RICORDIAMO TULLIO DE MAURO, scomparso oggi 5 gennaio 2017 all’età di 84 anni
Domani 6 gennaio, dalle ore 10 alle ore 18, sarà allestita la camera ardente nell’Aula 1 della Facoltà di Lettere della Sapienza. La cerimonia di commiato avrà luogo sabato alle 10,30.
Tullio De Mauro (Torre Annunziata, 31 marzo 1932 – Roma, 5 gennaio 2017) è stato linguista e filosofo del linguaggio italiano. Si è occupato soprattutto di linguistica generale, con attenzione al rapporto tra lingua e società.
(Di seguito: un video, una minibiografia e approfondimenti dalle principali pagine culturali italiane)
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Nell’immediato dopoguerra Tullio De Mauro frequentò il Liceo classico statale Giulio Cesare di Roma. Nel 1951 si iscrisse al Partito Liberale Italiano per favorirne la sinistra interna legata alla rivista Il Mondo.
Ha insegnato Linguistica generale e ha diretto il Dipartimento di Scienze del Linguaggio nella Facoltà di Lettere e Filosofia e successivamente il Dipartimento di Studi Filologici Linguistici e Letterari nella Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università la Sapienza di Roma, facoltà che ha contribuito a fondare, insieme ad Alberto Asor Rosa.
Allievo di Antonino Pagliaro, ha insegnato a vario titolo in diverse altre università italiane (Napoli “L’Orientale”, Palermo, Chieti, Salerno) dal 1957, come professore di prima fascia dal 1967.
Ha tradotto il Corso di linguistica generale (Cours de linguistique générale) di Ferdinand de Saussure che, insieme ad alcuni autori strutturalisti, ha avuto una certa influenza sul suo pensiero. Ha presieduto la Società di Linguistica Italiana (1969-1973) e la Società di Filosofia del Linguaggio (1995-1997). Nel novembre 2006 ha contribuito alla fondazione dell’associazione Senso Comune per un progetto di dizionario informatico, di cui era presidente. Era socio ordinario dell’Accademia della Crusca.
Dal novembre 2007 ha diretto la Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e presieduto il comitato direttivo del Premio Strega.
Era fratello minore di Mauro De Mauro, giornalista de l’Ora di Palermo rapito e ucciso dalla mafia nel settembre 1970, e padre di Giovanni De Mauro, direttore della rivista Internazionale.
Nel giugno 1971 sottoscrisse la lettera aperta pubblicata sul settimanale L’Espresso sul caso Pinelli. Nell’ottobre dello stesso anno sottoscrisse l’Autodenuncia di solidarietà a Lotta Continua.
Nel 1975 fu eletto al Consiglio Regionale del Lazio nelle liste del PCI. Nel 1976 fu nominato assessore alla cultura, incarico che tenne fino al 1978.
È stato ministro della Pubblica Istruzione nel Governo Amato II (dal 26 aprile 2000 all’11 giugno 2001).
Dal 2001 al 2010 ha presieduto Mondo digitale, fondazione del comune di Roma, da cui è stato rimosso nel giugno 2010 dalla giunta Alemanno, per ragioni anagrafiche secondo la giunta, per ragioni ideologiche secondo De Mauro.
Ha collaborato a giornali e settimanali: dal 1956 al 1964 al settimanale Il Mondo, dal 1966 al 1979 al quotidiano Paese Sera, dal 1981 al 1990 con rubriche fisse sulla scuola (1981-1985) e il linguaggio (dal 1986) al settimanale L’Espresso. Collaborava saltuariamente con L’Unità, La Stampa, La Repubblica, Il manifesto, Il Sole-24 Ore, Il Mattino e regolarmente con Internazionale con le rubriche “La parola”, dal 2006, e “Scuole”,dal 2008.
Tra il 1960 e il 1973 collaborò spesso a trasmissioni radiofoniche e televisive della RAI, con cui riprese a collaborare di nuovo nel 1997-2000. Dal 1978 collaborava a cicli di trasmissioni radio e televisive della RTSI (Radiotelevisione della Svizzera Italiana).
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Opere principali
Storia linguistica dell’Italia unita, Bari, Laterza, 1963; 1970.
Introduzione alla semantica, Bari, Laterza, 1965.
Introduzione, traduzione e commento di Ferdinand de Saussure, Corso di linguistica generale, Bari, Laterza, 1967; 1968.
Ludwig Wittgenstein. His Place in the Development of Semantics, Dordrecht, D. Reidel, 1967.
Senso e significato. Studi di semantica teorica e storica, Bari, Adriatica, 1971. (raccolta di saggi)
Parlare italiano. Antologia di letture per i bienni della scuola media superiore, Bari, Laterza, 1972.
Scuola e linguaggio. Questioni di educazione linguistica, Roma, Editori riuniti, 1977.
