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Archivio di novembre 2015

lunedì, 30 novembre 2015

SILVANA LA SPINA ospite di “Letteratitudine in Fm”

SILVANA LA SPINA ospite di “Letteratitudine in Fm” – lunedì 30 novembre 2015 – h. 10 circa (e in replica nei seguenti 3 appuntamenti: giovedì alle h. 03:00 del mattino; venerdì alle h. 13:00; domenica alle h. 03:00 del mattino)

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

È stata Silvana La Spina l’ospite della puntata di Letteratitudine in Fm di lunedì 30 novembre 2015. Con Silvana La Spina abbiamo discusso del suo nuovo romanzo, incentrato sulla figura del celebre pittore Antonello Da Messina, intitolato L’uomo che veniva da Messina (Giunti).

Nella seconda parte della puntata, la lettura delle prime pagine romanzo.

* * *

La scheda del libro
L'uomo che veniva da MessinaMessina, 1479. Un uomo sta morendo nella sua casa, dopo aver vagato per mesi accompagnato da una bara con dentro una giovane donna. E’ Antonello da Messina, il grande pittore siciliano, appena tornato da una Venezia flagellata dalla peste.
Antonello è famosissimo ormai. Ma la Sicilia non ama i suoi figli più geniali e Antonello lo sa. Per questo adesso, nel delirio finale, invoca il vecchio maestro Colantonio.
Quel delirio gli farà rivivere l’infanzia pezzente e l’incontro con i misteriosi artisti del Trionfo della Morte; lo porterà da una Napoli dominata dai cortigiani, come il Panormita e la bella Lucrezia, alla Roma dei cardinali cialtroni e delle puttane; dalla Mantova del Mantegna, alla Arezzo di Piero della Francesca. Da Bruges, dove finalmente scoprirà l’amore e persino il segreto della pittura a olio, a una Venezia che gli darà fama e gloria e l’amicizia coi Bellini.
Il romanzo – scritto in una lingua ora lucida ora appassionata – è anche l’affresco dell’epoca, crudele, affamata di gloria, dove domina l’Angelo della Morte.
Tanti sono i comprimari di questa vicenda, dai familiari meschini e sanguisughe, alla nana Nannarella morta per amore nei vicoli di Napoli; dall’aristocratica Volatrice e forse erede al trono di Sicilia, al buffone Cicirello; dai viceré scaltri, ai fanatici frati Osservanti, che scatenano a Messina rivolte contro il malgoverno.
Ma in quei viaggi una sola luce per Antonello: Griet, la figlia bastarda di Van Eych. E una sola ossessione: la pittura a olio dei fiamminghi.
Un romanzo storico? Un romanzo picaresco e sulfureo? Un romanzo sull’arte o un romanzo sull’amore estremo?
Forse solo un romanzo su un uomo, Antonello, che fece della sua ambizione un’arma, della fame di carne e di femmine un’ossessione, della pittura uno strumento per durare in eterno.

* * *

SILVANA LA SPINA è nata a Padova da madre veneta e padre siciliano. Ha pubblicato il volume di racconti Scirocco (La Tartaruga 1992, premio Chiara) e i romanzi: Morte a Palermo (La Tartaruga 1987, Baldini & Castoldi 1999; premio Mondello), L’ultimo treno da Catania (Bompiani 1992), Quando Marte è in Capricorno (Bompiani 1994), Un inganno dei sensi malizioso (Mondadori 1995), L’amante del paradiso (Mondadori 1997), Penelope (La Tartaruga 1998), La creata Antonia (Mondadori 2001), La continentale (Mondadori 2014). Sempre per Mondadori sono usciti i tre romanzi dedicati alle indagini del commissario Maria Laura Gangemi: Uno sbirro femmina (2007), La bambina pericolosa (2008) e Un cadavere eccellente (2011).

* * *

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

La colonna sonora della puntata è composta dai seguenti brani musicali: “Carminibus festos” – Antonius Romanus – O requies populi; André Rieu – O Fortuna (Carmina Burana – Carl Orff); “O Fortuna”, Carmina Burana, versione medioevale

(continua…)

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lunedì, 30 novembre 2015

LetteratitudineNews: dal 23 al 29 novembre 2015

letteratitudinenewsLetteratitudineNews:

dal 23 al 29 novembre 2015

-PAOLA CAPRIOLO racconta MI RICORDO

-FRANCESCO E IL CINEMA: intervista a Liliana Cavani

-PASSI AFFRETTATI di DACIA MARAINI

-GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE – 25 novembre 2015

-ELISABETTA SGARBI lascia BOMPIANI e fonda “La Nave di Teseo”

-Ci lascia TOPAZIA ALLIATA madre di DACIA MARAINI

-PREMIO SINBAD 2015: vincono Tommaso Pincio e Miriam Toews

-IL VELO DAVANTI AGLI OCCHI di Massimiliano Felli (un estratto)

© Letteratitudine
(continua…)

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venerdì, 27 novembre 2015

ON WRITING DI STEPHEN KING: intervista a Loredana Lipperini

ON WRITING DI STEPHEN KING: intervista a Loredana Lipperini

Autobiografia di un mestiere

di Massimo Maugeri

Il nuovo appuntamento della rubrica di Letteratitudine chiamata “Saggistica Letteraria” è incentrato su un libro che è interamente dedicato alla scrittura e che porta la firma di uno degli scrittori più noti e letti al mondo. Il libro si intitola “On writing“, l’autore è Stephen King (a proposito di King, ne approfitto, peraltro, per ricordare questo dibattito online relativo al romanzo “22/11/63“).

