Marzo 15, 2025

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  • Buon Natale e Felice 2024

    Buon Natale e Felice 2024

    Care amiche e cari amici di Letteratitudine,
    auguriamo a voi e ai vostri cari di trascorrere serene festività natalizie, con l’auspicio di ritrovarci all’inizio dell’anno nuovo con nuove attività e la proposta di nuove letture!

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    BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!

     

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    Cari amici, auguri di felice anno nuovo a voi e ai vostri cari. Che le brutture e gli orrori dell’anno che ci lasciamo alle spalle possano dissolversi per dare spazio alla bellezza, che pure – a saperla riconoscere – continua a esserci nel mondo.
    Buon 2024!
    Massimo Maugeri

    Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

  • ABEL di Alessandro Baricco (Feltrinelli)

    ABEL di Alessandro Baricco (Feltrinelli)

    Il nuovo romanzo di Alessandro Baricco: la nostra recensione

    “Abel” di Alessandro Baricco (Feltrinelli)

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    di Daniela Sessa

    Abel - Alessandro Baricco - copertinaCapita che, per scrivere una recensione, venga voglia di saltare tutte le regole. Quelle che impongono almeno un approccio analitico. Ma come si fa a essere analitici, distaccatamente analitici, quando si ha tra le mani un libro di Alessandro Baricco? Se quel libro è un romanzo che arriva dopo otto anni, se “Abel” arriva non tanto spiazzando tutti (un libro di Baricco spiazza per DNA) quanto portando i lettori dentro un luogo che non c’è, con personaggi evanescenti e un ossimoro come trama? Vabbè, ci sta: la letteratura non dà né chiede certezze. Però, a tutto ci sarebbe un limite; ma si può tirare in causa il limite se il limite lo pone Baricco? Domanda retorica, perciò meglio andare avanti e porne un’altra, che suonerà anch’essa retorica, ma tant’è. Che senso ha scrivere una recensione se già Baricco ha raccontato tutto del romanzo: genesi, scelte, obiettivi? Nessuno, se non che, riflettendoci un po’, c’è un campo che Baricco ha lasciato alla critica, forse per vedere l’effetto che fa, forse per celia: trovare la chiave di lettura. Compito arduo, ambizioso e, diciamo pure, un tantino pericoloso.

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  • STANZA N. 5 di Rosario Capozzolo e Ornella Sgroi

    STANZA N. 5 di Rosario Capozzolo e Ornella Sgroi

    In questo nuovo appuntamento di Letteratitudine Cinema, il cortometraggio “Stanza n. 5”

    Regia di Rosario Capozzolo. Soggetto e Sceneggiatura di Rosario Capozzolo e Ornella Sgroi. Fotografia di Daniele Ciprì

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    Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)Il cortometraggio “Stanza n. 5” è stato scritto dalla giornalista e critica Ornella Sgroi insieme al regista Rosario Capozzolo, coprodotto con Tramp Limited (Ficarra e Picone), Slinkset e Rai Cinema, con la fotografia di Daniele Ciprì.
    Il corto è ispirato a una storia vera accaduta a Catania durante la pandemia, che Ornella Sgroi ha raccontato nel dicembre 2021 in un suo articolo sul blog InVisibili di Corriere. Rosario Capozzolo ha letto l’articolo e – spinto dall’emozione – ha scritto a Ornella Sgroi per proporle di farne insieme un cortometraggio.

    È così che è nato “Stanza n. 5”.

    “La forza di questa storia, ispirata a un fatto realmente accaduto, sta nell’importanza del gesto umano”, ha detto Ornella Sgroi a Letteratitudine. “La pandemia ci aveva tolto la possibilità del contatto, del calore. Quel calore che è conforto, che è vita, senza cui ogni essere umano è perduto. L’idea che il giornalismo possa diventare cinema rafforza il valore della narrazione e il potere della parola, che sul grande schermo diventa gesto, respiro, battito. Quella di Ilde e Simona è la storia di due anime belle che si incontrano e che trasformano l’idea del contagio in qualcosa di positivo, quando è contagio d’amore e di voglia di vivere”. (altro…)

  • Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2023: vincono Matthew Cordell, Inés Garland e Dan Gemeinhart

    Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2023: vincono Matthew Cordell, Inés Garland e Dan Gemeinhart

    Matthew Cordell, Inés Garland e Dan Gemeinhart vincono l’ottava edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi

    Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

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    Roma, 7 dicembre 2023. I vincitori dell’ottava edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi sono Matthew Cordell, Inés Garland e Dan Gemeinhart. La cerimonia di proclamazione e consegna dei premi, offerti da Strega Alberti Benevento, si è svolta oggi pomeriggio nell’ambito di Più Libri Più Liberi, Fiera della Piccola e Media Editoria, nell’Auditorium della Nuvola, alla presenza di circa 1200 studenti di scuole primarie e secondarie di primo grado provenienti da tutta Italia.

    Matthew Cordell con Ugo e Poppy. Così diversi, così amici!, tradotto da Sara Ragusa (Terre di Mezzo) per la categoria 6+, destinata a lettrici e lettori dai 6 ai 7 anni con 24 voti (su 39 espressi), Inés GarlandLilo, illustrato da Maite Mutuberria, tradotto da Francesco Ferrucci (uovonero) per la categoria 8+, rivolta alla fascia dagli 8 ai 10 anni con 48 voti (su 69 espressi) e Dan GemeinhartL’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise, tradotto da Aurelia Martelli (EDT-Giralangolo) per la categoria 11+, destinata a lettrici e lettori dagli 11 ai 13 anni con 583 voti (su 965 espressi) sono stati i libri più votati dai giovanissimi lettori e lettrici rappresentanti delle 259 scuole che compongono la giuria in Italia e all’estero.

    Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)
    credits foto Musacchio-Pasqualini / MUSA

    Come da regolamento, i traduttori dei libri premiati riceveranno un premio in denaro di pari entità offerto da BolognaFiere.

    Questi gli altri libri finalisti nelle tre categorie di concorso, selezionati a settembre da un Comitato scientifico composto da scrittori, studiosi, insegnanti ed esperti di promozione della lettura: Anna Baldi, Simonetta Bitasi, Lorenzo Cantatore, Eliana Conti, Maria Greco, Elena Pasoli, Giovanni Solimine (presidente), Nadia Terranova, Marcella Terrusi.

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  • Più libri più liberi 2023

    Più libri più liberi 2023

    Più libri più liberi 2023 – Nomi Cose Città Animali

    Più libri più liberi

    6 – 10 dicembre, La Nuvola – Roma

    Nomi Cose Città Animali

     

    L’intero programma è disponibile qui

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    Dal 6 al 10 dicembre torna a Roma Più libri più liberi, la fiera Nazionale interamente dedicata alla Piccola e Media Editoria. La manifestazione, promossa e organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE), come ogni anno si terrà nello scenografico edificio de La Nuvola dell’Eur.

    Quest’anno 594 espositori, provenienti da tutto il Paese, presenteranno al pubblico le novità e il proprio catalogo. Cinque giorni e più di 600 appuntamenti in cui ascoltare autori, assistere a letture, confronti, dibattiti e incontrare gli operatori professionali. L’inaugurazione ufficiale della fiera si svolgerà il 6 dicembre, alle ore 11 alla Nuvola.

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  • UNA PIUMA NASCOSTA di Lisa Ginzburg (Rizzoli), raccontato dalla sua autrice

    UNA PIUMA NASCOSTA di Lisa Ginzburg (Rizzoli), raccontato dalla sua autrice

    LISA GINZBURG racconta UNA PIUMA NASCOSTA (Rizzoli)

    Come nasce un romanzo? Per gli Autoracconti d’Autore di Letteratitudine: LISA GINZBURG racconta il suo romanzo “Una piuma nascosta” (Rizzoli)

