Marzo 12, 2025

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  • Lucca Comics & Games 2024: Press Cafe con Kazu Kibuishi

    Lucca Comics & Games 2024: Press Cafe con Kazu Kibuishi

    Generazioni fantastiche e come narrarle

    Kazu Kibuishi, autore di Amulet, saga fantasy per ragazzi da 7 milioni di copie, parla della sua ispirazione e delle sue amicizie al Press Cafe lucchese per l’edizione italiana della sua opera con Il Castoro

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    01/11/24, Lucca, Sala dell’Altana, Camera di Commercio

    (a cura di Furio Detti)

    Vendere 7 milioni di copie, essere tradotti in 23 lingue. Non sono cose che capitano a tutti gli artisti. Se l’opera è autoconclusiva e particolarmente fortunata per il momento, poi, è un conto. Ma se hai a che fare con una serializzazione lunga 16 anni, è una vera corona sul capo dell’autore e un sigillo leggendario sulla sua competenza in termini di visual storytelling.

    https://64.media.tumblr.com/4d68fa51db0ec547d2ffc03dfbf1402d/3017b58623acb622-ce/s2048x3072/bc11c0b07f41e1aaa770e5550b31fc6e0b32e583.jpgOggi il Press-Cafe è con Kazu Kibuishi, autore di Amulet, saga in 9 volumi uscita per Graphix negli USA nel 2008 e pubblicata in Italia in edizione cofanetto da Il Castoro. Amulet è la storia di due fratelli, Emily e Navin, che si ritrovano catapultati a Alledia, una dimensione fantastica. Qui giunti avranno a che fare con maledizioni, nemici e alleati fra città aeree, nazioni in guerra e dimensioni ultraterrene fino all’emozionante epilogo finale. Si comincia subito dopo una rapida presentazione a cura dell’Ufficio Stampa dell’editore italiano (Paola Malgrati) con le domande dei giornalisti.

    I modelli? Molto cinema europeo e l’in-between fra le culture

    Ci si chiede ad esempio se, stante l’enorme successo della serie, l’autore continuerà a scegliere il fantasy per le sue nuove storie, magari di ambientazione straniera, giapponese, per esempio… «Amulet è ovviamente edito in Giappone – risponde Kibuishi – ma quello giapponese è, fra l’altro, un mercato molto particolare. Ne ignoro le ragioni profonde, essendo nippoamericano da generazioni (dagli anni ’90 dell’Ottocento! Un parente ha aperto il primo grocery shop giapponese degli interi Stati Uniti a New York nel 1907 – il negozio c’è ancora, vicino a Central Station); sono, forse proprio per queste ragioni anagrafiche, molto interessato a quello che succede in between, ossia fra le varie culture umane nel mondo. In ogni mio lavoro esiste la contaminazione fra culture, quelle realtà che tengono un piede in due scarpe, una cosa che credo sia molto simile a quello che fa Miyazaki che prende le storie occidentali e le reinterpreta come se fossero viste dagli occhi di uno shintoista. In questo sta il taglio diverso che lui sa dare alle sue storie. Per le mie amo molto la ricerca fra queste tradizioni. Le mie opere guardano ai bambini, alla voglia di esplorare nuove realtà. Cosa in realtà molto “americana” se vogliamo, ma con qualcosa di nuovo in più, come la storia intergenerazionale, argomento piuttosto insolito per il nostro immaginario made in USA. L’unico esempio che mi viene in mente nel cinema è Il Padrino, ma non è una storia per bambini o ragazzi! [ridiamo]». L’editore ricorda che comunque c’è molto del manga giapponese in Amulet.

    La scrittura: storie per ragazzi o non solo? «Prima di realizzare Amulet non ho mai scritto per ragazzi. In questo senso Amulet è stato una vera sfida, ma l’ho iniziata ovviamente quando ero più giovane, e non avevo figli. A parte questo credo che una storia del genere sia non solo comprensibile, ma godibile, proprio grazie ai fumetti per tutti. “Tutti possono salire sul bus”, direi così. Nessuno si sentirà escluso. Mi sono ispirato anche al cinema, e credo che, per la narrazione, il modello che più ha avuto impatto su di me sia il cinema di Akira Kurosawa, insieme con la Trilogia dei Colori di Krzysztof Kieślowski. Fra il cinema italiano, per esempio, Antonioni. Da ragazzino, quando avevo 14 anni, andavo da Blockbuster e guardavo sempre l’angolino dedicato al cinema europeo, e mi dicevo “Se questi film sono arrivati sin qui, in California, devono pure essere qualcosa di interessante!”»

