mercoledì, 8 dicembre 2021
L’ultimo post di Letteratitudine (su Kataweb)
di Massimo Maugeri
È strano scrivere questo post.
Sapevo che prima o poi sarebbe accaduto. Nulla di sorprendente, dunque. Tuttavia rimane comunque una sensazione di “smarrimento”.
E una certa tristezza.
Il fatto è che il gruppo GEDI ha deciso di chiudere il portale Kataweb: quello che ospita – tra gli altri – anche questo blog. Dunque, a partire da metà gennaio 2022, questo spazio (questo luogo virtuale) non esisterà più.
Non su Kataweb, almeno.
Non temete. Continueranno regolarmente le attività di LetteratitudineNews e del mio programma radiofonico… e quasi certamente verrà implementato il sito Letteratitudine.it.
In ogni caso, nulla sarà perduto. Nemmeno il più piccolo post o l’ultimo dei commenti che hanno caratterizzato gli appassionanti dibattiti online che, negli anni, si sono svolti in questo luogo (qui su Kataweb). Semplicemente ci si sposterà altrove. L’ottica, dunque, è quella del “trasloco” (o della “migrazione”, se preferite). Ve ne darò notizia proprio su LetteratitudineNews e sui vari canali social.
Rimane comunque un velo di tristezza per via del legame affettivo ed emotivo con questo luogo virtuale.
Vedete… è come se, a un certo punto qualcuno vi comunicasse (al di là di possibili ripercussioni di natura economica, ma non è questo il caso): “Ci dispiace, purtoppo dobbiamo abbattere il palazzo dove si trova l’appartamento in cui siete cresciuti. Sapete, è ridotto a un rudere e bisogna demolirlo”. Voi direte: “Okay, d’accordo. Nessun problema. Vorrà dire che sposteremo tutti i mobili altrove. Magari in un appartamento più bello, all’interno di un quartiere più accogliente”. O forse, penserete, sarà la volta buona per andare a vivere in una casa indipendente (niente più palazzi, né condomini). Comunque sia, un po’ di tristezza rimarrà comunque. Sarà inevitabile. Perché in quell’appartamento ci siete comunque cresciuti. E l’idea che non esisterà più non potrà rendervi felici.
Ma andrete avanti, in una prospettiva di miglioramento.
È il bello della vita, in un certo senso.
Letteratitudine nasce nel settembre del 2006: prima con un semplice post di “Benvenuto” e subito dopo con un post intitolato “Un caffè letterario virtuale” (come immagine compare – piuttosto banalmente – una tazzina di caffè accanto a un libro; la stessa che – in ottica di “circolarità” – ho deciso di riprorre nell’ambito di questo post di chiusura). È partito tutto da qui…
Ho sempre avuto il timore che questi testi scritti online prima o poi finissero con l’andare perduti. Anche per questa ragione, nel corso degli anni, ho deciso di far uscire libri legati all’attività del blog. A oggi ne sono usciti tre. Nell’ultimo - uscito nel gennaio 2017, per celebrare i primi dieci anni di vita di Letteratitudine – ne ho ripercorso un po’ la storia.
Riporto, in chiusura, uno stralcio della prefazione di questo terzo libro. Benché si riferisca solo al primo decennio di attività, sintetizza comunque il senso dei primi anni (dei “vecchi tempi”, direi).
Lascio dunque la parola al “me stesso” di fine 2016.
Per il resto, continueremo ad andare avanti.
Grazie di cuore a tutte le amiche e a tutti gli amici di Letteratitudine per l’affetto con cui ci avete seguito fino a oggi e per quello con cui continuerete a seguirci.
* * *
Un brano estratto dalla prefazione di “Letteratitudine 3. Letture, scritture e metanarrazioni” (LiberAria, 2017)
La nascita di Letteratitudine
Era il settembre del 2006 quando pubblicai online il primo post di Letteratitudine. In quel periodo, nel territorio dove vivevo (Catania e dintorni), contribuivo a organizzare e a portare avanti una serie di iniziative culturali di natura letteraria. L’anno precedente avevo pubblicato il mio primo romanzo con una piccola casa editrice della mia città (“Identità distorte”, Prova d’Autore). Il libro, per quelle che erano le aspettative iniziali, aveva goduto di buon successo: era stato recensito positivamente su quotidiani e magazine nazionali e aveva vinto la sezione opera prima del “Premio Martoglio”. Andavo in giro a presentarlo ovunque mi invitavano.