Nei giorni scorsi Frassinelli ha pubblicato una nuova edizione di “On writing“, con la traduzione di Giovanni Arduino e l’ottima prefazione di Loredana Lipperini (qui, il post su Lipperatura). Ne ho discusso con la stessa Loredana (che ringrazio per la cortesia e disponibilità), nell’ambito di un’ampia intervista che propongo qui di seguito…

- Cara Loredana, parlaci del tuo incontro con Stephen King? In quale fase della tua vita è avvenuto? E con quale libro?
Non sarò breve, premetto. Ricordo bene anno e contesto: era il 1988, passavo qualche giorno nella casa di un amico. L’amico e mio marito andavano a pesca sul fiume, io mi annoiavo. Frugando nella libreria, ho trovato “It”. Non avevo ancora letto nulla di Stephen King, anche se l’horror mi era piaciuto da adolescente, quando un fidanzato mi regalò i racconti di Lovecraft, e prima ancora c’era stato il tempo di Edgar Allan Poe, e poi sarebbe venuto il tempo di Machen e di Matheson. Ma non di King. In quel 1988 avevo un’idea molto selettiva di cosa dovesse essere un libro salvifico: doveva essere tagliente e lucido, squarciare ogni consuetudine, cambiare il modo di guardare il mondo, squassarti l’anima. Molto romantico, a ripensarci. Doveva, quel libro perfetto, suscitare la stessa euforica sensazione di aver compreso le pieghe segrete dell’esistenza che avevo scoperto, sedicenne, ne La nausea di Sartre e ne Lo straniero di Camus. Doveva impegnarmi, farmi soffrire e smarrire sulle pagine più ardue, come aveva fatto Thomas Mann con i dialoghi tra Naphta e Settembrini ne La montagna incantata. Doveva essere un corpo a corpo con le parole, freddo e perfetto come quando, giusto un paio di anni prima, avevo affrontato L’opera al nero di Marguerite Yourcenar.
C’era, però, qualcosa che ancora non avevo avuto dalle mie letture: qualcosa che andasse oltre l’appagamento intellettuale, l’ammirazione, l’empatia. Non lo sapevo ancora, ma quel che mi mancava era la seduzione: ovvero, il non riuscire a staccarmi da una storia, e finirla desiderando di avere tra le mani, subito, un altro libro dello stesso autore.
Eppure, avevo sempre letto molto. Moltissimo, anzi. Sono stata una di quelle bambine e poi ragazze e poi donne che hanno sempre un libro nello zaino (e per questo difficilmente usano borsette piccole e graziose) perché sanno che il tempo è pieno di buchi da riempire. Lo spazio vuoto mentre si aspetta l’autobus e mentre l’autobus stesso arriva a destinazione. Il panino e la spremuta d’arancia al bar, prima di tornare in redazione (non era anche quello un tempo da dividere, pane e carta, e non era piacevolissimo averne insieme?). Quando si legge troppo, però, l’emozione arriva più raramente: il punto è che, quando arriva, è doppiamente forte.
E’ lo stesso Stephen King a dirlo, in Danse macabre: “Non si apprezza la panna senza aver prima bevuto molto latte, e forse non si apprezza il latte finché non se ne è bevuto un po’ di inacidito”. Diciamo dunque che avevo bevuto molto latte e avevo mangiato, naturalmente, dell’ottima panna. Ma la panna apparteneva quasi tutta al passato, o così mi sembrava. Diciamo anche che mi annoiavo, che non avevo voglia di rileggere né c’era molto di nuovo che mi attirasse. Venivo da una sbornia di minimalisti, o da quelli che allora venivano definiti tali. Furoreggiava David Leavitt con Ballo di famiglia, e mi era piaciuto, ma ero sazia.
It n.e.Così, nella casa sul fiume, avevo adocchiato It. E appunto non mi attirava l’autore, perché all’epoca nutrivo ancora diffidenza verso un autore COSI’ famoso, perché ero giovane e sciocca e convinta che tutto quello che era immensamente popolare non potesse che essere scadente. Crescendo, avrei imparato che anche fra i non giovani e i non sciocchi la convinzione era identica: e, a differenza di quanto era avvenuto a me, permaneva, e permane.
Ma dal momento che faceva caldo e non avevo altro da leggere, lo aprii. E constatai con qualche insofferenza che cominciava contraddicendo tutte le regole e regolette di scrittura che ancora oggi tormentano i lettori avveduti (cos’è quel narratore onnisciente? Via! Cos’è quel narrato e non mostrato? Matita rossa!). Cominciava, per essere precisi, così:
“Il terrore che sarebbe durato per ventotto anni, ma forse di più, ebbe inizio, per quel che mi è dato sapere e narrare, con una barchetta di carta di giornale che scendeva lungo un marciapiede in un rivolo gonfio di pioggia”. (continua…)

Pubblicato in SAGGISTICA LETTERARIA, SEGNALAZIONI E RECENSIONI   Commenti disabilitati

giovedì, 26 novembre 2015

OMAGGIO A ELSA MORANTE

Ieri, 25 novembre 2015, ho ricordato la ricorrenza del trentesimo anniversario della morte di ELSA MORANTE riproponendo la puntata radiofonica di “Letteratitudine in Fm” andata in onda venerdì 8 marzo 2013 dedicata, per l’appunto, alla vita e alle opere di questa nostra grande scrittrice. Ospite: Graziella Bernabò, autrice del volume “La fiaba estrema. Elsa Morante tra vita e scrittura” (Carocci).

Nei prossimi giorni pubblicherò un’intervista a Sandra Petrignani incentrata sul volume “Elsina e il grande segreto” (edito da Rrose Sélavy).

Qui di seguito, invece, ri-propongo il post (e il dibattito che ne è seguito) pubblicato in occasione del venticinquesimo anniversario della morte della Morante (con un contributo di Paolo Di Paolo).

Il post è aperto per altri eventuali nuovi contributi.

Grazie di cuore in anticipo per l’attenzione.

