È partita la 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica organizzata dalla Biennale di Venezia. Si svolgerà al Lido di Venezia dal 28 agosto al 7 settembre 2019. L’attrice Alessandra Mastronardi condurrà le serate di apertura e di chiusura.
Letteratitudine seguirà l’intera rassegna, aggiornando questa pagina giorno per giorno…
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La Mostra vuole favorire la conoscenza e la diffusione del cinema internazionale in tutte le sue forme di arte, di spettacolo e di industria, in uno spirito di libertà e di dialogo. Ecco come sono organizzati gli eventi.
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FILM
La selezione ufficiale comprende le sezioni Venezia 76, Fuori Concorso, Orizzonti, Venezia Classici, Sconfini, Biennale College – Cinema, Venice Virtual Reality e un Evento Speciale.
Le sezioni autonome e parallele, organizzate autonomamente secondo un proprio regolamento, comprendono la Settimana Internazionale della Critica e le Giornate degli Autori.
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PROGRAMMA
È previsto un doppio programma: per il pubblico e per gli accreditati.
Il pubblico ha un proprio percorso di accesso alle proiezioni segnalato nella programmazione giornaliera.
Gli accreditati hanno un proprio percorso di accesso alle proiezioni segnalato nella programmazione giornaliera ad essi destanata. I badge di accredito sono strettamente personali e non cedibili. L’accesso in sala è consentito fino a esaurimento dei posti disponibili.
I film vengono proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano e in inglese.
Biglietti e abbonamenti sono in prevendita online su Boxol.it
Le prevendite sono inoltre disponibili dal giorno prima della proiezione presso le biglietterie del Lido e di Venezia.
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GIURIE E PREMI
Sono 5 le giurie della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica: Venezia 76, Orizzonti, Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, Venice Virtual Reality, Venezia Classici.
I premi ufficiali saranno assegnati sabato 7 settembre 2019 nel corso della Cerimonia di premiazione.
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Le serate di apertura e chiusura di Venezia 76
L’attrice Alessandra Mastronardi condurrà le serate di apertura e di chiusura della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2019, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.
Alessandra Mastronardi aprirà la 76. Mostra di Venezia nella serata di mercoledì 28 agosto 2019, sul palco della Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido) in occasione della cerimonia di inaugurazione, e guiderà la cerimonia di chiusura il 7 settembre, in occasione della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali della 76. Mostra.
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La vérité di Kore-eda Hirokazu film di apertura della 76. Mostra
La vérité (The Truth), diretto da Kore-eda Hirokazu (Un affare di famiglia; The Third Murder; Like Father, Like Son) e interpretato da Catherine Deneuve, Juliette Binoche, Ethan Hawke, è il film di apertura, in Concorso, della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.
“Apprendo con gioia immensa – ha dichiarato il regista Kore-eda Hirokazu – che il mio nuovo film La vérité è stato selezionato in apertura del concorso della Mostra di Venezia. Sono estremamente onorato. Desidero esprimere la mia sincera gratitudine a tutto lo staff della Mostra. Le riprese si sono svolte lo scorso autunno a Parigi in dieci settimane. Come già è stato ufficialmente annunciato, il cast è prestigioso, e il film racconta una piccola storia di famiglia che si sviluppa principalmente in una casa. È all’interno di questo piccolo universo che ho provato a far vivere i miei personaggi con le loro menzogne, orgogli, rimpianti, tristezze, gioie e riconciliazioni. Spero sinceramente che il film vi piaccia”.
“Per il primo film realizzato al di fuori del suo Paese – ha dichiarato il direttore Alberto Barbera – Kore-eda ha avuto il privilegio di poter lavorare con due grandi star del cinema francese. L’incontro fra l’universo personale dell’autore giapponese più significativo del momento, e due attrici tanto amate come Catherine Deneuve e Juliette Binoche, ha dato vita a una poetica riflessione sul rapporto madre-figlia e il complesso mestiere d’attrice, che sarà un piacere presentare in apertura alla prossima edizione della Mostra del Cinema di Venezia”.
