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PREMI OSCAR 2023
LO SPECIALE DEDICATO AI PREMI OSCAR 2023
La 95ª edizione dei premi Oscar si è tenuta a Los Angeles al Dolby Theatre il 12 marzo 2023 ed è stata presentata da Jimmy Kimmel, che torna alla conduzione del celebre evento per la terza volta dopo le edizioni del 2017 e 2018. Le candidature erano state annunciate il 24 gennaio 2023.
Il film più premiato è stato Everything Everywhere All at Once, con 7 statuette vinte su un totale di 11 nomination: miglior film, miglior attrice (Michelle Yeoh), migliori registi e migliore sceneggiatura originale (Daniel Kwan e Daniel Schenert), miglior editing, miglior attrice non protagonista (Jamie Lee Curtis) e miglior attore non protagonista (Ke Huy Quan).
Miglior attore protagonista, Brendan Fraser per il film The Whale.
Miglior film internazionale: Niente di nuovo sul fronte occidentale (Im Westen nichts Neues), regia di Edward Berger (Germania).
Nessun premio per gli italiani in gara e nessun premio per The Fabelmans di Steven Spielberg
Di seguito: l’elenco dei vincitori e dei candidati.
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Vincitori (in grassetto) e candidati
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Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2023: il libro vincitore della categoria Migliore narrazione per immagini
REBECCA DAUTREMER È LA VINCITRICE DEL PREMIO PER LA MIGLIORE NARRAZIONE PER IMMAGINI
Bologna, 8 marzo 2023. Il Comitato scientifico del Premio Strega Ragazze e Ragazzi ha annunciato il libro vincitore della seconda edizione del riconoscimento alla migliore narrazione per immagini – Rebecca Dautremer, Un attimo soltanto, traduzione di Francesca Mazzurana, Rizzoli – con la seguente motivazione: Visivamente sorprendente, straordinariamente ricco di dettagli e di vita, di micro-situazioni narrative in cui perdersi e da mettere in relazione le une con le altre, Un attimo soltanto è un manufatto editoriale unico e spiazzante: una narrazione polifonica d’abbagliante bellezza che invita a una sosta estatica in cui il piacere della visione e quello dell’ascolto delle parole misuratissime dell’autrice trovano un dinamico punto di equilibrio.
Tra i 33 titoli proposti dagli editori, il Comitato aveva scelto le opere finaliste: Nora Dåsnes, Nel mio cuore tempesta, traduzione di Eva Valvo (Mondadori); Marion Kadi, Il riflesso di Hariett, traduzione di Eleonora Armaroli (Terre di Mezzo); Malin Kivelä, Martin Glaz Serup, Se incontri un orso, illustrazioni di Linda Bondestam, traduzione di Maria Valeria D’Avino (Iperborea).
La vincitrice è stata proclamata nell’ambito della Bologna Children’s Book Fair 2023, al Caffè degli Illustratori, palcoscenico quanto mai ideale per un premio che vede nelle immagini il suo fulcro. Alla cerimonia, condotta da Marcella Terrusi, sono intervenuti, oltre agli autori finalisti (in presenza e in video), Elena Pasoli (Exhibition Manager BolognaFiere), Stefano Petrocchi (direttore della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci), Marino Sinibaldi (presidente del Centro per il libro e la lettura) e Marco Maria Cerbo (capo del Sistema della Formazione Italiana nel Mondo – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale). Presenti anche le autrici premiate nella scorsa edizione del premio: Mara Cerri e Antonia Murgo. (altro…)
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CRISTINA CASSAR SCALIA con “Il Re del gelato” (Einaudi) in radio a Letteratitudine
CRISTINA CASSAR SCALIA con “Il Re del gelato” (Einaudi) ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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PER ASCOLTARE LA PUNTATA premi il tasto play o CLICCA QUI
Ascolta “n. 03-23 ospite: Cristina Cassar Scalia con “Il Re del gelato” (Einaudi)” su Spreaker.
Ospite della puntata: la scrittrice Cristina Cassar Scalia.
Con Cristina Cassar Scalia abbiamo discusso del suo nuovo romanzo “Il Re del gelato” (Einaudi)
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La scheda del libro: “Il Re del gelato” di Cristina Cassar Scalia (Einaudi)
Un’indagine che precede “Sabbia nera”. «Prima di “Sabbia nera” Vanina era a Catania già da un anno e aveva risolto altri casi. Ho pensato di raccontarvene uno» (Cristina Cassar Scalia).