Massimo Maugeri

* * *

VENTICINQUE ANNI DALLA MORTE DI ELSA MORANTE
(post del 30 novembre 2010)

Periodo di “ricorrenze letterarie”, questo. Nelle scorse settimane abbiamo avuto modo di ricordare Italo Calvino e Pier Paolo Pasolini.
Con questo post vorrei che ci occupassimo di Elsa Morante, scomparsa venticinque anni fa (per l’esattezza il 25 novembre del 1985).

La Morante – nata a Roma il 18 agosto 1912 – è senz’altro una delle più importanti autrici italiane dal dopoguerra a oggi. Basti pensare a opere come il suo romanzo d’esordio, “Menzogna e sortilegio” (pubblicato nel 1948 e vincitore del Premio Viareggio); “L’isola di Arturo” (pubblicato nel 1957 e vincitore del Premio Strega); “Il mondo salvato dai ragazzini” (opera mista di poesia, canzoni e una commedia, pubblicato nel 1968); e poi “La Storia” (pubblicato nel 1974: grande successo internazionale, anche se non mancarono critiche dure da parte di alcuni critici). Il suo ultimo romanzo, “Aracoeli”, fu pubblicato nel 1982.

Vi invito a discutere sulle opere e sulla figura di questa grande autrice (e pongo le solite domande volte a favorire la discussione)…

1. Che rapporti avete con le opere di Elsa Morante?

2. Qual è quella che avete amato di più?

3. E l’opera della Morante che ritenete più rappresentativa (a prescindere dalle vostre preferenze)?

4. Tra le varie “citazione” della Morante di cui avete memoria… qual è quella con cui vi sentite più in sintonia?

5. A venticinque anni dalla morte, qual è l’eredità che Elsa Morante ha lasciato nella letteratura italiana?

Qualunque tipo di contributo sulla vita e sulle opere di Elsa Morante (citazioni, stralci di brani, considerazioni, recensioni, link a video e quant’altro) è gradito.
Siete tutti invitati a intervenire, dunque.
Vi ringrazio anticipatamente per la partecipazione.

Di seguito, un video dedicato alla Morante.

Massimo Maugeri


* * *

Aggiornamento del 3 dicembre 2010
Ringrazio Paolo Di Paolo, per avermi invato il pezzo che segue (dedicato alla memoria di Elsa Morante).
Massimo Maugeri
(continua…)

Pubblicato in A A - I FORUM APERTI DI LETTERATITUDINE, EVENTI, INTERVENTI E APPROFONDIMENTI, OMAGGI, RICORRENZE, ANNIVERSARI E CELEBRAZIONI   149 commenti »

mercoledì, 25 novembre 2015

SPECIALE ELSA MORANTE – puntata radiofonica con Graziella Bernabò

SPECIALE ELSA MORANTE – puntata radiofonica con Graziella Bernabò

In occasione del trentesimo anniversario della morte di ELSA MORANTE (che ricorre oggi, 25 novembre 2015), riproponiamo la puntata di “Letteratitudine in Fm” andata in onda venerdì 8 marzo 2013. Ospite: GRAZIELLA BERNABO’, autrice del volume “La fiaba estrema. Elsa Morante tra vita e scrittura” (Carocci).

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

PER ASCOLTARE LA PUNTATA, CLICCA SUL PULSANTE AUDIO

In questa puntata di “Letteratitudine in Fm” discutiamo con la saggista Graziella Bernabò, autrice del volume “La fiaba estrema. Elsa Morante tra vita e scrittura“, edito da Carocci, (partendo dagli spunti forniti da questo suo libro) della vita e delle opere di Elsa Morante.

PER ASCOLTARE LA PUNTATA, CLICCA SUL PULSANTE AUDIO

* * *

(continua…)

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lunedì, 23 novembre 2015

MARCO BELPOLITI ospite di “Letteratitudine in Fm” – “Primo Levi di fronte e di profilo” (Guanda)

MARCO BELPOLITI ospite di “Letteratitudine in Fm” – lunedì 23 novembre 2015 – h. 10 circa (e in replica nei seguenti 3 appuntamenti: giovedì alle h. 03:00 del mattino; venerdì alle h. 13:00; domenica alle h. 03:00 del mattino)


In Fm e in streaming su Radio Hinterland

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO



È stato Marco Belpoliti l’ospite della puntata di Letteratitudine in Fm di lunedì 23 novembre 2015. Con Marco Belpoliti abbiamo discusso del suo nuovo saggio, incentrato sulla figura di Primo Levi, intitolato Primo Levi di fronte e di profilo (Guanda).

Nella seconda parte della puntata, la lettura di un estratto del più celebre romanzo di Levi: “Se questo è un uomo“.

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La scheda del libro
Frutto di un lavoro ventennale, questo è un libro-universo, e l’universo è quello di Primo Levi, lo scrittore che negli ultimi settant’anni si è imposto come il testimone per eccellenza dello sterminio ebraico: la sua vita tormentata, la sua vicenda di scrittore e intellettuale, ma soprattutto la sua opera sfaccettata, complessa, ricchissima di temi, rimandi e suggestioni. È’ un libro-mosaico, in cui ogni opera di Levi dà il tema a un capitolo; ma oltre alla storia della composizione, della pubblicazione, delle influenze letterarie, l’analisi si muove in profondità nei contenuti, nell’immaginario, nelle passioni e nei molti mondi di Primo Levi: dalla chimica all’antropologia, dalla biologia all’etologia, dai voli spaziali alla linguistica. Se questo è un uomo, l’opera capolavoro che pure inizialmente era stata rifiutata, viene riletta in maniera nuova: si parla di sogni, animali, viaggio; di scrittura letteraria, commedia e tragedia; di vergogna, di memoria, del rapporto con altri scrittori come Kafka e Perec, Améry e Šalamov… Temi come l’ebraismo, il lager, la testimonianza percorrono e innervano tutto il libro, che si arricchisce inoltre di fotografie di grande impatto e di materiale epistolare ritrovato dall’autore in archivi finora non esplorati dagli studiosi. Marco Belpoliti ha scritto il libro definitivo su Primo Levi, un tesoro di storie e riflessioni che compongono un saggio con il respiro di un’opera letteraria multiforme.