La vérité sarà proiettato in prima mondiale mercoledì 28 agosto nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia.
Questa è la sinossi del film – Fabienne (Catherine Deneuve) è una star del cinema francese circondata da uomini che la adorano e la ammirano. Quando pubblica la sua autobiografia, la figlia Lumir (Juliette Binoche) torna a Parigi da New York con marito (Ethan Hawke) e figlia. L’incontro tra madre e figlia si trasformerà velocemente in un confronto: le verità verranno a galla, i conti saranno sistemati, gli amori e i risentimenti confessati.
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Pedro Almodóvar Leone d’Oro alla carriera
Il riconoscimento al grande regista sarà consegnato giovedì 29 agosto alle ore 14 in Sala Grande.
È stato attribuito a Pedro Almodóvar il Leone d’Oro alla carriera per un regista della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.
La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera.
Pedro Almodóvar nell’accettare la proposta ha dichiarato: “Sono molto emozionato e onorato per il regalo di questo Leone d’Oro. Ho bellissimi ricordi della Mostra di Venezia. Il mio debutto internazionale ha avuto luogo lì nel 1983 con L’indiscreto fascino del peccato. Era la prima volta che uno dei miei film viaggiava fuori dalla Spagna. È stato il mio battesimo internazionale ed è stata una meravigliosa esperienza, come lo è stata il mio ritorno con Donne sull’orlo di una crisi di nervi nel 1988. Questo Leone diventerà la mia mascotte, insieme ai due gatti con cui vivo. Grazie dal profondo del cuore per questo premio”.
A proposito di questo riconoscimento, Alberto Barbera ha dichiarato: “Almodóvar non è solo il più grande e influente regista spagnolo dopo Buñuel, ma l’autore che è stato capace di offrire della Spagna post-franchista il ritratto più articolato, controverso e provocatorio. I temi della trasgressione, del desiderio e dell’identità sono il terreno d’elezione dei suoi lavori, intrisi di corrosivo umorismo e ammantati di uno splendore visivo che conferisce inediti bagliori all’estetica camp e della pop-art a cui si rifà esplicitamente. Il mal d’amore, lo struggimento dell’abbandono, l’incoerenza del desiderio e le lacerazioni della depressione, confluiscono in film a cavallo fra il melodramma e la sua parodia, attingendo a vertici di autenticità emotiva che ne riscattano gli eventuali eccessi formali. Senza dimenticare che Almodóvar eccelle soprattutto nel dipingere ritratti femminili incredibilmente originali, in virtù della rara empatia che gli consente di rappresentarne la forza, la ricchezza emotiva e le inevitabili debolezze con un’autenticità rara e toccante”.
Pedro Almodóvar (qui il video della cerimonia di premiazione) è nato a Calzada de Calatrava, nel cuore de La Mancha, negli anni ‘50. A diciassette anni se n’è andato di casa e si è trasferito a Madrid senza soldi e senza lavoro, ma con un progetto molto chiaro in testa: studiare cinema e dirigere film. Era impossibile iscriversi alla Scuola di Cinema, perché Franco l’aveva appena chiusa. Ma nonostante la dittatura che soffocava il Paese, per un adolescente di provincia Madrid rappresentava comunque la cultura, l’indipendenza e la libertà.
Ha svolto molti lavori precari, ma ha potuto comprarsi la sua prima cinepresa Super-8mm soltanto quando ha ottenuto un lavoro “serio” alla Compagnia nazionale dei telefoni di Spagna nel 1971, dove ha lavorato per dodici anni come assistente amministrativo. Di mattina, il suo lavoro gli ha permesso una profonda conoscenza della classe media spagnola all’inizio dell’età dei consumi, con i suoi drammi e le sue sfortune, una vera miniera d’oro per un futuro narratore. Di sera e di notte, invece, ha scritto, amato, recitato con il mitico gruppo teatrale indipendente Los Goliardos, e ha girato film in Super-8.