    La domanda di Letteratitudine

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  • Lucca Comics & Games 2024: la mascotte “manga” del Giubileo 2025

    Lucca Comics & Games 2024: la mascotte “manga” del Giubileo 2025

    Luce arriva a Lucca

    Monsignor Giulietti (Arcidiocesi Lucca) presenta in un press-cafe a LCG24 la mascotte “manga” del Giubileo 2025.

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    1/11/24, Lucca, Camera di Commercio, Sala della Seta

    (a cura di Furio Detti)

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    Certo egli non è più un ragazzino: è sua Eccellenza Monsignor Paolo Giulietti, Arcivescovo di Lucca, seduto al tavolo della Sala della Seta in Camera di Commercio. È un pomeriggio ancora luminoso, autunnale ma così caldo da sembrare primaverile e si crederebbe pure, sentendo il clamore allegro che proviene dalle finestre, che la città stia per andare in vacanza. Anche Monsignore sembra dello stesso, luminoso, umore.

    Ma siamo a Lucca Comics&Games e dal rettangolo colorato ci osservano, ricambiando lo sguardo del presule e dei presenti due occhioni da manga, azzurri, con un riflesso chiarissimo a forma di conchiglia. È un disegno decisamente kawaii, un personaggio quasi moekko, quello che è raffigurato nel materiale portato dall’Arcidiocesi, nella persona del suo vertice e di Lorenzo Maffei, portavoce del Monsignore. Lo ha concepito, realizzato e disegnato Simone Legno, artista italiano dall’ispirazione nippofila col brand Tokidoki, già autore della mascotte Italia del padiglione omonimo della futura Expo di Osaka25. A fianco dell’arcivescovo si trovano Emanuele Vietina, Direttore di LCG24 e il Presidente di LuiccaCrea, Nicola Lucchesi.

    Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)«Luce, così si chiama la mascotte del Giubileo Ordinario 2025 presentata lunedì scorso a Roma, si trova anche sotto forma di statua gonfiabile alta ben 8 metri, posta di fronte alla Sede Arcivescovile dietro il Duomo. Giustamente è illuminata anche di notte.» – spiega il portavoce dell’Arcidiocesi lucchese Lorenzo Maffei, in apertura della conferenza: «Questa non è certo la prima volta che l’arcidiocesi lucchese presenta eventi che la riguardano a LCG. Per esempio da tempo abbiamo una proposta ecumenica chiamata Fede e Fumetto, insieme con la chiesa Valdese di Lucca. Quest’anno, nella Chiesa di San Cristoforo, ci sono editori e librai cattolici. E ancora la vera sorpresa di quest’anno è che ospitiamo, prima diocesi in Italia, la mascotte del Giubileo. E infatti è di nuovo la prima volta che un dicastero vaticano entra in contatto diretamente con LCG.» La statuetta della mascotte è esposta in Arcidiocesi nello stand aperto in questi giorni. Luce è quindi l’ultima arrivata, dopo le iniziative promosse dall’Arcidiocesi con LuccaCrea (come il gioco in scatola Kerygma, 2023).

    Mons. Giulietti: Luce ha due motivi per essere a LCG

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    Giulietti porge ai presenti le decal di una bambina-pellegrino in impermeabile giallo, capelli azzurri e occhi cerulei segnati dal simbolo della conchiglia, da sempre emblema dei pellegrini medievali. Luce non è sola ma è accompagnata nel suo cammino dal bastone tradizionale e da altri amici come Fe, Xin e Sky, altri bambini-pellegrini compagni con le mantelle colorate, dal cane Santino, dalla colomba Aura e dall’angioletto Iubi (che ci ricorda proprio il Gacchan di Akira Toriyama della serie Arale!). Luce, come i suoi amici, è un personaggio ispirato al mondo visivo del fumetto e segnatamente del manga, protagonisti più che mai di questo appuntamento lucchese, del Giubileo e dell’Expo imminenti. C’è la sensazione infatti che ci sia un coordinamento profondo tra gli eventi in anteprima a LCG24.