È in questo contesto, come ho avuto modo di riferire in diverse occasioni, che nacque Letteratitudine. Il progetto prese vita in maniera piuttosto fortuita, per via di una mia esigenza personale: mia figlia (la secondogenita) era appena nata e dunque, per essere il più possibile presente in casa, decisi di ridurre drasticamente la mia partecipazione fisica agli eventi culturali a cui dedicavo parte del mio tempo libero. In effetti sapevo che c’era la possibilità di continuare a occuparsi di letteratura e di “incontri letterari” anche rimanendo in casa. E questa possibilità passava dalla Rete. Del resto erano già operativi blog letterari che seguivo con grande piacere (“Nazione Indiana” era già online dal 2003 e “Lipperatura” aveva aperto l’anno successivo). Pensai: perché non creare anch’io un blog incentrato sui libri e sulla letteratura? In verità non c’era alcuna ambizione particolare in quel pensiero. Solo il desiderio di creare un’occasione d’incontro, se pur virtuale, tra le persone che conoscevo, con l’obiettivo di discutere dei nostri amati libri. Ciò che avevo ben chiaro fin dall’inizio, però, era che in questo blog non dovevo parlare di me e delle “mie cose”, o proporre “miei testi”, o divulgare le “mie opinioni”. Desideravo creare un piccolo crocevia che, in maniera dichiarata, favorisse lo scambio di opinioni tra i vari protagonisti del mondo del libro. Questo blog, dunque, doveva nascere in un’ottica “di servizio”. Doveva essere un “open-blog”, ovvero “un luogo d’incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali”. Stiamo parlando di un’idea e di un’esigenza nate in un periodo in cui “l’esplosione” dei social network come Facebook e Twitter era ancora ben di là da venire (altrimenti è presumibile che avrei usato direttamente i canali dei social).
Mi serviva un nome. Doveva essere un nome composto da una sola parola e che richiamasse in qualche modo la letteratura; possibilmente un acronimo. Da buon siciliano si affacciò alla mia mente il neologismo sicilitudine, che Leonardo Sciascia aveva reso celebre utilizzandolo nel suo saggio intitolato, appunto, “Sicilia e sicilitudine”. Da qui nacque Letteratitudine, termine che aveva (e ha) anche la valenza di acronimo (letteratura + attitudine, letteratura + latitudine, letteratura + longitudine, letteratura + solitudine e così via).
L’idea iniziale, come ho già accennato, non aveva pretese particolari. Si trattava di pubblicare post letterari provando a coinvolgere un gruppuscolo di persone potenzialmente interessate. Creai, dunque, questo blog sul portale Kataweb, pubblicai i primi post e cominciai a divulgare i link attraverso l’invio di una newsletter (una lettera informativa) a una trentina di indirizzi email di persone che conoscevo e che pensavo potessero essere interessate agli argomenti proposti.
Nel tempo questa mailing list crebbe a vista d’occhio, con svariate decine di migliaia di iscritti [dalla data di entrata in vigore del "Regolamento Generale europeo per la protezione dei Dati personali", siamo nel maggio 2018, ho preferito interrompere l'invio della newsletter ed eliminare la mailing list, confidando sul fatto che non fosse più necessario... in effetti il numero delle visualizzazioni è continuato a crescere a prescindere dall'invio della newsletter - n.d.r].
Dopo pochi mesi dalla sua nascita, peraltro, Letteratitudine divenne uno dei blog d’autore del Gruppo L’Espresso.
La prima fase di crescita del blog fu caratterizzata dal tentativo di coinvolgimento di un numero crescente di persone che, in un modo o nell’altro, avesse a che fare con il mondo del libro. A qualche amico scrittore (tra i primissimi, Roberto Alajmo e Antonella Cilento) proposi la cura di uno spazio: una sorta di rubrica. Nel frattempo cominciai a proporre, stimolare e moderare una serie di dibattiti di natura letteraria. Potevano avere per oggetto articoli pubblicati sulle pagine culturali di quotidiani e magazine, oppure potevano nascere da idee di varia provenienza e da argomenti incentrati sulle storie narrate da alcuni romanzi (con il coinvolgimento diretto degli autori). Sempre più di frequente cominciai a formulare alcune domande “aperte” (cioè rivolte a tutti) per favorire il dibattito. Nacque così una serie di discussioni molto appassionate e appassionanti con contributi forniti da una schiera di preparatissimi commentatori (nella loro veste di semplici lettori, o di scrittori, o di giornalisti e critici letterari, o di editor, librai e così via). Una selezione di questi dibattiti è confluita sui due precedenti libri di Letteratitudine: “Letteratitudine, il libro: vol. I – 2006-2008” (Azimut), Letteratitudine, il libro: vol. II – 2008-2011” (Historica). [Questi libri – tra le altre cose – sono stati oggetto di studio da parte di alcune Facoltà universitarie di Lettere e di Scienze della Comunicazione nell’ambito di diverse tesi di laurea - n.d.r.].