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    di Lisa Ginzburg

    Una piuma nascosta - Lisa Ginzburg - copertinaAvevo visto un disegno raffigurante una donna bionda, gli occhi tenuti chiusi con ostinazione, occhi sapienti. Occhi disegnati come due tratti scuri, vergati sul foglio, che in modo misterioso subito mi avevano parlato, tanto. In modo improvviso e inaspettato, l’immagine di quel volto di donna ha preso a rincorrermi. Tornava, ritornava, guardavo e riguardavo il disegno (che nel frattempo mi era stato regalato dal suo autore), finché non ho sentito e capito che ero pronta per dar voce a quella figura che tanto mi interpellava.
    Il personaggio di Rosa Ossoni, la protagonista di Una piuma nascosta, è nato così. Nato allora, dalla visione di quel disegno, dal desiderio di far parlare quella ragazza bionda del ritratto. Dietro i suoi occhi chiusi l’ho immaginata silenziosa, molto ricettiva, con una sensibilità acuta e una propensione verso gli altri, ma al tempo stesso anche una giovane donna solitaria, capace di silenzio e di un tempo tutto suo, immerso nello spazio della Natura, scandito dai ritmi di alberi, cieli, lunazioni. (Continua a leggere cliccando qui…)

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  • GATTO E LA CASA DEI FANTASMI: il nuovo film di Elisabetta Sgarbi

    GATTO E LA CASA DEI FANTASMI: il nuovo film di Elisabetta Sgarbi

    GATTO E LA CASA DEI FANTASMI: il nuovo film di Elisabetta Sgarbi in anteprima al Torino Film Festival

    Un racconto di fantasmi ambientato tra statue, sculture, oggetti e persone. Mercoledì 29 novembre alle 16 presso il Cinema Romano di Torino Elisabetta Sgarbi presenterà il suo nuovo film “Gatto e la casa dei fantasmi” nell’ambito del Torino Film Festival

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    41° TORINO FILM FESTIVAL
    SPAZIO ITALIA/FUORI CONCORSO

    GATTO E LA CASA DEI FANTASMI

    GATTO E LA CASA DEI FANTASMI

    di Elisabetta Sgarbi

    Nazione: Italia
    Anno: 2023
    Durata: 30′

    https://64.media.tumblr.com/6808a4dc9352b4b12fb741de7a33341f/07152aeb85e29992-9c/s540x810/1426dfbfa7301de90d679bdace91d26f9fcde82d.jpgUna storia fantastica e gotica che accade quotidianamente in una casa di campagna. Una favola vera. Un racconto di fantasmi ambientato tra statue, sculture, oggetti e persone che in quella casa continuano a muoversi. Un gatto venuto dalla nebbia che vede oltre la caligine del reale. Il nuovo lavoro di Elisabetta Sgarbi nasce dalla vita quotidiana, dalla presenza di un gatto, dalla cura per una casa, dalla memoria propria e dei genitori. È un lavoro che assume le parole e le forme di uno straordinario narratore e disegnatore inglese, Edward Carey, che, al pari del gatto, dalle brume del Nord, sa penetrare i misteri nascosti della realtà. È un lavoro, ancora, che si nutre dei materiali più diversi: vecchie fotografie, filmini in Super 8, disegni, invenzioni grafiche, note musicali lontananti, miagolii enigmatici, brandelli di vita quotidiana, oggetti inermi ma parlanti. Un collage visivo e sonoro che viaggia tra passato e presente, anzi che spezza la divisione tra passato e presente, e rende presenti e vivi i fantasmi del passato. (altro…)

  • Lucca Comics and Games 2023: Press Café con Garth Ennis

    Lucca Comics and Games 2023: Press Café con Garth Ennis

    Uno dei più iconici autori del supereroismo cinico e del fumetto cupo si racconta al Press Café di LCG2023 “Together”

    Garth Ennis: Il mio Preacher non invecchia! (Anche se invecchia male)

    Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

    Non farà Bond, Hollywood lo farebbe arrabbiare, non rimpiange la violenza del fumetto quanto la gioia degli anni Novanta, ricorda il sodalizio con lo scomparso Steve Dillon

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    Lucca, 3 novembre 2023, Area Stampa, ore 16:43

    di Furio Detti

    Aprono il Press Café, Luca Bitonte e Alessandro Apreda, curatori della mostra “Till the end of his words”, dedicata a Garth Ennis, insieme alle altre stelle di questa edizione LCG”Together”2023, e realizzatori del documentario prodotto per RaiPlay, dedicato al maestro nordirlandese.