Ha collaborato con varie riviste underground e ha scritto racconti, alcuni dei quali sono stati pubblicati. È stato membro di un gruppo parodistico punk-rock, Almodóvar & McNamara. Ha avuto la fortuna che la sua crescita personale ha coinciso con il fenomeno della Madrid democratica dei tardi anni ’70 e dei primi ’80. Era il periodo che il mondo ha conosciuto come la Movida.
Dopo un anno e mezzo ricco di lavori in 16mm, nel 1980 ha debuttato nel lungometraggio con Pepi, Luci, Bom, un film no-budget realizzato in cooperativa con il resto della troupe e del cast, tutti debuttanti a eccezione di Carmen Maura.
Nel 1986 ha fondato la casa di produzione El Deseo con suo fratello Agustín. Il loro primo progetto è stato La legge del desiderio. Da allora, insieme hanno prodotto tutti i film che Pedro ha scritto e diretto, e hanno anche prodotto film di altri giovani registi.
Nel 1988, Donne sull’orlo di una crisi di nervi, in concorso alla Mostra di Venezia dove ha vinto il Premio per la sceneggiatura, gli ha dato notorietà internazionale. Da allora, i suoi film sono circolati in tutto il mondo.
Con Tutto su mia madre (1999) ha vinto il suo primo Oscar, per il Miglior film straniero, ed è stato anche premiato come Miglior regista al Festival di Cannes. Tre anni più tardi, Parla con lei gli ha fatto ottenere un altro Oscar per la Migliore sceneggiatura.
Nel 2004, La mala educación è stato scelto per aprire il Festival di Cannes. Nel 2006 ha presentato Volver a Cannes, dove il film ha ottenuto il Premio per la migliore sceneggiatura e il Premio per la migliore interpretazione per le sei attrici del film, guidate da Penélope Cruz, che per questo ruolo è diventata la prima attrice nominata all’Oscar per un film in lingua spagnola.
Pedro Almodóvar è stato insignito del Premio per le Arti Principe delle Asturie, e ha ricevuto speciali onorificenze dalle Università di Harvard e Oxford.
Alcuni suoi film sono stati adattati per spettacoli teatrali (Tutto su mia madre) e anche per musical (Donne sull’orlo di una crisi di nervi).
Filmografia
1980 Pepi, Luci, Bom
1982 Labirinto di passioni
1983 L’indiscreto fascino del peccato
1984-85 Che ho fatto io per meritare questo?
1985-86 Matador
1986 La legge del desiderio
1988 Donne sull’orlo di una crisi di nervi
1989 Legami!
1991 Tacchi a spillo
1993 Kika
1995 Il fiore del mio segreto
1997 Carne trémula
1999 Tutto su mia madre
2001 Parla con lei
2003 La mala educación
2006 Volver
2009 Gli abbracci spezzati
2011 La pelle che abito
2013 Gli amanti passeggeri
2016 Julieta
2019 Dolor y gloria
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Brad Pitt, protagonista di “Ad Astra” James Gray
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Tra gli ospiti prestigiosi della 76. Mostra del Cinema di Venezia c’è Brad Pitt, astronauta protagonista del film “Ad Astra di James Gray”. “Si tratta probabilmente del lavoro più difficile della mia vita”, ha dichiarato Brad Pitt. “Un film delicato, una vera e propria sfida. Non è facile raccontare una storia tra padre e figlio cercando di mantenere il giusto equilibrio”.