    Perché Luce “cammina” per Lucca? Ce lo spiega lo stesso Arcivescovo:

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    Poi perché Lucca è una delle stazioni principali della Via Francigena, una delle vie romee del pellegrinaggio a Roma a partire dalla presenza della reliquia del Volto Santo. «Lucca richiama al cammino e ai percorsi a piedi della Cristianità. Nel 2025 la cultura dei cammini e delle biciclette sono in piena diffusione.

    Sempre Paolo Giulietti illustra in dettaglio la mascotte ai presenti:

    «Le scarpe di Luce sono infangate, ma allegre. La conchiglia che brilla nei suoi occhi è quella del Cammino di Santiago di Compostela. Quattro pellegrini-bimbi a rappresentare i colori del Giubileo e le razze dei vari continenti, il cane, l’angelo e la colomba dello Spirito. Giovani e pellegrini: a Lucca il fumetto incontra i ragazzi da quasi 60 anni e Lucca è una capitale del pellegrinaggio a piedi. Per questo l’Arcidiocesi è felice di assistere la Santa Sede in questo. Luce, in particolare quella gonfiabile esposta in questi giorni, ha colpito i social fra foto e selfie; è piaciuta e speriamo che possa accendere in tutti una partecipazione convinta al Giubileo a Roma e nei in tutte le realtà locali. Avremo anche molte sorprese riguardo ai pellegrini in cammino nel prossimo anno. Parlando ancora di approccio comunicativo verso i più piccoli abbiamo la proposta col lancio di un nuovo personaggio, Hello Jesus. Una rivisitazione del Vangelo per l’infanzia. Forse nell’anno del Giubileo la mascotte tornerà a Lucca, ma non sappiamo altro, se non che il progetto Luce&Friends sarà sviluppato probabilmente in una serie di declinazioni e proposte.»

    Lucchesi: LCG, LuccaCrea e Diocesi unite in concordia

    Interviene Lucchesi:

    «Ringrazio l’Arcivescovo per quanto ha detto e ricordato, naturalmente LuccaCrea e LCG sono in prima fila sulla divulgazione dei valori e messaggi positivi in comune con la Diocesi. Tra l’altro quest’anno Luce in stile manga accompagna il maestro Amano, realizzatore dei poster di questa edizione. Un butterfly effect che si espande in tutte le direzioni. Del resto come i pellegrini, i visitatori di LCG camminano parecchio… Questo crossover e la mascotte del Giubileo sono lo spirito perfetto per la fratellanza fra LCG e la Diocesi di Lucca.»

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    Vietina: cosplay e visual creano uno spazio sicuro

    Emanuele Vietina si unisce alle considerazioni dei presenti:

    «Certo è la prima volta che il Vaticano entra in contatto e così in tema con LCG. Un momento unico, quindi, che richiede l’uso di un linguaggio universalmente emotivo, come quello del fumetto, e del fumetto giapponese o di ispirazione manga. Le barriere affettive sono quelle che contraddistinguono di più le distanze e le identità delle persone e la cultura visiva può aiutarci a renderle meno divisive. Mi vengono a mente non solo il primo “cosplayer” della storia, il Don Quixote di Cervantes, ma anche le belle parole di Ismael Cruz-Cordova su Lucca, interprete televisivo della fiction tolkeniana: “Non so chi organizzi LCG ma mi sembra uno spazio sicuro per le differenze.” Credo che il dicastero vaticano abbia intercettato il momento e il contesto in maniera perfetta. LCG è la comunità delle comunità di consumatori culturali e questa mascotte può far sì che tutto il mondo possa diventare uno spazio sicuro per tutti.»