    «Per noi è stata veramente una gioia avere a disposizione una delle sale più grandi e raffinate di Palazzo Ducale per realizzare questo tributo al maestro. Una cosa impressionante, abbiamo voluto realizzare l’interno di un pub. Ha funzionato dato che ci sono state delle persone che hanno persino cercato di bersi le birre finte che facevano parte della scenografia!»

    La prima domanda per Garth:
    – È la prima volta che sei ospite a Lucca. Come stanno andando questi giorni lucchesi? Hai visto la mostra?
    «La mostra è davvero affascinante, una vera passeggiata nel viale della memoria. Il festival mi sta piacendo moltissimo, io e mia moglie ci stiamo divertendo tantissimo: c’è un’atmosfera fantastica, ci stiamo godendo tutto, vediamo cose fantastiche, incontriamo cose fantastiche, cibo e bevande sono fantastiche… è uno dei più bei festival a cui abbia partecipato.»

    La serie per la AMC di “Preacher”: soddisfatto per l’adattamento di Seth Rogen e Evan Goldberg?
    «Sinceramente non ho lavorato a stretto contatto con Seth e Evan; loro hanno tracciato la strada, e, una volta definito il progetto, gli showrunner si sono incaricati di farlo funzionare. A me va bene così. Sono molto soddisfatto del lavoro. Intanto perché mi aiuterà a vendere altri volumi, è prioritario, ma non solo: anche la longevità dell’opera mi fa piacere. Se non ci fossero stati questi show certamente non avrei avuto l’impennata di vendite che c’è stata, ma non è solo un fatto commerciale.»

    https://64.media.tumblr.com/733ff51f18c9b5b1e9fcd27858d53e47/b4bf95a1959e6699-de/s2048x3072/01b2de61eed5358ccb87f43deca19dcd218d3946.jpgEsiste un compromesso che ha dovuto accettare e che rimpiange, nel corso della sua carriera, adattamenti a parte?

    «Oh boy! Sorprendentemente pochi. Persino per Preacher l’editore non ha avuto quasi nulla da ridire. Se mai ho subito in qualche modo una forma di censura, vaga, nella rubrica della posta, quando rispondevo ai lettori di Preacher. Sceglievo le lettere, rispondevo, e mi rendevo conto che spesso le mie risposte erano tagliate o modificate. Certo, quella era comunque la posta della DC comics, anche se su c’era il mio nome, beh… era comunque l’editore a “rispondere” ai lettori! Ma vi racconto un episodio buffo: una volta mi sono arrivate due distinte lettere contenenti le ricette per un sugo di carne umana! E in un’altra missiva un tizio mi ha raccontato di aver mangiato quattro porzioni di spaghetti meatball e quello che era successo dopo e poi la storia di un tipo che ha cercato di circoncidersi con un taglierino, del cotone e una bottiglia di ghiaccio! Sono state le lettere che avrei voluto pubblicare, ma ovviamente non è stato neanche lontanamente possibile. Io insistevo: erano spassose. Mi hanno sempre risposto: NO, non lo sono!»

    In che modo la natura umana è esplorata tramite il conflitto e la violenza così presenti nei suoi fumetti?
    «Cerco di essere il più onesto possibile a riguardo. La violenza esiste, esistono i suoi effetti. Se fossi un autore per bambini scriverei storie differenti, ma io scrivo fumetti per persone più adulte. Non devo indorare la pillola e posso permettermi di raccontare la vita per quello che è.»

    Soddisfatto per The Boys? Giravano voci che tu non fossi entusiasta all’idea di portare queste storie sul video… (altro…)

  • Un brano tratto dal romanzo “Perdersi” di Annie Ernaux (L’orma)

    Un brano tratto dal romanzo “Perdersi” di Annie Ernaux (L’orma)

    “Perdersi” di Annie Ernaux (L’orma, 2023 – traduzione di Lorenzo Flabbi)

    Per gentile concessione dell’editore, pubblichiamo un brano estratto da “Perdersi” di Annie Ernaux, scrittrice vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura 2022.