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Scarlett Johansson, protagonista con Adam Driver di “Marriage Story” di Noah Baumbach
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Il racconto doloroso di un’esperienza che trova riscontro nella vita personale di Scarlett Johansson che interpreta, al fianco di Adam Driver, il ruolo di protagonista nel film “Marriage Story” di Noah Baumbach (una produzione Netflix). La storia è incentrata sulla separazione tra un regista off di Broadway e un’attrice californiana di serie tv, con un figlio di otto anni.” Il caso ha infatti voluto che proprio nel periodo in cui è stato girato il film la Johansson si stava separando dal secondo marito, Romain Dauriac. “Ho accettato il ruolo di Nicole e ho messo tutta me stessa ben più che nei film precedenti”, ha dichiarato l’attrice. “La mia Nicole (il personaggio del film) si sforza di essere riconosciuta come persona ed è alla ricerca di una propria identità al di là del matrimonio fallito. Trovo che sia molto bello continuare a provare sentimenti positivi e umanità proprio quando invece stai rompendo tutto”.
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THE PERFECT CANDIDATE di Haifaa Al-Mansour
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La conferenza stampa di presentazione del film The Perfect Candidate della regista saudita Haifaa Al-Mansour: al suo secondo film, dopo Una Bicicletta Verde. Il film racconta la storia delle difficoltà di una donna di candidarsi a sindaco della sua città e, contestualmente, punta il dito sulla condizione femminile in quella parte del mondo, “per incoraggiare le donne saudite a liberarsi dal sistema che ci ha deliberatamente ostacolato”.
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IL SINDACO DEL RIONE SANITÀ di Mario Martone
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La conferenza stampa sul nuovo film di Mario Martone. Il regista è stato accompagnato dalla moglie, Ippolita Di Majo, e dagli interpreti Francesco Di Leva, Massimiliano Gallo, Daniela Ioia, Roberto de Francesco, Adriano Pantaleo
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WASP NETWORK di Olivier Assayas
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Penelope Cruz in un film tra spie e doppi giochi. Attori: Penélope Cruz, Edgar Ramirez, Gael Garcia Bernal, Wagner Moura, Ana de Armas, Leonardo Sbaraglia
Wasp Network, film diretto da Olivier Assayas, è la storia di cinque prigionieri politici cubani, imprigionati dagli Stati Uniti dalla fine degli anni ’90 con l’accusa di spionaggio e omicidio. Il gruppo è composto da spie che, mentre la guerra fredda volgeva al termine, vengono inviate dai servizi di controspionaggio di Cuba per monitorare un gruppo anti-Castro con sede in Florida, che avrebbe progettato una serie di attacchi militari…
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THE LAUNDROMAT (Panama Papers) di Steven Soderbergh
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La leggenda vivente del cinema, Meryl Streep, nel film di Steven Soderbergh. Nel cast anche: Gary Oldman e Antonio Banderas.
Sotto la superficie del mondo della finanza globale scorre un sistema segreto che trasporta trilioni di dollari dal traffico di droga, dall’evasione fiscale, dalla corruzione e da altre attività illegali. Dietro tale sistema si celano individui che beneficiano degli aiuti di banchieri, avvocati e revisori di conti che vengono pagati per girarsi dall’altra parte. Ciò è quello che porta involontariamente alla luce Ellen Martin, una pensionata della classe media alla ricerca di risarcimento per la morte del marito.
““Credo che il dolore sia una grande una grande motivazione, che il lutto sia un motore per fare molte cose. I genitori i cui figli sono stati uccisi nelle varie sparatorie in Connecticut o in Ohio non si fermano nel tentativo di cambiare il mondo. Contiamo sulle persone a cui veramente importa, quando qualcosa è personale non ci si ferma”, ha dichiarato Meryl Streep.
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JOKER di Todd Phillips
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Joker è un film di genere thriller, drammatico, giallo diretto da Todd Phillips, con Joaquin Phoenix e Robert De Niro.
Attori (cast completo): Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Bill Camp, Zazie Beetz, Brett Cullen, Frances Conroy, Glenn Fleshler, Marc Maron, Douglas Hodge, Josh Pais, Shea Whigham
Joker, il film, sulla figura dello storico nemico di Batman. Il Joker diretto da Arthur Fleck, e interpretato magistralmente da Joaquin Phoenix, è un uomo che lotta per trovare la sua strada in una società difficile e contraddittoria come quella di Gotham City.
