venerdì, 8 giugno 2007
DI CHI VORRESTE SENTIRE “LA VOCE”?
Robbie Williams
Avete saputo che Robbie William parla con il defunto Frank Sinatra?
Oh, sì! Ed è tutto vero, mica una squallida trovata pubblicitaria.
Da Repubblica.it: “Robbie Williams da popstar a medium. Il cantante ha infatti detto di essersi messo in contatto con Frank Sinatra grazie ai suoi poteri paranormali e di aver ottenuto da ‘The Voice’ l’autorizzazione a cantare alcuni suoi grandi classici. (…) "Mi sono messo in contatto con lui quando ero a casa e ha detto che gli piacevano le mie versioni. E’ stato accanto a me quando li ho registrati", ha detto Williams… (…) che è convinto di avere poteri soprannaturali: "Si’, fin da quando sono bambino – ha detto la popstar tra il serio e il faceto -. Quando ero piccolo vedevo delle cose: una volta una luce verde è passata vicino a casa mia".”
A questo punto mi sento sollevato e vi confesso qualcosa che mi pesava come un macigno.
Ehm… ecco… sto scrivendo il mio nuovo romanzo sotto la dettatura di Luigi Pirandello. A dire il vero procediamo un po’ lentamente, dato che lavoriamo prevalentemente di notte. E poi ogni tanto interferiscono Tomasi di Lampedusa e Giovanni Verga. E l’altra notte Sciascia mi ha sussurrato a un orecchio che avrebbe tra le mani un raccontino niente male.
Ogni tanto – con la coda dell’occhio – scorgo D’Arrigo, che però se ne sta in disparte per (mi dicono) lavorare a una nuova stesura dell’Horcynus Orca.
La settimana scorsa, pensate un po’, è venuto a trovarmi Salvatore Quasimodo. Aveva dei versi da proporre. Io gli ho detto che con i versi non ho molta dimestichezza. E allora lui mi ha risposto: "Ma questi sono versi versatili! E comunque versi diversi". Io ho alzato le spalle e in lontananza ho scorto un gruppo di persone. Molti di loro scuotevano la testa, forse in senso di sdegno: ho riconosciuto Capuana, De Roberto, Brancati, Aniante, Addamo, Pizzuto, Patti e – mani in tasca, un po’ più distante – un Bufalino inbufalito.
E poi… be’… non so se confidarvi anche quest’altra cosa, ma tempo fa – sempre di notte – sono stato svegliato da Calvino. Il buon Italo mi chiedeva disponibilità per un aggiornamento delle sue Lezioni americane. Poi però è sopravvenuto Vittorini, l’ha preso a braccetto e gli ha detto che io – in quanto siculo – sono cosa loro. Però ha aggiunto: "Ma non ti credere, non c’è molto da prendere da questo!"
Teneva in mano un numero del Menabò e non ho ben capito se il termine questo fosse riferito a me o alla rivista.
Un’ultima cosa. Anch’io, come Robbie Williams, vedo delle cose (oltre a sentirle): mi capita soprattutto quando sto molto tempo davanti allo schermo del pc. Mi passano davanti agli occhi… come dire… oggetti scuri, piccoli come insetti.
Povero Robbie. Come lo capisco. Credetemi, non è facile essere dotati di poteri paranormali. E poi sentire la voce di uno che era soprannominato The Voice dev’essere particolarmente impressionante.
E meno male che è un cantante anglosassone e non uno scrittore siciliano. Altrimenti, in un momento di ispirazione di natura onomatopeica, Verga avrebbe potuto urlargli: "Robbie mio, vientene con me!"
Magari prendendolo a bastonate.
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P.S. Chissà se, tra voi, c’è qualcuno che condivide l’esperienza dell’ascolto di voci! Secondo me, sì! Dài… chi è che vi appare di notte, magari nei sogni?
Oppure… di CHI vorreste sentire "la voce"?
P.P.S. La foto che ritrae Williams con un paio di slip davanti al volto l’ho pescata dalla rete. Non chiedetemi se abbia significati metaforici. O simbolici.
Scritto venerdì, 8 giugno 2007 alle 00:41 nella categoria PERPLESSITA', POLEMICHE, PETTEGOLEZZI E BURLE. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. I commenti e i pings sono disabilitati.
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