    Perdersi. Ediz. integrale - Annie Ernaux - copertinaIn questo potentissimo diario – pubblicato in Francia nel 2001 e che si dipana tra il settembre 1988 e l’aprile 1990 – Ernaux racconta la sua relazione con S., un diplomatico sovietico conosciuto durante un viaggio in URSS. Giorno dopo giorno, in preda al coinvolgimento erotico e sentimentale, Ernaux entra nel vorticoso gorgo dell’ossessione al punto tale da non riuscire a neppure più scrivere, se non di questa storia.

    Decidendo di pubblicare senza tagli né censure il diario di una passione, Ernaux assolve nella maniera più alta il proprio mandato letterario: raccontare una verità alla quale è impossibile sottrarsi, salvare l’esistenza attraverso la memoria. Leggendo Perdersi ci si immerge nella materia viva e bruciante alla quale Ernaux attinge per scrivere le proprie opere, ci si trova a fronteggiare una narrazione che non fa sconti, in cui nulla è omesso, ci si trova avvinti dalle spire del desiderio, tra riflessioni taglienti e lucidissime sulla necessità di scrivere, sul rapporto con il corpo – nostro e dell’altro da noi –, sull’attesa, su un assillo cui non si può sfuggire se non per brevi istanti.
    La traduzione è di Lorenzo Flabbi.

    «Sono consapevole di pubblicare questo diario spinta da una sorta di prescrizione interiore, senza preoccuparmi di ciò che proverà lui, S. A ragione, potrebbe considerarlo un abuso di potere letterario, o addirittura un tradimento. Me lo immagino a reagire sulla difensiva, con una risata o con un moto sprezzante: “La vedevo soltanto per farmela”. Mi piacerebbe, invece, che accettasse, anche senza capirlo, di essere stato per mesi, a sua insaputa, questo principio, meraviglioso e terrificante, di desiderio, di morte e di scrittura.»

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    Un brano estratto da “Perdersi” di Annie Ernaux (L’orma, 2023 – traduzione di Lorenzo Flabbi)

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  • “La cerimonia dell’addio” di Roberto Cotroneo (Mondadori), raccontato dal suo autore

    “La cerimonia dell’addio” di Roberto Cotroneo (Mondadori), raccontato dal suo autore

    Come nasce un romanzo? Per gli Autoracconti d’Autore di Letteratitudine: ROBERTO COTRONEO racconta il suo romanzo “La cerimonia dell’addio” (Mondadori)

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     di Roberto Cotroneo

    La cerimonia dell'addio - Roberto Cotroneo - copertinaCon il passare degli anni per gli scrittori le cose si fanno più difficili. La scrittura della giovinezza è più focalizzata, più nitida, ha bordi assai meno sfrangiati. I libri escono con la nitidezza che vuole un’età che spesso non ha mezze misure, che per certi versi divora il tempo, lo scolpisce con facilità. Poi il tempo passa. I libri precedenti diventano dei crocevia, dei passaggi. Persino dei ripensamenti. Non si inizia mai in un momento esatto. Non si finisce quando si crede di aver finito. Quell’unità di scrittura pare sgretolarsi negli studi in cui si scrive, sulle scrivanie, e poi sui tavoli, e ancora persino nei tavolini dei caffè. Finisce per esibire un’alterità, la distanza dalla vita che lo scrittore vuole, pretende, dal suo narrare, dal suo raccontare, ed entra nelle cose minime di ogni giorno, assume le tonalità dei mobili attorno, lascia che si depositi persino la polvere, sorprende perché è ancora più presente delle presenze a cui siamo abituati nella nostra vita quotidiana.
    La scrittura de La cerimonia dell’addio è stato questo. Quando è iniziato? È una risposta che non so dare esattamente. È iniziato nel 2006, forse nel 2007. E soprattutto: è iniziato con una scrittura, con un pensiero, con un’idea da mettere a punto, con un dettaglio da cambiare? Oppure è iniziato quando ho capito che il mondo che avevo attraversato fino a quel momento, entro un tempo purtroppo definibile, avrebbe cessato di esistere? Sapevo che era questo il nodo iniziale. Sapevo che avrei raccontato la perdita nel momento in cui si compiva, nel momento che prendeva una strada obbligata.

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