BERNARDO ZANNONI VINCE LA 60^ EDIZIONE DEL PREMIO CAMPIELLO
Lo scrittore si è aggiudicato il premio con il romanzo “I miei stupidi intenti” (Sellerio), che ha ottenuto 101 voti sui 275 inviati dalla Giuria dei Trecento Lettori Anonimi.
Venezia, 3 settembre 2022 – Bernardo Zannoni, con il romanzo I miei stupidi intenti (Sellerio), vince la 60^ edizione del Premio Campiello, concorso di narrativa italiana contemporanea organizzato dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto. Il libro vincitore, annunciato questa sera dal palco del Gran Teatro La Fenice, ha ottenuto 101 voti sui 275 inviati dalla Giuria dei Trecento Lettori Anonimi.
Al secondo posto si è classificato Antonio Pascale “La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini” (Einaudi) con 54 voti, al terzo posto Elena Stancanelli “Il tuffatore” (La nave di Teseo) con 46 voti, al quarto posto Fabio Bacà “Nova” (Adelphi) con 43 voti, al quinto posto Daniela Ranieri “Stradario aggiornato di tutti i miei baci” (Ponte alle Grazie) con 31 voti.
Bernardo Zannoni ha dichiarato: “La mia vita è cambiata al 100%, sono molto contento. Ho cominciato a 21 anni a scrivere questo romanzo, dopo varie esperienze di composizione – canzoni, poesie, sceneggiature – ho avuto il coraggio di ritornare alla prosa, più faticosa e complicata. L’Italia può essere un Paese per giovani che hanno voglia di leggere, formarsi e imparare. Studio ed educazione sono fondamentali.”
La finale, condotta da Francesca Fialdini, si è aperta con i saluti del presidente de La Fondazione Il Campiello Enrico Carraro.
La Giuria dei Trecento Lettori Anonimi della 60^ edizione del Premio Campiello era così composta: 44% donne e 56% uomini; 20 casalinghe, 40 imprenditori, 95 lavoratori dipendenti, 83 liberi professionisti e rappresentanti istituzionali, 30 pensionati, 32 studenti.
Durante la cerimonia sono stati premiati anche i vincitori degli altri riconoscimenti previsti dalla Fondazione Il Campiello: il vincitore della 27^ edizione del Campiello Giovani, Alberto Bartolo Varsalona con il racconto “La Spartenza” e l’Opera Prima, assegnata a Francesca Valente con “Altro nulla da segnalare” (Einaudi). La serata ha visto la partecipazione del cantautore Diodato, che ha interpretato alcuni grandi brani della canzone italiana, del polistrumentista e compositore Rodrigo D’Erasmo, che ha allietato la serata con dei brani musicali che ripercorrono i 60 anni di storia del Premio e del cantante e musicista Lodo Guenzi, che ha contribuito allo spettacolo con interventi e letture.
Ha assistito alla serata un parterre di circa 1000 invitati tra ospiti istituzionali, rappresentanti del mondo imprenditoriale, della cultura e delle case editrici.
Tra gli ospiti: Federico D’Incà (Ministro per i Rapporti con il Parlamento), Vittorio Zappalorto (Prefetto di Venezia), Luigi Brugnaro (Sindaco di Venezia).
Per il mondo dell’editoria: Teresa Cremisi (Presidente Adelphi), Walter Barberis (Presidente Einaudi), Ernesto Franco (Direttore Editoriale di Einaudi), Elisabetta Sgarbi (Direttore Generale Editoriale de La Nave di Teseo), Olivia e Antonio Sellerio (Presidente e AD di Sellerio).
Erano inoltre presenti, tra gli altri, Franco Mussida, già poliedrico musicista della PFM e fondatore del CPM Music Institute di Milano, Innocenzo Cipolletta, Presidente di AIFI, Andrea Tomat, Presidente di Lotto Sport, Giampiero Beltotto, Presidente del Teatro Stabile del Veneto, Chiara Sbarigia, Presidente Cinecittà, Fabio Cerchiai.
I premi per i finalisti del Premio Campiello e dell’Opera Prima sono stati realizzati da Salviati, che dal 1859 è tra le fornaci di eccellenza che operano nel vetro di Murano.
Le calzature indossate dalle hostess sono disegnate dall’azienda Rossimoda. Il materiale di comunicazione è stato realizzato da Grafiche Antiga grazie alla creatività di Studio Lanza. L’omaggio dei cinque libri finalisti è stato reso possibile grazie alla collaborazione di UCIMU, le poltrone sul palco sono di Magis ed il Consorzio di Tutela di Conegliano e Valdobbiadene Prosecco DOCG ha offerto il prosecco per le cerimonie finali.
La Cerimonia di Premiazione del Campiello è stata trasmessa in diretta su Rai5 e in streaming dalla piattaforma di Rai Play, con il live tweeting sull’account ufficiale @PremioCampiello seguendo l’hashtag #PremioCampiello2022.
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La scheda del libro vincitore del Premio Campiello 2022: “I miei stupidi intenti” di Bernardo Zannoni (Sellerio)
Questa è la lunga vita di una faina, raccontata di suo pugno. Fra gli alberi dei boschi, le colline erbose, le tane sotterranee e la campagna soggiogata dall’uomo, si svela la storia di un animale diverso da tutti. Archy nasce una notte d’inverno, assieme ai suoi fratelli: alla madre hanno ucciso il compagno, e si ritrova a doverli crescere da sola.
Gli animali in questo libro parlano, usano i piatti per il cibo, stoviglie, tavoli, letti, accendono fuochi, ma il loro mondo rimane una lotta per la sopravvivenza, dura e spietata, come d’altronde è la natura. Sono mossi dalle necessità e dall’istinto, il più forte domina e chi perde deve arrangiarsi. È proprio intuendo la debolezza del figlio che la madre baratta Archy per una gallina e mezzo. Il suo nuovo padrone si chiama Solomon, ed è una vecchia volpe piena di segreti, che vive in cima a una collina. Questi cambiamenti sconvolgeranno la vita di Archy: gli amori rubati, la crudeltà quotidiana del vivere, il tempo presente e quello passato si manifesteranno ai suoi occhi con incredibile forza. Fra terrore e meraviglia, con il passare implacabile delle stagioni e il pungolo di nuovi desideri, si schiuderanno fra le sue zampe misteri e segreti. Archy sarà sempre meno animale, un miracolo silenzioso fra le foreste, un’anomalia. A contraltare, tra le pagine di questo libro, il miracolo di una narrazione trascinante, che accompagna il lettore in una dimensione non più umana, proprio quando lo pone di fronte alle domande essenziali del nostro essere uomini e donne.
I miei stupidi intenti è un romanzo ambizioso e limpido, ed è stato scritto da un ragazzo di soli venticinque anni. Come un segno di speranza, di futuro, per chi vive di libri.
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