Nell’ambito della rubrica “Le città del mondo e la cultura italiana” abbiamo chiesto alla direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, Laura Pugno, di parlarci – per l’appunto – del rapporto tra Madrid e la nostra cultura (nonché del ruolo svolto dall’IIC che dirige).
[Ne approfittiamo per ringraziare Laura Pugno (scrittrice e poetessa) e ci complimentiamo con lei per la sua nuova silloge di poesie edite da Perrone (di cui ci occuperemo presto) intitolata “L’alea“].
* * *
La città di Madrid e la cultura italiana. Intervista a Laura Pugno, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid
– Laura Pugno, che tipo di città è Madrid?
Madrid è una città estremamente dinamica, una moderna capitale europea con una proposta culturale vastissima, un sistema di mobilità e trasporti capillare, e una grande vivacità. Ho avuto la fortuna di compiere ben due mandati in Spagna, sempre presso l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid: il primo come funzionario per la promozione culturale, tra il 2008 e il 2012; il secondo, come dirigente e direttrice dell’IIC, dal 2015 a oggi. Ho così potuto osservare varie fasi della vita della città, dagli anni della grande crescita economica che ha fatto della Spagna il Paese che è, alla crisi – europea e mondiale – alla successiva ripresa, fino ad oggi.
Negli anni, Madrid ha saputo crescere e rinnovarsi, affrontando e superando le sfide che ogni grande capitale deve risolvere, mantenendo però sempre la gioia di vivere e lo spirito di apertura all’altro: si estás en Madrid, eres de Madrid, dice il detto. E non è solo merito dei meravigliosi cieli azzurri della capitale più alta d’Europa, ma anche e soprattutto delle sue cittadine e cittadini, delle persone che la abitano.
Madrid non è solo una città ben organizzata, è una città accogliente, e questo conta tantissimo.
– Quali attività svolge l’IIC che dirige?
L’Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Madrid è un ufficio all’estero del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dedicato alla promozione della cultura italiana in Spagna.
Realizziamo eventi ed attività in moltissimi campi, all’arte al cinema, dalla musica al design e all’enogastronomia, dall’editoria e letteratura al teatro e alla danza, seguendo le linee guida della Farnesina, la strategia integrata “Vivere all’italiana” che punta in modo particolare sulla valorizzazione delle industrie culturali e delle imprese creative del nostro Paese. Collaboriamo con le università e con numerosissimi centri culturali in tutta la Spagna, dato che la nostra attività si estende a tutte le regioni in cui, in linea generale, si parla il castigliano e oltre, comprendendo anche i Paesi Baschi, la Galizia, le Canarie…
Inoltre, l’Istituto Italiano di Cultura gestisce una fiorente scuola di lingua che rappresenta uno dei punti di riferimento per l’insegnamento dell’italiano in Spagna. Abbiamo più di mille studenti e offriamo corsi dall’A1 al C2, integrati con il nostro programma di attività culturali, che è vastissimo (e consultabile qui: www.iicmadrid.esteri.it).
– In che modo, in generale, per quel che le è dato sapere, la cultura italiana si relaziona con la città?
L’Istituto Italiano di Cultura di Madrid – che ha sede in uno dei Palazzi più belli della rete culturale della Farnesina – è una sede storica, e ha sempre giocato un ruolo di primo piano nella vita culturale della città, prima e dopo la transizione democratica. Questo, unito al perdurante potere di attrazione che la nostra cultura continua ad esercitare, non solo in Spagna, e alla presenza di una attiva comunità di italiani all’estero, fa sì che l’offerta di cultura italiana a Madrid sia molto ampia e continui a crescere nel tempo. Non dobbiamo dimenticare che l’Italia e la Spagna sono reciprocamente il primo Paese per scambi di studenti Erasmus, e questo crea una fittissima rete di relazioni e di contatti tra le due nazioni e le due culture, “people to people”.
