Ne aveva già parlato venerdì Lipperatura.
L’inserto domenicale de Il Sole24Ore del 20 maggio lancia anche una sorta di gioco.
Di cosa stiamo parlando? Ma del Premio Strega, amici.
Vi riporto alcune parti dell’articolo di Giovanni Pacchiano dal titolo: “Cari lettori, il premio datelo voi!”, pubblicato in prima pagina del Domenicale.
“È alle porte uno dei premi più prestigiosi e chiacchierati della cultura italiana, lo Strega, giunto all’edizione numero 61 (cinquina nota il 14 giugno, premiazione a Roma il 5 luglio).
Prestigioso anche perché promotore di ricche vendite per il libro premiato. Chiacchierato, perché attorno al ghiotto boccone del business vendite si scatenano, ogni anno, gli appetiti e le grandi manovre degli editori, le migrazioni dei voti – dopo la pubblicazione della cinquina dei finalisti – dati in precedenza agli esclusi, le pressioni amichevoli sui singoli votanti (…), i contatti fra le case editrici, le promesse per il futuro… (…)
Date anche voi, cari lettori, il vostro voto “stregato” (…) inviando il titolo del vostro libro preferito e il nome del relativo autore”.
Ed ecco l’elenco dei libri candidati:
– Mal di pietre (Nottetempo) di Milena Agus, presentato da Jacqueline Risset e Marino Sinibaldi;
– Come Dio comanda (Mondadori) di Niccolò Ammaniti, presentato da Ernesto Ferrero e Margaret Mazzantini;
– Gli ultimi figli (Avagliano) di Silvia Bonucci, presentato da Lidia Ravera e Clara Sereni;
– Le stagioni dell’acqua (Longanesi) di Laura Bosio, presentato da Tullio De Mauro e Giorgio Ficara;
– La casa dei gusci di granchio (Baldini Castoldi Dalai) di Maria Stella Conte, presentato da Nadia Fusini e Walter Pedullà;
– Un certo senso (Marsilio) di Francesco Fagioli, presentato da Sandra Artom e Enzo Bettiza;
– Passaggi di tempo (Fazi) di Andrea Ferrari, presentato da Stefano Giovanardi e Paolo Ruffilli;
– I giorni innocenti della guerra (Bompiani) di Mario Fortunato, patrocinato da Dacia Maraini e Elisabetta Rasy;
– Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani (Instar) di Fabio Geda, presentato da Diego De Silva e Valeria Parrella;
– Il profumo della neve (Newton Compton) di Franco Matteucci, presentato da Giuseppe Leonelli e Giorgio Montefoschi;
– La stanza di sopra (Neri Pozza Bloom) di Rosella Postorino, presentato da Filippo La Porta e Silvio Perrella;
– Pecore vive (Minimum fax) di Carola Susani, presentato da Francesco Piccolo e Domenico Starnone;
– L’economia delle cose (Fandango) di Elena Varvello, presentato da Melania G. Mazzucco e Rossella Vodret.
Vi anticipo che – secondo indiscrezioni – il favorito è Niccolò Ammaniti… ma non si può mai sapere (Niccolò fai i debiti scongiuri e tocca pure dove ti pare).
Se volete partecipare al “gioco” del Sole 24Ore potete scrivere le vostre preferenze e inviare una mail a: premiodeilettori@ilsole24ore.com
Io vi invito a fare altrettanto qui a Letteratitudine. Anzi, come al solito vi pongo qualche domanda.
Siete d’accordo con la lista? C’è qualche titolo che secondo voi andava incluso (e che invece non è stato preso in considerazione)? Chi rientrerà nella cinquina? E chi vincerà?
E soprattutto… chi merita di vincere il Premio Strega 2007 tra gli autori della quindicina?
Mi scusino i lettori di Letteratitudine per l’estrema, brutale sincerita’: io spero solamente che Ammaniti non vinca lo Strega, e i motivi sono svariati e d’ordine strettamente letterario: in primis il fatto che questo autore puzzi veramente troppo di cinema e di successo librario creato in provetta, ossia di molteplici revisioni fatte da ”editors” e di occhiate buttate qua e la’ su ogni opera che venda almeno centomila copie. Sono, i racconti e romanzi di Ammaniti, delle opere scritte da un ”non lettore” o da un lettore superficiale e poco recettivo? Perche’no? Succede, succede… Esempio personale: Maurensig mi ha detto esplicitamente che con i miei racconti non ci capiva niente. Sapete chi e’, no? Ha pubblicato una decina di libroni. Inoltre, per andar sull’extra-tecnico, Ammaniti e’ vuoto. Non si puo’ ”toccare”… e la Letteratura impalpabile, o e’ vera, sublime poesia, o non vale un’acca. Appunto.
