(Perugia,1899–1968)
È stato un pensatore attivo nel campo della riflessione filosofica, etico–religiosa, pedagogica, estetica. Si formò alla Scuola Normale Superiore di Pisa, di cui fu in seguito segretario, venendone poi allontanato per il suo rifiuto di iscriversi al Partito Fascista. Da intellettuale fu attivamente impegnato contro il regime,contribuendo alle idee liberal-socialiste. D’altra parte evitò sempre un impegno propriamente politico. Promosse il movimento nonviolento in Italia e sostenne la necessità di una democrazia dal basso. Animatore instancabile di iniziative culturali e sociali, promosse tra l’altro, nel 1961, la Marcia della Pace da Perugia ad Assisi. Trai suoi numerosi libri si possono ricordare Elementi di un’esperienza religiosa (1937), Vita religiosa (1942), Saggio sul soggetto della storia (1947), La realtà di tutti (1948), L’atto di educare (1951), Religione aperta (1955), Rivoluzione aperta (1956), La nonviolenza oggi (1962), La compresenza dei morti e dei viventi (1966), Le tecniche della nonviolenza (1967), Educazione aperta (1967–1968). Come poeta, Capitini pubblicò nella sua maturità due raccolte, Atti della presenza aperta (1943) e Colloquio corale (1956), di originale impianto formale e di forte impegno etico e conoscitivo. Questo volume le ripropone entrambe, insieme ai versi giovanili di Terrena sede (1928) e Sette canti (1931), costituendo così per la prima volta la riedizione organica della sua produzione poetica.