In un contesto come questo, ricco di stimoli e di attività autonome, il ruolo dell’Istituto Italiano di Cultura, anche per la sua natura pubblica, consiste, a mio avviso, nel porsi come “laboratorio di ricerca”, nel portare a Madrid il meglio della creatività contemporanea, percorrendo “vie meno battute” e dialogando con la città in una logica che non è solo di promozione culturale, ma di relazioni culturali e ancor di più – soprattutto se guardiamo ai giovani artisti e creativi italiani che vivono in Spagna o che comunque con la Spagna dialogano – di creazione congiunta. Non bisogna poi dimenticare che per noi italiani la Spagna è la porta d’accesso all’America Latina, un intero continente, in crescita economica e demografica, che svolgerà un ruolo di primo piano nel XXI secolo e con cui l’Italia, per ragioni storiche, intrattiene relazioni forti.
– Tra gli eventi organizzati dall’IIC di Madrid, qual è quello che ricorda con particolare emozione e di cui è particolarmente orgogliosa? E perché?
In linea con la risposta alla domanda precedente, sono particolarmente orgogliosa dei formati innovativi di promozione culturale che con l’IIC abbiamo creato e sostenuto in questi anni.
Tra questi, vorrei citare in particolare il Premio Solinas Italia Spagna, un riconoscimento al miglior soggetto cinematografico pensato per la coproduzione tra i due Paesi, che abbiamo creato nel 2015 con Annamaria Granatello, la direttrice del Premio Solinas.
In seguito, in considerazione dell’entrata dell’Italia nel 2017 in Ibermedia – il fondo di aiuto al settore audiovisivo del mondo iberoamericano, che ci vede insieme a Argentina, Brasile, Bolivia, Colombia, Costa Rica, Cuba, Cile, Ecuador, Spagna, Guatemala, Messico, Panama, Paraguay, Perù, Portogallo, Porto Rico, Repubblica Dominicana, Uruguay e Venezuela – abbiamo ampliato il contesto del Premio anche all’America Latina.
Il Solinas Italia Spagna si rivolge a sceneggiatori professionisti, o sceneggiatori emergenti che intendano presentare un progetto forte ed ambizioso da proporre al mondo della produzione e del cinema italiano, spagnolo e internazionale.
Accanto al Premio, e per valorizzarne al massimo le potenzialità, abbiamo organizzato e organizziamo incontri tra produttori cinematografici italiani e spagnoli, così come organizziamo tutti gli anni incontri tra editori italiani e spagnoli perché crediamo ampi siano i margini per la traduzione e diffusione della letteratura italiana contemporanea in una lingua come il castigliano, che conta quattrocento milioni di parlanti.
Il nostro Forum del Libro Italia Spagna E 3 + , che quest’anno conta col sostegno dell’Istituto per il Commercio con l’Estero di Madrid e si è “gemellato” con il Forum del Libro italiano, ha già quattro edizioni all’attivo. L’edizione 2019 è dedicata alla saggistica e ha portato a Madrid case editrici Adelphi, Il Saggiatore, Laterza, Minimum Fax, Nottetempo e Quodlibet. Si tratta di un’iniziativa interessante in un momento in cui l’editoria italiana, come dagli ultimi studi dell’Associazione Italiana Editori, vive un momento favorevole per quanto riguarda l’estero, e che contiamo di presentare a Roma, alla Fiera Più Libri Più Liberi, nel mese di dicembre.
Ma non finisce qui, la lista sarebbe ancora lunga, e vorrei citare in particolare i numerosi progetti dedicati alla drammaturgia italiana che abbiamo realizzato e realizzeremo insieme al Premio Riccione Teatro, che è una eccellenza italiana, e con il prezioso sostegno del Centro Dramático Nacional di Madrid.
Quest’anno a marzo, presso il teatro Valle Inclán, si è svolta la prima edizione di Nuova Escena Italiana, una manifestazione dedicata ai vincitori e finalisti del Premio Riccione e del Premio Tondelli, a cui ha fatto seguito, a ottobre, il Focus Italia presso il Salón del Libro Teatral di Madrid.
L’anno prossimo, a marzo 2020, Nuova Escena Italiana avrà una seconda edizione, a cui stiamo già lavorando: letteratura e teatro, in Italia, stanno tornando a parlarsi, e non possiamo dimenticare che quest’anno, e non a caso, la XIX edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo è stata dedicata proprio all’Italiano sul palcoscenico.
