Il caso Battisti ha fatto discutere e fa discutere. Ci sono opinioni contrapposte, certo. È legittimo pensarla in maniera diversa. La democrazia, del resto, si fonda sul confronto delle opinioni… ma leggere le parole di un amministratore locale che inserisce in una sorta di “indice dei libri proibiti”, e poi propone di mettere al bando, i libri di scrittori che la pensano in maniera diversa da lui mi sembra assurdo e incredibile.
Mi sembra da Medioevo (anche come semplice provocazione).
Antonio Prudenzano riassume molto bene i termini della questione su Affari Italiani.
Segnalo questo post e quest’altro pubblicato da Loredana Lipperini su Lipperatura. E questo, pubblicato da Stefania Nardini su Strade.
Massimo Maugeri
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AGGIORNAMENTO del 19/01/2011
Aggiorno il post, sottolineando che – a mio avviso – il caso Battisti, in questa vicenda, ormai, c’entra pure poco. E lo sostiene uno che non ha mai firmato alcun appello in suo favore. C’entra poco perché la questione è un’altra. E va pure oltre l’essere di destra e di sinistra. Lo scrive anche Fabio Deotto su Panorama.it (magazine non certo di sinistra). Ne riporto alcuni passaggi: “Un’idea tanto semplice quanto brutale, che rievoca i numerosi roghi di libri e le innumerevoli liste nere che hanno costellato la storia dell’uomo: mettere al bando dalle biblioteche tutte le opere di quegli intellettuali che nel 2004 hanno firmato un appello contro l’estradizione di Cesare Battisti. (…) I promotori dell’iniziativa parlano di boicottaggio civile, ma sarebbe più corretto parlare di lista di proscrizione. (…) Sì, perché se si volesse solo boicottare alcuni autori si potrebbe semplicemente evitare di comprare i loro libri, invece Speranzon invita le biblioteche a “ritirare dagli scaffali”. Il risultato sarebbe che nelle biblioteche il lettore potrebbe ancora trovare il Mein Kampf di Hitler, ma non La fata carabina di Daniel Pennac, La cura del gorilla di Sandrone Dazieri o Stabat Mater di Tiziano Scarpa (vincitore del premio Strega 2009). Episodi come quelli del pastore Terry Jones in America ci ricordano che non è mai prudente abbassare la guardia e che esisterà sempre qualcuno, negli anni ‘40 come nel 2011, a cui i libri fanno paura”.
Alcuni aggiornamenti:
– Sul blog di Stefania Nardini: lettera aperta alla Presidente della Provincia di Venezia e il commento di Luis Sepulveda
– Su Lipperatura: Il contesto, Dagli scaffali si tolga Saviano, Le reazioni.
Come dicevo, il caso Battisti in questa vicenda (secondo me) c’entra pure poco (così come i libri oggetto dell’epurazione non hanno nulla a che fare con Battisti). È “il metodo”, l’approccio usato per “punire” i firmatari di quell’appello, che lasciano interdetti…
Massimo Maugeri
p.s. ho preferito disabilitare i commenti perchè in questi giorni sono quasi sempre offline e avrei difficoltà a moderare adeguatamente la discussione che potrebbe nascere da un tema così delicato…
1 thought on “RITORNA L’INDICE DEI LIBRI PROIBITI”
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