Incrociamo le dita.
Sergio Sozi
Se lo Strega è così chiaccherato, cosa ne parliamo a fare? Diamo solo rilievo e visibilità a una manifestazione che non lo merita.
Maugeri, Maugeri, un po’ di lecitina di soia nel cappuccino gliela consiglio vivamente, come chiedere quale libro dovrebbe essere incluso nella lista dei papabili!?
Ma il mio.
Scusami e fatti una risatina…Da che mondo e mondo i libri nascono per pura ispirazione dell’autore, o almeno dovrebbe essere così. Il libro dei Libri che io considero sono Le tavole della Legge…e secondo te, Dio Onnipotente e Onnipresente è stato aiutato da qualcuno a redigerle? No.
La Bibbia è un Testo Unico e non lo si può mettere in competizione, nessuno reggerebbe il confronto.
I grandi libri dei classici antichi non avevano una redazione o un’équipe o dei mezzi mediatici per costruirli. Altrimenti le grandi filosofie sarebbero degli ogm.
Leopardi,Manzoni,Verga,Monti,Foscolo,ecc.ecc., secondo te hanno avuto una redazione per progettare i loro capolavori…e tralasciamo Dante che è un caso a se e che se avesse avuto il dono dell’immortalità, sarebbe stato costretto ad inventarsi Microsoft ai suoi tempi perchè alla luce dei fatti odierni, i gironi sarebbero stati talmente infiniti da non poter essere inseriti se non che in un software….e neanche tanto soft e sarebbe sorto l’unico hard veramente descrittivo in duemila anni di storia….il girone dei pedofili,il girone dei camorristi, degli speculatori, di vallettopoli, ecc.ecc., degli avvocati venduti, dei giudici di parte, dei politici disonesti, dei giornalisti rubaidee, ed oltre.
Dunque, dopo questa passeggiatina tra gli ulivi verso il monte dei cranio lussurioso che cosa ci rimane? Soltanto il mio di libro…che in definitiva, contiene: poesie,racconti,satira, storia,politica comunitaria, canti, sonetti,citazioni e musica…e oggi magari anche dipinti dello stesso autore…e tutto senza l’ombra di un quattrino dello Stato, e senza l’aiuto neanche di un correttore di bozze…tutto compreso al prezzo di 3,50 euro a copia: progetto revisionato dalla stessa autrice, sovvenzionato da prestito personale regolarmente saldato con fior di rinunce….e con l’unico scopo di fare opera sociale di divulgazione e modo di espressione libero a favore del sostegno della Ricerca o dei bambini cardiopatici. Ti sembra poco? A me per niente. L’unica obiezione: non ho una casa editrice ma non a causa mia, ma derivante dal fatto che in Italia la Costituzione è un’opzione…e la disonestà della gente: un merito.
Quindi, “L’Isola della Pazienza” con accluso cd musicale….è il testo che secondo me manca nella lista dei premiabili al Premio Strega, fermo restando che il marchio
“Strega” forse coloro che sono in competizione e anche quelli che verranno non solo non lo hanno mai toccato con mano ma non ne hanno neanche mai assaggiato una goccia..mentre ai tempi miei, era il liquore che primeggiava in quei ormai luoghi di modernariato cosidetti, mobile-bar che quando li aprivi brillavano al sole anche di notte, per le pareti tappezzate di tante finestrelle a specchio che riflettevano il giallo del liquore Strega, il bianco e rosso del Vermouth e il marrone del Marsala e della crema cacao o il color oro del Vov….Ciao Maugeri, alla prossima….e ai vincitori di questo premio così famoso, inviamo un consiglio: se volete veramente vincere la battaglia, il libro scrivetelo da soli e leggetelo in tanti…..e che alla fine sia utile per moltissimi.