L’Istituto è molto attivo anche nel campo dell’arte, da poco abbiamo inaugurato “Fuori campo”, la prima personale in Spagna della fotografa Marina Ballo Charmet, a cura di Stefano Chiodi, che segue una lunga serie di mostre dedicate a maestri a maestre dell’arte italiana contemporanea come Gabriele Basilico, Paolo Gioli, Franco Vimercati, Raffaela Mariniello e a nomi emergenti come Lina Fucà e Alessandra Calò.
Ai giovani fotografi, sia italiani che spagnoli, abbiamo poi dedicato la prima edizione del concorso ItMakES Art, un progetto fortemente voluto dall’Ambasciata d’Italia che mira a offrire nuove opportunità e a creare ipotesi di collaborazione agli artisti delle nuove generazioni.
Per il nostro bando 2019, in collaborazione col maggior festival di fotografia spagnolo, PhotoEspaña, e con il centro Camera di Torino, ci siamo ispirati ad alcuni versi di Pier Paolo Pasolini, “Sono stato razionale e sono stato irrazionale/fino in fondo” per lanciare il tema Razionale/Irrazionale come chiave di lettura del nostro tempo attraverso quella che è davvero l’arte del nostro tempo, la fotografia. Nel 2020, naturalmente, ci sarà una seconda edizione….
Ho scritto molto, ed è ancora poco…. Non posso però chiudere questa risposta senza menzionare le due edizioni del Festival diffuso di poesia e scrittura I quattro elementi, dedicate rispettivamente all’Acqua e alla Terra e all’Aria e al Fuoco, che si sono svolte nella nostra bellissima sede nel mese di ottobre 2018 e nel 2019.
Un’occasione di incontro tra poesia, musica, arti visive e performance che è stata anche la cornice dei lavori della Mappa immaginaria della poesia italiana contemporanea: un progetto all’incontro tra poesia, dati e infografica – anzi infoestetica – a cui tengo moltissimo e che dovrebbe arrivare a compimento nel 2020.
– Ci sono “progetti in cantiere” di cui vorrebbe parlarci?
A breve, il 21 novembre, inaugureremo la dodicesima edizione del Festival de cine italiano de Madrid, la nostra manifestazione più ampia e impegnativa di tutto l’anno culturale, che si svolge nella nostra sede, Palacio de Abrantes, e presso i cine Renoir Princesa di Madrid, una “multisala d’autore” a due passi da Plaza de España.
Organizzato con il sostegno di Endesa, il Festival è nato come risposta al forte interesse del pubblico e degli specialisti del settore spagnoli nei confronti del cinema italiano contemporaneo. Si articola in tre sezioni a concorso: lungometraggi, cortometraggi e documentari; per i cortometraggi e i documentari sono due giurie spagnole a decretare i vincitori mentre per i lungometraggi è il pubblico a decidere il miglior film, il che rappresenta un segnale importante anche per i distributori spagnoli interessati al nostro cinema, che di anno in anno guardano al Festival de cine italiano de Madrid con sempre maggiore attenzione. L’offerta si caratterizza per l’assoluta contemporaneità, qualità ed eterogeneità: tutte le proiezioni sono anteprime assolute in Spagna e i film – selezionati tra quelli presentati nell’anno in corso nei maggiori festival internazionali come Berlino, Cannes, Venezia, Toronto – vengono sottotitolati in spagnolo a cura dell’IIC.
Ogni anno, poi, nel corso del gala d’inaugurazione che si tiene a Palacio de Abrantes, viene conferito il Premio alla Carriera che nel corso degli anni è stato assegnato a Pupi Avati, Toni Servillo, Margherita Buy, Mario Martone, i Fratelli Taviani, Marco Bellocchio, Gianni Amelio, Francesca Archibugi, Nicola Piovani, Cecilia Mangini e Laura Morante.