Arrivata da poco a Catania, Vanina sta facendo conoscenza con la città quando le piomba addosso un caso delicato, di quelli che richiederebbero anche un po’ di tatto. Non proprio la sua dote principale. Prima qualche pillola dentro vaschette di gelato, poi un omicidio. Questo è solo l’inizio di un mistero parecchio strano che il vicequestore aggiunto Giovanna Guarrasi, detta Vanina, palermitana tornata in Sicilia dopo un periodo alla questura di Milano, è chiamata a risolvere. Per fortuna attorno a sé ha una squadra di gente in gamba, collaboratori preziosi che nonostante il suo carattere spigoloso hanno imparato subito ad apprezzarla. A fare il resto ci pensano l’istinto e il metodo investigativo che segue da sempre: scavare nel passato delle vittime.
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Cristina Cassar Scalia è originaria di Noto. Medico oftalmologo, vive a Catania. Ha raggiunto il successo con i romanzi Sabbia nera (2018 e 2019), La logica della lampara (2019 e 2020), La salita dei Saponari (2020 e 2021), L’uomo del porto (2021 e 2022), Il talento del cappellano (2021 e 2022), La carrozza della Santa (2022) e Il Re del gelato (2023) – tutti pubblicati da Einaudi – che hanno come protagonista il vicequestore Vanina Guarrasi; da questi libri, venduti anche all’estero, è in progetto la realizzazione di una serie tv. Con Giancarlo De Cataldo e Maurizio de Giovanni ha scritto il romanzo a sei mani Tre passi per un delitto (Einaudi Stile Libero 2020).
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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“L’avventura terrestre” di Mauro Covacich (La nave di Teseo)
“L’avventura terrestre” di Mauro Covacich (La nave di Teseo)
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Un acufene, il fastidioso sintomo che altera la percezione dei suoni e che si mantiene persistente, assordando chi ne è affetto, è l’innesco de L’avventura terrestre.
Generalmente riconducibile alla presenza di un tappo di cerume ostruente il canale uditivo, il fastidio, a un consulto con l’otorino, si rivela essere un problema molto più serio, che necessita di opportuni approfondimenti diagnostici per stabilirne l’origine. Per il protagonista dell’ultimo romanzo di Covacich, uno scrittore cinquantenne che conduce una vita dai meccanismi ben oleati, è l’inizio dell’incubo.
Senza saltare nessuna delle tappe in cui inciampa chi avverte il pericolo incombente alitargli sul collo, lo scrittore inizia la sua ricerca su internet, solidarizza mentalmente con sconosciuti – Claudia che ha trentotto anni e ha un medulloblastoma, Filippo con un tumore della guaina dei nervi periferici – , tenta, in sostanza, di fraternizzare con termini sconosciuti come proliferazione neoplastica delle cellule di Schwann, radioterapia stereotassica, mettendo in atto il più ingenuo dei trucchi esorcizzanti: conoscere per padroneggiare. (Leggi tutto… clicca qui)* * *
“Mi limitavo ad amare te” di Rosella Postorino (Feltrinelli)
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Mi limitavo ad amare te di Rosella Postorino è un romanzo che azzanna il cuore. E strazia la mente con una scrittura, spietata e struggente, che non esita a raffigurare il dolore in tutte le sue declinazioni, né a stemperare le contraddizioni e le abiezioni dell’essere umano. Quelle della guerra, in primo luogo, poiché il conflitto nella ex-Jugoslavia, da cui muove la narrazione, è il palinsesto di ogni guerra, di quella attuale in Ucraina, come di tutte quelle che da tempi antichissimi hanno macchiato di sangue la crosta terrestre. La descrizione di Sarajevo, tormentata da bombardamenti e spari di cecchini, le case ormai macerie, fra cui rubacchiare qualche avanzo di vita, assurge ad archetipo di ogni luogo bestialmente sconvolto dalla violenza, mentre l’interno dell’orfanatrofio Ljubica Ivezìc è il non-luogo dell’abbandono, dell’amore perduto o negato, o forse rinviato a tempi di là a venire.