Cara Gabry Conti,
in primis Le diro’ che condivido appieno quanto da Lei espresso. Poi integrerei modestamente la Sua esposizione ricordando che una volta accadeva l’esatto contrario: erano i proto e i tipografi a rovinare l’esattezza di quanto i Leopardi, i Monti (ecc…) scrivevano. E costoro giustamente si imbestialivano… eeeh… altri tempi: esistevano gli scrittori.
Sergio Sozi
Sto leggendo “Come Dio comanda ” di Ammaniti, e non so se ha avuto “aiutini” di editors, certo è che l’inizio risulta molto ben confezionato. Non ho letto gli altri, ma cercherò, per quanto mi è possibile, di colmare questa lacuna. Ho qualche velleità di scrivere anch’io, e sto leggendo dei romanzi “come” se fossi collega degli scrittori. Sto infatti facendo un corso di scrittura creativa, ma mi sto rendendo conto della difficoltà di rendere quello che vuoi dire. Se riesci ad essere compreso, questo deve essere per forza un difetto? Non credo. Non posso aggiungere altro, perché io mi sto avvicinando a questo mondo, e chissà se riuscirò mai a scrivere qualcosa di decente. Questo per dire che Ammaniti mi piace, e se vincesse, non mi dispiacerebbe.
Forse sarò ignorante o poco sensibile o chissà cos’altro, ma sono pienamente d’accordo con Marina. A me il libro di Ammaniti, “Come Dio comanda”, è piaciuto, così come mi era piaciuto “Io non ho paura” (e non ho paura a dirlo).
Renato Di Lorenzo sostiene che il premio Strega è una manifestazione che non merita, chissà se penserebbe la stessa cosa se nella quindicina ci fosse un suo libro!
A Sergio Sozi, che scrive di Ammaniti etichettandolo come “autore che puzza veramente troppo di cinema e di successo librario creato in provetta” chiedo: si opporrebbe con tutte le forze se gli proponessero una trasposizione cinematografica di uno dei racconti (con il rischio di trasformarlo in autore che puzza di cinema?)
Molto più sincera Gabry Conti che sostiene che il libro meritevole di vincere lo Strega è il suo (stampato in proprio… e che male c’è? è giusto che ognuno tiri acqua al proprio mulino).
E a Massimo Maugeri, che si diverte a fare l’avvocato del diavolo, come spesso dice lui stesso, domando: se qualcuno ti dovesse predire, oggi, con assoluta certezza, che un giorno vincerai lo Strega come reagiresti?
Ecco la mia cinquina:
– Mal di pietre (Nottetempo) di Milena Agus
– Come Dio comanda (Mondadori) di Niccolò Ammaniti
– I giorni innocenti della guerra (Bompiani) di Mario Fortunato
– Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani (Instar) di Fabio Geda
– L’economia delle cose (Fandango) di Elena Varvello.
Se indovino la cinquina, che vinco?
Il vincitore finale sarà Niccolò Ammaniti.
Io, nella quindicina, avrei incluso l’ultimo di Avoledo: “Breve storia di lunghi tradimenti” (se non ricordo male il titolo). L’ho letto e mi è parso meritevole. Ma forse Einaudi non ha un buon rapporto con lo Strega.
ma di cosa si sta dibattendo?
da che mondo e mondo i premi tributati sono frutto di accordi e voti. dal nobel al pallone d’oro. certo si spera che accordi e voti tendano a coincidere con i meriti. ma non sempre è così.
perché dovrebbe essere diverso per lo strega?
e comunque, da che mondo e mondo, le critiche vengono sempre mosse dagli esclusi. dal nobel, al pallone d’oro, allo strega. troviamo conferma anche qui.
però è divertente leggervi.
Cara Elektra,
ho scritto i miei racconti in una maniera tale che tutt’al piu’ essi potrebbero accettare una versione teatrale. Questa si’, a me non puzza, dunque la accetterei. Comunque mi riferivo, a proposito di Ammaniti, alla luciferina organizzazione industriale che confeziona libri ”nati per diventare pellicole”, non al fatto che da un buon libro si possa estrarre una pellicola. La differenza e’ sostanziale e si chiama ”catena di montaggio dell’intrattenimento”.
Sergio Sozi
Scusatemi se intervengo solo adesso (ma solo adesso sono riuscito a ri-connettermi).