Non si vive, però, solo di dibattiti. A ripensarci adesso mi tornano in mente, con un forte carico di nostalgia, anche alcune attività ludiche che proposi nei primissimi anni di vita del blog. Veri e propri giochi letterari di gruppo. Il primo si intitolava “Due libri da salvare” e trovò vita online in un post pubblicato il 9 novembre del 2007. L’idea era semplice, ma stimolante. I frequentatori del blog erano invitati a immaginare una catastrofe immane destinata a colpire ineluttabilmente i libri. Qualcosa di peggio (molto peggio) della tragedia libresca descritta in “Fahrenheit 451” (celebre romanzo di Ray Bradbury). Per farla breve bisognava salvare dall’oblio solo due libri. Per facilitare il compito, limitai la possibilità di scelta a due testi di narrativa: uno per l’Ottocento, uno per il Novecento. Ciascun frequentatore aveva la possibilità di motivare la scelta e di convincere gli altri a sostenerli. Nacquero vere e proprie (giocose) fazioni.
Il gioco durò all’incirca una decina di giorni, giunsero quasi 800 commenti e – alla fine – furono scelti i “due libri da salvare” che, nella fattispecie, furono: per l’Ottocento, “I fratelli Karamazov” di Fëdor Dostoevskij; per il Novecento, “I nostri antenati” di Italo Calvino.
La notizia di questo gioco letterario online ebbe un effetto “virale” e divenne persino oggetto di un articolo di Panorama. Era la prima volta che un grande magazine nazionale citava Letteratitudine.
Un altro gioco che ricordo con piacere fu il cosiddetto “Letteratitudine Book Award” che proposi nei primi anni. Si trattava di una sorta di Premio Letterario (senza Premio) finalizzato a individuare il libro preferito dai lettori di Letteratitudine uscito in Italia l’anno precedente.
La prima edizione di questo gioco è datata 12 marzo 2008: l’obiettivo era quello, per l’appunto, attraverso un sistema di votazione online, di individuare (secondo il gusto dei frequentatori di Letteratitudine) quale fosse stato il miglior libro pubblicato in Italia l’anno precedente. Vinse il romanzo “La strada” di Cormac McCarthy (Einaudi), dopo un feroce testa a testa con “Everyman” di Philip Roth (Einaudi). Nell’ambito della prima edizione di questo gioco, però, emerse con prepotenza il nome di uno scrittore napoletano che aveva pubblicato per Fandango un giallo ambientato nella Napoli degli anni Trenta con protagonista un personaggio letterario che avrebbe avuto molta fortuna negli anni a venire. Il romanzo si intitolava “Il senso del dolore”, lo scrittore in questione si chiama Maurizio de Giovanni e il personaggio è il commissario Ricciardi (oggi uno dei personaggi letterari italiani più noti e amati dal pubblico dei lettori).
Nell’ambito di quel gioco, oltre al nome di de Giovanni emerse quello di un altro autore italiano. Si trattava di uno scrittore che aveva pubblicato un romanzo con Rizzoli intitolato “L’ultimo parallelo”. Un certo Filippo Tuena.
Entrambi gli autori citati ricevettero una “menzione speciale” al Letteratitudine Book Award e furono invitati a partecipare a un dibattito online sui loro libri nell’ambito di un post pubblicato il giorno successivo (il 13 marzo 2008).
Questo è quel che accadeva nei primissimi anni di Letteratitudine… svariate attività con al centro una corposa serie di dibattiti “appassionati e appassionanti” da cui ritengo di aver ricevuto tanto in termini di apprendimento, scambio di opinioni, accrescimento del senso critico (in fondo per me – e spero non solo per me – Letteratitudine in questi anni è stata anche una sorta di scuola). Centinaia di discussioni che ho avuto il piacere di organizzare, stimolare e moderare con molta abnegazione e altrettanta fatica. In alcuni casi, lasciatemelo dire, tali attività si sono rivelate come vere e proprie imprese gargantuesche. Penso in particolare al megadibattito sul “romanzo storico” (una selezione è poi confluita su “Letteratitudine, il libro – vol. II”) condotto su due filoni e con la ricezione complessiva di più di un migliaio di commenti; ma penso soprattutto al post in assoluto più commentato della storia del blog: quello dedicato alla “letteratura dei vampiri” (dal Dracula di Bram Stoker ai succhiasangue di Twilight), dove sono pervenuti (grazie anche all’attività di “animazione” dello scrittore Gianfranco Manfredi, figura leader nell’ambito della letteratura horror-gotica italiana) oltre 2.800 commenti (il materiale sorto dallo sviluppo di questo dibattito, meriterebbe di essere “risistemato” e pubblicato in un volume a parte… e non è escluso che prima o poi non lo faccia). [Ne approfitto per segnalare la partecipazione straordinaria del compianto Alan D. Altieri - n.d.r.].
