Il primo libro che ho il piacere di segnalarvi si intitola “Sensi vietati” (246 pag., euro 12), ed è pubblicato dall’editore romano Alberto Gaffi. Il suo autore, Massimo Onofri, è un noto saggista e critico letterario.
Ho letto “Sensi vietati” con molta curiosità e ho trovato degli spunti davvero interessanti che, credo, (previa richiesta di autorizzazione ad autore ed editore) utilizzerò anche per tentare di “lanciare” dei dibattiti qui a Letteratitudine.
Potrei definire “Sensi vietati”, rifacendomi all’epigrafe, e dunque senza rischiare, come un libro di scaramucce italiane ilare e disperato, ma non rassegnato.
Sono tanti i personaggi cerchiati dalla penna pungente di Onofri. Ne cito solo alcuni (in rigoroso ordine alfabetico): Arbasino, Berlusconi, Biagi, Bossi, Buttafuoco, De Gregori, Elkann, Sabrina Ferilli, Montanelli, Fernanda Pivano, Platinette, Moana Pozzi, Pupo, Sacchi, Sanguineti, Savinio, Tabucchi, Totti, Zecchi.
E mi fermo qui. Piuttosto che perdermi in ulteriori chiacchiere sterili, infatti, ritengo sia meglio lasciare la parola all’autore riportando uno stralcio della sua postfazione.
“(…) Se tre anni fa Costantino Cossu, responsabile delle pagine culturali de La Nuova Sardegna, non avesse voluto affidarmi una rubrica settimanale, Contromano, che oggi ancora felicemente continua, questo libro non sarebbe mai nato. Molte di quelle note sono così trapassate qui, alle quali altre se ne sono aggiunte, e sempre su sollecitazione altrui: innanzi tutto Pier Vittorio Buffa dei quotidiani regionali del gruppo Espresso, poi Pietro Cheli di Diario e Alberto Papuzzi de La Stampa, che tutti ringrazio, se non altro per l’incauta generosità dimostrata nei miei confronti.
Aggiungo solo che se per Sensi vietati possono indicarsi modelli, si tratta solo – almeno questi – di modelli alti: diciamo il Barthes di Miti d’oggi e lo Sciascia di Nero su nero, tra antropologia della cultura e critica del linguaggio (e dell’ideologia), ma sempre attraverso la mediazione della letteratura, intesa come una delle forme possibili della verità. Insieme ai tanti saggisti che hanno contribuito a rendere oltremodo interessante (più di quanto non si sia disposti a concedere) la letteratura italiana del secolo appena trascorso.”
Un’ultima considerazione. Credo che a volte occorra percorrerli, i sensi vietati. E farlo è sempre rischioso. Ma il rischio tende ad affievolirsi, fino a scomparire, se chi è al volante ha una guida sicura (leggasi determinazione) e conosce bene le strade (leggasi cultura e capacità d’argomentazione). Ritengo sia così per Massimo Onofri.
Massimo Maugeri
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Sensi vietati. Diario pubblico e contromano 2003-2006 (di Massimo Onofri)
€ 12,00 – 246 p., brossura – anno 2006
Gaffi Editore
Collana Sassi