SIMONA LO IACONO con “L’albatro” (Neri Pozza), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia e postproduzione: Federico Marin
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Ospite della puntata: Simona Lo Iacono con cui abbiamo discusso del suo nuovo romanzo: “L’albatro” (Neri Pozza).
Come nasce “L’albatro”? Cosa puoi raccontarci in merito all’attività di ricerca che hai svolto (propedeutica alla scrittura del libro)? Cosa puoi dirci sul tuo incontro con Gioacchino Lanza Tomasi (figlio adottivo di Giuseppe Tomasi che citi in chiusura del libro)? E sulla struttura del libro? Quanto è stato difficile “impadronirti” della voce di Giuseppe Tomasi? Chi è Antonno, questo bambino che sembra apparire all’improvviso negli anni della infanzia di Tomasi a casa Lampedusa? Come si evolve il rapporto tra Giuseppe Tomasi e Antonno? Cosa rappresenta “L’albatro”? Chi è la “donna di fuora”? Cosa puoi dirci sulla famiglia di Giuseppe Tomasi Di Lampedusa e, in particolare, sulla madre di Giuseppe e sulla moglie Alexandra Wolff (detta Licy)? Qual è il rapporto tra Giuseppe Tomasi e la letteratura?
Questo e tanto altro abbiamo chiesto a Simona Lo Iacono nel corso della puntata.
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La scheda del libro: “L’albatro” (Neri Pozza), di Simona Lo Iacono
Palermo, 1903. Giuseppe Tomasi di Lampedusa è un bambino solitario e contemplativo, uno di quelli che preferiscono «la stranezza delle cose alle persone», avendo «per compagnia solo il silenzio». Figlio unico di una nobile famiglia siciliana, vive nello sfarzoso palazzo di via Lampedusa, circondato unicamente da adulti, dei cui discorsi, tuttavia, capisce ben poco.
Un giorno, nella sua vita, arriva Antonno: nessuno si prende la briga di presentarli e i due bambini si ritrovano all’improvviso l’uno dinnanzi all’altro, Giuseppe con il completo all’inglese in gabardine blu, i pantaloni sotto il ginocchio e il gilet bordato di seta. Antonno con la camicia arrotolata, di due misure più grande, le scarpe estive, i calzettoni invernali e in testa una paglietta bucata sulla punta.
È un misto di stagioni e taglie sbagliate, Antonno, un bambino «tutto al contrario»: se sfoglia un libro comincia dall’ultima pagina, se vuole andare avanti cammina all’indietro e non c’è verso di fargli iniziare la settimana di lunedì o di togliergli dalla testa che si nasce morendo.
Giuseppe non sa nulla del passato di Antonno, né tantomeno i motivi per i quali gli sia stato messo accanto. Sa però che Antonno non è come gli altri bambini e che la fedeltà che dimostra nei suoi confronti è pari solo a quella dell’albatro: tenacissimo, l’albatro non abbandona il capitano nemmeno nella disgrazia, seguendolo nella buona e nella cattiva sorte.
Da quel momento, non c’è avventura, per quanto discutibile, in cui Antonno non lo affianchi. E non c’è notte in cui non vegli su di lui, come un fedele custode. Fino al giorno in cui, all’improvviso, così come è arrivato, Antonno svanisce.
Divenuto adulto, Giuseppe partecipa ai due conflitti mondiali; dopodiché si ritira a vita privata, viaggiando e dimorando per lunghi periodi all’estero, dove conosce Alexandra Wolff, detta Licy, che diverrà sua moglie, e dove inizia a confrontarsi con i grandi della letteratura europea. Saranno questi viaggi a portarlo a cimentarsi, quasi alla fine della sua vita, nella stesura di un romanzo ispirato alla figura del bisnonno paterno Giulio Fabrizio, l’astronomo, il sognatore. Un romanzo che avrà per protagonista un personaggio fugace, un nobiluomo colto e malinconico che perde il suo sguardo nel cielo per fuggire la terra: si intitolerà Il Gattopardo e, dopo lunghi anni, ricondurrà da lui Antonno e la sua visione rovesciata del mondo.
Facendo propria l’idea che il destino di ogni adulto vada cercato nei suoi sogni di bambino, Simona Lo Iacono tratteggia, con sontuosa eleganza, il ritratto di una delle più importanti figure della letteratura italiana, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, scrittore dalla complessa personalità e autore del celeberrimo Il Gattopardo.
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Simona Lo Iacono è nata a Siracusa nel 1970. Magistrato presso il tribunale di Catania, Presta attività di volontariato in carcere, dove cura programmi di rieducazione dei detenuti attraverso la letteratura e il teatro, ha pubblicato racconti e romanzi. Il suo primo romanzo “Tu non dici parole” (Perrone 2008) ha vinto il premio Vittorini Opera prima. Nel 2011 ha pubblicato il romanzo intitolato “Stasera Anna dorme presto” (Cavallo di Ferro), con cui ha vinto il premio Ninfa Galatea (ed è stata finalista al Premio Città di Viagrande). Nel 2013, sempre per Cavallo di Ferro, ha pubblicato il romanzo “Effatà” (con cui ha vinto il Premio Martoglio e il premio Donna siciliana 2014 per la letteratura).
E’ del 2016 “Le streghe di Lenzavacche” (edizioni e/o) con cui è stata finalista al Premio Strega Giovani e semifinalista al Premio Strega (libro, tra le altre cose, vincitore del Premio Chianti).
Nel 2017 è uscito “Il morso” (Neri Pozza) e a fine maggio 2019, sempre per Neri Pozza, è uscito il nuovo romanzo: L’albatro
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia e post produzione: Federico Marin
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La colonna sonora della puntata: “Let Your Soul Be Your Pilot” di Sting; musiche di Nino Rota dalla colonna sonora del film “Il gattopardo”; “I was brought to my senses” di Sting.
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È possibile ascoltare le precedenti puntate radiofoniche di Letteratitudine, cliccando qui.
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