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    Le domande dei giornalisti

    Si parla di Thesaurum Fidei, il precedente convegno dell’Arcidiocesi lucchese dedicato alla martirizzazione dei missionari giapponesi a Osaka e Edo, e questa viene ricordata, almeno a livello di suggestione, come un’occasione di “chiudere un cerchio” ideale, nel segno della riconciliazione fra i mondi lucchese e giapponese, incluso Puccini che celebrò l’amore tradito di CioCio San. Giulietti a tale proposito ricorda che l’Arcidiocesi di Lucca sarà l’unica presente a Osaka con un progetto di studio sull’evangelizzazione del Giappone: «Dei fili che si rinsaldano, certo, un dare e un avere che caratterizza tutte le relazioni serie.»

    Lucca, gemellata con Nagasaki, inoltre presenterà il prossimo 8 dicembre – ricorda ancora Mons. Giulietti – uno spettacolo dedicato al medico cristiano Takashi Paolo Nagai, morto in conseguenza del bombardamento atomico della città giapponese.

    Vietina rammenta la forza della sintesi esercitata dal fumetto e dagli stilemi giapponesi per veicolare messaggi universali. Un linguaggio espressivo un tempo forse snobbato o relegato a “subcultura” ma adesso riconosciuto assolutamente da ogni realtà del settore, dall’accademia al giornalismo, dalla politica all’educazione. E forse un festival come LCG qualche merito per andare in questa nuova direzione lo ha avuto. «Noi oggi siamo contenti e orgogliosi di avere testate al nostro fianco che rappresentano un approccio più rapido del previsto nell’accettare nuovi modi di comunicare e rappresentare la realtà.»

    Le domande di Letteratitudine a Mons. Giulietti

    Una duplice rapida domanda, se possibile: C’è un legame fra l’Expo di Osaka e la scelta del medesimo studio e designer per la realizzazione della mascotte del Giubileo25? E non esisteva qualcuno all’interno dell’universo religioso che possedesse – evengelicamente richiamandoci – i “talenti” necessari per questa realizzazione?

    Mons. Giulietti – Io naturalmente non sono del Dicastero della Santa Sede e non so nulla riguardo alla scelta di committenza ricaduta su Simone Legno. Credo, immagino, presumo che si sia guardato alla popolarità del Giappone nell’immaginario visivo. Ci sono dei personaggi competenti anche all’interno della Chiesa e dei religiosi, ma il Vaticano è anche abituato a cercare fuori questi talenti. Del resto proprio a Osaka mi pare che verranno portate opere di Chagall, ebreo non cristiano, e Caravaggio, che non era proprio “uno stinco di santo”. Il papa non è un committente bacchettone e credo che abbia guardato più all’efficacia comunicativa che alla politica di scuderia, per capirci.

    Domanda Bonus

    Ricordando l’editoria cattolica, possiamo vedere in questo approccio un ritorno del periodo del “rinascimento dell’editoria cristiana” – pensiamo all’esperienza delle Edizioni Paoline e delle pubblicazioni per ragazzi come Il Giornalino (che tra l’altro compie 100 anni)? Che cosa, chiediamo a Mons. Giulietti, sta tornando oggi di tutta l’esperienza dell’apertura cristiana postconciliare ai nuovi media e alle forme di comunicazione e pastorale e evangelizzazione contemporanee?

    Mons. Giulietti – Papa Francesco stesso ha detto “Preferisco una Chiesa che sbaglia per andare incontro al prossimo a una Chiesa che per timore di sbagliare si chiude in se stessa.” Ora, se non tutti i linguaggi sono efficaci, è importante provare a esplorarli in uno spirito di sperimentazione e apertura, forse anche al prezzo di qualche errore.

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  • I nostri speciali da Lucca Comics & Games 2024

    I nostri speciali da Lucca Comics & Games 2024

    I nostri speciali dall’edizione 2024 di Lucca Comics & Games

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    Noi di Letteratitudine, ci siamo stati. Ecco di seguito i nostri speciali.

    (con i contributi del nostro inviato, Furio Detti)

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    Cliccate sui link

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  • Lucca Comics & Games 2024: I Luoghi di Lovecraft

    Lucca Comics & Games 2024: I Luoghi di Lovecraft

    Lucca Comics & Games 2024

    Speciale Halloween Letteratitudine

    A (not so) “lonely planet”

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    Lucca, 31/10/2024, Piazza Napoleone, ore 14:20

    (a cura di Furio Detti)

    Questa volta Letteratitudine vi presenta in una tripla intervista da 3 minuti, ciascuno, gli autori del volume I Luoghi di Lovecraft, per i tipi NPE edizioni (2022), un volume non nuovissimo ma meritevole di interesse per chi ama la paraletteratura d’evasione su un pianeta in cui “non siamo soli”.

