Mangialibri – Claudia Leporatti e Eleonora Giudici, Gennaio 2020
Sembri lasciare un’ambiguità finale nelle tue storie, regalare una sorta di scelta al lettore – penso ad esempio al racconto Uccello di passo. È davvero così? Si tratta di una cosa voluta?
C’è sicuramente qualcosa di ambiguo, però penso anche che le storie non debbano essere troppo ambigue. Deve esserci sempre un certo bilanciamento altrimenti il lettore pensa che lo scrittore sia arrivato a quel punto e poi abbia quasi lasciato stare. Invece no, il lettore deve fidarsi dello scrittore. Quindi in quanto scrittrice lascio al lettore un certo spazio di manovra, però allo stesso tempo voglio dare la quantità di informazioni necessaria per creare nel lettore la fiducia verso lo scrittore, senza però dare troppi particolari. Penso che nella creazione dei miei racconti ci sia in realtà una co-creazione, tra lo scrittore e il lettore. Leggi di più.