Aggiorno il post inserendo i link alle opinioni di Giulio Mozzi (da Vibrisse) e di Vittorio Zambardino (da Scene digitali), che si aggiungono – dunque – all’opinione fuori coro di La Rocca. Vedete in basso.
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Rilancio questo post e ne approfitto per augurarvi un buon fine settimana. A fine pagina trovate un aggiornamento. Si tratta di un link al blog Lipperatura di Loredana Lipperini, contenente l’interessante punto di vista dello scrittore Nicolò La Rocca.
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Si dice – magari un po’ esagerando – che a volte la lettura di un buon libro possa salvare la vita. Purtroppo capita anche che la scrittura di un buon libro possa metterla a repentaglio, la vita. E’ ciò che sta accadendo al giovane e ottimo scrittore Roberto Saviano, autore del libro "Gomorra" edito da Mondadori.
Chi volesse saperne di più sulla vicenda è invitato a leggere l’articolo pubblicato in merito dal Corriere della Sera.
Intanto esprimo all’amico Roberto Saviano la solidarietà mia e degli amici di questo blog.
Forza Roberto. Siamo con te!
P.S. Accolgo con vero piacere la richiesta pervenuta da Monica Tavernini per rilanciare il sito web istituito per il sostegno a Roberto Saviano. Ecco il linK: http://www.sosteniamosaviano.net/
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Link con l’opinione di La Rocca.
Link alle opinioni di Giulio Mozzi (da Vibrisse) e di Vittorio Zambardino (da Scene digitali).
In breve… Mozzi si domanda: "Tutta questa esposizione, anche fisica, di Saviano, che effetto ha? Lo protegge? Aumenta il pericolo per lui? Non ne ho idea. La protezione sarà efficace? Non ne ho idea. Sarebbe stato meglio che L’Espresso e Repubblica (seguiti da tutti gli altri) non sollevassero tutto questa bagarre? Oppure, senza bagarre, magari Saviano non avrebbe ricevuta la protezione e sarebbe stato più in pericolo? Non ne ho idea. Sospetto che le ragioni del marketing non siano state del tutto estranee alla decisione di Espresso e Repubblica di portare in prima pagina la notizia concernente il loro collaboratore. Lo sospetto, e niente più. (Tra parentesi. Se qualcuno nei giorni scorsi si è domandato come mai in Nazione indiana, della quale Saviano fa parte, non apparissero lettere di solidarietà, pubblici appelli e cose del genere, credo che ormai la risposta sia chiara.)
Zambardibo sostiene che: "bisognerebbe tacere. Per il bene primario che è la vita di Roberto Saviano. L’autoconsolazione di essere cittadini elettronici, che con un mail si promuovono a eroi anticamorra, potete risparmiarvela. Condivido molte delle cose scritte qui, da La Rocca."
Mi unisco senz’altro a Massimo. Solidarietà a Roberto Saviano!!! Viva la letteratura ed il libero pensiero. Abbasso ogni forma di organizzazione criminale e di violenza alla libertà umana, compresa quella di espressione e di denuncia.
Mi unisco anch’io. Solidarietà a Saviano.
Da giornalista, mi piacerebbe intervistare non Saviano (un involontario eroe civile, un uomo da sostenere e da proteggere), non i camorristi che lui ha raccontato (il male è quasi sempre banalissimo e noioso). Ma piuttosto vorrei sentire i negozianti del quartiere in cui abita Saviano, quelli che si rifiutano di vendergli i loro prodotti. Ecco, mi affascinerebbe raccontare la miseria di queste persone e descrivere come il male (sia esso il nazismo o la mafia) possono crescere solo sulla passività di tante persone in apparenza “buone e oneste”
Unisco la mia solidarietà alla vostra.
Le parole non sono mai adatte per una vicenda del genere.
segnalo il sito attivato per iniziative di solidarietà a roberto saviano: http://www.sosteniamosaviano.net/
con preghiera di rilanciarlo
Sono con Roberto Saviano.
Ciao.
Tramite un’altra segnalazione ho già fatto pervenire la mia solidarietà e il mio sostegno a quel sito creato per Roberto.
uniti siamo forti ……….applausi
per roberto.
Se tutti avessimo il coraggio di Saviano c’è da pensare che mafia e cammorra non sarebbero così potenti.
Stamattina credo che proprio il Corriere parlasse di fatwa contro Saviano lanciata dai camorristi come i fondamentalisti komeinisti lanciarono quella contro Rushdie per motivi diversi, ma analoghi. Comunque si trattava di impedire la circolazione del libero pensiero. La civiltà di un paese si misura anche su queste cose. Chi parlava di civiltà superiore??? Solidarietà a Saviano e speriamo che non sia lasciato solo come troppo spesso è accaduto in passato.