C’è da dire che in questi ultimi anni ho notevolmente alleggerito l’organizzazione dei dibattiti online. E non solo a causa della naturale e inevitabile stanchezza (che pure, nel tempo, ha cominciato a manifestarsi).
Quando creai il blog, come ho scritto prima, lo feci in un’ottica di servizio… con l’intento di creare un “luogo d’incontro virtuale” tra gli appassionati e gli addetti ai lavori del mondo del libro. A mano a mano che il blog cresceva, le attività legate all’organizzazione e alla gestione di questi dibattiti divenivano sempre più entusiasmanti e impegnative. Emergeva in maniera chiara – da parte dei tantissimi frequentatori del blog – l’esigenza di confrontarsi e di, appunto, incontrarsi in un luogo (virtuale) come Letteratitudine. A seguito dello sviluppo e della diffusione dei social network più popolari (mi riferisco a Facebook e a Twitter) quest’esigenza si è inevitabilmente affievolita. I dibattiti, com’era giusto e naturale che fosse, si sono spostati sulle bacheche Facebook e sui profili Twitter dei vari utenti. Questa fase di passaggio, questa sorta di metamorfosi, delle discussioni online – come sempre accade – è stata accompagnata da effetti positivi e negativi. Da un lato, infatti si è sviluppata in maniera esponenziale l’interattività tra coloro che desideravano scambi di opinioni online (con dibattiti che rimbalzavano – e che rimbalzano – da una bacheca all’altra), dall’altro è aumentata la frammentarietà e la volatilità delle discussioni medesime (nonostante il ricorso ai cosiddetti hashtag). In ogni caso, i tempi erano cambiati. I dibattiti letterari e culturali (con i pro e i contro a cui ho fatto cenno) sorgevano adesso in maniera spontanea e fulminea dentro questi megacontenitori americani online in cui tutti noi siamo schedati e tracciati e a cui tutti noi contribuiamo a foraggiarne il business con i nostri interscambi. Pro e contro, come in ogni cosa. L’importante è esserne consapevoli. Ed è con questa consapevolezza che ho aperto – su Facebook e su Twitter – profili intestati sia al sottoscritto sia a Letteratitudine.
In ogni caso, questa mutazione mi ha consentito di ri-organizzare le attività del blog. Se l’esigenza di animare dibattiti online si era affievolita, potevo tirare un po’ il fiato e utilizzare il maggior tempo libero a disposizione per sviluppare nuove idee e progetti.
Cosa che ho fatto… a partire dall’ulteriore crescita dell’attività radiofonica integrata al blog (ma soprattutto attraverso la cura del progetto LetteratitudineNews, di cui accennerò tra breve).
Partiamo dalla radio. Tra le pietre miliari di Letteratitudine va sicuramente inclusa l’esperienza radiofonica (ancora in pieno svolgimento) giunta ormai al settimo anno di attività.
Nell’ottobre del 2009, Gabriele Pugliese, il direttore di Radio Hinterland (una radio indipendente che trasmette in Fm in Lombardia, ma che va in diretta – in streaming – anche via Internet) mi contattò per propormi la conduzione, all’interno della radio, di una trasmissione culturale di libri e letteratura. Dopo qualche perplessità iniziale, accettai l’invito. Nacque, così, “Letteratitudine in Fm”: un programma radiofonico di libri e letteratura curato e condotto dal sottoscritto (con il prezioso supporto in regia di Federico Marin) e integrato con il blog.
In trasmissione ho avuto la possibilità di incontrare centinaia di protagonisti del mondo letterario ed editoriale con l’obiettivo di metterli a loro agio e indurli a raccontare e a raccontarsi nel modo più naturale possibile: trattamento, questo, riservato sia agli autori noti da tempo al grande pubblico, sia agli esordienti, sia agli addetti ai lavori più tecnici (come editor ed editori).
[Oggi la trasmissione non va più in onda su Radio Hinterland, ma su Radio Polis (sempre diretta da Gabriele Pugliese) - n.d.r.].
Un altro aspetto che mi è sempre stato a cuore riguarda ciò che io chiamo “processo di internazionalizzazione” di Letteratitudine, poiché c’è un numero molto consistente di italiani residenti all’estero e italianisti di tutto il mondo che seguono le attività del blog. In tal senso vanno evidenziate le molteplici potenzialità della Rete (di cui, peraltro, si è ampiamente discusso in passato); ovvero le enormi possibilità che essa offre per annullare distanze, oltrepassare barriere, creare nuove occasioni di scambio e di confronto.
