İstiklâl Marşı
Questa voce o sezione sugli argomenti composizioni musicali e Turchia non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
|
İstiklâl marşı | |
---|---|
Una bandiera turca sventola all'aria durante la riproduzione dell'inno nazionale turco | |
Compositore | Mehmet Akif Ersoy testo Osman Zeki Üngör musica |
Epoca di composizione | 1921-1930 |
Ascolto | |
İstiklâl Marşı (it. Marcia di indipendenza) è l'inno nazionale turco, ufficialmente adottato il 12 marzo 1921, due anni prima della fondazione della moderna Repubblica Turca il 29 ottobre 1923. Il componimento è stato adottato come inno nazionale anche dalla Repubblica Turca di Cipro Nord, Stato riconosciuto dalla sola Turchia.[1][2][3][4][5]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Originariamente concepito come saga musicale con valenze motivazionali per le truppe impegnate nei combattimenti della guerra d'indipendenza, divenne ben presto un'antifona eroica per la repubblica che sarebbe stata stabilita una volta conseguita la vittoria.[2][3]
Per la scelta del componimento originale più adatto a divenire inno nazionale, venne indetta una competizione su scala nazionale alla quale concorse un totale di 724 poemi. Tra tutti la Grande Assemblea Nazionale turca decise di adottare all'unanimità una lirica in dieci strofe scritta dal celebre poeta Mehmet Akif Ersoy (1873–1936).[2][3]
Ventiquattro compositori parteciparono ad una seconda competizione per la selezione del componimento musicale più idoneo come accompagnamento al testo poetico. Il Consiglio, che si poté riunire solo nel 1924 a guerra conclusa, adottò la musica composta da Ali Rıfat Çağatay (1867–1935). Le parole dell'Inno nazionale furono accompagnate da tale musica fino al 1930. Da quell'anno infatti, si decise di sostituire la base musicale con un arrangiamento sinfonico composto dall'allora direttore dell'Orchestra Sinfonica Presidenziale Osman Zeki Üngör (1880–1958), il quale per l'armonizzazione del brano ricorse alla collaborazione di Edgar Manas (1875–1964).[2][3]
Da notare inoltre che delle dieci strofe che compongono l'inno solo le prime due sono cantate (segnate in grassetto).
Testo[modifica | modifica wikitesto]
Le prime due strofe fanno ufficialmente parte dell'inno.
Testo originale[modifica | modifica wikitesto]
Turco ottomano
|
Turco moderno
|
Traduzione
|
،قورقما سونمز بو شفقلرده یوزن آل سنجاق |
Korkma! Sönmez bu şafaklarda yüzen al sancak, |
Non temere! La bandiera rosso cremisi che fieramente ondeggia nella luce del crepuscolo e mai sbiadirà, |
Trascrizione fonetica[modifica | modifica wikitesto]
Trascrizione AFI dei primi due versi |
---|
[kʰo̞ɾk.mä s̪ø̞n̪.meæz̪ bu ʃä.fäk.ɫ̪äɾ.d̪ä jy.z̪æn̪ äɫ̪ s̪än̪.d͡ʒäk ǀ] |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ TURKISH NATIONAL ANTHEM AllAboutTurkey.com.
- ^ a b c d Turkey NationalAnthems.info. Kendall, David (2013).
- ^ a b c d e İstiklal Marşı’nın 10 kıtası ve sözleri burada! Mehmet Akif Ersoy’un yazdığı İstiklal Marşı on kıtası okunuşu Sabah. 2020-04-23.
- ^ https://books.google.com/books?id=mQ2822RQ5UYC&pg=PA201
- ^ https://books.google.com.sg/books?id=jfrWCQAAQBAJ&pg=PA367&redir_esc=y
- ^ İSTİKLAL MARŞI (PDF). ataturk.de.
- ^ İstiklal Marşı Hacettepe University.
- ^ C'è un elemento letterario in questi versi che può non essere immediatamente evidente. La bandiera turca è composta da una mezzaluna bianca con una stella sovrapposta su sfondo rosso cremisi. Il poeta associa metaforicamente la forma della mezzaluna a quella delle sopracciglia corrucciate di un volto imbronciato. La bandiera (minacciata da nazioni straniere contro cui la vittoria sembra inizialmente irraggiungibile, per questo "timida") è trattata come una timida fanciulla con il viso imbronciato (a simboleggiare il risentimento per l'invasione straniera) che gioca a farsi desiderare.
- ^ Una traduzione letterale di questa parola sarebbe "gli infiniti", un termine poetico turco che si riferisce a tutto ciò che è percepito come infinito dall'Uomo: il cielo, gli oceani, la Terra, l'orizzonte, ecc.
- ^ Con l'espressione "mondo civilizzato" il poeta si riferisce a quelle nazioni europee invasori (Francia, Gran Bretagna, Italia e Grecia) e i loro moderni armamenti. Egli si rivolge dunque al suo popolo spronandolo a non farsi scoraggiare dalla apparente superiorità delle forze nemiche. La volontà, la determinazione e l'unità interna, ulteriormente motivate dalla fede religiosa possono essere infatti più forti di qualunque esercito.
- ^ L'atto di prostrarsi in avanti con la fronte che poggia per terra, come parte del rito sacro musulmano. Cfr. Namaz o Salah.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su İstiklâl Marşı
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) İstiklâl Marşı, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Ascolta l'inno nazionale con i sottotitoli