Tutto deflagra in questo contesto estremo, eppure così reale, paradossalmente quotidiano, in cui è palese, come «all’origine del creato» sia «la mancanza di amore» (p. 167). E proprio intorno a questo vuoto, a questa assenza, Postorino intreccia la ragnatela delle vicende dei bambini protagonisti, fragile e precaria, come le loro esistenze. Perché l’errore del mondo, la negazione primordiale dell’amore, non può che essere risarcito dalla vita stessa che, pur nelle più infime atrocità, procede e avanza nel perenne rinnovarsi di affetti ed empatiche relazioni. Al di là di ogni difetto originario, di ogni stortura, di ogni privazione. (Leggi tutto…clicca qui)* * *
Come nasce un romanzo? Per gli Autoracconti d’Autore di Letteratitudine: WU MING racconta il suo romanzo “Ufo 78” (Einaudi)… attraverso la traccia di un video mai realizzato
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TRACCIA PER UN VIDEO CHE ABBIAMO DECISO DI NON REALIZZARE
di Wu Ming
[Scorrono per tutto il tempo vecchi filmati di Ufo, intervallati dalle immagini mostrate volta per volta. Musica: Wu Ming Contingent, Italia mistero kosmiko]
Ufo 78 cominciò a prendere forma molti anni fa. Il primo nucleo risale al 2006, quando insieme al collega Giuseppe Genna [foto di Genna] ci lanciammo in un’improvvisazione narrativa che chiamammo Mater Materia, incentrata sugli anni Settanta.
I nostri anni Settanta di bambini sognatori: la fissazione di massa per gli Ufo [una copertina del Giornale dei misteri], il paranormale, il «misterioso»; gli incontri ravvicinati del terzo tipo [locandina del film di Spielberg], il Triangolo delle Bermude; il “sensitivo” Uri Geller [foto di Geller] che piegava cucchiai col pensiero… e i libri del “fantarcheologo” Peter Kolosimo [foto di Kolosimo], che si vendevano a carrettate. Erano in ogni casa, le nostre e quelle dei nostri amici: Astronavi sulla preistoria, Odissea stellare, Fratelli dell’infinito… [copertine dei libri]
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“Il caso Alaska Sanders” di Joël Dicker (La nave di Teseo – traduzione di Milena Zemira Ciccimarra)
Da settimane in vetta alle classifiche dei libri più venduti
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di Erika Di Giorgio
Non c’è nulla da fare. Inseguire in classifica Joël Dicker è una specie di missione impossibile. Stabilmente in vetta, al primo posto (e non solo in Italia), da diverse settimane, lo scrittore ginevrino conferma la sua talentuosa leadership narrativa anche con questo nuovo libro, “Il caso Alaska Sanders” (pubblicato in Italia da La nave di Teseo con la traduzione efficace di Milena Zemira Ciccimarra). Un successo destinato probabilmente a rimanere negli annali della storia recente della nostra editoria al pari di “La verità sul caso Harry Quebert” (a cui “Il caso Alaska Sanders” è collegato, essendone il prequel).
Eppure Joël Dicker, almeno nelle sue dichiarazioni, rimane con i piedi per terra in atteggiamento di umile ringraziamento nei confronti dei suoi lettori (che lo seguono con la stessa passione che in genere si riserva alle rock star). “È difficile mantenere il successo… è tutt’altro che una cosa scontata… magari l’anno prossimo non mi vorrete più e direte: no, Joël, non venire; rimani a casa”. (Leggi tutto… clicca qui)* * *
“Le donne dell’Acquasanta. Una storia palermitana” di Francesca Maccani (Rizzoli): incontro con l’autrice e un brano estratto dal romanzo
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Francesca Maccani, trentina di origine, vive a Palermo e insegna Lettere alla scuola secondaria. Nel 2018 vince il premio Donna del Mediterraneo con La cattiva scuola, scritto a quattro mani con Stefania Auci. Esordisce nella narrativa con Fiori senza destino (2019), finalista al premio Berto. È autrice di racconti per numerose riviste cartacee e on line.
Il nuovo romanzo di Francesca Maccani si intitola “Le donne dell’Acquasanta. Una storia palermitana” e lo pubblica Rizzoli.