Vi ringrazio tutti per le dimostrazioni di solidarietà a favore di Saviano. Se potete, sottoscrivete la petizione on-line collegandovi al sito segnalato sul post.
E fate girare l’indirizzo il più possibile. Non sconfiggeremo di certo la camorra in questo modo, ma è pur sempre un’alternativa al vile silenzio. Da questo punto di vista fa piacere che una volta tanto buona parte della comunità letteraria nazionale – di solito avvezza alla polemichetta – si sia unita in quest’appello di solidarietà (con l’eccezione dei soliti pochi imbecilli).
Come tutti i fenomeni umani anche la mafie sono destinate a morire. Bisognerà chiedersi cosa ci riserverà il futuro.
Per il momento onore a Saviano
Mi unisco anche io. Lo scrittore, o l’intellettuale che dir si voglia, è la libertà fatta persona, e se non lo difendiamo la sua e la nostra libertà vanno a farsi benedire.
Manco da tempo dall’Italia. Non e’ cambiato niente… Ammiro il coraggio di Roberto. Basta, forse, ancora una volta ricordare che L’UNIONE FA’ LA FORZA!!
Francamente sono rimasto allibito quando ho saputo delle minacce subite da Roberto Saviano. Mi sembra di essere tornato indietro di trent’anni quando si ammazzavano e/o gambizzavano i giornalisti (ricordo con commozione il barbaro omicidio di Walter Tobagi) per tappargli la bocca o almeno, nel secondo caso, spaventarli a dovere. Ma chi è giornalista, scrittore, intellettuale autentico non può, non deve aver paura.Onore allora ai colleghi caduti sul campo e forza e coraggio a Saviano: la strada da percorrere per raggiungere la democrazia nel nostro paese è evidentemente ancora molto lunga.
sig Roberto, non ho ancora letto il suo libro,lo farò.
Intanto, oltre alla mia solidarietà, le invio :
abbracci virtuali, coccole gentili, pensieri positivi e un oceano di sorrisi.
Patrizia
Totale solidarietà a Roberto!
Che dire! Da calabrese mi vergogno ancora di più della mia meridionalità quando leggo che ancora una volta la mafia tenta di spaventare chi come Saviano ha voglia di parlare e di denunciare una realtà purtroppo ancora radicalizzata nella nostra terra! Non posso che esprimere la mia solidarietà a questo scrittore che gode, a maggior ragione, di tutta la mia stima!
Scrivo perchè voglio unire anche io la mia solidarietà a Saviano, manifastandogli inoltre la mia ammirazione per il coraggio avuto scegliendo di scrivere e denunciare l’operato della camorra.
Ho scritto una mail a Roberto Saviano riportando il link a questo post (che immagino leggerà).
Come ho già avuto modo di riferire, sebbene la comunità letteraria gli si sia stretta attorno, non dev’essere facile per lui.
Non ci vuole molto a immaginare il suo stato d’animo (provando a mettersi nei suoi panni). E, temo, non basteranno i messaggi di solidarietà a rincuorarlo. Non rimane che affidarsi alle Istituzioni e alla forze dell’ordine che sapranno come proteggerlo adeguatamente.
Ringrazio tutti per i commenti che avete inviato, per quelli che invierete e per l’adesione all’iniziativa di http://www.sosteniamosaviano.net/.
Ne approfitto per salutare due miei cari amici (catanesi doc fuori sede) che sono intervenuti in questo post: Sandro Sanfilippo, medico a Londra, e Davide La Rocca, che vive a Milano ed è uno dei più grandi giovani pittori in Italia (e in Europa).
pensa un po’ che leggendo il suo libro questèestate pensavo …” ancora non gli hanno fatto visita quelli là?”.
Puntualmente, quando si parla chiaro e si fanno i nomi, e qualcuno comincia a crederci, allora tutto non è più come prima. E dopo Gomorra, tutto non sarà come prima.
Non posso che essere solidale con lo scrittore Roberto Saviano. Non ho ancora letto il libro gomorra, presto lo leggerò, ma ringrazio comunque lo scrittore per il suo impegno nella lotta alla camorra, con la speranza che un giorno il suo impegno diventi l’impegno di noi tutti.
