La nuova puntata della rubrica di Letteratitudine intitolata “A botta e risposta (un tandem letterario conversando di libri)“ è dedicata al romanzo “Sleeping Beauties” di Stephen King / Owen King (Sperling & Kupfer – traduzione di Giovanni Arduino).
Di seguito: un articolo, il “tandem letterario” tra i due co-autori e un video.
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Sleeping Beauties: un “tandem letterario” in casa King
Non è la prima volta che Stephen King aderisce a un progetto di scrittura a quattro mani. Già nel 1983 il Re pubblicò “Il talismano”, scritto insieme al collega Peter Straub. Di recente è uscito un nuovo romanzo di King scritto a quattro mani con un altro autore. Stavolta il collega scrittore è anche un suo parente e porta il suo stesso cognome: si chiama Owen ed è suo figlio (anch’egli romanziere, come Tabitha, moglie di Stephen e madre di Owen, e Joe – l’altro figlio di Stephen e Tabitha – che utilizza lo pseudonimo di Joe Hill). Il romanzo si intitola “Sleeping Beauties” e anche nella versione italiana (pubblicata da Sperling & Kupfer e ben tradotta da Giovanni Arduino) mantiene il titolo in originale. Il “sopratitolo” invece (una sorta di avvertimento… anzi, un vero e proprio monito) è tradotto in lingua italiana e recita così: “Non svegliare le belle addormentate”.
La storia è ambientata a Dooling, piccola città del West Virginia. Un luogo che riteniamo sia immaginario (come Castle Rock e Derry, celebri luoghi kinghiani), anche se – per la verità – negli Stati Uniti un piccolo centro che si chiama Dooling esiste davvero; solo che si trova nello Stato della Georgia, nella Contea di Dooly (e non in West Virginia): un piccolissimo centro di appena 154 abitanti (dati del 2010).
La Dooling di “Sleeping Beauties” ospita un carcere femminile: luogo che occupa un ruolo centrale nello sviluppo delle vicende del romanzo. Accade che, a un certo punto, una sorta di virus che pare aver avuto origine in Australia comincia a diffondersi un po’ ovunque. Il virus in questione viene battezzato con il nome Aurora (riferimento alla nota principessa della fiaba “La bella addormentata”), giacché colpisce solo le donne inducendole a un sonno improvviso e profondo. Ma l’addormentamento è solo una delle componenti della malattia. Le donne colpite, infatti, vengono ricoperte da una specie di membrana biancastra, di natura organica, ed è bene non risvegliarle… altrimenti la loro reazione è violenta e letale. L’epidemia si diffonde anche all’interno del carcere femminile di Dooling e per il dottor Norcross, lo psichiatra della prigione, e per sua moglie Lila, lo sceriffo, si prospettano tempi difficili (giusto per usare un eufemismo).
Il duo King (Stephen / Owen), prendendo spunto dalla mitica fiaba de “La bella addormentata”, offre al pubblico dei lettori un romanzo gotico che – pur non rientrando nel mio personale elenco dei magnifici cinque di King padre (in ordine di preferenza: “It”, “L’ombra dello scorpione”, “Misery”, “Shining”, “22/11/’63”) – mantiene un buon ritmo e tiene il lettore avvinghiato alla storia nonostante la presenza di un foltissimo numero di personaggi (se ne contano una settantina, elencati sulle prime pagine del libro). Su tutti si erge la figura della misteriosa e terribile Evie Black, una bella e giovane donna (intorno alla quale svolazzano strane falene marroni) che, sin dall’inizio della storia (viene arrestata per aver assassinato brutalmente due uomini), pare essere collegata alla sindrome del sonno e alle sue devastanti conseguenze.
“Sleeping Beauties” (libro dell’anno 2017 per Goodreads) è destinato a essere trasposto sul piccolo schermo, dato che Anonymous Content (casa di produzione di True Detective e Mr. Robot in TV e di Revenant e Spotlight al cinema) si è assicurata i diritti per farne una serie con la collaborazione di Stephen e Owen King.
Può essere interessante conoscere qualcosa sulle origini del romanzo, per cui… ecco qui di seguito il “tandem letterario” del duo King: padre e figlio.