Un contributo importante, nell’ottica dell’internazionalizzazione di Letteratitudine, è dato dai numerosi Istituti Italiani di Cultura e dagli istituti appartenenti alla Società Dante Alighieri sparsi per il mondo che sono iscritti alla newsletter del blog (il già citato comunicato via email con cui invio aggiornamenti sulle attività del sito).
Tale “processo di internazionalizzazione” è iniziato già da diversi anni. Nel 2009, per esempio, proprio con riferimento alle attività di Letteratitudine, fui intervistato dal network radiotelevisivo australiano SBS.
Nel corso degli anni sono state tante le iniziative che vanno in questa direzione. Tra i dibattiti extranazionali, ricordo quello intitolato “Vent’anni senza muro, vent’anni senza Sciascia” (un estratto è contenuto all’interno di “Letteratitudine, il libro – vol. II”) a cui hanno partecipato due cattedratici e italianisti spagnoli: Estela Gonzalez De Sande, Docente di Lingua e Letteratura italiane all’università di Oviedo e Vicente Gonzalez Martin, cattedratico di Letteratura italiana nella prestigiosa università di Salamanca.
Oppure, per fare un altro esempio, potrei citare gli interventi della tunisina Rawdha Zaouchi-Razgallah, saggista e docente di letteratura italiana presso l’Università di Cartagine, in Tunisia (sempre su “Letteratitudine, il libro – vol. II” ho riportato un suo ottimo intervento dedicato alla scrittura di Giuseppe Bonaviri).
Mi viene in mente anche una rubrica molto particolare – che chiamai “Babelit” (acronimo che deriva da due parole inglesi: babel e literature) - nata con l’obiettivo di ospitare autori stranieri nell’ambito di dibattiti bilingue: in italiano (naturalmente) e nella lingua d’origine dell’autore/autrice di volta in volta invitato/a.
Tra gli ospiti ricordo la scrittrice tedesca Birgit Vanderbeke, l’autore cubano Amir Valle e l’autrice irlandese Catherine Dunne.
Inoltre – nell’ambito delle iniziative legate al progetto “Autoracconto” (che illustrerò tra breve) – ho avuto il piacere di ospitare autori del calibro di: Glenn Cooper, Maylis de Kerangal, Ildefonso Falcones, Joe R. Lansdale, Pierre Lemaitre, Lilia Carlota Lorenzo, Amélie Nothomb, Amos Oz, Clara Sánchez, John Scalzi, Adam Thirlwell, Caroline Vermalle, Gabrielle Zevin.
Prima di descrivere il progetto legato agli “Autoracconti” vorrei dedicare qualche parola alla nascita di LetteratitudineNews (sito gemello dello storico LetteratitudineBlog) che, in questi anni, ha assunto un’importanza crescente. Si tratta di un sito parallelo che inizialmente avevo creato con l’intento di pubblicare post dedicati alla segnalazione di eventi letterari speciali e che, nel tempo, si è trasformato in un vero e proprio magazine culturale; o meglio, una sorta di quotidiano culturale online che accoglie (oltre alla segnalazione di eventi): articoli, recensioni, “Autoracconti” (appunto), interviste, brani ed estratti e altri contenuti di carattere culturale e letterario (con contributi miei e di vari amici scrittori, critici e giornalisti culturali).
L’apertura di “LetteratitudineNews” ha segnato un cambio di rotta in seno a Letteratitudine che (tenuto conto anche dell’attività radiofonica), da semplice blog letterario, si è trasformato in una sorta di marchio culturale integrato.
Ne approfitto, inoltre, per segnalare anche l’attività video di Letteratitudine attraverso l’apertura di un apposito canale YouTube collegato al blog dove avrete la possibilità di visionare vari filmati (interviste, documentari, booktrailer, ecc.) legati al mondo dei libri e della letteratura.
Gli Autoracconti d’Autore
Avevo accennato al progetto legato agli Autoracconti. Cosa bisogna intendere, intanto, per Autoracconto? Il termine – da me coniato – ha una duplice valenza: da un lato, infatti, può essere considerato come l’acronimo delle due seguenti parole: autore + racconto (e dunque “racconto d’autore”); dall’altro indica un’attività narrativa incentrata sul racconto di una propria narrazione.