Guida all’uso delle parole, Roma, Editori riuniti, 1980; 1989. ISBN 88-359-3270-X; con floppy disk, 1997. ISBN 88-359-4351-5; 2003. ISBN 88-359-5369-3.
Minisemantica dei linguaggi non verbali e delle lingue, Roma-Bari, Laterza, 1982; 1990. ISBN 88-420-2006-0.
Capire le parole, Roma-Bari, Laterza, 1994. ISBN 88-420-4453-9; 1999. ISBN 88-420-5712-6. (raccolta di saggi)
Ideazione e direzione del Grande Dizionario Italiano dell’Uso, 6 voll., Torino, UTET, 1999.
Prima lezione sul linguaggio, Roma-Bari, Laterza, 2002. ISBN 88-420-6671-0.
La cultura degli italiani a cura di Francesco Erbani, Roma-Bari, Laterza, 2004. ISBN 88-420-7305-9; 2010. ISBN 978-88-420-9222-3.
La fabbrica delle parole. Il lessico e problemi di lessicologia, Torino, UTET, 2005. ISBN 88-7750-925-2.
Introduzione, traduzione e commento di Ferdinand de Saussure, Scritti inediti di linguistica generale, Roma-Bari, Laterza, 2005. ISBN 88-420-6827-6.
Parole di giorni lontani, Bologna, il Mulino, 2006. ISBN 88-15-10889-0.
Lezioni di linguistica teorica, Roma-Bari, Laterza, 2008. ISBN 978-88-420-8518-8.
In principio c’era la parola?, Bologna, il Mulino, 2009. ISBN 978-88-15-13327-4.
Parole di giorni un po’ meno lontani, Bologna, il Mulino, 2012. ISBN 978-88-15-23461-2.
La lingua batte dove il dente duole, con Andrea Camilleri, Roma-Bari, Laterza, 2013. ISBN 978-88-581-0555-9.
Storia linguistica dell’Italia repubblicana. Dal 1946 ai nostri giorni, Roma-Bari, Laterza, 2014. ISBN 978-88-581-1362-2.
In Europa son già 103. Troppe lingue per una democrazia?, Roma-Bari, Laterza, 2014. ISBN 978-88-581-1622-7.
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Onorificenze
Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana – nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana
— 11 giugno 2001: Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana – nastrino per uniforme ordinaria Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana
— 2 maggio 1996: Medaglia ai benemeriti della scienza e della cultura – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia ai benemeriti della scienza e della cultura
— 1º giugno 2007: Ha ricevuto diverse lauree honoris causa: nel 1999 dall’Università Cattolica di Lovanio, che l’ha nominato doctor philosophiae et litterarum; nel 2005 dall’ENS (École Normale Supérieure) di Lione; il 1 aprile 2008 dalla Waseda University di Tokyo; il 27 febbraio 2009 dall’Università di Bucarest. L’ultima gli è stata conferita il 10 novembre 2010 dall’università Sorbonne Nouvelle.
(Fonte: Wikipedia Italia – la biografia di De Mauro sulla enciclopedia online Treccani è disponibile qui)
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Il messaggio diramato dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci
Questa mattina, come ormai sapete tutti, ci ha lasciati Tullio De Mauro, presidente della Fondazione Bellonci e del Comitato direttivo del Premio Strega. È stato uno studioso di livello internazionale, autore di saggi fondamentali sulle strutture del linguaggio e sulla storia linguistica degli italiani, oltre che un maestro appassionato per generazioni di studenti universitari. Nelle diverse funzioni assunte lungo una vita straordinariamente operosa – è stato Assessore alla cultura della Regione Lazio, Presidente dell’Istituzione delle Biblioteche di Roma, infine Ministro dell’Istruzione, per ricordare solo i suoi incarichi pubblici – non ha mai fatto mancare il suo impegno per la diffusione della cultura come strumento di partecipazione alla vita civile. In questi ultimi anni dedicati alla Fondazione Bellonci – di cui è stato direttore dal 2007 e presidente dal 2013 – ha curato la realizzazione del “Primo tesoro della lingua letteraria italiana nel Novecento”, leggendo nelle pagine degli autori concorrenti allo Strega i cambiamenti linguistici, sociali e culturali del Paese, e ha promosso l’istituzione del Premio Strega Giovani e del Premio Strega Ragazze e Ragazzi, portando la narrativa contemporanea verso i lettori di ogni età. Non dimenticheremo mai la sua ferma mitezza, la non comune capacità di ascolto e la sua ironia.
Domani 6 gennaio, dalle ore 10 alle ore 18, sarà allestita la camera ardente nell’Aula 1 della Facoltà di Lettere della Sapienza. La cerimonia di commiato avrà luogo sabato alle 10,30.
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Approfondimenti: la Repubblica, Il Corriere della Sera, La Stampa, Il Sole 24-Ore, Il Messaggero, Ansa, Il Mattino, Il Fatto Quotidiano, Il Giornale.
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