* * *

Marco Belpoliti, saggista e scrittore, ha curato le opere di Primo Levi e pubblicato diversi libri, tra cui: Settanta, Diario dell’occhio, L’occhio di Calvino, Camera straniera. Alberto Giacometti e lo spazio, Il segreto di Goya. Condirettore della rivista-collana Riga (Marcos y Marcos) e di www.doppiozero.com, insegna all’Università di Bergamo e collabora a La Stampa e a L’Espresso.

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

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La colonna sonora della puntata è composta dai seguenti brani musicali: “Un americano a Parigi” di Gershwin; “Quadri di un’esposizione” di Mussorgsky; “Bridge on the River Kwai”.

(continua…)

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lunedì, 23 novembre 2015

LA BANANOTTERA di Maria Lucia Riccioli

Nell’ambito di “GIOVANISSIMA LETTERATURA“, lo spazio di Letteratitudine interamente dedicato alla cosiddetta “letteratura per ragazzi” e alla “letteratura per l’infanzia“, Maria Lucia Riccioli ci racconta la sua fiaba intitolata La bananottera(VerbaVolant, 2015): la storia di una balena particolare chiamata Nana (illustrazioni di Monica Saladino).

A seguire, qualche estratto del libro.

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LA BANANOTTERA

di Maria Lucia Riccioli

La bananottera” (VerbaVolant edizioni, Siracusa 2015) è una fiaba scritta grazie ad un’ispirazione lieve e giocosa: posso dire che è il più sereno e felice dei miei libri, frutto com’è dei giochi di parole che io e mia sorella Manuela amiamo particolarmente: “bananottera” è infatti quello che i francesi chiamerebbero “mot valise”, cioè parole macedonia. Se date un’occhiata alla copertina di Monica Saladino – che ha illustrato il libro con i suoi lavori materici, coloratissimi, fatti di perline e stoffe, ritagli di giornali che rivivono in collage personalissimi – potrete vedere questa “addizione” di parole e concetti resa visivamente: banana + balenottera = bananottera.
A parte i dovuti ringraziamenti a Fausta Di Falco, giovane ma determinata editrice siracusana che si sta ritagliando uno spazio importante nel mondo delle pubblicazioni per bambini e non solo – mi permetto di ricordare i Libri da parati, albi illustrati e poster d’autore insieme, storie che diventano complementi d’arredo –, che ha creduto in questo progetto, mi corre l’obbligo di ringraziare Annamaria Piccione, che io amo chiamare la “decana” siracusana della letteratura per bambini per via della sua competenza ed esperienza – e ovviamente Monica Saladino: un incontro che non definirei casuale – nulla lo è, quando si tratta di letteratura – ha fatto sì che Nana, la mia bananottera gialla, trovasse posto sugli scaffali e on line. (continua…)

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lunedì, 23 novembre 2015

LetteratitudineNews: dal 16 al 22 novembre 2015

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dal 16 al 22 novembre 2015

© Letteratitudine

(continua…)

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lunedì, 16 novembre 2015

ELISABETTA BUCCIARELLI e ANTONELLA CILENTO ospiti di “Letteratitudine in Fm”

ELISABETTA BUCCIARELLI e ANTONELLA CILENTO ospiti di “Letteratitudine in Fm” – lunedì 16 novembre 2015 – h. 10 circa (e in replica nei seguenti 3 appuntamenti: giovedì alle h. 03:00 del mattino; venerdì alle h. 13:00; domenica alle h. 03:00 del mattino)

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

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Sono Elisabetta Bucciarelli e Antonella Cilento le ospiti della puntata di “Letteratitudine in Fm” di lunedì 16 novembre 2015

Con Elisabetta Bucciarelli discutiamo del suo nuovo romanzo “La resistenza del maschio” (NN editore).

Con Antonella Cilento discutiamo del suo romanzo “La Madonna dei mandarini” (NN editore).

Cogliamo l’occasione per discutere anche delle problematiche affrontate dai due romanzi editi da NN edizioni (nuovo editore milanese: qui il progetto editoriale).

Di seguito, le schede dei due libri e le minibiografie delle autrici.

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La resistenza del maschioLa resistenza del maschio” – Elisabetta Bucciarelli - NN editore (la scheda del libro)

L’Uomo ha una vita di successo, moglie, lavoro, casa. Non vuole figli e non vuole solo sesso. Cerca in ogni circostanza misura e proporzioni. Una notte assiste a un incidente: una donna si schianta contro un palo della luce. L’immagine di lei, simile a un quadro preraffaellita, diventa un’ossessione. Intanto nella sala d’aspetto di uno studio medico tre donne attendono il loro turno. Parlano di uomini, sicure di essere alle prese con un nuovo tipo di maschio, quello che resiste, che si nega e non si concede. Al di là della volontà di ciascun personaggio, qualcosa sta per accadere: La resistenza del maschio illumina una nuova forma di lussuria, che qui trova la sua ultima metamorfosi.

Un Uomo che è una Fortezza. E poi una Moglie, una Signora, una Ragazza. E un incidente. Sono tutti gli incidenti, le ragazze, le signore, le mogli e gli uomini che abbiamo visto nella vita. Che siamo stati anche solo per una volta. Nella sala d’attesa di questa storia, tre Parche filano a parole il destino dell’Uomo”.
Gian Luca Favetto

Questo libro è per chi è innamorato dell’azzurro che non si riesce a toccare, per chi ama soffermarsi nei luoghi di transito e nei foyer dei teatri, per chi disegna tutto quello che vede e per chi non riesce a regalare canzoni per paura di perderle.

