TRUDY di Massimo Carlotto (Einaudi)
Come nasce un romanzo? Per gli Autoracconti d’Autore di Letteratitudine: MASSIMO CARLOTTO racconta il suo romanzo “Trudy” (Einaudi)
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Capita che un episodio di cronaca ti rimanga appiccicato addosso e non riesci a liberartene. A me è capitato nel 2008 e ha continuato a tormentarmi fino a quando non è diventato il prologo di Trudy. Definirlo un tormento è certamente esagerato, però mi ha spinto in tutti questi anni a osservare il mondo della sicurezza privata, coltivando il desiderio di raccontarlo in un noir. In Trudy questo mondo sconosciuto e riservato assume un’importanza rilevante. Ma non assoluta. Credo che il noir debba raccontare una storia che si intrecci e impasti con quella del Paese per raccontarne la complessità. E quindi la fabbrica, il lavoro, la politica. Ma anche la vita di una donna che crede di aver trovato un equilibrio nel matrimonio, solo che una bella mattina il marito scompare e lei, che si chiama Ludovica, si ritrova a essere chiamata Trudy da un ex poliziotto, che i suoi soci chiamano il “Grigio”. Un romanzo corale, dove si intrecciano e magari si scontrano personaggi molto diversi tra loro. Costruire la trama mi ha costretto a viaggiare, a sedermi e ad ascoltare. A osservare con quello sguardo unico che è il noir per stanare la storia e i personaggi, privilegiare un punto di vista sulla realtà e mescolarlo alla finzione romanzesca. Una nitida foto in bianco e nero di un tempo e di luoghi da esibire al lettore nella speranza che si imprima nella mente i dettagli. E una volta terminata rifletta. Ludovica viene chiamata Trudy un po’ per disprezzo e supponenza. Il Grigio ritiene che assomigli alla moglie di Pietro Gambadilegno, noto personaggio disneyano. I nomignoli spesso suggeriscono una sottovalutazione travestita da disprezzo o supponenza. In questo caso infatti si rivelerà un errore piuttosto grossolano. Scrivere questo romanzo mi ha impegnato molto tempo ma non c’è maggiore soddisfazione di sentirsi dire dai lettori che lo hanno “divorato” o “bevuto” in un paio di giorni.
(Riproduzione riservata)
© Massimo Carlotto
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La scheda del libro: “Trudy” di Massimo Carlotto (Einaudi – Stile Libero Big)
Dopo aver letto Trudy, camminando per strada ti verrà voglia di guardarti le spalle.
Un ex commissario ai vertici di un’agenzia di security, una giovane di provincia il cui marito è scomparso. Due persone che vengono da mondi lontanissimi e che si ritrovano al centro di un intrigo di potere. Un gioco dove ognuno fa le sue mosse nell’ombra, mentre la posta sul tavolo diventa sempre più alta.
Ludovica Baroni era una commessa. Poi un matrimonio che sembra quello giusto e la sua vita cambia. Quanto e come non l’avrebbe mai immaginato. Da un giorno all’altro l’uomo che ha sposato, uno dei più importanti commercialisti di Lecco, sparisce. Né la polizia né lei stessa – che fra lo sconcerto generale se ne va in vacanza sulla riviera romagnola – paiono molto interessati a cercarlo. Strano, perché invece c’è chi è disposto a pagare un sacco di soldi pur di sapere che fine ha fatto, a ingaggiare una società che si occupa di sicurezza e a richiedere l’attenzione speciale di Gianantonio Farina, che nella ditta i soci chiamano il Grigio e i dipendenti il Dottore. Lui è il responsabile delle «indagini non autorizzate». Tipo questa, così riservata che in pochissimi ne conoscono la ragione. Farina fa spiare Ludovica, la fa pedinare, intercettare. Le assegna anche un nome in codice: Trudy. Tutto è sotto controllo. O forse no.
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Massimo Carlotto è nato a Padova, dove vive. È considerato uno dei migliori scrittori di noir e hard boiled a livello internazionale. I suoi romanzi sono tradotti nelle principali lingue. Per Einaudi ha pubblicato, con Francesco Abate, il bestseller Mi fido di te (2007 e 2015), Respiro corto (2012), Cocaina (con Gianrico Carofiglio e Giancarlo De Cataldo, 2013), con Marco Videtta, i quattro romanzi del ciclo «Le Vendicatrici» (Ksenia, Eva, Sara e Luz; la serie è stata ripubblicata nei Super ET nel 2014) e Trudy (2024).
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