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Owen: L’idea di “Sleeping beauties” è arrivata per caso. E siccome ci piace scambiarci idee, quando ci ho pensato gli ho chiesto: “Che cosa te ne pare di una storia in cui tutte le donne si addormentano?”. E papà l’ha trovata un’idea fantastica. Allora gli ho detto: “Grande! Scrivila!”. E papà mi ha risposto che avrei dovuto scriverla io. E alla fine abbiamo deciso di farlo insieme.
Stephen: Mi ricordo quando venne a raccontarmi la storia, non so se al telefono o via sms, e mi chiese cosa pensassi dell’idea che tutte le donne si addormentassero. Ho immaginato subito tutte le ramificazioni possibili e gli ho risposto: “Dobbiamo proprio scriverla!”. Poi mi ha proposto una serie TV: tipo, nove o dieci episodi. E così abbiamo iniziato a scrivere la sceneggiatura. Anzi, un Pilot.
Owen: Sì, abbiamo cominciato così. Abbiamo scritto anche il secondo episodio.
Stephen: Poi Owen si è fermato un attimo e mi ha chiesto di scrivere un romanzo.
Owen: Era una serie TV davvero bella, ma lavorando sui personaggi mi sembrava – in un’ora per puntata – di non svilupparli adeguatamente… mentre volevo dare loro più peso. La soluzione era scrivere un romanzo.
Stephen: Adesso, leggendo il libro, è difficile ricordare chi ha scritto cosa. Owen ha riscritto me e io ho riscritto Owen. Il bello è che quando abbiamo finito questo lavoro siamo rimasti amici. Abbiamo continuato ad andare d’accordo e a rispondere alle telefonate l’uno dell’altro. È meraviglioso collaborare con tuo figlio. Quello che non sapevo è quanto sarebbe stato buono il risultato, la miscela unica della sua sensibilità con la mia.
Owen: Sì, scrivendoci l’un l’altro abbiamo ottenuto una terza voce. La voce di entrambi.
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E adesso, se vi va, potete ascoltare le voci del duo nell’ambito di questo video…
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La scheda del libro
Dooling è una piccola città fortunata del West Virginia, con una splendida vista sui monti Appalachi e lavoro per tutti. È a Dooling, infatti, che qualche anno fa è stato costruito un carcere all’avanguardia destinato solo alle donne, che siano prostitute o spacciatrici, ladre o assassine, o ancora tutte queste cose insieme. Ed è una di loro, in una notte agitata, ad annunciare l’arrivo della Regina Nera. Per il dottor Norcross, lo psichiatra della prigione, è routine, un sedativo dovrebbe sistemare tutto. Per sua moglie Lila, lo sceriffo di Dooling, poteva essere un presagio. Perché poche ore dopo, da una collina lì vicina, arriva una chiamata al 911, ed è una ragazza sconvolta a urlare nel telefono che una donna mai vista ha ammazzato i suoi due amici, con una forza sovrumana. Il suo nome è Evie Black. Intorno a lei svolazzano strane falene marroni e sembra venire da un altro mondo. Lo stesso, forse, dove le donne a poco a poco finiscono, addormentate da un’inquietante malattia del sonno che le sottrae agli uomini. Un sonno dal quale è meglio non svegliarle.
Sleeping Beauties è una favola nera gloriosamente ricca di storie, idee, eventi e personaggi memorabili, che inizia con un C’era una volta a Dooling e termina con un finale degno dei King. Potente, provocatorio, sorprendente.
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STEPHEN KING vive e lavora nel Maine con la moglie Tabitha. Le sue storie sono clamorosi bestseller che hanno venduto centinaia di milioni di copie in tutto il mondo e hanno ispirato registi famosi come Brian De Palma, Stanley Kubrick, Rob Reiner e Frank Darabont. Accanto ai grandi film, innumerevoli gli adattamenti televisivi tratti dalle sue opere. King, oggi seguitissimo anche sui social media, è stato insignito della National Medal of Arts dal presidente Barack Obama.
OWEN PHILIP KING, nato a Bangor nel 1977, è il figlio minore di Stephen King. Autore di due raccolte di racconti (la prima delle quali pubblicata da Frassinelli con il titolo Siamo tutti nella stessa barca) e di un romanzo, ha ricevuto diversi premi letterari per il suo lavoro. È sposato con la scrittrice Kelly Braffet.
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