Elisabetta Bucciarelli scrittrice e sceneggiatrice, collabora con testate di cinema, arte e psicologia. Tra i suoi romanzi: Io ti perdono (Kowalski), Ti voglio credere (Kowalski, Premio Scerbanenco 2010 per il miglior noir italiano), Corpi di scarto (Verdenero), L’etica del parcheggio abusivo (Feltrinelli), Dritto al cuore (edizioni e/o). Ha pubblicato anche i saggi: Le professioni della scrittura (Il Sole 24 Ore) e Scrivo dunque sono (Ponte alle Grazie).

* * *

La Madonna dei mandariniLa Madonna dei mandarini” – Antonella Cilento - NN editore – (la scheda del libro)

Tutto accade a Napoli nell’arco di sei mesi, benché la storia narrata potrebbe accadere in qualunque città d’Italia: Statine, studente in medicina a carico della nonna, è fra i volontari di una piccola associazione cattolica che cura disabili e ragazze madri, diretta da Simone Mennella su consiglio dell’avvocato Mimì Staibano e finanziata da don Cuccurullo, parroco alla moda. È una delle ragazze madri, Amalia, ad avviare la vicenda aggredendo Simone, ma sarà la presenza di Agata Sòllima, madre di uno dei ragazzi disabili, a catalizzare gli eventi.
Fra violenza e comicità, ipocrisie e teatrali colpi di scena, La Madonna dei mandarini racconta di nuove povertà, economiche e morali, del conflitto tra essere e apparire, tipico dei nostri giorni, ma anche di desideri, vanità e della bellezza offesa.

Sonata in tre movimenti e un epilogo. Primo movimento: ci si innamora soprattutto perché ci si deve punire. Secondo movimento: il paradiso è qui su questa terra, basta saperlo cogliere. Terzo movimento: potete aver studiato finché volete ma questo figlio sbagliato l’avete fatto voi. E l’epilogo è una coda. Del diavolo”.
Gian Luca Favetto

Questo libro è per chi adora leggere a letto al mattino, per chi ama i babà e le sfogliatelle, per chi vorrebbe urlare la sua rabbia dal finestrino di un’auto in corsa e per chi si commuove davanti alla statua dell’auriga di Mozia.

Antonella Cilento scrive e insegna scrittura creativa per Lalineascritta (www.lalineascritta.it), di cui è ideatrice e fondatrice da più di vent’anni, collabora con Il Mattino, L’Indice dei Libri e Grazia. Ha scritto testi per il teatro e ha pubblicato, tra gli altri: Una lunga notte, Neronapoletano, L’amore, quello vero, Isole senza mare, Asino chi legge, usciti per Guanda; Napoli sul mare luccica (Laterza), e Lisario o il piacere infinito delle donne (Mondadori), che è stato finalista al Premio Strega 2014 e ha vinto il premio Boccaccio. Nel 2015, ha scritto per Laterza Bestiario napoletano.

* * *

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

La colonna sonora della puntata è composta dai seguenti brani musicali: “Picasso” di Coleman Hawkins; “Nothing Else Matters” dei Metallica; “Napule è” di Pino Daniele

(continua…)

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lunedì, 16 novembre 2015

SENZA MUSICA

Nell’ambito del forum di Letteratitudine dedicato a “LETTERATURA E MUSICA“, ci occupiamo del volume “Senza musica”, di Bruno Canino (Passigli, 2015).


***

Bruno Canino – “Senza musica” (Passigli, 2015)

Recensione di Claudio Morandini

La lettura del libro di Bruno Canino, dal titolo paradossale “Senza musica” (Passigli, 2015), mi ha fatto ragionare su quello che potremmo definire umorismo da musicisti, anzi proprio da pianisti: è un umorismo fatto di osservazione scrupolosa di tic di colleghi strumentisti, coltiva idiosincrasie e le perfeziona nel corso degli anni come fossero una sorta di repertorio parallelo a quello concertistico. Lo si può ritrovare anche nelle note di Alfred Brendel (“Abbecedario di un pianista”, Adelphi, 2014), così come nel precedente libro di Canino, “Vademecum del pianista da camera”, in fase di ristampa, di cui quest’ultimo si presenta con modestia come una sorta di appendice, di aggiornamento. È un umorismo che predilige la catalogazione alfabetica, non rinuncia a un intento didattico o pedagogico, o almeno morale, e sembra fare della musica (e della musica pianistica in particolare) un paradigma della condizione umana: ma lo fa senza darlo a vedere, senza calcare la mano, e probabilmente negherebbe di farlo, se glielo si chiedesse. (continua…)

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lunedì, 16 novembre 2015

LetteratitudineNews: dal 9 al 15 novembre 2015

letteratitudinenewsLetteratitudineNews:

dal 9 al 15 novembre 2015

© Letteratitudine

(continua…)

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mercoledì, 11 novembre 2015

WOODY di Federico Baccomo (intervista all’autore)

Nell’ambito di “GIOVANISSIMA LETTERATURA“, il nuovo spazio di Letteratitudine interamente dedicato alla cosiddetta “letteratura per ragazzi” e alla “letteratura per l’infanzia“, incontriamo Federico Baccomo autore di WOODY (Giunti, 2015) , una storia comica e commovente illustrata da Alessandro Sanna e narrata dal punto di vista di  un cane di razza basenji.