     

    Michele Mingrone, Caterina Scardillo e Sara Vettori si trasformano in tour operator del fantastico con un volume che imita le guide turistiche di inizio secolo, dedicato ai luoghi allucinanti del Solitario di Providence, o meglio della sua letteratura, con una cura a sei mani che guarda non solo al testo (Mingrone) ma anche alla veste grafica e alla caratterizzazione tipologica con impaginazione e calligrafia (Scardillo) e con le necessarie illustrazioni (Vettori).

    https://www.tumblr.com/letteratitudine/765885427439779840/lucca-comics-and-games-2024-speciale-halloween-i

    Noi di Letteratitudine, per rendere omaggio al maestro di ogni terrore nel giorno di Halloween non potevamo non consigliarvi un tour del genere con un video dedicato ai tre autori.

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  • Lucca Comics & Games 2024: intervista a Craig Thompson

    Lucca Comics & Games 2024: intervista a Craig Thompson

    Lucca Comics & Games 2024

    «Niente più graphic novel! (Forse)»

    Craig Thompson, pluripremiato con Blankets, Habibi, Ginseng Roots, svela a Lucca Comics and Games il suo “stop” alle graphic novel, interrogandosi sulle sue opere in 3 minuti con Letteratitudine

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    Lucca, 30/10/24 Auditorium San Romano, 14:30

    (a cura di Furio Detti)

    Showcase di Craig Thompson, autore rivelazione a 24 anni con Addio Chunky Rice (premiato con l’Harvey Award), e poi con l’autobiografico e personalissimo Blankets, opera intima e tormentata, vincitore di 3 Harvey Awards, 2 Eisner Awards e 2 Ignatz Awards, poi autore di Habibi, storia fiabesca ambientata in un “islam alternativo” e infine ancora col semi-autobiografico Ginseng Roots, che racconta la sua infanzia nei campi di ginseng del Wisconsin.

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    Modera e guida l’intervento Luca Raffelli. Una serie di domande ovviamente dedicate alla promozione e alla presentazione di Ginseng Roots, di cui sono uscite le raccolte complete negli USA e in Italia (Rizzoli Lizard, 2024), in cui Thompson fa il punto della sua situazione e del suo lavoro, rispondendo generosamente a moltissime (forse troppe) domande sulle imminenti elezioni statunitensi e sulla politica americana degli ultimi anni, fra trumpismo e crisi occupazionale e agricolo-ambientale, ma con grosse sorprese in serbo.

    La nascita di Ginseng Roots

    Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)Thompson si dichiara un “nomade del fumetto” avendo cambiato per sette volte la propria residenza negli USA durante la realizzazione di Ginger Roots. “Non lo consiglio come metodo di lavoro” (ridiamo). L’idea gli è venuta a Los Angeles, dal desiderio di raccontare la storia americana dal punto di vista di una pianta, di un vegetale, il Panax quinquefolius, per offrire “un punto di vista differente sulla crisi climatica, diverso dall’osservazione degli uomini e degli animali. Come sarebbe stato mettendo al centro della storia una creatura immobile?”, un lavoro di ispirazione e preparatorio che gli è valso la lettura di 100 opere sull’argomento. Il primo intoppo è che, desiderando parlare di crisi economica, ambientalismo, commercio, rapporti di forza e ingiustizie sociali attraverso la storia della monocoltura del ginseng negli USA, Thompson si è accorto di “far sbadigliare le persone” che viceversa si entusiasmavano nello scoprire la sua storia personale di ragazzo impiegato come molti coetanei nelle piantagioni della sua cittadina d’origine. Per metà quindi Thompson ha scelto di tornare all’autobiografia, verso cui era restio, descrivendo la vita quotidiana della sua famiglia e dei suoi coetanei: “Molti di quei contadini che piantarono il Ginseng nel Wisconsin sono ormai morti, ma negli anni passati esso era una monocoltura redditizia. La prima sorpresa è che ho scoperto che senza quella pianta non sarebbero esistiti gli Stati Uniti come nazione, in quanto con essa – assai redditizia alle origini, come adesso -, i Padri Fondatori hanno pagato l’aiuto della Francia durante la Guerra di Indipendenza americana.”