Abbiamo chiesto all’autrice di parlarcene…* * *
«Quando sono entrata nell’enorme complesso della Manifattura Tabacchi di Palermo, qualche anno fa», ha detto Francesca Maccani a Letteratitudine, «ho sentito forte il profumo di una storia, una storia che volevo raccontare. Il cortile di quello che si presenta oggi come un qualunque sito di archeologia industriale – con la particolarità di essere pigramente adagiato sul mare – di colpo si è animato di voci e di personaggi. È stato lì che ho incontrato loro, le donne dell’Acquasanta. (Leggi tutto… clicca qui)
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Come nasce un romanzo? Per gli Autoracconti d’Autore di Letteratitudine: FEDERICA DE PAOLIS racconta il suo romanzo “Le distrazioni” (HarperCollins Italia)
Quando mia figlia aveva circa due anni, frequentavo un parco di quartiere. C’era una coppia che si dava sempre il cambio, uno entrava l’altra usciva. Si davano il cambio cogliendo il figlio all’improvviso. Probabilmente per evitare di farlo piangere: trovare il padre al posto della madre o viceversa, faceva sorridere il bambino. Qualche volta l’abbiamo fatto anche io e il mio compagno, lo chiamavamo “la staffetta”. Un giorno “la staffetta” per la coppia di sconosciuti, non ha funzionato, come se non avessero colto l’attimo, non si fossero capiti. Li abbiamo visti andare in direzioni opposte, e lasciare il bambino solo. Non è successo nulla, il parco era pieno di gente, abbiamo subito richiamato il padre e la madre… ma quel movimento mi si è conficcato nella testa. Ho passato quasi dieci anni a pensare a quell’istante. E se ci scrivessi una storia? mi dicevo. Com’è possibile, che anche per un solo istante, padre e madre abbiano contemporaneamente mollato il colpo. Che cosa è successo? Che tipo di relazione c’era tra quei due?
Poi, tre anni fa, ho cominciato a lavorare per una trasmissione. Un format semplice, si dovevano raccontare storie di fecondazione assistita, una con esito positivo, una con esito negativo. Ho iniziato a intervistare delle coppie e ho scoperto, attraverso le loro storie, che il percorso della fecondazione assistita era stato durissimo, molti di loro durante quei mesi avevano finito per allontanarsi, addirittura una coppia si era lasciata una settimana prima della nascita della figlia. Perché? (Leggi tutto… clicca qui)
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PAFF! INTERNATIONAL MUSEUM OF COMIC ART
PAFF! INTERNATIONAL MUSEUM OF COMIC ART
Inaugura il 10 marzo a Pordenone il nuovo museo internazionale dedicato alla nona arte
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Il PAFF! (Palazzo Arti Fumetto Friuli) allarga il proprio orizzonte e diventa International Museum of Comic Art.
L’innovativo contenitore culturale che ha sede a Pordenone e organizza, promuove e ospita mostre temporanee di importanza nazionale e internazionale dei grandi maestri del fumetto mondiale, il 10 marzo 2023, con il patrocinio del Ministero della Cultura, inaugura l’esposizione permanente, arricchita da una bibliomediateca ed entro la fine dell’anno da un archivio con deposito climatizzato. Il Centro va così a completare la sua già corposa offerta che dal 2018, con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e del Comune di Pordenone, coniuga cultura, formazione, educazione, didattica, ricerca e intrattenimento attraverso lo strumento divulgativo del fumetto.Sotto la direzione artistica del suo fondatore, Giulio De Vita, il PAFF! International Museum of Comic Art è una realtà unica in Italia che trova analogie, per concept e dimensioni, solo nelle capitali europee (Parigi, Bruxelles).
L’esposizione permanente, la cui curatela è stata affidata dal Direttore Artistico a Luca Raffaelli (esperto e storico del fumetto), offre attraverso un allestimento multimediale e interattivo l’opportunità di ammirare circa 200 tavole originali dei più famosi fumettisti di tutti i tempi e oltre 500 fra schizzi, fogli di sceneggiatura, pubblicazioni storiche e rare, costumi di scena utilizzati in film tratti da fumetti, scenografie e filmati provenienti da tutto il mondo tramite acquisti, prestiti e donazioni.Collocata all’interno dei 2.200 metri quadrati di spazi espositivi del PAFF!, la collezione si estende su uno dei piani del museo, è suddivisa in 9 differenti sezioni e comprende tavole originali di numerosissimi maestri e disegnatori straordinari come Carl Barks, Milton Caniff, Giorgio Cavazzano, Will Eisner, Floyd Gottfredson, Chester Gould, Benito Jacovitti, Magnus, Milo Manara, George McManus, Andrea Pazienza, Hugo Pratt, Alex Raymond, Charles M. Schulz, Art Spiegelman. Sarà inoltre esposta una scultura di Ivan Tranquilli, mentre Davide Toffolo per il Museo ha realizzato la tavola introduttiva sul protofumetto, ovvero quelle storie illustrate (che ornano la Colonna Traiana o che erano pubblicate a disegni sui periodici dell’Ottocento), che anticipano la nascita dell’industria e del successo del fumetto. (altro…)
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MARILÙ OLIVA con “I divini dell’Olimpo” (Solferino) in radio a Letteratitudine
MARILÙ OLIVA con “I divini dell’Olimpo. Quattro incontri con gli dèi” (Solferino) ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ascolta “n. 01-23 ospite: Marilù Oliva con “I divini dell’Olimpo” (Solferino)” su Spreaker.