Quando ho fatto cenno alla nascita del blog, l’ho descritto come “luogo d’incontro”. Anche l’Autoracconto è pensato nell’ottica dell’ “incontro”. Le autrici e gli autori ospiti – dietro apposito invito da parte del sottoscritto – incontrano (per l’appunto) il pubblico dei lettori per “raccontare”, attraverso un testo scritto, un proprio libro (come nasce? dove è ambientato? chi sono i personaggi? che tipo di esperienza è stata la scrittura del libro in questione?, ecc.) in maniera il più possibile originale e creativa… e senza vincoli di sorta, in termini di spazio e di contenuti. Di fatto, è come se le amiche scrittrici e gli amici scrittori di Letteratitudine, invitati a partecipare a questa iniziativa, salissero sul palco del blog con un microfono in mano per condividere con il pubblico l’esperienza di scrittura che ha generato una determinata opera letteraria di loro produzione. Solo che al posto del microfono è previsto l’utilizzo della penna (o meglio, della tastiera di un pc) e al posto della voce, si dà spazio al pensiero (che si fa parola scritta). Per farla breve, l’Autoracconto è una vera e propria prova narrativa, una sorta di metanarrazione (la narrazione di una narrazione e di ciò che è a essa legata, con ovvi riferimenti al processo creativo). Per ciò che ho avuto modo di constatare, si tratta di un’esperienza di scrittura (per l’autore) e di lettura (per il lettore) particolarissima e stimolante.
Devo dire che, da un certo punto di vista, lo sdoganamento dell’Autoracconto (l’iniziativa, peraltro, ha avuto un enorme riscontro anche oltre Letteratitudine, dato che – di fatto – è stata “replicata” dal alcuni quotidiani e da altri siti) ha determinato il superamento definitivo di quella specie di tabù che prevedeva il silenzio dell’autore su tutto ciò che riguardava il testo da lui scritto e pubblicato. Secondo tale visione, tutto ciò che l’autore intende dire è già contenuto all’interno del libro. Ogni parola in più sarebbe fuori luogo. O autoreferenziale. Naturalmente c’è del vero in questo tipo di argomentazione (a parte il fatto che nell’epoca dei social network parlare di autoreferenzialità fa un po’ sorridere: sarebbe come parlare di umidità mentre si passeggia sotto la pioggia). Ma l’Autoracconto di cui parlo io è altra cosa. Intanto non ha nulla a che vedere con valutazioni critiche sul proprio lavoro. L’obiettivo è individuare il germe creativo che ha dato origine alla narrazione e seguire il percorso che, da quel punto di origine, ha dato vita alla storia… adoperando un approccio narrativo. Del resto, questo tipo di lavoro sulla parola e sulla narrazione inerenti l’origine creativa di una determinata opera letteraria non può farlo nessun altro al di fuori dell’Autore.
L’Autoracconto di cui vi sto parlando è, dunque, una vera e propria forma letteraria. Ognuno di essi è la condivisione di un’esperienza, ma anche un invito (alla lettura) e una promessa (di coinvolgimento in una storia).
(…)
Ancora una volta, grazie di vero cuore a tutti voi, amiche e amici di Letteratitudine, ovunque voi siate, per questi dieci anni di vita letteraria che avete voluto condividere con me (e che mi hanno arricchito intellettualmente e interiormente al di là di ogni possibile previsione).
E grazie in anticipo per tutti quelli che, nel futuro, avrete la bontà di voler condividere.
Grazie!
(Massimo Maugeri - settembre/dicembre 2016)“
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mercoledì, 1 dicembre 2021
Il nuovo appuntamento della rubrica di Letteratitudine “Saggistica Letteraria” è dedicato al volume dell’italianista Dario Stazzone intitolato “Al di qua del faro. Consolo, il viaggio, l’odeporica” (Olschki).
Di seguito, la recensione del semiologo e critico letterario Salvo Sequenzia.
* * *
PER UNA CARTOGRAFIA DELL’ABISSO
Il racconto-saggio di Dario Stazzone è un viaggio di colta scrittura intramato in quel meraviglioso e arduo viaggio senza ritorno che è l’opera di Vincenzo Consolo
di Salvo Sequenzia
«Lo spazio comincia così, soltanto con delle parole, dei segni tracciati sulla pagina bianca. Descrivere lo spazio: nominarlo, tracciarlo, come quei fabbricanti di libri di navigazione che riempivano tutte le coste con nomi di porti, nomi di capi, nomi di insenature, tanto che la terra finiva per essere separata dal mare soltanto per effetto di un nastro continuo di testo» (George Perec, 1974).
La geografia, si sa, è ancilla petulante della Storia.
È prevaricatrice, e pretenziosa. Nel continuum fluttuante dello spazio-tempo tira meridiani, traccia paralleli; scandisce fusi orari, segna confini. Insinua vanità e imposture, mentisce la realtà sfrangiando statuti di veridicità, arrangiando paradigmi iconici, inanellando metafore, allegorie cifrate, insidie topografiche.
