mi piacciono tutti i modi di affrontare il fumetto: avventura, supereroistico, giallo, fantascientifico… Satirico o di critica…
**LETT**– Autori di riferimento?
**FSB**– Da bambino comperavo i fumetti della Corno, quindi Jack Kirby, ovviamente. Da lì in qualche modo ho cercato comunque di creare uno stile personale ispirato a tutti gli autori che hanno contato qualcosa per me.
**LETT**– Secondo noi ci sei, notiamo qualcosa di vintage, di provocatorio, di legato al fumetto indipendente… Ci sembra che tu stia giocando a prendere in giro ogni genere.
**FSB**– Negli anni ho letto di tutto. Quelle che mi è piaciuto in qualche modo mi ha ispirato, tento quindi di riprodurlo ispirandomi al mio gusto.
**LETT**– Ti piacerebbe, oltre all’autoproduzione collaborare con altri professionisti?
**FSB**– Come semplice disegnatore vorrei incontrare sceneggiatori con cui entrare in sintonia, che capissero quale è il tipo di strada che sto prendendo. Solo questo.
**LETT**– Ma tu fai anche le sceneggiature dei tuoi fumetti, no? Potresti quindi pensare a una collaborazione per i testi o preferisci solo disegnare?
**FSB** – Sono uno sceneggiatore atipico, come tutti i disegnatori. In realtà io mi sento un disegnatore che pensa e scrive storie in modo visivo. Le mie storie prendono forma mano a mano che disegno quello che ho in mente. Non mi sento uno sceneggiatore quanto un disegnatore che sceneggia.
**LETT**– Ultima domanda: quanto è bello e quanto è brutto lavorare coi social?
**FSB**– Finora dei grandi problemi non ne ho riscontrati. Cerco di non fare polemiche inutili, cerco di mostrare agli altri il mio lavoro, lo sfrutto come un mezzo per farmi pubblicità. Non mi crea problemi.
**LETT**– Grazie di tutto a nome di Letteratitudine.
**FSB**– Grazie a voi.
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