In questo nuovo appuntamento di Letteratitudine Cinema, il cortometraggio “Stanza n. 5”
Regia di Rosario Capozzolo. Soggetto e Sceneggiatura di Rosario Capozzolo e Ornella Sgroi. Fotografia di Daniele Ciprì
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Il cortometraggio “Stanza n. 5” è stato scritto dalla giornalista e critica Ornella Sgroi insieme al regista Rosario Capozzolo, coprodotto con Tramp Limited (Ficarra e Picone), Slinkset e Rai Cinema, con la fotografia di Daniele Ciprì.
Il corto è ispirato a una storia vera accaduta a Catania durante la pandemia, che Ornella Sgroi ha raccontato nel dicembre 2021 in un suo articolo sul blog InVisibili di Corriere. Rosario Capozzolo ha letto l’articolo e – spinto dall’emozione – ha scritto a Ornella Sgroi per proporle di farne insieme un cortometraggio.
È così che è nato “Stanza n. 5”.
“La forza di questa storia, ispirata a un fatto realmente accaduto, sta nell’importanza del gesto umano”, ha detto Ornella Sgroi a Letteratitudine. “La pandemia ci aveva tolto la possibilità del contatto, del calore. Quel calore che è conforto, che è vita, senza cui ogni essere umano è perduto. L’idea che il giornalismo possa diventare cinema rafforza il valore della narrazione e il potere della parola, che sul grande schermo diventa gesto, respiro, battito. Quella di Ilde e Simona è la storia di due anime belle che si incontrano e che trasformano l’idea del contagio in qualcosa di positivo, quando è contagio d’amore e di voglia di vivere”.
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SINOSSI
Ispirato a una storia vera. All’interno di un reparto ospedaliero, dove sono
ricoverati e monitorati a distanza pazienti Covid non gravi, Simona, una
ragazza di quarant’anni con la Sindrome di Down, ha appena preso possesso
della sua nuova stanza, la n°5. La camera è già occupata da Ilde, una signora
di quasi ottant’anni che sta superando bene il virus ma che, da quando ha
perso il marito a causa del Covid, ha deciso di lasciarsi morire. I medici
cercano di fare il possibile, ma lo sconforto è grande poiché a nulla sembrano
servire i loro sforzi. Durante la notte, qualcosa di inatteso rimette tutto in
gioco.
PERSONAGGI E INTERPRETI
Per il ruolo di Ilde è stata scelta l’immensa Milena Vukotic per la dolcezza del suo sguardo e la grazia delle sue movenze, e per l’elevato grado di empatia che trasmette allo spettatore attraverso le espressioni del volto, come richiede il personaggio di Ilde.
Per il ruolo di Simona, è stata scelta Emanuela Annini, attrice professionista dalle spiccate capacità interpretative, per l’unicità del suo sguardo e l’energia travolgente della sua fisicità, caratteristiche ben corrispondenti al personaggio di Simona.
Per il ruolo del Dott. Nardi è stato scelto un attore del calibro di Giovanni Calcagno, per l’intensità dei suoi occhi azzurri e per la profondità della sua voce, due elementi determinanti per un personaggio che indossa sempre una mascherina FFP2.
NOTE DI REGIA
“STANZA 5” è ispirato a una storia vera accaduta in un Ospedale di Catania (Sicilia) durante la pandemia da Covid 19 e raccontata dalla giornalista Ornella Sgroi nel dicembre 2020 sul sito del Corriere della Sera.
Leggendo l’articolo ho sentito subito questa storia come una irrinunciabile opportunità per raccontare, come già nei miei lavori precedenti, la relazione umana nella sua declinazione più forte, e cioè l’amore nel suo senso più alto.
È nata così l’idea di scrivere a quattro mani con Ornella Sgroi il soggetto e la sceneggiatura di “Stanza 5”, lasciando la pandemia come cornice esterna e lavorando sull’aspetto emotivo dei personaggi.
Il contesto ospedaliero rappresenta, infatti, un elemento di fondo fuori fuoco che esalta i primi piani delle due protagoniste e i particolari dei loro corpi, mentre la macchina da presa con movimenti morbidi trasmette una vitalità in netto contrasto con la freddezza dell’ambiente e la staticità delle immagini in bianco e nero delle telecamere di sorveglianza. Una scelta di linguaggio che permette allo spettatore di essere sempre un passo avanti rispetto a quanto vedono i Sanitari del reparto.
