Apro la rubrica “Segnalazioni e recensioni” partendo da una doverosa precisazione: non mi considero (perché non lo sono) un critico letterario. Quelle che leggerete su questa rubrica, dunque, saranno solo le impressioni (chiamatele, se volete recensioni) di un lettore. Peraltro, faccio mie le parole di Oriana Fallaci (cfr. La Stampa del 16/9/06, pag. 2): “Non insulto mai i libri degli altri. Se sono brutti, non dico mai che sono brutti. Non dico nemmeno: non mi piace. Non lo dico perché conosco la fatica tremenda che ogni libro, bello o brutto che sia, costa. E mi riconosco in quella fatica, rispetto quella fatica."
Di conseguenza mi permetterò di commentare soltanto le opere che mi hanno colpito favorevolmente, tralasciando le altre.
Ai veri critici letterari il compito di "bacchettare" – fino al limite della stroncatura – i cattivi libri.
Massimo Maugeri
Concordo, Carlotto è un bravo autore e il suo libro si legge bene!
buona serata.
elisabetta
All’UOMO DELLA BIBLIOTECA: è un racconto davvero struggente. Atipico e poetico il soggetto, così come la specificità del disagio raccontato, attuale e troppe volte ignorato dai più dei nostri tempi. Ho apprezzato anche la leggerezza e fluidità dello stile. Complimenti all’autore: ha scritto ed eventualemente pubblicato altro? Francesca
Mazzucato Francesca. Scrittrice fuori dagli schemi, fuori da ogni compromesso, pur essendo pienamente presente in questa nostra società caratterizzata da superficialità e vuoti egoismi.
Osservatrice attenta ed efficace dei meccanismi che costruiscono e danno valore al consumismo dilagante, alle contraddizioni manifeste che ci caratterizzano e che rendono così palesi le nostre debolezze, le nostre paure. In “Generazione McDonald’s”, edizioni Marlin Young (2008, euro 13,50), la Mazzucato mostra con stile arguto e con rapidità di intuito tutto lo smarrimento non solo della generazione odierna, confusa e perduta tra i richiami privi di sostanza di una realtà di facciata, ma anche del nostro vissuto quotidiano, del nostro fallimento di adulti, sempre più invischiati nel compromesso e in un perbenismo che sa alzare soltanto palizzate tra persona e persona.
I suoi personaggi, sebbene giovani e immaturi, sono lo specchio fedele della nostra epoca. Marcello, la Cate, Chierichetto, Scal, Tiki non appartengono soltanto alla finzione narrativa, ma sono simulacri di un modo di essere e di vivere nel quale ciascuno di noi può in qualche modo riconoscersi. Le esperienze del protagonista, Marcello, sono anche le nostre fin da quando inizia il suo apprendistato di vita alla McDonald’s, tra turni massacranti, incontri con gli altri lavoranti, quasi tutti stranieri, comandi e imposizioni di Manager, molto spesso frustrati, si snodano le vicende di un ragazzo che ha grande voglia di crescere, di amare, di costruirsi un progetto di vita, anche se è costretto a districarsi con grande difficoltà di un contesto sociale desertificato e assolutamente privo di punti di riferimento. Mai noioso, ma sempre molto vivo, arguto e coinvolgente, l’intreccio narrativo della Mazzucato procede spedito senza lasciare respiro al lettore e stimolarlo in riflessioni nuove, inaspettate sul mondo che ci circonda, sulle illusioni che amiamo costruire per nascondere un reale mediocre, di basso profilo.
Nulla è dato per scontato in Generazione McDonald’s, tutto il racconto, che colpisce per la sottile ironia di cui è intriso, si arricchisce di volta in volta di nuove sorprese e di ragionamenti che ci spingono ad abbandonare i nostri preconcetti per assumere una visione più ampia dell’esistenza.
La Mazzucato si conferma ancora una volta come una scrittrice di primo piano nel panorama letterario italiano, che sa maneggiare le parole con estrema cura e perizia: una scrittrice unica e attenta che non si erge sul piedistallo del giudizio per guardare gli altri dall’alto al basso (errore comune degli scrittori mediocri), ma si immerge totalmente, visceralmente, nelle vicende che descrive offrendo uno spaccato di vita assolutamente veritiero ed originale.
La frase: “La speranza è il timore che l’occasione scappi, in un mondo dove il lavoro è un lusso, dove le richieste, le offerte e le domande paiono navigare in rotte mai destinate ad incontrarsi”
scusate la mia idiozia, ma non capisco come si fa a pubblicare un racconto sul vostro sito
Cara Floriana, benvenuta a Letteratitudine!
Puoi inserire il tuo racconto qui:
http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2006/11/02/iperspazio-creativo/
Guarda, magari, come hanno fatto gli altri.
Buonasera Signor Maugeri,
spero di aver scelto la sezione giusta per metter a conoscenza del mio blog qualunque ‘dannato’ che conta come me il tempo sempre incinto della suprema noia. Se mai ne avesse tempo, gli dia un’occhiata, è inserita la mia prima e ultima (per la fortuna delle mie tasche incazzate), inutilissima raccolta ‘Notti e tutt’altro’ e le mie considerazioni traumatiche sul nulla del mio essere. Non so in realtà cosa cerco da Lei, forse la paranoia che perseguita la mia esistenza (stia traquillo non sono un pazzo convenzionale), richiede un restauro da qualcuno che ‘ficchi’ il naso in quel nulla appena menzionato. Scusi la pateticità del mio messaggio, Le auguro una serena notte e fortune economiche mai viste, ciò che nella vita conta per essere un essere.
Cordialmente,
Domenico Adonini (secondo me manco se ne accorge di sto messaggio)
Ho pubblicato il mio nuovo libro ‘L’insignificanza’ con Lulu.com. Grazie. Domenico Adonini