Ospite della puntata: la scrittrice Marilù Oliva.
Con Marilù Oliva abbiamo discusso del suo nuovo libro intitolato: “I divini dell’Olimpo. Quattro incontri con gli dèi” (Solferino).
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La scheda del libro: “I divini dell’Olimpo. Quattro incontri con gli dèi” di Marilù Oliva (Solferino)
Dèi come noi: è proprio il caso di dirlo, parlando degli appassionati e litigiosi abitanti dell’Olimpo. I miti e le storie legati a ognuno di loro sono innumerevoli e coprono l’intera gamma dei sentimenti umani: l’amore e il desiderio, innanzitutto, ma anche la collera, l’amicizia, l’offesa, il dolore. In questo libro incontriamo quattro vere e proprie celebrities.
Il primo è Zeus, padre di tutti gli dèi, nonché di molti figli illegittimi nati dai suoi continui tradimenti e da avventure erotiche letteralmente leggendarie. Poi ci sono due delle sue predilette, la combattiva Atena e la frivola Afrodite, diversissime tra loro ma entrambe con il vizio di intervenire nelle vicende umane, in soccorso ai loro protetti, portando quasi sempre lo scompiglio. E infine c’è un dio ombroso, a cui spesso non si rende giustizia: Ade dal fascino discreto, sovrano del regno dei defunti ma anche marito fedele e innamorato. Attorno a loro si intrecciano le storie della complessa e decisamente disfunzionale «famiglia» olimpica: dalle vicende più note, come il famoso aneddoto della mela di Paride che contrappose tre dee di primo piano, a quelle meno ricordate, come la fanciullezza di Atena in Libia.
La Grecia antica non è mai stata così moderna: con una narrazione colta e accattivante, ricca di fonti e ricostruzioni, Marilù Oliva apre per noi il tesoro di ricchezze simboliche e interpretative che fanno dell’Olimpo una inesauribile fonte di rivelazioni: su noi stessi, sui nostri comportamenti, sulle relazioni che viviamo e sulle debolezze che possiamo superare.* * *
Marilù Oliva è scrittrice, saggista e docente di lettere. Ha scritto due thriller e numerosi romanzi di successo a sfondo giallo e noir. Ha co-curato per Zanichelli un’antologia sui Promessi sposi e realizzato due antologie patrocinate da Telefono Rosa, nell’ambito del suo lavoro sulle questioni di genere. Collabora con diverse riviste ed è caporedattrice del blog letterario Libroguerriero. Per Solferino ha pubblicato i titoli L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre (2020), Biancaneve nel Novecento (2021), Le sultane (2021) e L’Eneide di Didone (2022).
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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“La vita intima” di Niccolò Ammaniti (Einaudi)
“La vita intima” di Niccolò Ammaniti (Einaudi) – recensione
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La ricrescita nei capelli di Maria Cristina Palma è il logo più azzeccato per un manifesto del nuovo femminismo, pardon “femminile”. Punto unico del manifesto sono le parole rivolte da Teresa Sangermano “Tu, gioia, non emergi per carattere, ma almeno impara a portare la bellezza come una regina” alla figlia Maria Cristina Palma destinata, da una ricerca scientifica dell’Università della Louisiana, a essere catalogata la donna più bella del mondo.
La cordata del manifesto è formata da Stefania Subramaniam, parrucchiera indiana di Casal Bertone imbucata alla festa annuale dell’Associazione degli Albergatori dove, nei bagni del Circolo Canottieri Aniene, fa la tintura a Maria Cristina Palma che alla festa accompagna il marito e premier italiano Domenico Mascagni. Il passaggio mediatico del manifesto è affidato alla giornalista Mariella Reitner “un orcio pugliese dotato di vita”.
