Osservatorio LitBlog n. 12: settimana dal 10 al 16 dicembre 2012
(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)
a cura di Francesca G. Marone
Libri e libri
(da Sul Romanzo)
Oggi parliamo di libri. L’articolo che vi consiglio di leggere fa il punto sulla situazione dei dati sulla lettura in Italia.Se il mercato del libro è in netto calo, e con esso anche purtroppo il numero dei lettori, non si può dire ugual cosa riguardo alla lettura degli e-book. I lettori del libro digitale sono aumentati nell’ultimo anno nel nostro paese del 2,3% sul totale della popolazione. Tuttavia se confrontiamo i dati relativi alla lettura digitale nel nostro paese con quelli di altri paesi, in particolare gli Usa, noteremo che siamo posizionati ancora molto in basso. Interessante il cenno che l’autore fa sul rapporto fra libro cartaceo e libro digitale, non tanto da parte di un’analisi delle motivazioni del lettore, come abbiamo fatto anche noi, tempo addietro, a Letteratitudine , quanto piuttosto focalizza l’attenzione alla parte relativa alla distribuzione ed alle sue possibili motivazioni. L’autore indaga l’aspetto semiologico della relazione fra contenuto e contenitore, rammentandoci che
“ Nessuna “scatola” è un canale espressivo neutro rispetto al suo contenuto”.
Per approfondire leggete qui.
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Un unico libro!
(da Booksblog)
Maya o non Maya, tutti per un attimo ci abbiamo pensato. E se fosse vero? Se ci fosse dato di sapere il giorno esatto in cui il nostro mondo, e quello di tutti gli esseri viventi finirà, saremmo veramente in grado di prendere decisioni sensate? Prendiamolo come un gioco, magari ogni lettore di Letteratitudine potrebbe andare a rileggersi la sua personalissima lista dei dieci libri più belli e sceglierne uno, perché uno soltanto potrebbe essere il libro da leggere, o rileggere perché no, durante l’ultimo giorno di vita sulla terra. Divertente questo breve articolo che potrebbe essere da stimolo per i lettori nella scelta del libro “del cuore”. Leggetelo e scoprirete quale è per l’autrice del post il libro necessario da leggere prima della fine del mondo del 21 dicembre 2012!
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Non si può capire l’orrore
(da Nazione Indiana)
Il tema è uno di quelli che induce al silenzio più che alle parole, perché non si riescono a trovare parole per spiegare l’orrore ma nel magma della blogosfera che talvolta macina anche parole inutili ed offensive verso il dolore più indicibile, questo articolo mi è sembrato rispettoso e incline ad una riflessione che ognuno di noi può fare anche in silenzio, non necessariamente da condividere in pubblico. Io ho tentato di farla con me stessa, e non è stato poco doloroso. Come si racconta e si spiega ad un bambino l’orrore? Non so se gli Stati Uniti siano responsabili in quanto nazione e in quanto cultura delle armi ma so che anche io dentro di me come il bambino che chiede incredulo all’autore del post “Non ho capito …”. E soprattutto non credo che siamo al sicuro mai, ma piuttosto dobbiamo vigilare perché lo siano quanto più possibile i figli di tutti noi.
Potete leggere il post da qui.
Francesca G. Marone
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