Se la stanza di ospedale rappresenta da sempre l’isolamento dal mondo esterno, e dalla vita, lo è stata ancora di più durante la pandemia, azzerando la possibilità di ogni contatto fisico. Ma questa storia offre un punto di vista opposto e mostra l’essere positivi al Covid come l’unica opportunità per due persone di potersi trasmettere, senza alcun mezzo di protezione, ciò di cui abbiamo più bisogno: il calore umano. Come regista, questa è stata la mia sfida, lavorando con il corpo e gli sguardi delle due protagoniste, in un crescendo emotivo costruito progressivamente sul contatto umano come unica salvezza possibile. Questo è l’amore nel suo significato più alto, che per me merita di essere raccontato.
Rosario Capozzolo
NOTE DI PRODUZIONE
Quando abbiamo letto la sceneggiatura di “Stanza 5” abbiamo subito accettato di co-produrre l’opera, ritenendola di grande valore artistico e sociale. Il cortometraggio, ispirato a una storia realmente accaduta, ha infatti una forte connotazione emotiva e un’importante connotazione sociale, valorizzate da una regia sensibile.
La cornice all’interno della quale si svolge la vicenda è il dramma della pandemia da Covid 19, che ha tenuto lontano dai propri familiari i malati, spesso condannando loro a una morte in solitudine e i loro cari al trauma di quello che in gergo tecnico la psicologia chiama “lutto complicato”. In questo contesto, prende vita una storia umana di grande intensità, che abbatte i pregiudizi sulle persone con Sindrome di Down (in particolare sulla loro presunta incapacità di occuparsi di se stessi e degli altri) e mette in luce come il calore umano e l’opportunità di prendersi cura di qualcuno, con empatia e premura, sia una medicina a volte molto efficace, soprattutto in un contesto
in cui il contatto fisico è compromesso da cause di forza maggiore.
Il fatto che il regista Rosario Capozzolo, pluripremiato in numerosi festival internazionali per i suoi lavori precedenti, sia anche un medico arricchisce il progetto “Stanza 5” della poetica di uno sguardo d’autore nutrito da una profonda sensibilità anche umana oltre che artistica, come il regista marchigiano ha già dimostrato nei suoi precedenti cortometraggi.
BIOGRAFIA DEL REGISTA
Rosario Capozzolo, classe 84’, è un regista, sceneggiatore e autore cinematografico italiano. Dopo essersi laureato in Medicina a Bologna, nel 2011 scrive, dirige e produce a Roma il corto “Provaci Ancora”. Studia per tre anni, parallelamente all’attività medica, Sceneggiatura e Regia presso la scuola di cinema “Tracce” a Roma. Nel 2017 scrive e dirige a Los Angeles il corto “Peggie” (Produzione Tomato Sunrise Film, Distribuzione Elenfant Film).
Il film ottiene 44 premi nazionali ed internazionali. Nel 2019 scrive e dirige ad Ancona il corto “Il primo giorno di Matilde” (Produzione Sayonara Film e Raya Visual Art, Distribuzione Elenfant Film). Il film ottiene 36 riconoscimenti nazionali ed internazionali. Nel 2020 firma come co-autore il soggetto del film Weekend (Produzione Twister Film, Distribuzione Eagle Pictures).
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STANZA 5
di
ROSARIO CAPOZZOLO
con
MILENA VUKOTIC
GIOVANNI CALCAGNO
EMANUELA ANNINI
Una produzione TRAMP LIMITED, SLINKSET con RAI CINEMA
in collaborazione con LAGO FILM
Una distribuzione SAYONARA FILM
Durata: 15’42’’ Anno: 2023 Paese: Italia Audio: 5.1 Aspect Ratio: 1.90:1 Fps: 25
CAST TECNICO
Regia
ROSARIO CAPOZZOLO
Soggetto e Sceneggiatura
ROSARIO CAPOZZOLO, ORNELLA SGROI
Fotografia
DANIELE CIPRI’
Montaggio
GIANLUCA SCARPA
Musiche
GIUSEPPE VASAPOLLI
Costumi
LUCA COSTIGLIOLO
Scenografia
LARA SIKIC
Presa Diretta
SALVATORE TAGLIAVIA
Montaggio Presa Diretta e Mix Audio
FRANCESCO SPADAFORA
Aiuto Regia
ANDREA ZULIANI
Edizione
STEFANO FELICIONI
Direttore Produzione
DIANA PARISI
Organizzatore Generale
ALESSANDRO GORDANO
Prodotto da
NICOLA PICONE
DANIELE OCCHIPINTI
ORNELLA SGROI
ALESSANDRO GORDANO
con
DAMIANO GIACOMETTI
Distribuito da
SAYONARA FILM
CAST ARTISTICO
Ilde
MILENA VUKOTIC
Simona
EMANUELA ANNINI
Dott. Nardi
GIOVANNI CALCAGNO
Infermiera
PAOLA PESSOT
Medico di Guardia
LAURA GAROFOLI
Medico Sala Medici
LORENZO BUGLIESI
Marito Ilde
LUIGI PAOLONI
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