venerdì, 2 ottobre 2009
ORONZO MACONDO
Quale rapporto c’è tra letteratura, linguaggio e nuovi media? A distanza di oltre 10 anni dall’esplosione del web, le nuove tecnologie hanno cambiato il modo di scrivere, di raccontare, di farsi leggere? Le speranze di rilancio della letteratura e della scrittura creativa che agli inizi degli anni ‘80 alcuni intellettuali avevano riposto in internet sono state disattese o si sono concretizzate in nuovi orizzonti? E come ha reagito a tutto questo il mercato? Quali sono le prospettive artistiche ed economiche di questo mondo?
“ORONZO MACONDO” vuole porsi e porre queste ed altre domande in un week-end (dal 2 al 4 ottobre 2009) di incontri, dibattiti, workshop, approfondimenti sulla letteratura italiana contemporanea. Una residenza artistica per analizzare le nuove frontiere della cultura, le sue prospettive, i suoi successi, i suoi fallimenti, le illusioni. Scrittori, blogger, sociologi, studiosi e critici saranno ospiti del Salento in una sorta di grande fratello della comunicazione.
Ho avuto il privilegio di essere uno degli autori contattati. Oltre me, parteciperanno: Gianni Biondillo, Davide Borrelli, Girolamo De Michele, Carlo Formenti, Elisabetta Liguori, Giulio Mozzi, Paolo Nori, Antonio Pascale, Livio Romano, Michele Trecca, Giorgio Vasta, Dario Voltolini (qui l’elenco dei partecipanti; e qui il programma).
“Oronzo Macondo” è organizzato dall’omonima associazione culturale, vincitrice del concorso “Principi Attivi – Giovani idee per una Puglia migliore” promosso dalla Regione Puglia e dal Ministero per la Gioventù.
Vorrei provare a condurre, contestualmente, una discussione anche qui su Letteratitudine, partendo proprio dalle domande formulate da Oronzo Macondo riportate all’inizio del post.
Francesca Giulia Marone mi darà una mano a moderare il dibattito che (spero) possa svilupparsi anche qui.
Ne approfitto inoltre per presentare il libro di Rosa Maria Di Natale “Potere di link. Scritture e letture dalla carta ai nuovi media” (Bonanno, 2009) – recensito, di seguito, da Salvo Mica – e per chiedere all’autrice il suo parere sull’argomento (e di raccontarci l’esperienza di scrittura di questo libro).
Massimo Maugeri
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Se il sacro atto dello scrivere passa dai nuovi media
di Salvo Mica
E’ il momento di dire addio alla dicotomia culturale di una volta: i libri e la carta ai sapienti umanisti, le tecnologie ai più empirici studiosi dell’informatica. Chi ama i libri, e persino chi li scrive, sembra oramai orientato a sfruttare al massimo tutte le potenzialità dei bit e sono già in tanti coloro che scelgono di vivere l’emozione della lettura, e del sacro atto dello scrivere, direttamente al computer.
“Potere di link. Scritture e letture dalla carta ai nuovi media” (Bonanno editore) è il saggio di Rosa Maria Di Natale (nella foto), giornalista catanese, docente di giornalismo e nuovi media, già vincitrice del premio “Ilaria Alpi” nel 2007. La prefazione è firmata dal compianto giornalista Enrico Escher. Presentato alla Fiera del libro di Torino e già libro di testo a Scienze della comunicazione, “Potere di link” fa quello che ogni buon testo scientifico dovrebbe fare: spiegare per filo e per segno qual è il forte legame tra la scrittura e la cosiddetta “rivoluzione digitale”. Ne viene fuori un’analisi degli e-book e dell’ormai famoso Kindle, ma l’autrice fa il punto sugli ipertesti, sulle biblioteche immateriali, sulle librerie virtuali, sul self publishing ma soprattutto sul famigerato “link”, la porta virtuale che conduce da un testo all’altro senza un processo lineare, e senza che qualcuno definisca a priori il percorso.
E’ arrivato dunque il tempo di dimenticare la carta? Niente affatto, assicura Di Natale, che pur invitando a cogliere le novità che arrivano da blog e siti Internet, dalla cosiddetta “scrittura collaborativi on line” e dalla creatività che incontra il multimediale, spiega che libro elettronico e libro di carta sono da considerare alleati e non concorrenti. Non è un caso che il grande ispiratore di “Potere di link” sia il grande Italo Calvino che nelle sue Lezioni americane offre la visione del romanzo come “grande rete”, sottolineando il pregio di una qualità fondamentale del sapere, la leggerezza, ma soprattutto rivendicando l’identità della letteratura anche nell’avvento dei nuovi media.
E così Rosa Maria Di Natale accompagna Calvino al modernissimo guru Manovich, Walter Ong a De Kerkchove, Umberto Eco a Manuel Castells, ma anche Platone a Mc Luhan. Forzature temporali? Nessuna. Tutto coincide, e sembra che il passare dei secoli abbia complottato per evidenziare una verità che sembriamo aver dimenticato: scrivere è una tecnologia. Se su carta o su un dispositivo elettronico, cambia davvero poco.
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Foto del 3 ottobre 2009: Agnese Manni con Uomo con la Camicia Celeste misteriosamente imbronciato
Tags: Antonio Pascale, Carlo Formenti, Dario Voltolini, Davide Borrelli, Elisabetta Liguori, francesca giulia marone, Gianni Biondillo, Giorgio Vasta, Girolamo De Michele, Giulio Mozzi, Livio Romano, Michele Trecca, Oronzo Macondo, Paolo Nori, Rosa Maria Di Natale
Scritto venerdì, 2 ottobre 2009 alle 08:47 nella categoria EVENTI, INTERVENTI E APPROFONDIMENTI, SEGNALAZIONI E RECENSIONI. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. I commenti e i pings sono disabilitati.
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