ROSSANA CAMPO è la vincitrice dell’edizione 2016 del PREMIO STREGA GIOVANI
Qui di seguito ci racconta il suo libro DOVE TROVERETE UN ALTRO PADRE COME IL MIO (Ponte alle Grazie)
Questo libro è la storia di me bambina e di lui, Renato, mio padre. E di me donna, e ragazzina che ha avuto a che fare con uomo molto speciale, un uomo vitale, libero e sofferente, allegro e inaffidabile, un uomo che è stato il meglio e il peggio che mi potesse capitare, riunito insieme. Ho messo le mani in un territorio difficile da affrontare, a volte è stato come maneggiare dei pezzi di vetro; ma come lettrice ho spesso cercato questo nei libri che leggevo, la sensazione che lo scrittore, la scrittrice mi stesse raccontando qualcosa non facile da dire, qualcosa di non accomodante, capace di portarmi nelle profondità della sua storia, della sua vita. Che avrebbe toccato anche la mia. Ho sempre scritto romanzi partendo da mie esperienze, mi sono raccontata indossando le maschere di vari alter ego letterari. Questa volta volevo scrivere qualcosa senza filtri, volevo togliermi tutti i vestiti, mi sono accorta che è venuta via anche un po’ di pelle.
Mentre provavo a raccontare chi era mio padre, e che cos’ha significato per me essere sua figlia, mi sono accorta che mi stavo aprendo a qualche mia verità; forse avere a che fare con genitori difficili, non convenzionali, un po’ matti è sicuramente doloroso, ma ti apre a molte possibilità. Come figlia di Renato ho imparato a non vergognarmi di quella che sono e a non conformarmi alle aspettative degli altri, e poi anche che nessuno può essere liquidato con un’etichetta. Gli esseri umani sono sempre molte cose insieme, a volte anche contradditorie, e il meglio e il peggio della vita sono spesso legati, sta a noi decidere cosa farne, del buono e del cattivo che la vita ci mette davanti. Sta a noi decidere se vivere nella paura, nel rancore oppure nell’amore.
Il viaggio che ho fatto scrivendo questo libro l’ho fatto per me e anche per i miei lettori e per chiunque deve fare i conti con una storia complicata, con un’infanzia incasinata. Ho cercato di abbracciare tutto quanto usciva fuori, tutto di me e di lui, la rabbia e il dolore, la gioia, la speranza e l’amore e alla fine un pensiero mi ha attraversato: le nostre parti randagie e confuse, la nostra vulnerabilità e tutto quello che non mostriamo agli altri perché ci piace sentirci sempre all’altezza e un po’ fighetti, be’, tutta questa roba è preziosa, è la nostra umanità. Potrebbe essere quanto di meglio abbiamo.
(Riproduzione riservata)
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Il libro
Rossana Campo, ancora una volta senza infingimenti e con lo stile dirompente e «difforme» che caratterizza la sua produzione letteraria, ma mettendosi in gioco forse più che in ogni altro suo libro, racconta qui il rapporto con Renato, il padre amatissimo e difficile scomparso di recente; o meglio con le molteplici figure, spesso contraddittorie, che Renato ha incarnato lungo tutta la sua vorticosa esistenza: il maestro di vita che fin da piccola esorta la figlia a rifuggire ogni forma di condizionamento e ipocrisia, ma anche l’irresponsabile che per niente e nessuno si separerebbe dalla sua amica più fidata: la bottiglia; l’individuo gioviale e irriducibilmente ottimista, ma anche l’attaccabrighe, dominato da una rabbia incontenibile; e ancora lo «zingaro» che non sopporta alcuna imposizione e non riconosce alcuna autorità, il contaballe prodigioso, il casinista indefesso, il terrone orgoglioso in un Nord che lo respinge… in una parola un essere infinitamente vitale e tremendamente fragile. Ne emerge un racconto, magari spudorato, ma proprio per questo di rara autenticità, della parte più profonda di sé.
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Rossana Campo è nata a Genova nel 1963 e vive fra Roma e Parigi. Ha esordito nel 1992 col romanzo In principio erano le mutande (da cui il film omonimo di Anna Negri del 1999). Sono seguiti una decina di romanzi, tradotti in molte lingue, l’hanno consacrata come una delle voci più interessanti della nostra letteratura: ricordiamo Il pieno di super (1993), Mai sentita così bene (1995), L’attore americano (1997), Sono pazza di te (2001), L’uomo che non ho sposato (2003), Duro come l’amore (2005), Più forte di me (2007), Lezioni di arabo (2010), Felice per quello che sei. Confessioni di una buddista emotiva (2012), Il posto delle donne (Ponte alle Grazie, 2013), Piccoli Budda (Gallucci, 2013), Fare l’amore (Ponte alle Grazie, 2014).
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