    Piante, uomini, una sola lotta (altro…)

  • Lucca Comics & Games 2024: intervista a Federico Galdi

    Lucca Comics & Games 2024: intervista a Federico Galdi

    Lucca Comics & Games 2024

    «Vampiri a Monaco»

    Un flash di tre minuti dedicato a uno storico genovese appassionato di fantastico: Federico Galdi

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    Lucca, 30/10/24 Padiglione San Martino, 09:30

    (a cura di Furio Detti)

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    Un flash di tre minuti con un autore nuovo e i suoi due ultimi romanzi: Annales Arcanorum e Tramonto a Oriente.

     

     

    https://www.tumblr.com/letteratitudine/765873473825488897/lucca-comics-games-2024-mini-intervista-a

     

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  • PORTALE PER D&D ALLA CHIESA DEI SERVI: intervista a Matthew Koder (e Dungeons&Dragons)

    PORTALE PER D&D ALLA CHIESA DEI SERVI: intervista a Matthew Koder (e Dungeons&Dragons)

    In attesa dell’inizio di Lucca Comics & Games 2024, in nostri approfondimenti sulla mostra per i 50 anni di Dungeons and Dragons, con intervista a Matthew Koder (manager e collezionista di memorabilia di D&D)

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    PORTALE PER D&D ALLA CHIESA DEI SERVI

    Per il cinquantenario del più grande gioco di ruolo di ogni tempo, si inaugura a Lucca “Gateway to Adventure: 50 years of D&D”, una mostra inedita per numero di opere e capolavori esposti, con in esclusiva mondiale tre stampe storiche del Gabinetto Stampe degli Uffizi di Firenze

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    LUCCA, 26 OTTOBRE 24 Ore 17:00

    (a cura di Furio Detti)

    Una discreta, affezionata folla, si è radunata oggi pomeriggio davanti al prestigioso spazio museale della Chiesa dei Servi di Lucca. Emanuele Vietina, Direttore di LCG ha fatto gli onori di casa, alla presenza delle autorità, e ha invitato gli ospiti al taglio del nastro della Mostra per il Cinquantenario del Gioco di Ruolo Dungeons&Dragons, ultimo tra gli eventi pre-apertura fiera. Sono a festeggiare con noi Angela Mia Pisano, Assessore alla Cultura del Comune di Lucca, Stefano Baccelli, Assessore regionale, i curatori della mostra, Jon Peterson e Jessica Lee Patterson; il collezionista Matthew Koder, il più grande appassionato di memorabilia legate al Gioco di Ruolo; Karl Kopinski, artista e grande amico di Lucca e dei suoi eventi; i designer della mostra Guido Martini e Pier Paolo Putignano, lo chef Damiano Carrara che ha creato dei dolci “Occhi di Drago” per l’occasione, e infine Tommaso Galligani che porta in mostra i saluti e le opere degli Uffizi di Firenze, da alcuni anni in partenariato con LCG.

