Descrizione
Due sorelle di Stoccarda viaggiano in auto per l’odierna Bulgaria. Hanno preso parte a un delirante corteo funebre, partito dalla Germania e diretto a Sofia, che aveva lo scopo di riportare in patria le salme di diciannove esiliati bulgari rifugiatisi in Germania negli anni Quaranta. Tra questi, il padre, un medico bulgaro morto suicida quando le due sorelle erano bambine. Messo sotto terra per la seconda volta il genitore, le sorelle continuano il viaggio nel paese balcanico.
A scortarle è Rumen Apostoloff, autista, Orfeo, e guida turistica: lui cerca di ammaliarle con le bellezze del suo paese, ma dal sedile posteriore dell’auto la sorella maggiore ha ingaggiato una resa dei conti con il padre e il paese d’origine, distillando un odio implacabile, ironico e liberatorio, che inghiotte tutto ciò che incontra.
Dietro questa traccia corrosiva, Sibylle Lewitscharoff, come una sapiente costruttrice di labirinti, semina i veri temi del romanzo: la messa in questione del modello culturale occidentale, la verità e rispondenza della Storia rispetto alle singole esistenze, il rapporto con Dio e il sacro.
A metà fra romanzo on the road e commedia nera, Apostoloff, è così una processione di visioni e epifanie che si mescolano, sovrappongono e incollano – merito di una lingua plastica e precisa – per dare forma una narrazione potente che diventa un corpo a corpo tra la lingua e le possibilità della narrazione.
Un viaggio in compagnia di una voce cinica, mordace, tagliente, cattiva, sarcastica. Ricordi, voci, luoghi dell’infanzia che si rianimano tra i Balcani.
Zootropio
La più splendida stilista della letteratura tedesca contemporanea.
Die Welt
Sibylle Lewitscharoff
È “la scrittrice” per eccellenza. Nata a Stoccolma, vive a Berlino, in una grande casa, dove c’è spazio anche per...
Paola Del Zoppo
È nata a Napoli nel 1975. Traduttrice e critica letteraria insegna Letteratura tedesca all’Università degli studi della Tuscia. È inoltre...