Durante il giorno lavora come pagliaccio, di notte si sforza di essere un comico di cabaret… poi qualcosa cambia. Arthur non ne può più di essere lo zimbello del mondo o, peggio, del tutto ignorato dalla società. E comincia a cambiare…
Si parla di Premio Oscar per Joaquin Phoenix
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J’ACCUSE (AN OFFICER AND A SPY) di Roman Polanski
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J’accuse – L’ufficiale e la spia, il film di Roman Polanski dedicato al caso Dreyfus
Attori: Jean Dujardin, Louis Garrel, Emmanuelle Seigner, Mathieu Amalric, Melvil Poupaud, Damien Bonnard, Denis Podalydès, Vincent Grass, Grégory Gadebois, Wladimir Yordanoff, Didier Sandre, Hervé Pierre.
L’Ufficiale e la Spia, il film diretto da Roman Polanski, riporta sul grande schermo la vicenda del Capitano Alfred Dreyfus (Louis Garrel), un giovane soldato francese di origine ebrea accusato ingiustamente di essere una spia al servizio dei tedeschi.
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CONVERSAZIONE CON JULIE ANDREWS, Leone d’Oro alla carriera
Il Leone d’Oro alla carriera della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica è stato attribuito alla grande attrice inglese Julie Andrews, protagonista – tra i suoi numerosi successi internazionali – di classici amati in tutto il mondo quali Mary Poppins (1964), Tutti insieme appassionatamente (1965) e Victor Victoria (1982).
La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera.
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Julie Andrews, nell’accettare la proposta, ha dichiarato: “Sono molto onorata di essere stata scelta per il Leone d’Oro alla carriera. La Mostra del Cinema di Venezia è da lungo tempo considerata uno dei più stimati festival internazionali. Ringrazio La Biennale per questo riconoscimento del mio lavoro, e sono impaziente di arrivare in quella meravigliosa città a settembre per un’occasione così speciale”.
A proposito di questo premio, Alberto Barbera ha dichiarato: “Affermatasi sin da giovanissima sulle scene del music hall londinese e, in seguito, a Broadway grazie alle sue doti canore e interpretative fuori del comune, Julie Andrews deve allo straordinario successo del suo primo film hollywoodiano, Mary Poppins, il conferimento dello statuto di star di prima grandezza, immediatamente bissato da un altro memorabile film, Tutti insieme appassionatamente, per lungo tempo ai primi posti dei film più visti della storia del cinema. I due ruoli la proiettano nell’empireo delle dive internazionali, facendone il personaggio iconico adorato da intere generazioni di spettatori, senza tuttavia esaurire l’ampiezza e la portata della sua carriera artistica. Al di là del fatto che sia possibile una diversa lettura dell’immagine generata dai suoi due film più famosi – sottolineando la valenza trasgressiva dei personaggi della governante piuttosto che il loro apparente conservatorismo – va ricordato come la stessa Andrews abbia significativamente contribuito ad evitare il rischio di rimanere imprigionata nel ruolo di icona del cinema famigliare, scegliendo di cimentarsi in ruoli di volta in volta drammatici, apertamente provocatori o intrisi di graffiante ironia. È il caso, per esempio, di Tempo di guerra, tempo d’amore, di Arthur Hiller, e dei numerosi film diretti dal marito Blake Edwards, con il quale diede vita a un sodalizio artistico tra i più profondi e duraturi, che ricordiamo come uno stupendo esempio di fedeltà umana e professionale a un affascinate progetto estetico capace di prevalere sull’esito commerciale dei singoli film. Il Leone d’Oro è il riconoscimento doveroso di una carriera straordinaria che ha saputo ammirevolmente conciliare il successo popolare e le ambizioni artistiche senza mai scendere a facili compromessi”.