Tutte le proiezioni sono gratuite, e contiamo su almeno 10.000 spettatori, appassionati e fedeli. E il trend è in crescita, in sala ma anche online, e soprattutto tra i giovani, come dimostra anche l’incremento delle visite alla nostra pagina web che nel periodo di svolgimento del festival sono aumentate del 15% dal 2017 al 2018.
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Madrid è una città estremamente dinamica, una moderna capitale europea con una proposta culturale vastissima, un sistema di mobilità e trasporti capillare, e una grande vivacità. Ho avuto la fortuna di compiere ben due mandati in Spagna, sempre presso l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid: il primo come funzionario per la promozione culturale, tra il 2008 e il 2012; il secondo, come dirigente e direttrice dell’IIC, dal 2015 a oggi. Ho così potuto osservare varie fasi della vita della città, dagli anni della grande crescita economica che ha fatto della Spagna il Paese che è, alla crisi – europea e mondiale – alla successiva ripresa, fino ad oggi.
Negli anni, Madrid ha saputo crescere e rinnovarsi, affrontando e superando le sfide che ogni grande capitale deve risolvere, mantenendo però sempre la gioia di vivere e lo spirito di apertura all’altro: si estás en Madrid, eres de Madrid, dice il detto. E non è solo merito dei meravigliosi cieli azzurri della capitale più alta d’Europa, ma anche e soprattutto delle sue cittadine e cittadini, delle persone che la abitano.
Madrid non è solo una città ben organizzata, è una città accogliente, e questo conta tantissimo.
-Quali attività svolge l’IIC che dirige?
L’Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Madrid è un ufficio all’estero del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dedicato alla promozione della cultura italiana in Spagna.
Realizziamo eventi ed attività in moltissimi campi, all’arte al cinema, dalla musica al design e all’enogastronomia, dall’editoria e letteratura al teatro e alla danza, seguendo le linee guida della Farnesina, la strategia integrata “Vivere all’italiana” che punta in modo particolare sulla valorizzazione delle industrie culturali e delle imprese creative del nostro Paese. Collaboriamo con le università e con numerosissimi centri culturali in tutta la Spagna, dato che la nostra attività si estende a tutte le regioni in cui, in linea generale, si parla il castigliano e oltre, comprendendo anche i Paesi Baschi, la Galizia, le Canarie…
Inoltre, l’Istituto Italiano di Cultura gestisce una fiorente scuola di lingua che rappresenta uno dei punti di riferimento per l’insegnamento dell’italiano in Spagna. Abbiamo più di mille studenti e offriamo corsi dall’A1 al C2, integrati con il nostro programma di attività culturali, che è vastissimo (e consultabile qui: www.iicmadrid.esteri.it).
-In che modo, in generale, per quel che le è dato sapere, la cultura italiana si relaziona con la città?
L’Istituto Italiano di Cultura di Madrid – che ha sede in uno dei Palazzi più belli della rete culturale della Farnesina – è una sede storica, e ha sempre giocato un ruolo di primo piano nella vita culturale della città, prima e dopo la transizione democratica. Questo, unito al perdurante potere di attrazione che la nostra cultura continua ad esercitare, non solo in Spagna, e alla presenza di una attiva comunità di italiani all’estero, fa sì che l’offerta di cultura italiana a Madrid sia molto ampia e continui a crescere nel tempo. Non dobbiamo dimenticare che l’Italia e la Spagna sono reciprocamente il primo Paese per scambi di studenti Erasmus, e questo crea una fittissima rete di relazioni e di contatti tra le due nazioni e le due culture, “people to people”.
In un contesto come questo, ricco di stimoli e di attività autonome, il ruolo dell’Istituto Italiano di Cultura, anche per la sua natura pubblica, consiste, a mio avviso, nel porsi come “laboratorio di ricerca”, nel portare a Madrid il meglio della creatività contemporanea, percorrendo “vie meno battute” e dialogando con la città in una logica che non è solo di promozione culturale, ma di relazioni culturali e ancor di più – soprattutto se guardiamo ai giovani artisti e creativi italiani che vivono in Spagna o che comunque con la Spagna dialogano – di creazione congiunta. Non bisogna poi dimenticare che per noi italiani la Spagna è la porta d’accesso all’America Latina, un intero continente, in crescita economica e demografica, che svolgerà un ruolo di primo piano nel XXI secolo e con cui l’Italia, per ragioni storiche, intrattiene relazioni forti.