Come non riconoscere da questi indizi un romanzo di Niccolò Ammaniti? Solo Ammaniti poteva mescolare personaggi e situazioni al limite della credulità. E non ci si è ancora addentrati nella questione del rapporto verità finzione o nell’inquietudine novecentesca e oltre di eroine simil Bovary. Nemmeno si è arrivati alle pagine in cui l’oltranza del reale irrompe e rompe la parete tra malinconia e riso. Quando accadrà, già nelle prime pagine del romanzo, sarà impossibile resistere alla fantasmagoria stilistica del reale di Ammaniti. (Leggi tutto… clicca qui) -
“Fame d’aria” di Daniele Mencarelli (Mondadori)
“Fame d’aria” di Daniele Mencarelli (Mondadori)
Come nasce un romanzo? Per gli Autoracconti d’Autore di Letteratitudine, DANIELE MENCARELLI racconta il suo romanzo FAME D’ARIA (Mondadori)
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Penso alla letteratura come a uno sguardo che sa cogliere i tempi del sempre e del presente. Da una parte i sentimenti connaturati all’esistenza, come il tempo, l’amore e la morte, la ricerca spirituale, dall’altra i fenomeni del presente, della propria epoca, al contrario transitori, in perenne trasformazione.
Fame d’aria nasce da questo incrocio, che ovviamente ha ricadute sulla materia di cui è fatta la letteratura. La lingua.
Al centro della storia due questioni capitali, che ci accadono costantemente sotto gli occhi.
Il primo è l’abbandono. È una sensazione che sento spesso, avendo la fortuna di girare l’Italia per raccontare i miei libri. I centri storici di tanti paesi, intere zone industriali. L’Italia in certi momenti sembra un paese abbandonato, spopolato, spolpato dalla crisi e da un sistema che non ha saputo in alcun modo reagire ai travagli di questi ultimi anni. Ciò che è ancora più grave è l’abbandono umano, ovviamente degli ultimi, di chi non ha risorse economiche e che si trova ad attraversare un momento di crisi. Come può essere una malattia, o una detenzione. (Leggi tutto… clicca qui)* * *
“Le notti della peste” di Orhan Pamuk (Einaudi)
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di Erika Di Giorgio
Il nuovo romanzo di Orhan Pamuk “Le notti della peste” (Einaudi) rientra a pieno titolo tra i capolavori della narrativa mondiale che, in un modo o nell’altro, si sono occupati di contagi, epidemie, pandemie: da “La peste” di Camus a “I promessi sposi” di Manzoni, da “Cecità” di Saramago a “L’amore ai tempi del colera” di Márquez.
Magistralmente tradotto da Barbara La Rosa Salim, la nuova opera dello scrittore turco – Premio Nobel per la Letteratura nell’anno 2006 con la seguente motivazione “nel ricercare l’anima malinconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli per rappresentare scontri e legami fra diverse culture” – giunge a noi in un momento storico perfettamente calzante, dato che la pandemia da Covid-19 esplosa nel 2020 continua a manifestare ancora oggi i suoi effetti.
Eppure lo scrittore turco ha dichiarato che non si tratta di un romanzo ispirato dal Covid. D’altro canto è difficile immaginare che un’opera così sontuosa e cospicua (siamo sulle 720 pagine), che segue il flusso narrativo prorompente e virtuosamente dilagante a cui ci ha abituati Pamuk, sia stato scritto nel giro di pochi mesi. (Leggi tutto… clicca qui) -
Si è concluso a Venezia il XL Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri
Si è concluso a Venezia il XL Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri
[Leggi l’approfondimento: Lieve calo nel 2022 per l’editoria di varia (romanzi e saggistica)]
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Si è concluso venerdì 27 gennaio a Venezia, alla Fondazione Giorgio Cini nell’Isola di San Giorgio Maggiore, il XL Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, consueto e atteso appuntamento organizzato dalla Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri con il contributo di Messaggerie Libri e Messaggerie Italiane e in collaborazione con l’Associazione Italiana Editori, l’Associazione Librai Italiani, e il Centro per il Libro e la Lettura.
Il Seminario si è svolto in presenza dal 24 al 27 gennaio 2023, mantenendo la modalità online per consentire agli operatori della filiera editoriale di partecipare da remoto alla Giornata conclusiva. Più di 1000 operatori del settore, in presenza e online, con partecipanti dai principali Paesi del mondo tra cui USA, Argentina, UK, Francia, Germania, Belgio, Lettonia, Spagna hanno seguito i lavori.
Particolarmente toccante è stato il ricordo di Achille Mauri, recentemente scomparso, attraverso le parole dei due figli, Santiago e Sebastiano, e le immagini dell’amato Presidente della Scuola. (altro…)