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    «Celebriamo la gratitudine e la comunità dei giocatori e degli appassionati che da 50 anni si trovano per compiere avventure intorno a un tavolo, armati di fantasia e spirito ludico. Lucca non poteva non festeggiare, e non poteva farlo se non con la più grande mostra al mondo mai realizzata sul tema, insieme a collezionisti, artisti e creativi che hanno animato per così tanto tempo lo scenario di un gioco che ha fatto epoca. Dungeons&Dragons è partito da un gruppo di teenager statunitensi appassionati di miniature e war-games per diventare industria e universo iconico. Un esempio perfetto di “Butterfly Effect”!» ha esordito Vietina, le cui riflessioni sono state amplificate dagli ospiti: «Lucca è la città aperta all’incontro con una comunità di appassionati sempre più grande e articolata, inclusiva e accogliente.» (Stefano Baccelli); «La Chiesa dei Servi è un luogo perfetto per ospitare questa mostra che vede oltre a opere di artisti internazionali anche esposti per la prima volta i pezzi della prestigiosa collezione Koder» ha ricordato l’Assessore Pisano; infine i curatori hanno ringraziato la comunità e l’organizzazione di LCG2024 per essere riusciti in poco tempo a raccogliere opere straordinarie da parte di grandi dell’illustrazione come Larry Elmore, Jeff Easley, Clyde Caldwell, Keith Parkinson, Brom e Todd Lockwood, Tom Lockwood, Tim Hildebrandt, Wayne Reynolds, Robh Ruppel e Rick Berry, come ricorda anche Karl Kopinski, artista da anni grande amico della città e delle sue iniziative. Damiano Carrara ha ricordato l’impegno per abbinare arte culinaria e dolciaria al mondo dell’immaginario comics&games, che vedrà un enorme drago in allestimento; il collezionista Koder ha ringraziato la moglie per il sostegno e si dichiara «Felicissimo di poter esporre per la prima volta la mia collezione in un contesto tanto prestigioso e affascinante»; l’apertura è stata infine suggellata dall’intervento di Tommaso Galligani che ha portato tre stampe del Gabinetto Stampe e incisioni della Galleria degli Uffizi di Firenze: “San Giorgio e il Drago”, “San Teodoro uccide il drago” e “Giasone addormenta il Drago”, esposte all’inizio della rassegna, ricordando che «L’immaginario umano ha sempre amato rappresentare i mostri così popolari nei giochi di Ruolo».

    Tagliato il nastro, cosplayer, appassionati e pubblico si sono gettati nei “portali magici” esposti; disegni, materiali e dipinti che hanno formato la visione di un colossale universo fantastico in continua espansione, artistica, ludica e creativa: mostri, draghi, avventurieri, città di sogno e di incubo si sono spalancate ai nostri occhi, insieme con le prime confezioni dei kit dei manuali. Noi di Letteratitudine ne abbiamo approfittato per i nostri tre minuti di intervista al collezionista Matthew Koder sul tema: “Che creatura è un collezionista?”

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    CHE STRANA CREATURA È UN COLLEZIONISTA?

    Tre domande a Matthew Koder, manager e collezionista di memorabilia di D&D

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  • ROSELLA POSTORINO con “Nei nervi e nel cuore” (Solferino) in radio a Letteratitudine

    ROSELLA POSTORINO con “Nei nervi e nel cuore” (Solferino) in radio a Letteratitudine

    ROSELLA POSTORINO con “Nei nervi e nel cuore. Memoriale per il presente” (Solferino) ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie e del dialogo)

    In streaming e in podcast su RADIO POLIS

    trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

    regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin

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    PER ASCOLTARE LA PUNTATA premi il tasto play o CLICCA QUI

     

     

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    Nei nervi e nel cuore. Memoriale per il presente - Rosella Postorino - copertina

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    Ospite della puntata: la scrittrice Rosella Postorino 

    Con Rosella Postorino abbiamo discusso del suo nuovo libro:  “Nei nervi e nel cuore” (Solferino”) 

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    La scheda del libro: “Nei nervi e nel cuore. Memoriale per il presente” di Rosella Postorino (Solferino) 

    Nei nervi e nel cuore. Memoriale per il presente - Rosella Postorino - copertina«È faticoso provare a cambiare la traiettoria di un destino, è da perderci il sonno.» Proprio quel tentativo è al centro di questo libro: un diario pubblico, nel quale l’apprendistato alla vita è sempre incespicante, come per chiunque.
    L’inizio è l’infanzia, il tempo che fonda l’esperienza di ognuno di noi e in cui, come scriveva Cesare Pavese, «nulla era avvenuto o dormiva solamente nei nervi e nel cuore». L’infanzia di Rosella Postorino è stata segnata da uno sradicamento, e il suo sentirsi estranea, diversa, ansiosa di riscatto ha generato lo sguardo che ha sul mondo. Così, in queste pagine, è continuo lo scambio tra narrazione personale e collettiva, perché in fondo le nostre esistenze, le nostre scelte, si somigliano: andarsene, restare, aver paura di fallire, di perdere qualcuno, o sé stessi. Siamo tutti mossi dal desiderio, dubbiosi sulla felicità possibile, tentati da un impossibile ritorno a casa, gettati nostro malgrado nella Storia.
    Con l’impeto dell’analisi e il rigore dell’empatia, Rosella Postorino racconta quel luogo edenico e scosceso che è la famiglia, le aspirazioni e le difficoltà delle donne, la vulnerabilità dei corpi, le ingiustizie che abitano la Terra, i dilemmi etici della contemporaneità, e la fede assoluta nella letteratura. Racconta lo sconcerto, l’abisso, la tenerezza di essere umani.
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  • Le prime tre lingue di traduzione di libri italiani nel 2023