Un estratto del libro è disponibile qui…

* * *

di Massimo Maugeri

Federico Baccomo è nato a Milano nel 1978. Ex avvocato, ha lasciato la professione per dedicarsi alla scrittura. È autore dei romanzi “Studio illegale” (2009), “La gente che sta bene” (2011) e “Peep Show” (2014), pubblicati da Marsilio. Dai primi due sono stati tratti gli omonimi film.
Incontro Federico per discutere del suo nuovo libro “Woody” (Giunti, 2015). Un libro particolare, per un personaggio particolare; perché Woody è… “un cane basenji, quasi tre anni e due occhi curiosi che guardano il mondo con stupore“.

Woody- Caro Federico, raccontaci intanto qualcosa sulla genesi di questo libro. Come nasce “Woody”?
Da lettore, l’impulso che più di ogni altro mi spinge ad aprire un libro è la possibilità speciale offerta da un romanzo di guardare attraverso occhi diversi dai miei, che siano gli occhi di un investigatore, di un vedovo o di una bambina persa in un bosco, e, attraverso quegli occhi, seguire persone, luoghi e storie inusuali. Woody nasce dal desiderio di spingersi un pochino più in là: assumere uno sguardo laterale, quello di un cane, che restituisse un’impressione di meraviglia a persone, luoghi e storie comuni. Penso, ad esempio, al bacio di due ragazzi, ai nostri occhi appare un’abitudine; per un cane, con i suoi moduli di comunicazione differenti, rappresenta invece uno stupore con cui fare i conti. Quello stupore, a livello narrativo, mi sembrava motore e carburante.

- Tra i vari animali a cui potevi pensare, perché hai scelto proprio un cane come protagonista della storia?
Al cane, con tutta la sua fedeltà e tutti i suoi bisogni, viene schiusa la porta di luoghi spaziali e sentimentali raramente aperti persino agli umani. Questo mi sembra lo renda un compagno di vita privilegiato, il testimone ideale di una storia che, in fondo, resta la storia di una Padrona, un segmento duro di vita che mi piaceva osservare dalla prospettiva bassa e ancora innocente del suo cane.

- Parlaci di lui, del protagonista: chi è Woody? Come lo descriveresti al pubblico dei lettori?
Woody è un basenji di tre anni, curioso, deciso, fedele, a tratti indisciplinato, spesso smarrito. È un carattere semplice come lo sono i caratteri animali, poco mediati, istintivi, che non conoscono il sotterfugio, l’inganno.

- La voce narrante che hai scelto per Woody è molto particolare. Cosa puoi dirci a riguardo?
Ho pensato che la scelta di un punto di vista insolito potesse conservare la sua efficacia solo se avesse trovato espressione in una lingua coerente, una lingua che riflettesse la meraviglia e il candore dello sguardo. Così, mi è venuto in mente lo smarrimento dello straniero, di chi è in un paese di cui non conosce luoghi e lingua, e con quel piccolo bagaglio di parole cerca di tirarsi fuori da ogni situazione, che sia una cena al ristorante oppure, per ricordare un momento di personale di gran disorientamento, in una stazione di Scotland Yard a cercare di denunciare un furto. Woody si esprime allo stesso modo, senza rifugi verbali, con la stessa spontaneità e incertezza.

- Questa è una storia che, in un certo senso, apre uno sguardo sul mondo e sulle sue contraddizioni. In che modo una storia come quella di Woody può aiutare ad acquisire maggiore consapevolezza su tutto ciò che ci circonda? (continua…)

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lunedì, 9 novembre 2015

Le cinquine finaliste del PREMIO STREGA RAGAZZE E RAGAZZI 2016

Nell’ambito di “GIOVANISSIMA LETTERATURA“, il nuovo spazio di Letteratitudine interamente dedicato alla cosiddetta “letteratura per ragazzi” e alla “letteratura per l’infanzia“, segnaliamo le cinquine finaliste del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2016 (l’edizione 2016 è anche la prima edizione del medesimo premio).

Massimo Maugeri

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Le cinquine finaliste del PREMIO STREGA RAGAZZE E RAGAZZI 2016

70 Anni di Premio Strega

Roma, 9 novembre 2015. Il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del TurismoDario Franceschini ha annunciato oggi presso la Fondazione Bellonci le due cinquine finaliste della prima edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e da Strega Alberti Benevento con il Centro per il libro e la lettura e la Fiera del libro per ragazzi di Bologna, e realizzato con il sostegno di BPER Banca.

Premio Strega Ragazze e Ragazzi - HomeFra i 55 libri candidati24 nella categoria di concorso +6, rivolta alla fascia di lettori dai 6 ai 10 anni, e 31 nella categoria +11, rivolta alla fascia dagli 11 ai 15 anni (13 i titoli in traduzione in entrambe le liste), il Comitato scientifico – coordinato dal presidente della Fondazione Bellonci Tullio De Mauro e composto da Giuseppe BartorillaEmma BeseghiPino BoeroErmanno DettiSilvana LoieroCarla Ida SalviatiMaria Romana Tetamo – ha selezionato:

Categoria +6

·     La mucca volante (Bompiani) di Paolo Di Paolo

·     Il riscatto di Dond (Uovonero) di Siobhan Dowd

·     Le nuove storie del piccolo Nicolas (Donzelli) di Goscinny & Sempé

·     Cuori di waffel (Beisler) di Maria Parr

·     Salta, Bart! (Giunti) di Susanna Tamaro

Categoria +11

·     Fuori fuoco (Bompiani) di Chiara Carminati

·     Dalla parte sbagliata (Giunti) di Francesco D’Adamo

·     La trottola di Sofia (Editoriale Scienza) di Vichi De Marchi

·     La fine del cerchio (Fanucci) di Beatrice Masini

·     Zorro nella neve (Il Castoro) di Paola Zannoner (continua…)

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lunedì, 9 novembre 2015

Pasolini, l’omosessualità, la psicanalisi

La nuova puntata de “Il sottosuolo” di Ferdinando Camon è dedicata a Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975) in occasione del quarantesimo anniversario della morte.