Biografia di Julie Andrews
Julie Andrews è da oltre mezzo secolo un’amatissima stella del teatro, del cinema e della televisione. Era già una leggenda a Broadway quando ha debuttato al cinema con Mary Poppins nel 1964. La sua iconica interpretazione nel ruolo della magica governante le è valsa un Oscar®, un Golden Globe e un premio BAFTA. L’anno successivo ha ricevuto una seconda candidatura all’Oscar® e un altro Golden Globe per l’indimenticabile interpretazione di Maria Von Trapp in Tutti insieme appassionatamente. Ha poi ricevuto la sua terza candidatura all’Oscar® e ha vinto un altro Golden Globe per il suo doppio ruolo in Victor Victoria (1982).
Oggi, il pubblico giovane conosce meglio Julie Andrews nel ruolo della regina che insegna alla nipote adolescente a diventare una principessa nei film di successo Pretty Princess e nel suo seguito Principe azzurro cercasi.
Ha prestato recentemente la sua voce alla creatura marina Kharaten nel campione d’incassi Aquaman (2018). È stata anche la voce della Regina Lillian nella serie di film Shrek 2, Shrek Terzo e Shrek e vissero felici e contenti, e la voce della madre di Gru nella serie di film Cattivissimo Me e dei Minions. Julie Andrews è nata e cresciuta in Inghilterra, dove conosce i primi successi all’età di dodici anni come giovane cantante dalla voce eccezionale, esibendosi a teatro e alla radio. Ancora adolescente attraversa l’Atlantico per approdare a Broadway, dove nel 1953 debutta nel musical The Boy Friend.
Nel 1956 interpreta il ruolo di Eliza Doolittle a Broadway per il musical My Fair Lady di Alan Jay Lerner e Frederick Loewe, che diventa subito un classico. Nel 1961, Julie è la Regina Ginevra nel musical Camelot di Lerner e Loewe.
Nel 1964 è chiamata a Hollywood per interpretare la parte della magica governante in Mary Poppins, film per il quale vince l’Oscar come migliore attrice.
Lo stesso anno, come protagonista insieme a James Garner, interpreta Tempo di guerra, tempo d’amore, per il quale viene nominata al Premio BAFTA come migliore attrice protagonista. Questa affilata commedia romantico/pacifista, ambientata a Londra durante la seconda guerra mondiale, è considerata dalla Andrews il suo film favorito, un giudizio condiviso dal coprotagonista James Garner.
L’anno successivo interpreta Maria von Trapp nel celebre Tutti insieme appassionatamente.
Nel 1966, Julie Andrews è protagonista di Hawaii, il secondo più alto incasso statunitense dell’anno. Sempre nel 1966, è protagonista insieme a Paul Newman ne Il sipario strappato di Alfred Hitchcock. L’anno successivo interpreta il personaggio del titolo in Millie, per il quale riceve una nomination ai Golden Globe. All’epoca, Millie e Il sipario strappato sono stati rispettivamente il più grande e il secondo più grande successo nella storia dell’Universal Pictures.
Successivamente appare in Un giorno… di prima mattina (1968), film biografico su Gertrude Lawrence, e al fianco di Rock Hudson in Operazione crepes suzette (1970), diretta da Blake Edwards. Julie Andrews e Blake Edwards si sposano poco dopo, e per i successivi 25 anni realizzano insieme una lunga serie di film, tra cui Il seme del tamarindo (1974), 10 (1979), S.O.B. (1981), Così è la vita (1986) e nel 1982 Victor Victoria.
Julie Andrews ha inoltre ricevuto molti riconoscimenti per la sua attività in televisione, a partire dall’interpretazione nel 1957 come protagonista del musical Cinderella di Rodgers ed Hammerstein, e diversi anni più tardi del varietà musicale The Julie Andrews Hour. Inoltre, ha partecipato a diversi programmi speciali, tre dei quali realizzati con l’amica Carol Burnett, e un altro con John Denver e Placido Domingo, intitolato The Sounds of Christmas. Fra i film per la televisione, One Special Night con James Garner, Eloise at the Plaza ed Eloise at Christmastime.