-Tra gli eventi organizzati dall’IIC di Madrid, qual è quello che ricorda con particolare emozione e di cui è particolarmente orgogliosa? E perché?
In linea con la risposta alla domanda precedente, sono particolarmente orgogliosa dei formati innovativi di promozione culturale che con l’IIC abbiamo creato e sostenuto in questi anni.
Tra questi, vorrei citare in particolare il Premio Solinas Italia Spagna (https://www.premiosolinas.it/concorsi/#italia-spagna-2019), un riconoscimento al miglior soggetto cinematografico pensato per la coproduzione tra i due Paesi, che abbiamo creato nel 2015 con Annamaria Granatello, la direttrice del Premio Solinas.
In seguito, in considerazione dell’entrata dell’Italia nel 2017 in Ibermedia – il fondo di aiuto al settore audiovisivo del mondo iberoamericano, che ci vede insieme a Argentina, Brasile, Bolivia, Colombia, Costa Rica, Cuba, Cile, Ecuador, Spagna, Guatemala, Messico, Panama, Paraguay, Perù, Portogallo, Porto Rico, Repubblica Dominicana, Uruguay e Venezuela – abbiamo ampliato il contesto del Premio anche all’America Latina.
Il Solinas Italia Spagna si rivolge a sceneggiatori professionisti, o sceneggiatori emergenti che intendano presentare un progetto forte ed ambizioso da proporre al mondo della produzione e del cinema italiano, spagnolo e internazionale.
Accanto al Premio, e per valorizzarne al massimo le potenzialità, abbiamo organizzato e organizziamo incontri tra produttori cinematografici italiani e spagnoli, così come organizziamo tutti gli anni incontri tra editori italiani e spagnoli perché crediamo ampi siano i margini per la traduzione e diffusione della letteratura italiana contemporanea in una lingua come il castigliano, che conta quattrocento milioni di parlanti.
Il nostro Forum del Libro Italia Spagna E 3 + , che quest’anno conta col sostegno dell’Istituto per il Commercio con l’Estero di Madrid e si è “gemellato” con il Forum del Libro italiano, ha già quattro edizioni all’attivo. L’edizione 2019 è dedicata alla saggistica e ha portato a Madrid case editrici Adelphi, Il Saggiatore, Laterza, Minimum Fax, Nottetempo e Quodlibet. Si tratta di un’iniziativa interessante in un momento in cui l’editoria italiana, come dagli ultimi studi dell’Associazione Italiana Editori, vive un momento favorevole per quanto riguarda l’estero, e che contiamo di presentare a Roma, alla Fiera Più Libri Più Liberi, nel mese di dicembre.
Ma non finisce qui, la lista sarebbe ancora lunga, e vorrei citare in particolare i numerosi progetti dedicati alla drammaturgia italiana che abbiamo realizzato e realizzeremo insieme al Premio Riccione Teatro, che è una eccellenza italiana, e con il prezioso sostegno del Centro Dramático Nacional di Madrid.
Quest’anno a marzo, presso il teatro Valle Inclán, si è svolta la prima edizione di Nuova Escena Italiana, una manifestazione dedicata ai vincitori e finalisti del Premio Riccione e del Premio Tondelli, a cui ha fatto seguito, a ottobre, il Focus Italia presso il Salón del Libro Teatral di Madrid.
L’anno prossimo, a marzo 2020, Nuova Escena Italiana avrà una seconda edizione, a cui stiamo già lavorando: letteratura e teatro, in Italia, stanno tornando a parlarsi, e non possiamo dimenticare che quest’anno, e non a caso, la XIX edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo è stata dedicata proprio all’Italiano sul palcoscenico.
L’Istituto è molto attivo anche nel campo dell’arte, da poco abbiamo inaugurato “Fuori campo”, la prima personale in Spagna della fotografa Marina Ballo Charmet, a cura di Stefano Chiodi, che segue una lunga serie di mostre dedicate a maestri a maestre dell’arte italiana contemporanea come Gabriele Basilico, Paolo Gioli, Franco Vimercati, Raffaela Mariniello e a nomi emergenti come Lina Fucà e Alessandra Calò.
