In attesa dell’inizio di Lucca Comics & Games 2024, in nostri approfondimenti sulla mostra per i 50 anni di Dungeons and Dragons, con intervista a Matthew Koder (manager e collezionista di memorabilia di D&D)
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PORTALE PER D&D ALLA CHIESA DEI SERVI
Per il cinquantenario del più grande gioco di ruolo di ogni tempo, si inaugura a Lucca “Gateway to Adventure: 50 years of D&D”, una mostra inedita per numero di opere e capolavori esposti, con in esclusiva mondiale tre stampe storiche del Gabinetto Stampe degli Uffizi di Firenze
LUCCA, 26 OTTOBRE 24 Ore 17:00
(a cura di Furio Detti)
Una discreta, affezionata folla, si è radunata oggi pomeriggio davanti al prestigioso spazio museale della Chiesa dei Servi di Lucca. Emanuele Vietina, Direttore di LCG ha fatto gli onori di casa, alla presenza delle autorità, e ha invitato gli ospiti al taglio del nastro della Mostra per il Cinquantenario del Gioco di Ruolo Dungeons&Dragons, ultimo tra gli eventi pre-apertura fiera. Sono a festeggiare con noi Angela Mia Pisano, Assessore alla Cultura del Comune di Lucca, Stefano Baccelli, Assessore regionale, i curatori della mostra, Jon Peterson e Jessica Lee Patterson; il collezionista Matthew Koder, il più grande appassionato di memorabilia legate al Gioco di Ruolo; Karl Kopinski, artista e grande amico di Lucca e dei suoi eventi; i designer della mostra Guido Martini e Pier Paolo Putignano, lo chef Damiano Carrara che ha creato dei dolci “Occhi di Drago” per l’occasione, e infine Tommaso Galligani che porta in mostra i saluti e le opere degli Uffizi di Firenze, da alcuni anni in partenariato con LCG.
«Celebriamo la gratitudine e la comunità dei giocatori e degli appassionati che da 50 anni si trovano per compiere avventure intorno a un tavolo, armati di fantasia e spirito ludico. Lucca non poteva non festeggiare, e non poteva farlo se non con la più grande mostra al mondo mai realizzata sul tema, insieme a collezionisti, artisti e creativi che hanno animato per così tanto tempo lo scenario di un gioco che ha fatto epoca. Dungeons&Dragons è partito da un gruppo di teenager statunitensi appassionati di miniature e war-games per diventare industria e universo iconico. Un esempio perfetto di “Butterfly Effect”!» ha esordito Vietina, le cui riflessioni sono state amplificate dagli ospiti: «Lucca è la città aperta all’incontro con una comunità di appassionati sempre più grande e articolata, inclusiva e accogliente.» (Stefano Baccelli); «La Chiesa dei Servi è un luogo perfetto per ospitare questa mostra che vede oltre a opere di artisti internazionali anche esposti per la prima volta i pezzi della prestigiosa collezione Koder» ha ricordato l’Assessore Pisano; infine i curatori hanno ringraziato la comunità e l’organizzazione di LCG2024 per essere riusciti in poco tempo a raccogliere opere straordinarie da parte di grandi dell’illustrazione come Larry Elmore, Jeff Easley, Clyde Caldwell, Keith Parkinson, Brom e Todd Lockwood, Tom Lockwood, Tim Hildebrandt, Wayne Reynolds, Robh Ruppel e Rick Berry, come ricorda anche Karl Kopinski, artista da anni grande amico della città e delle sue iniziative. Damiano Carrara ha ricordato l’impegno per abbinare arte culinaria e dolciaria al mondo dell’immaginario comics&games, che vedrà un enorme drago in allestimento; il collezionista Koder ha ringraziato la moglie per il sostegno e si dichiara «Felicissimo di poter esporre per la prima volta la mia collezione in un contesto tanto prestigioso e affascinante»; l’apertura è stata infine suggellata dall’intervento di Tommaso Galligani che ha portato tre stampe del Gabinetto Stampe e incisioni della Galleria degli Uffizi di Firenze: “San Giorgio e il Drago”, “San Teodoro uccide il drago” e “Giasone addormenta il Drago”, esposte all’inizio della rassegna, ricordando che «L’immaginario umano ha sempre amato rappresentare i mostri così popolari nei giochi di Ruolo».
Tagliato il nastro, cosplayer, appassionati e pubblico si sono gettati nei “portali magici” esposti; disegni, materiali e dipinti che hanno formato la visione di un colossale universo fantastico in continua espansione, artistica, ludica e creativa: mostri, draghi, avventurieri, città di sogno e di incubo si sono spalancate ai nostri occhi, insieme con le prime confezioni dei kit dei manuali. Noi di Letteratitudine ne abbiamo approfittato per i nostri tre minuti di intervista al collezionista Matthew Koder sul tema: “Che creatura è un collezionista?”
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CHE STRANA CREATURA È UN COLLEZIONISTA?
Tre domande a Matthew Koder, manager e collezionista di memorabilia di D&D
Furio DETTI per Letteratitudine
D – Restando in tema sul Gioco di Ruolo che razza di creatura, di bestia strana è mai un collezionista?
Koder – Un collezionista è qualcuno che è appassionato di qualcosa che desidera accumulare e che è la sua ossessione, un pochino “pazzo” per essa. Per quanto mi riguarda il desiderio di un collezionista è mettere insieme una collezione abbastanza significativa, abbastanza comprensiva, e abbastanza rilevante per essere esposta al pubblico. E questo è quello che sto cercando di fare qui a Lucca per i cinquanta anni dell’arte di Dungeons & Dragons, dieci anni di tempo per raccoglierla, e adesso è qui per il pubblico, per essere vista!
D – Come ci si sente a provare il desiderio per un pezzo non ancora acquisito?
Koder – Terribilmente frustrante, questo è sicuro! È come essere morsi da una zanzara, in tempo zero prude, e prude, e prude!!! E non passa finché non risolvi il problema e …compri l’oggetto. Per poi passare, essendoci così tante opere da acquistare, al prossimo ardente desiderio. E questa mostra è il risultato.
D – Ultima domanda: pensi che le nuove tecnologie così dedicate alla raccolta e collezione di informazioni, come la AI e simili, possano influenzare la vita dei collezionisti e delle collezioni?
Koder – È una buona domanda! Credo che ci siano moltissime cose da dire a essere onesti riguardo al ruolo della AI e delle tecnologie “intelligenti” in generale. La mia collezione riguarda, come in origine, opere analogiche, dipinti; la pittura è ancora presente nella 5° edizione, adesso e con Beyond D&D o altri prodotti come Magic; anche se con le nuove edizioni è entrata ovviamente nel gioco anche l’arte digitale. Credo però che noi dovremmo coltivare assolutamente l’arte tradizionale e il modo di dipingere, anche quando sono preparazioni per l’opera digitale (schizzi e prove), esse sono di estremo valore in quanto opere fatte a mano e noi intendiamo curarle e collezionarle.
Un grazie a Mr. Koder e si goda Lucca.
Koder – Grazie mille a voi!
[Di seguito, la videointervista]
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