Abbiamo ricordato la ricorrenza nel’ambito di questo post.

(Massimo Maugeri)

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Pasolini, l’omosessualità, la psicanalisi

ferdinando-camondi Ferdinando Camon

Pasolini è morto quarant’anni fa. Sono convinto che si può parlare con i morti. I morti non sono morti. «Silvia, rimembri ancora / quel tempo della tua vita mortale…?» cominciava Leopardi: le chiede se si ricorda di quand’era viva, ma possono ricordare qualcosa i morti? e possono rispondere a una domanda? La risposta, per Leopardi, è “sì”. Per questo scrive quella poesia. Per questo è nata la poesia. La prima poesia fu nelle parole che la prima madre rivolse al figlio appena morto. La poesia è il dialogo fra il di qua e l’aldilà. Lorenz racconta di una scimmia a cui era morto il figlioletto appena nato, e lei non lo abbandonò, ma continuò a trascinarselo dietro per due giorni e due notti. Non conosciamo i suoni che la scimmia-madre pronunciava in quei giorni, ma se li avessimo, quelli sono poesia. Nel giorno dei morti i figli vanno a parlare con i padri. Anch’io. Anche con il padre letterario, che fu Pier Paolo Pasolini. Vado a Casarsa della Delizia, che è qui vicino a casa mia, e sto una ventina di minuti davanti alla “tomba coniugale”, che mette insieme Pier Paolo e sua madre. L’idea di metterli insieme fu di Alberto Moravia ed Enzo Siciliano. Idea giusta. La coppia era quella. Pier Paolo lo dice con chiarezza in una poesia bellissima, intitolata “A mia madre”, dice che il suo vero unico amore è la madre, ma la madre è sacra, lui non può toccarla, e per estensione non può toccare nessuna donna, per lui è un tabù. Pier Paolo, e questo è un dato che le sue biografie ignorano commettendo una grave colpa, andò in analisi da Cesare Musatti. Me lo raccontò Musatti stesso. Musatti da vecchio parlava troppo. Mi raccontò che Pasolini dopo 7-8 sedute non si presentò più. Perché era saltata fuori l’omosessualità, e Pier Paolo diceva: «Non ne parlerò, perché è natura». Musatti rispondeva: «Ne parlerà comunque, anche senza volerlo». (continua…)

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lunedì, 9 novembre 2015

LetteratitudineNews: dal 2 all’8 novembre 2015

letteratitudinenewsLetteratitudineNews:

dal 2 all’8 novembre 2015

PASOLINI. RAGAZZO A VITA di Renzo Paris (un estratto)

ROMÀNS – Pier Paolo Pasolini

PIER PAOLO PASOLINI. UN GIORNO NEI SECOLI TORNERA’ APRILE – INTERVISTA A WALTER SITI

CODICE SCORSESE di Sergio Fanucci (un estratto)

PISA BOOK FESTIVAL 2015

OFFICINA ITALIA VISIONI

RADIO 1 PLOT MACHINE (le nuove puntate)

© Letteratitudine

(continua…)

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lunedì, 2 novembre 2015

OMAGGIO A PIER PAOLO PASOLINI

QUARANT’ANNI DALLA MORTE DI PIER PAOLO PASOLINI

Il 1° novembre del 2010 pubblicai un post dedicato a Pier Paolo Pasolini in occasione del trentacinquesimo anniversario della sua morte (avvenuta a Roma, nella notte tra il 1 e il 2 novembre del 1975). Adesso, a distanza di cinque anni, in occasione della ricorrenza del quarantesimo, ripropongo quel vecchio post del 2010 anticipando che nel corso della settimana – su LetteratitudineNews – saranno pubblicati vari post sull’argomento (che poi verranno linkati qui di seguito a mano a mano che saranno online).
Ne approfitto, intanto, per segnalarvi questo bel docufilm visibile online su Repubblica Tv (e stasera disponibile anche su Sky Arte Hd alle 21.10 – canali 120 e 400 di Sky).
Nei giorni scorsi ho riproposto la puntata radiofonica di “Letteratitudine in Fm” del 3 dicembre 2010 dove ho avuto il piacere di incontrare Marco Belpoliti per discutere del saggio “Pasolini in salsa piccante”, pubblicato dallo stesso Belpoliti per Guanda nel 2010 (in occasione, appunto, del 35° anniversario della morte di Pasolini).

Dedico, dunque, questo “spazio” alla memoria di Pier Paolo Pasolini con l’intento di celebrarlo, ma anche con l’obiettivo (e la speranza) di contribuire a far conoscere questo nostro grande scrittore a chi non avesse ancora avuto modo di accostarsi alle sue opere.

Sono graditi (e ringrazio anticipatamente i partecipanti) interventi, contributi vari e la segnalazione di link attinenti ai contenuti di questo post.

Di seguito, il post pubblicato nel novembre del 2010.

