Enzo Gancitano ha pubblicato “Sotto il cielo di Mazara”. L’ultimo suo volume raccoglie racconti di vita, di sacrifici, di lavoro e di memoria storica. Racconta di Santi e di luoghi, di famiglie e consuetudini; di una città divenuta smemorata. Lontana anche dal suo passato recente, senza alcun rapporto con la cultura delle “cose antiche”, con i reperti archeologici che prepotentemente vengono spesso alla luce ed immediatamente sommersi. Insomma racconti di una città senza alcun legame con la sua storia. Scrive di verità, decisamente ed amaramente lontane.
Credo di non sbagliarmi se colgo in “ Sotto il cielo di Mazara” un grido, mai dimesso e contenuto, mai a bassa voce, per una città “angusta” dove manca financo la “coscienza dell’ essere noi” forgiante del carattere necessario per un risveglio. L’interrogarsi. E’un lamento contro il cadùco soldo che continua ad essere idolatrato.
Però scrive l’Autore: “(Mazara, ndr)…E’una città che non vuole morire, che si oppone alle innumerevoli percosse assestate dagli abitanti che seguono la bandiera del profitto…ma la città resiste a dispetto dei suoi abitanti…porta alla luce nuovi segni di civiltà antiche…”
Con la consueta scrittura scorrevole e intelligibile Gancitano tra nuovi percorsi di storia cittadina, fra strade solcate da “antiche pietre” e memorie, emette una voce che postula una riflessione anche tra uno stuzzichino ed un caffè al bar per debellare l’ipocondria verso un dibattito per una città a misura d’uomo, per sconfiggere qualsiasi zona d’ombra e guardare con diversa dimensione mentale verso l’avvenire.
E’ un libro atipico, scatologia di una città svilita e decadente, la denuncia di un certo grigiore ,ma mai irriverente.
Una cosa è certa, non vedo tra le righe del libro esclusivamente un’amore dell’autore verso la propria città ma semplicemente una profonda amarezza, “una escursione (dolorosa) – scrive ancora il Gancitano– nel mondo delle nostre memorie mazaresi per recuperarle dalla polvere dell’oblìo ed assicurare ad esse spazio e considerazione più confacenti”.
Si coglie la speranza – mai sopìta – di un’aurora non lontana.
Giovanni Venezia
Giovanni Venezia è il direttore dell’e-magazine Il Pungolo
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*Enzo Gancitano, medico di professione, studioso di storia locale, ha pubblicato :“Storia di Mazara” dalle origini ai nostri tempi. (3 voll); “Per le strade di Mazara”, “A due passi dal fiume”