Lo sapeva bene il padre gesuita Daniello Bartoli, quando, nel 1665, licenzia il trattato Della Geografia Trasportata al Morale, nel quale – lui che non aveva intrapreso mai un viaggio vero – se ne concede uno immaginario, spiegando al Doge Alvise Contarini la natura di terre e di mondi lontani e vicini «trasportando» la sfera terracquea in forma di libro. Fu così che, stanziato a Torino, città dalla quale tentò, invano, il viaggio verso l’Oriente per attendere all’agognato martirio, il colto gesuita mise mano al pennino per seguitare quel viaggio che aveva iniziato Ludovico Ariosto: il quale, nella Satira III, composta nel 1518, sostenne di voler conoscere «il resto de la terra…con Ptolomeo», ovvero su mappe e atlanti, e di percorrere «tutto il mar, senza far voti quando lampeggi il ciel, sicuro in su le carte». La geografia offre un sicuro riparo dagli incerti e altalenanti fati della Storia e seconda un viaggio autre: non quello reale, in nave, in lettiga o in corriera, ma quello speculativo, «con Ptolomeo». Leggi il resto del post »
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Salvatore Sequenzia Postato in: SAGGISTICA LETTERARIA
mercoledì, 24 novembre 2021
La nuova puntata di Letteratitudine sulle serie Tv è dedicata a “Blanca”: serie televisiva italiana in onda su Rai1 diretta da Jan Maria Michelini e Giacomo Martelli, e liberamente tratta dal romanzo di Patrizia Rinaldi avente per protagonista l’omonimo personaggio.
La miniserie viene trasmessa ogni lunedì in prima serata su Rai 1 dal 22 novembre al 27 dicembre 2021.
La prima è stata un grande successo: 5,7 milioni di spettatori e uno share del 26%. Ovvero: più visto della prima serata.
Abbiamo incontrato Patrizia Rinaldi per discutere di “Blanca”…
“Blanca” va in onda in prima serata su RAI 1, dal 22 novembre, per 6 puntate. I primi due episodi in anteprima su RaiPlay dal 20 novembre.
una produzione Lux Vide in collaborazione con RAI FICTION prodotta da Matilde e Luca Bernabei. Regia di Jan Maria Michelini e Giacomo Martelli. Nella parte di Blanca: Maria Chiara Giannetta
Con la speciale consulenza artistica del Maestro Andrea Bocelli. La prima serie televisiva girata in olofonia, una speciale tecnica di registrazione del suono.
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Abbiamo chiesto a Patrizia Rinaldi di raccontarci qualcosa sulla sua “Blanca” e su come il personaggio nato sui suoi romanzi sia approdato su Rai1 (interpretato da Maria Chiara Giannetta)
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«L’avventura di Blanca televisiva è cominciata più di sei anni fa», ha detto Patrizia Rinaldi a Letteratitudine, «quando MDO, agente televisivo e cinematografico delle Edizioni E/O a cui sono grata, propose in lettura alla casa di produzione Lux Vide i miei libri della serie con lei protagonista.
Ricordo che mi avvisò quando per lavoro mi trovavo in un albergo molto fuori mano: mentre eravamo al telefono brindai alla fortuna con un succo di frutta, unica presenza nel frigo spento.
L’albergo si chiamava come il proprietario, Benito. La lettera B se ne stava, stinta, sulle asciugamani. Pensai che quel nome mi ricordava parecchio buio, poi mi consolai da sola: B di Benito, di Buio, di Blanca.
Ognuno cerca la scaramanzia che meglio aggrada, io mi servii delle parole che giocavano a prendermi in giro con segnali di speranza. Ma quella volta la coincidenza non mentì.
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Patrizia Rinaldi Postato in: SERIE TV (e dintorni)
sabato, 20 novembre 2021
ANNARITA BRIGANTI con “Coco Chanel. Una donna del nostro tempo” (Cairo), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA QUI
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Ospite della puntata: la scrittrice e giornalista Annarita Briganti.
Con Annarita Briganti abbiamo discusso del suo nuovo libro intitolato “Coco Chanel. Una donna del nostro tempo” (Cairo).
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La scheda del libro: “Coco Chanel. Una donna del nostro tempo” di Annarita Briganti (Cairo)
La storia di ogni grande donna è la storia delle sue guerre. Quelle di Coco Chanel sono state almeno quattro: due conflitti mondiali, le battaglie sindacali degli anni Venti e Trenta, e la guerra contro i suoi fantasmi. Questa, la più cruenta di tutte, comincia con l’abbandono da parte del padre, prosegue con l’infanzia lontana dalla famiglia, «esiliata » in un convento di suore – che però, conquistato il benessere, sosterrà economicamente – e poi con la perdita di un grande amore, il più grande, e con la rinuncia a una casa vera e propria per trasferirsi al Ritz, dove il fermento quotidiano di un albergo spera possa tenere a bada il silenzio, la solitudine che da sempre l’assediano. Regina del jet-set intellettuale nella Parigi d’oro degli artisti, creatrice di uno stile immortale, diva delle sfilate internazionali, frequentatrice delle stanze del potere, amata da musicisti, poeti, aristocratici, forse in realtà Chanel ebbe due unici amici veri: le forbici d’argento che portava al collo, e i suoi libri. In una narrazione che all’intensità della ricerca unisce una concezione viva della memoria quale dimensione non del passato, ma del presente, Annarita Briganti conduce il lettore in un vero e proprio incontro con una donna che a mezzo secolo dalla scomparsa appartiene ancora, e pienamente, al nostro tempo. Nel suo racconto, i luoghi attraversati e i sentimenti vissuti fanno brillare gli eventi storici di luce propria, restituendoci la persona Chanel al di là dell’icona, le sue verità oltre le leggende e le polemiche, la sua forza oggi che, come mai prima, ne avvertiamo il bisogno.