Affermata autrice di best-seller (Mandy, The Last of the Really Great Whangdoodles), Julie Andrews unisce il suo talento a quello della figlia Emma Walton Hamilton nel 2003 per creare la collana The Julie Andrews Collection. A oggi hanno pubblicato più di trenta volumi. La loro attuale serie di libri dal titolo The Very Fairy Princess, è diventata la n. 1 nella lista dei best seller per ragazzi del “New York Times”, come altre serie successive.
La biografia di Julie Andrews, Home – A Memoir of My Early Years, è stata pubblicata nell’aprile del 2008 ed è pure approdata subito in testa alle classifiche di bestseller del “New York Times”. La seconda puntata della sua biografia, Home Work, è prevista per ottobre e copre la vita di Julie dal 1963 fino alla fine degli anni ’80.
Altri progetti creati e/o scritti da Julie Andrews e da sua figlia sono stati o sono in corso di produzione per la televisione, il cinema e il teatro. Fra questi, una nuova serie televisiva recentemente lanciata in tutto il mondo da Netflix dal titolo Julie’s Greenroom, co-creata, scritta e prodotta dall’accoppiata madre/figlia con la Jim Henson Company.
Julie Andrews chiude il cerchio completando suo versatile lavoro come regista di musical. Ha diretto uno straordinario revival di My Fair Lady (il musical nel quale Julie è stata la protagonista Eliza Doolittle nella produzione originale a Broadway del 1956) al Sydney Opera House, con successo di critica e un incasso da record. Il musical è stato successivamente in tournée in Australia con un grande successo di pubblico.
In anni recenti, Julie ha diretto un adattamento musicale del suo libro per bambini (scritto insieme a Emma) dal titolo The Great American Musical, oltre a due produzioni per il teatro di The Boy Friend (del quale Julie è stata protagonista nella produzione a Broadway nel 1953).
Julie si dedica ad alcune cause benefiche fra le quali Operation USA, che ha aiutato a fondare insieme allo scomparso marito con il quale è stata sposata per 41 anni, il celebre regista e sceneggiatore Blake Edwards. Julie fa parte del Consiglio di Amministrazione della Foundation for Hereditary Disease, sostenitrice di Americans for the Arts, ed entusiasta componente del Consiglio di Amministrazione della Los Angeles Philharmonic.
Dal 1992 al 2006 Julie Andrews è stata Ambasciatrice per le Nazione Unite del Fondo di Sviluppo per le Donne (UNIFEM).
Nel 2000, Sua Maestà la Regina Elisabetta II l’ha insignita del titolo di Dame Commander of the British Empire. Oltre all’Oscar, Julie Andrews ha vinto, fra i molti riconoscimenti, diversi premi Emmy e Golden Globe, un BAFTA e un Grammy,. Nel 2001 è diventata Kennedy Center Honoree e nel 2011 è stata celebrata con il premio SAG alla Carriera.
Insieme a Blake ha cresciuto cinque figli e, per sua grande gioia, dieci nipoti e tre pronipoti.
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MARTIN EDEN di Pietro Marcello (con Luca Marinelli)
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#MartinEden un film di Pietro Marcello con Luca Marinelli, Jessica Cressy, Vincenzo Nemolato, Marco Leonardi, Denise Sardisco e Carmen Pommella. Dal 4 settembre al cinema. Dopo aver salvato da un pestaggio Arturo, giovane rampollo della borghesia industriale, il marinaio Martin Eden viene ricevuto in casa della famiglia del ragazzo e qui conosce Elena, la bella sorella di Arturo, e se ne innamora al primo sguardo. La giovane donna, colta e raffinata, diventa non solo un’ossessione amorosa ma il simbolo dello status sociale cui Martin aspira a elevarsi. A costo di enormi fatiche e affrontando gli ostacoli della propria umile origine, Martin insegue il sogno di diventare scrittore e – influenzato dal vecchio intellettuale Russ Brissenden – si avvicina ai circoli socialisti, entrando per questo in conflitto con Elena e con il suo mondo borghese…
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