STEFANIA AUCI con “I leoni di Sicilia. La saga dei Florio” (Nord), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia e postproduzione: Federico Marin
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Ospite della puntata: Stefania Auci con cui abbiamo discusso del suo nuovo romanzo, “I leoni di Sicilia. La saga dei Florio” (Nord).
Come nasce il tuo interesse per i Florio? Cosa puoi raccontarci sull’attività di ricerca che hai svolto? Perché hai scelto di inserire in epigrafe una citazione di John Milton tratta da “Il paradiso perduto”? Quali potevano essere i rischi legati a narrare una storia come quella dei Florio? Bagnara Calabra 16 ottobre 1799: cosa puoi dirci su questo luogo e su questa data? Come descriveresti i “capostipiti” Paolo e Ignazio Florio? Come si evolve la fase iniziale dell’attività dei fratelli Florio? Qual è il ruolo di Vincenzo, figlio di Paolo, nell’ascesa della famiglia Florio? Che ruolo hanno avuto le donne di casa Florio con riferimento al successo della famiglia? Perché hai voluto intestare i capitoli del libro hanno ai vari tipi di merce? Ti aspettavi questo grandissimo riscontro che il romanzo sta avendo anche a livello internazionale? A che cosa è dovuto, a tuo avviso?
Questo e tanto altro abbiamo chiesto a Stefania Auci nel corso della puntata.
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[La scheda di “I leoni di Sicilia. La saga dei Florio“]
Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione… E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri – il marsala – viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno – sott’olio e in lattina – ne rilancia il consumo… In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell’ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e – sebbene non lo possano ammettere – hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto – compreso l’amore – per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.
Intrecciando il percorso dell’ascesa commerciale e sociale dei Florio con le loro tumultuose vicende private, sullo sfondo degli anni più inquieti della Storia italiana – dai moti del 1818 allo sbarco di Garibaldi in Sicilia – Stefania Auci dipana una saga familiare d’incredibile forza, così viva e pulsante da sembrare contemporanea.
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Stefania Auci, trapanese di nascita e palermitana d’adozione è una scrittrice e insegnante di sostegno. Tra i suoi libri ricordiamo: Florence (Baldini + Castoldi, 2015) e La cattiva scuola (Tlön, 2017) scritto con l’amica e collega Francesca Maccani. Nel 2019 esce per Nord I leoni di Sicilia. La saga dei Florio. Per scriverlo l’autrice ha condotto numerose ricerche: ha setacciato le biblioteche, ha letto tutte le cronache giornalistiche dell’epoca, ha esplorato i possedimenti dei Florio e ha raccolto con puntiglio i fili della Storia che si dipanano tra abiti, canzoni, lettere, bottiglie, gioielli, barche, statue. E una realtà culturale che ha lasciato il segno non solo in Sicilia.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia e post produzione: Federico Marin
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La colonna sonora della puntata: “You Never Give Me Your Money” dei Beatles; “Icarus” di Ivan Torrent; “Money” (cover) dei Beatles.
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