Guardate che non esiste una socieà civile altra rispetto alla cultura delle mafie, se non in piccole isole di consapevolezza che però non riescono a incidere sullo schifo generale. Bisogna mettere queste cose nella prima pagina dell’agenda politica, invece vengono trattate come incidenti di percorso, a volte aggirabili, comunque affidati al coraggio dei singoli, che però, francamente, serve (quasi) a niente.
Ciao Nicolò. Ti ringrazio per aver espresso la tua opinione anche qui a Letteratitudine. Devo dire che il tuo pezzo pubblicato su blog di Loredana (Lipperatura) mi ha molto colpito e fatto riflettere.
Invito chi non l’avesse ancora fatto a leggerlo con attenzione.
Poi, se volete, possiamo riparlarne qui.
Caro Zambardino.
Bisognerebbe tacere? Bisognerebbe tacere, cosa?
Non saranno certo il suo silenzio o la mia manifestazione di solidarietà a salvaguardare “il bene primario che è la vita di Roberto Saviano”.
A quello dovranno pensare le autorità. Non è nè compito mio, nè compito suo.
Lei scrive: “L’autoconsolazione di essere cittadini elettronici, che con una mail si promuovono a eroi anticamorra, potete risparmiarvela”.
Ma la smetta. Ci risparmi lei, piuttosto, la recita del ruolo di antieroe, o meglio di eroe controcorrente, e perciò di eroe più eroe degli altri. Chi è lei per dire cosa è giusto e cosa no? Esprima la sua opinione e rispetti quelle degli altri.
Francamente apprezzo molto di più il “non lo so” di Mozzi.
Io ritengo che le manifestazioni di solidarietà a favore di Saviano siano sorte spontaneamente come risposta all’ennesimo tentativo delle mafie si sopprimere la libertà (più che come “inutile” tentativo di sostegno a Saviano stesso). Se poi Saviano non le gradisce, pazienza. Del resto nessuno l’ha obbligato a scrivere Gomorra. Nessuno l’ha obbligato ad andare in giro per televisioni. E poi come si può pretendere che, adesso, non se ne parli quando lui è stato il primo (nella trasmissione della Bignardi) a evidenziare i rischi che correva a seguito delle minacce di morte che aveva già ricevuto?
E a proposito di Marketing, ripeto, (e lo dico anche a La Rocca)credo che alla fine giovi di più giocare a fare l’intellettualino controcorrente, che consente di assumere una posizione ben distinguibile, da “sotto i riflettori”, piuttosto che mescolarsi alla massa.
Spartacus, capisco il suo punto di vista e rispetto la sua opinione. Tuttavia, data la delicatezza e particolarità dell’argomento, preferirei che si evitassero polemiche e toni eccessivamente aspri.
Grazie.
sono un ragazzo di 21 anni e sto leggendo gomorra.Saviano ha avuto il coraggio di descrivere i meccanismi del potere economico finanziario di una multinazionale del crimine,ha fatto nomi e cognomi di boss,dei loro avvocati,dei killer.Ha evidenziato i “consumi culturali” delle famiglie camorriste.Ha denunciato lo sfruttamento dei cinesi nelle fabbriche fantasma.E soprattutto ci ha mostrato come la camorra abbia colonizzato terre e popolazioni nei modi di parlare,nelle aspettative di vita e nella vita vissuta. La camorra ha plasmato un mondo a propria immagine e somiglianza fondato sulla forza delle armi e degli affari illeciti;e se nn pensi come un camorrista sei tagliato fuori,emarginato,segregato se ti va bene.Altrimenti come roberto e don peppino diana vieni minacciato,ammazzato costretto a vivere come un fuggiasco lontano dal proprio paese natale.e nn sorprendono,purtroppo, l’indifferenza o le offese da parte delle istituzioni e dei media locali:come se il criminale fosse roberto!? Bisogna sostenere roberto e dare fiducia a chi come lui vuole dire la verita’- “io so e ho le prove”.MENTRE SCRIVO MI VENGONO IN MENTE LE PAROLE DI GIOVANNI FALCONE:”LA MAFIA E’UN FENOMENO UMANO E COME TALE HA AVUTO UN INIZIO E AVRA’ UNA FINE”. Leggendo dei meccanismi di riproduzione del sistema-camorra mi e’ capitato di pensare che forse falcone si sbagliava:ma subito,quasi come per farmi coraggio, ho anche pensato che fin quando esisteranno persone come roberto quelle parole avranno un senso e saranno la linea di condotta di chi ha a cuore la verita’ e la giustizia.
Roberto Saviano ha vinto il premio “libro dell’anno TG1”.
Auguri e complimenti a Saviano!