Massimo Maugeri

* * *

TRENTACINQUE ANNI DALLA MORTE DI PASOLINI
(post del 1° novembre 2010)

Trentacinque anni fa, nella notte tra il 1 e il 2 novembre del 1975, Pier Paolo Pasolini veniva brutalmente ucciso (battuto a colpi di bastone e travolto con la sua auto) sulla spiaggia dell’idroscalo di Ostia, località del Comune di Roma.
In questi giorni, in occasione del 35°, si sta dando ampio risalto alla tragica notizia di allora, anche per via delle recenti riaperture delle indagini giudiziarie.
Vi segnalo questo servizio pubblicato su WUZ (a cura di Sandra Bardotti), che apre con questo cappello: “Trentacinque anni dopo, le indagini giudiziarie sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini all’Idroscalo di Ostia non sono ancora giunte a una verità accettabile e condivisibile da tutti. Indagini che si aprono e chiudono regolarmente a distanza di anni, da cui si ricava l’impressione che l’unica verità di cui siamo in possesso è che il caso Pasolini rimarrà irrisolto e che l’immagine che la società ha di lui sarà eternamente compromessa.
Nostro dovere in quanto cittadini è forse continuare a pretenderla, questa verità che da qualche parte deve pur trovarsi, senza rifugiarsi dietro inutili dietrologie e teorie di complotti, e contemporaneamente riappacificarci definitivamente con la figura e l’opera di Pier Paolo Pasolini, per capire quanto ancora i suoi scritti possono parlare al presente e alle generazioni future
”.

Ma la ricorrenza offre anche l’occasione per ricordare il Pasolini scrittore, poeta, regista e giornalista.
Ed è quello che vorrei fare (e invitarvi a fare) con questo post. Seguono le solite domande, volte a avviare la discussione…

1. Che rapporti avete con le opere di Pier Paolo Pasolini?

2. Qual è quella che avete amato di più?

3. E l’opera di Pasolini che ritenete più rappresentativa (a prescindere dalle vostre preferenze)?

4. Preferite il Pasolini scrittore, poeta o regista?

5. Tra le varie “citazione” di Pasolini di cui avete memoria… qual è quella con cui vi sentite più in sintonia?

6. A trentacinque anni dalla morte, qual è l’eredità che Pasolini ha lasciato nella letteratura italiana?

Nel corso del dibattito vi segnalerò alcuni articoli – in tema con questo post – pubblicati su quotidiani e magazine.
Di seguito, i riferimenti ad alcuni libri pubblicati di recente sulla figura di Pasolini e un video contenente l’ultima videointervista che ha rilasciato prima della morte.

Aspetto i vostri contributi…

Massimo Maugeri

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———–

UN ELENCO DI ALCUNI DEI LIBRI DEDICATI A PIER PAOLO PASOLINI (di recente pubblicazione)
(continua…)

Pubblicato in A A - I FORUM APERTI DI LETTERATITUDINE, EVENTI, INTERVENTI E APPROFONDIMENTI, OMAGGI, RICORRENZE, ANNIVERSARI E CELEBRAZIONI   173 commenti »

lunedì, 2 novembre 2015

ALBERTO GARLINI ospite di “Letteratitudine in Fm”

ALBERTO GARLINI ospite di “Letteratitudine in Fm” – lunedì 2 novembre 2015 – h. 10 circa (e in replica nei seguenti 3 appuntamenti: giovedì alle h. 03:00 del mattino; venerdì alle h. 13:00; domenica alle h. 03:00 del mattino)


In Fm e in streaming su Radio Hinterland

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO



È stato Alberto Garlini l’ospite della puntata di Letteratitudine in Fm di lunedì 2 novembre 2015. Con Alberto Garlini abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato Piani di vita (Marsilio) e delle tematiche in esso affrontate.

Si è inoltre discusso del Festival letterario “Pordenonelegge” (Alberto Garlini è uno dei curatori). Nella seconda parte della puntata, la lettura di un estratto del romanzo.

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Piani di vita La scheda del libro
Tre vite si incrociano in un condominio alla periferia di Treviso: Marco, sceneggiatore quarantenne, viene da Roma per vendere l’appartamento del padre defunto; Fatima, giovane donna reclusa in casa, immagina di riscattare la miseria della sua vita con sogni febbrili ed estemporanei; Achmet, marito di Fatima, licenziato dalla fabbrica, tampona a stento una disperazione sempre più evidente. Fatima è innamorata di Marco – o almeno immagina di esserlo -, Marco è gay e non sospetta nulla, Achmet crede che Marco abbia molestato Fatima. In Piani di vita Alberto Garlini sembra dirci che in fondo una realtà, una realtà vera, non esiste; esistono le storie che raccontiamo e che ci raccontiamo per dare sfogo ai desideri o per tenere a bada i mostri; e se si incastrino con le storie che inventano i nostri prossimi, è tutto da vedere. Qualcosa di reale si manifesta però, incidentalmente – forse provvidenzialmente -, come un’illuminazione o un oggetto estraneo la cui imprevedibile presenza s’impone. In questo romanzo è un cucciolo di tigre, fuggito da un miserabile circo accampato a poca distanza dal condominio, simbolo tanto inquietante quanto rassicurante dell’esistenza di una vita vera.

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Alberto Garlini è nato a Parma nel 1969. Vive a Pordenone. Ha pubblicato Una timida santità (2002) e Fútbol bailado (2004) per Sironi Editore, Tutto il mondo ha voglia di ballare (Mondadori, 2007), La legge dell’odio (Einaudi, 2012). Quest’ultimo, pubblicato da Gallimard, ha avuto un’ottima accoglienza anche in Francia. È tra i curatori della manifestazione culturale Pordenonelegge.

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

La colonna sonora della puntata è composta dai seguenti brani musicali:Hello Goodbye” (The Beatles); “Ob-La-Di, Ob-La-Da(The Beatles); “I Am the Walrus(The Beatles)

(continua…)

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lunedì, 2 novembre 2015

LetteratitudineNews: dal 26 ottobre al 1° novembre 2015

letteratitudinenewsLetteratitudineNews:

dal 26 ottobre al 1° novembre 2015

© Letteratitudine

(continua…)

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OMAGGIO A ZYGMUNT BAUMAN

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OMAGGIO A TULLIO DE MAURO

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RATPUS va in scena ratpus

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Ricordiamo VIRNA LISI con un video che è uno "spot" per la lettura

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"TRINACRIA PARK" a Fahrenheit ...

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