Premessa: ho scritto questo post sullo Strega con intento giocoso sul filone proposto da Pacchiano sul Domenicale del Sole. Ma lo Strega fa sempre discutere, dunque ero sicuro che sarebbero sorte “polemicuzze”.
@ Renato Di Lorenzo:
Non credo che lo Strega abbia bisogno del rilevo e della visibilità che può dare questo blog. Suppongo che possa “farcela” anche senza.
Ripeto, l’intento del post era (ed è) giocoso. E poi come al solito c’è la possibilità di esprimere liberamente la propria opinione anche per dire solo che: “Diamo solo rilievo e visibilità a una manifestazione che non lo merita”.
@ Gabry Conti:
Non bevo cappuccino. Però, visto che me lo consigli, un po’ di lecitina di soia potrei “assumerla” nel caffè. Dicono che faccia comunque bene! 😉
@ Gennaro Iozzia
Sono lieto che tu ti diverta. Uno degli scopi di questo blog è anche l’intrattenimento (compreso “quello” che diverte)
@ Elektra.
Ehi, oggi sei piuttosto pungente, mia cara. Così mi piaci! È vero, a volte mi diverto a fare il gioco dell’avvocato del diavolo.
Per rispondere alla tua domanda: se qualcuno mi dovesse predire, oggi, con assoluta certezza, che un giorno vincerò lo Strega penso proprio che farei salti di gioia, tesoro! (ehm, si può scrivere: gioia-virgola-tesoro?) E penso che “salterebbero” allo stesso modo anche Renato Di Lorenzo e Sergio Sozi se fossero loro i destinatari della notizia.
Non dimentichiamoci che lo Strega ha premiato autori del calibro di (ne cito solo alcuni) Pavese, Bontempelli, Moravia, Elsa Morante, Tomasi di Lampedusa, Natalia Ginzburg, Anna Maria Ortese, Primo Levi, Eco, Parise, Bufalino, Pontiggia, Magris.
@ Rosa Fazzi:
Grazie per aver partecipato al gioco.
Riguardo la tua ultima considerazione: a) da un po’ di anni Einaudi è stata “inglobata” in Mondadori; b) anche Einaudi vince (magari un po’ meno di Mondadori): l’ultima vittoria è datata 2000 con “N.” di Ernesto Ferrero.
Caro Massimo,
ma certo che salterei dalla gioia! Chi lo ha mai negato? Il Premio Strega, oltre che essere un’ottima iniziativa per promuovere la Letteratura italiana, e’ un ottimo liquore che io ho in casa anche qui in Slovenia (nonostante si debba pagare degli 007 per trovarne una bottiglia!) Io ho solo dichiarato che non vorrei che fosse Ammaniti a esultare, quest’anno, perche’ non mi piace come scrive, non mi convince. Nient’altro. Sugli altri autori non mi esprimo.
Sergio
Caro Maugeri,
sono contenta che il consiglio all’uso della lecitina di soia l’abbia preso in considerazione, ma come al solito se non si parla a voce è difficile capirsi. Ho indicato la lecitina per far capire che volevo scherzare, e quindi volevo dire che ti dovevi concentrare perchè la domanda che ponevi era insolita dal momento che la battuta era per entrare nel merito del mio libro….e sono lieta di aver preso tutto il discorso per il verso giusto, cioè giocoso. Come è stato detto, i giochi sono fatti, questi premi sono talmente importanti da non permettere che ci siano esclusioni molto opinabili…e quindi vinca il migliore. Per le notizie sul mio libro, io prendo sempre la palla al balzo per parlare di quello che mi fa piacere…ormai dovreste averlo capito, se così non fosse, ora ve l’ho detto. Saluti
p.s. la lecitina di soia è buonissima nel passato di verdura….e sai che ti dico, Maugeri, io la consiglio, perchè ritarda l’invecchiamento tanto per poter avere, quindi, maggiore probabilità di vincere lo Strega, eh! eh!. Da parte mia non concorro allo Strega, ci mancherebbe, io scrivo per dispetto e semmai potrei concorrere per il Guinness per numero di errori ortografici e di punteggiature che mi diverto ad inserire da decenni in questi blog. Ma, tranquilli, sto cambiando hobby, ora dipingo e lì, non ci sono virgole solo punti…anzi puntini.Notte!