Ai giovani fotografi, sia italiani che spagnoli, abbiamo poi dedicato la prima edizione del concorso ItMakES Art, un progetto fortemente voluto dall’Ambasciata d’Italia che mira a offrire nuove opportunità e a creare ipotesi di collaborazione agli artisti delle nuove generazioni.
Per il nostro bando 2019, in collaborazione col maggior festival di fotografia spagnolo, PhotoEspaña, e con il centro Camera di Torino, ci siamo ispirati ad alcuni versi di Pier Paolo Pasolini, “Sono stato razionale e sono stato irrazionale/fino in fondo” per lanciare il tema Razionale/Irrazionale come chiave di lettura del nostro tempo attraverso quella che è davvero l’arte del nostro tempo, la fotografia. Nel 2020, naturalmente, ci sarà una seconda edizione….
Ho scritto molto, ed è ancora poco….. Non posso però chiudere questa risposta senza menzionare le due edizioni del Festival diffuso di poesia e scrittura I quattro elementi, dedicate rispettivamente all’Acqua e alla Terra e all’Aria e al Fuoco, che si sono svolte nella nostra bellissima sede nel mese di ottobre 2018 e nel 2019. (https://iicmadrid.esteri.it/iic_madrid/it/gli_eventi/calendario/2019/10/i-quattro-elementi-festival-diffuso_0.html)
Un’occasione di incontro tra poesia, musica, arti visive e performance che è stata anche la cornice dei lavori della Mappa immaginaria della poesia italiana contemporanea: un progetto all’incontro tra poesia, dati e infografica – anzi infoestetica – a cui tengo moltissimo e che dovrebbe arrivare a compimento nel 2020.
-Ci sono “progetti in cantiere” di cui vorrebbe parlarci?
A breve, il 21 novembre, inaugureremo la dodicesima edizione del Festival de cine italiano de Madrid, la nostra manifestazione più ampia e impegnativa di tutto l’anno culturale, che si svolge nella nostra sede, Palacio de Abrantes, e presso i cine Renoir Princesa di Madrid, una “multisala d’autore” a due passi da Plaza de España.
Organizzato con il sostegno di Endesa, il Festival è nato come risposta al forte interesse del pubblico e degli specialisti del settore spagnoli nei confronti del cinema italiano contemporaneo. Si articola in tre sezioni a concorso: lungometraggi, cortometraggi e documentari; per i cortometraggi e i documentari sono due giurie spagnole a decretare i vincitori mentre per i lungometraggi è il pubblico a decidere il miglior film, il che rappresenta un segnale importante anche per i distributori spagnoli interessati al nostro cinema, che di anno in anno guardano al Festival de cine italiano de Madrid con sempre maggiore attenzione. L’offerta si caratterizza per l’assoluta contemporaneità, qualità ed eterogeneità: tutte le proiezioni sono anteprime assolute in Spagna e i film – selezionati tra quelli presentati nell’anno in corso nei maggiori festival internazionali come Berlino, Cannes, Venezia, Toronto – vengono sottotitolati in spagnolo a cura dell’IIC.
Ogni anno, poi, nel corso del gala d’inaugurazione che si tiene a Palacio de Abrantes, viene conferito il Premio alla Carriera che nel corso degli anni è stato assegnato avPupi Avati, Toni Servillo, Margherita Buy, Mario Martone, i Fratelli Taviani, Marco Bellocchio, Gianni Amelio, Francesca Archibugi, Nicola Piovani, Cecilia Mangini e Laura Morante.
Tutte le proiezioni sono gratuite, e contiamo su almeno 10.000 spettatori, appassionati e fedeli. E il trend è in crescita, in sala ma anche online, e soprattutto tra i giovani, come dimostra anche l’incremento delle visite alla nostra pagina web (https://www.festivaldecineitalianodemadrid.com/) che nel periodo di svolgimento del festival sono aumentate del 15% dal 2017 al 2018.