    Le prime tre lingue di traduzione di libri italiani nel 2023

    Spagnolo, cinese e francese le prime tre lingue di traduzione di libri italiani nel 2023

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    Spagnolo, cinese e francese: sono queste le prime tre lingue per cui sono stati venduti diritti di traduzione di libri italiani nel 2023, un anno che attesta l’Italia a quota 7.838 diritti di traduzione venduti. I diritti di traduzione verso lo spagnolo sono stati 993, verso il cinese 748, verso il francese 651, verso il russo 617, verso l’inglese 534 e verso il tedesco 464. I diritti di traduzione acquistati nel 2023 dagli editori italiani sono stati invece 9.328, in lieve calo rispetto ai 9.432 dell’anno precedente. Si traduce soprattutto dall’inglese (5.778), dal francese (1.272), dal tedesco (577), dallo spagnolo (421) e dall’olandese (188).

    I numeri dell’Osservatorio diritti dell’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) sono stati discussi per la prima volta oggi a Francoforte durante l’incontro “L’editoria italiana va all’estero: non solo diritti”, allo Stand Collettivo Italiano. L’incontro fa parte del programma professionale (disponibile qui) curato da AIE con il sostegno di Italia Ospite d’Onore 2024 alla Fiera del Libro di Francoforte e di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione.  Sono intervenuti Sandro Ferri (Edizioni e/o), Andrea Ferro (Casalini Libri), Roberto Gilodi (Reiser Literary Agency/ADALI) e Fiammetta Giorgi (Mondadori Libri), con la moderazione di Porter Anderson (Publishing Perspectives). (altro…)

  • IL FUMETTO NELL’EDITORIA ITALIANA DAL POST-COVID A OGGI

    IL FUMETTO NELL’EDITORIA ITALIANA DAL POST-COVID A OGGI

    Fumetto e narrativa di genere hanno trainato la crescita dell’editoria italiana dal post-Covid a oggi

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    Sono la narrativa e il fumetto i generi che più hanno trainato l’editoria italiana negli ultimi anni. La prima è protagonista di una crescita che, dal 2019 a oggi, è costante e beneficia a sua volta dell’esplosione della narrativa di genere, un ombrello sotto il quale è ricompreso il romance, il giallo, lo young adult, l’erotica, la storica, il fantasy, l’avventura, mitologie e leggende. Il fumetto invece, protagonista di un boom di vendite nel 2021-2022, arretra un po’ negli ultimi due anni, ma rimane di gran lunga il settore con la crescita percentuale più grande dal 2019 a oggi.

    I dati del mercato trade sono stati presentati dall’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (fonte NielsenIQ – GfK, il periodo preso in considerazione è gennaio-agosto, valore a prezzo del venduto) e discussi durante diversi panel di approfondimento del programma professionale italiano in corso alla Buchmesse, a cura di AIE con il sostegno di Italia Ospite d’Onore 2024 alla Fiera del Libro di Francoforte e di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione.

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    “L’editoria italiana è in linea con un trend globale che vede nuovi pubblici giovanili appassionarsi alla lettura grazie a un’offerta costruita su generi e linguaggi molto specifici – ha commentato il presidente di AIE Innocenzo Cipolletta –. Dal romance al fumetto, passando per il giallo, sono molte le proposte italiane in questi campi presentate qui a Francoforte, nel programma letterario curato da noi e grazie all’iniziativa di singoli editori”. (altro…)