Ciao Massimo,
non ti sarai mica risentito, vero?
Ma no, non sei il tipo tu. Comunque la tua sincerità ti fa onore e ti auguro, prima o poi, di poter davvero “saltare” di gioia.
Stamattina vi è venuta in mente una cosa: uno dei possibili anagrammi di Strega è Strage. Significherà qualcosa?
La mia cinquina, ovvero la cinquina che io auspico:
Mal di pietre (Nottetempo) di Milena Agus
Gli ultimi figli (Avagliano) di Silvia Bonucci
I giorni innocenti della guerra (Bompiani) di Mario Fortunato
Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani (Instar) di Fabio Geda
L’economia delle cose (Fandango) di Elena Varvello
Chi vincerà? Probabilmente Ammaniti, ma tenete d’occhio Mario Fortunato
Non sapevo che Einaudi fosse della Mondadori. Però…
diciamolo! i premiati strega dell’ultimo decennio non hanno nulla a che spartire con quelli dei decenni precedenti
@ Sergio Sozi
Caro Sergio, ti auguro una bella trsposizione teatrale dei tuoi racconti. E la prossima volta che sorseggi lo Strega, mi raccomando, alza il bicchiere e brinda alla salute di tutti gli amici di letteratitudine. 🙂
@ A Gabry Conti.
Avevo colto benissimo, e pure apprezzato, il senso ironico e giocoso del tuo commento. Ti stai dando alla pittura? Ottimo: attendiamo notizie dei tuoi quadri.
@ Elektra:
ma scherzi? E perché dovrei essere risentito?
P.S. Credo che lo Strega abbia fatto strage di aspettative (poi disilluse) di tanti scrittori e addetti ai lavori.
@ Iena:
per dirla alla Nino Frassica… ai “poster” l’ardua sentenza!
Che peccato, nessuno ha menzionato l’opera prima di Rosella Postorino, La stanza di sopra. Un libro duro ma poetico nello stesso tempo che fa ben sperare ai giovani esordienti. Magari l’hanno letto in pochi, non è stato promosso a dovere come meritava secondo me dalla casa editrice…
Ciao Sere. Devo ammettere di non aver letto il libro della Postorino. Se tu dici che è buono ci credo.
Hai fatto bene a parlarne!
Caro Maugeri,
sto accorgendomi che lei è ironico fin dalle midolla…e quella frase: “ti stai dando alla pittura” mi par maldestra se non divertente…mi fa venire in mente: “ti stai dando all’ippica”..e quindi avrei preferito, magari: “hai cominciato a dipingere, ti diletti con la pittura”
Che ne dici?
Ciao
p.s. sai adesso sono peggio di prima, con le dita tutte sporche di colore e acquaragia, dove arrivo, il foglio non lo riempio lo sporco….eh!eh! e con l’olio di semi di lino, addirittura lo ungo…diciamo quindi che potrei essere scambiata per un untore….ah!ah!eh!
Cara Gabry Conti,
“ti stai dando all’ippica” ha la stessa valenza ironico-giocosa di “metti la leticina di soia del caffè”. Che ne dici?
Scherzi a parte, mi fa piacere che tu dipinga. Potresti parlarne con Miriam Ravasio, che è un’artista dell’immagine di professione che si è “data” alla scrittura. (Miriam, scherzo!)
Ciao 🙂
Ammaniti farebbe proprio bene a fare gli scongiuri. Ricordo cosa accadde a Buttafuoco al Campiello dell’anno scorso: da primo (secondo i pronostici) arrivò ultimo.
Com’è quel detto che ha a che vedere con l’elezione del Papa? Mi pare, chi entra Papa esce Cardinale… o giù di lì.
assolutamente carola susani
C’è qualcuno che ha letto “Mal di pietre” (Nottetempo) di Milena Agus?
Mi hanno detto che è ottimo.
Sto leggendo Come dio comanda e, l’autore si merita proprio un premio. E’ un buon libro, ben scritto, ben confezionato; c’è una storia, c’è il nostro presente quotidiano e c’è anche la speranza. E’ un libro facile che avrà, come merita, successo e se ci faranno un film ancora meglio. E’ un libro famigliare da commentarsi durante il pranzo, nonni, figli e nipoti; vi sembra poco? Voto per lui. Miriam