sabato, 23 ottobre 2021
RICORDANDO CHIARA PALAZZOLO
Questa nuova puntata della rubica “Autori/Autrici da non dimenticare“, correlata in questa occasione a “Letteratitudine Cinema“, è dedicata alla figura di Chiara Palazzolo (Catania, 31 ottobre 1961 – Roma, 6 agosto 2012): scrittrice cresciuta a Floridia, nel siracusano.
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In occasione dei sessanta anni della scrittrice Chiara Palazzolo e a nove anni dalla sua scomparsa, le associazioni Urban Center e Cineclub Bergman, in collaborazione con Filmstudio Roma, hanno realizzato una serata speciale dedicata alla memoria della scrittrice di origini floridiane che, con la trilogia dei ‘sopramorti’, ha rivisitato sottogeneri quale l’horror, il gotic novel e il fantasy contaminandoli felicemente con la tradizione letteraria ‘alta’.
Oltre ad un convegno dedicato all’opera della scrittrice, grazie al prezioso sostegno di Warner Bros Italia e VivoFilm, sarà proiettato in anteprima il film ‘Non mi uccidere’ (2021), diretto da Andrea De Sica, tratto dal romanzo omonimo della scrittrice che inaugura la trilogia di ‘Mirta-Luna’.
L’omaggio a Chiara Palazzolo si terrà a Floridia domenica 31 ottobre 2021, alle ore 18.00, presso il Teatro Iris.
Il semiologo e critico letterario Salvo Sequenzia, che parteciperà al convegno e che di Chiara Palazzolo è stato amico, ha tracciato un profilo critico dell’opera della scrittrice.
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[Proponiamo l'ascolto di Chiara Palazzolo in questa breve conversazione con Massimo Maugeri (video su YouTube), dal Salone del Libro di Torino del 2011]
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CHIARA PALAZZOLO: La Sicilia, l’altro e il ‘canone strano’
«La Sicilia è un’isola per modo di dire».
Pensando a Chiara Palazzolo e ai suoi romanzi mi sovviene questa frase che dà il titolo a un fortunatissimo libro di Mario Fillioley (M. Fillioley, La Sicilia è un’isola per modo di dire, minimum fax, 2018).
Chiara Palazzolo sapeva molto bene che la Sicilia, dove la scrittrice era nata nel 1961 e aveva trascorso la sua giovinezza, è «un’isola per modo di dire».
La Sicilia è ben altro. Questo ‘altro’ Chiara Palazzolo lo ha portato con se a Roma, la città dove ha vissuto e ha lavorato e dove è venuta a mancare nel 2012 interrompendo una felice vicenda letteraria che ha attraversato quella che Gianluigi Simonetti, passando al vaglio una densa e liquida nebulosa di opere, ha definito «la letteratura circostante»: la letteratura italiana ‘ultracontemporanea’ – quella, cioè, pubblicata nei decenni situati a cavallo tra la fine del Novecento e il Millennio ‘00’ – intesa «come laboratorio di un distacco progressivo e irreversibile dalla tradizione del Novecento» (G. Simonetti, La letteratura circostante, Il Mulino, 2018). (continua…)
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