Osservatorio LitBlog n. 10: settimana dal 26 novembre al 2 dicembre 2012
(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)
a cura di Francesca G. Marone
Scienza e letteratura
(da un post di Giacomo Melani – su Finzioni)
Curioso e interessante questo post sul connubio fra teorie scientifiche e trame e modelli letterari. Scienza e creazione letteraria si sono entrambe reciprocamente influenzate , in particolare negli ultimi venti anni. Potremmo azzardare dicendo che anche la scienza , non solo è stata fonte di ispirazione per la letteratura, ma ha assunto un aspetto più umano direttamente nutrito da un’idea di un maggiore umanesimo scientifico. La fisica entra nel gioco dell’investigazione dei romanzi gialli, il discorso non è nuovo. Già ne parlò il nostro Calvino in un suo classico: «l’atteggiamento scientifico e quello poetico coincidono: entrambi sono atteggiamenti insieme di ricerca e di progettazione, di scoperta e di invenzione». Spesso la distanza fra due formae mentis è stata vissuta dagli stessi autori come una distanza insanabile pur essendo consapevoli dell’immancabile convergenza dei due modi di pensare più volte incrociatesi nelle creazioni letterarie.
Diversi approcci, di scrittori del passato da Conan Doyle, a quelli del presente, Kay Scarpetta l’anatomopatologa, ci accompagnano nell’articolo in una breve rassegna del rapporto fra scienza e letteratura. Da parte mia, ho pensato all’enorme successo mediatico di serie come RIS, Criminal minds, dove l’aspetto delle tecniche investigative che prendono il sopravvento e indirizzano il corso della storia è preponderante, e affascina milioni di persone.
Del resto anche Stevenson quando creava il suo Mister Hide trafficava fra formule e laboratori che avevano molto a che fare con la scienza. Sarebbe interessante un dibattito sul tema con i più affezionati lettori di Letteratitudine.
Intanto per approfondire leggete qui…
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Chi parlava male delle mamme italiane?
(da Doppiozero)
Per molto tempo ci siamo chiesti se le mamme italiane fossero tutte chiocce e allevatrici di bamboccioni. Pare che un articolo dell’americano Wall Street Journal affermi il contrario. L’articolo che vi propongo è alquanto critico e forse, in alcuni passaggi, dal mio personale punto di vista, troppo severo , concordo assai però sull’aspetto del troppo presenzialismo materno delle italiane, ma non bacchetterei ogni tipo di partecipazione da parte delle mamme, ad esempio salvaguarderei la partecipazione scolastica. Non demandiamo tutto alla scuola ma facciamo la giusta parte anche noi come mamme. Sperando che non siamo tutte rapaci attente a promuovere il loro genio incompreso ma madri consce del fatto che un ragazzo che si forma e cresce nell’istruzione come nella vita ha bisogno di lavoro congiunto fra tutti gli attori sociali in gioco. E nel rispetto dei ruoli.
A voi la lettura dell’articolo, ricordandovi che è stato riattivato lo spazio- in tema con questo articolo- su Letteratitudine dove si discute di Scuola e letteratura.
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Non sempre nudo
(da un post di Loredana Lipperini – su Lipperatura)
Bellissimo questo post della Lipperini sul significato delle immagini. Sarà che amo McCurry, moltissimo, e la sua sensibilità anche quando ci restituisce immagini forti e drammatiche della vita, ma concordo pienamente nell’interpretazione fatta da Loredana Lipperini nel suo articolo. Il bravissimo fotografo conosciuto in tutto il mondo per la sua foto della ragazza afghana, ha scelto una diversa interpretazione per gli scatti del calendario Pirelli. Premesso che non sono una fan del suddetto calendario, non credo sia semplicemente un trucco di marketing, insomma una furbata ma che davvero risponda ad un diverso modo di guardare al femminile.
Strettamente consigliato l ‘articolo ed anche le foto di McCurry.
Francesca G. Marone
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