Chronica Libri – Giulio Gasperini, 25 novembre 2019
Alla fine, dopo esser penetrato attraverso le mille insidie della catalogazione dell’Islam (come
religione e come istanza politica e costruzione statale) e aver tentato di ricostruire un senso al
caos della crisi, in fuga da “bande di fonemi [che] gli devastano il cervello come branchi di
oritteropi che attraversano il Kalahari” e da umani che di danni ne fanno altrettanti, non si
arrende comunque, l’ultimo Sijilmassi, ma decide che l’unica soluzione possibile, per lui (ma,
come exemplum, per tutti), sia quella di restarsene con la voce ferma, con il corpo “nudo come
il primo uomo”; per rinascere, in un nuovo battesimo. Leggi di più