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Annarita Briganti è giornalista culturale per Repubblica e Donna Moderna, scrittrice, traduttrice. Per Cairo sono usciti i suoi tre romanzi: Non chiedermi come sei nata (2014, vincitore del Premio Comoinrosa Opera Prima, poi divenuto uno spettacolo teatrale scritto dall’autrice), L’amore e` una favola (2015) e Quello che non sappiamo (2018). Sempre per Cairo è uscito il suo primo saggio: Alda Merini. L’eroina del caos (2019, tra i vincitori del Premio internazionale di letteratura Città di Como per la Saggistica, diventato anche uno spettacolo teatrale). Il suo nuovo saggio biografia, Coco Chanel. Una donna del nostro tempo (Cairo, 2021), è il suo libro N° 5.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Coco Chanel. Una donna del nostro tempo Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
mercoledì, 10 novembre 2021
PAOLO DI PAOLO con “I desideri fanno rumore” (Giunti), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ospite della puntata: lo scrittore Paolo Di Paolo.
Con Paolo Di Paolo discutiamo del suo nuovo romanzo intitolato “I desideri fanno rumore” (Giunti).
Nella seconda parte della puntata discutiamo del Meridiano mondadori dedicato a Dacia Maraini e intitolato “Romanzi e racconti di Dacia Maraini”, a cura dello stesso Paolo Di Paolo e di Eugenio Murrali.
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La scheda del libro: “I desideri fanno rumore” di Paolo Di Paolo (Giunti)
Caterina ha vissuto la Grande Interruzione come una tempesta domestica. La Dad, le giornate monotone e complicatissime, i riti e i baci mancati. Passando il tempo tra cantine e terrazze condominiali, ha cercato di non dimenticare i suoi desideri. Una sera, dopo un blackout, si sente stranissima. E non ci mette molto ad accorgersi che – a proposito di desideri – sente quelli degli altri. Li sente senza che siano espressi. Si rivelano senza che lei lo voglia, e non può decidere quando. Sono desideri piccoli e a volte enormi. Quelli della prof di biologia. Quelli dei suoi genitori.
Quelli dei suoi coetanei. Quelli di Luca. Luca che la osserva, Luca che c’è. Adesso ha la certezza di piacergli, e la cosa non le dà fastidio. Ma questo “potere” la disorienta e la imbarazza: è come vedere nude le persone che ti vivono accanto. In una serata tra amici che finisce male, le accade di sentire un desiderio di Letizia, la ragazza più antipatica che conosca, e tutto si complica terribilmente. Non può fare finta di niente. E quando cominciano ad arrivarle misteriosi messaggi firmati _sconosciut*, la sua vita diventa un film impazzito, di cui è difficile prevedere il finale.
Un libro palpitante che, come le matrioske russe, racchiude al suo interno altre trame e altri personaggi di cui chi legge non potrà non innamorarsi, proprio come Luca si innamora di Caterina.
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“Romanzi e racconti di Dacia Maraini” (Mondadori – Meridiani) a cura di Paolo Di Paolo e Eugenio Murrali
Questo Meridiano, a cura di Paolo Di Paolo e di Eugenio Murrali, ripercorre le tappe fondamentali della straordinaria carriera di narratrice di Dacia Maraini, tra romanzi e racconti, con alcuni testi mai raccolti in volume.
Scrittrice, drammaturga, saggista, poetessa, figura di spicco della cultura italiana dagli anni Sessanta a oggi, Dacia Maraini si è fatta interprete sensibilissima e originale dei mutamenti della nostra società, dimostrando con sempre maggiore evidenza una vocazione civile profonda. Le sue storie, spesso incentrate sul tema della condizione femminile, hanno appassionato intere generazioni di lettori e i suoi libri hanno riscosso un grande successo in Italia all’estero. Questo Meridiano ripercorre le tappe fondamentali della sua straordinaria carriera di narratrice, tra romanzi e racconti, con alcuni testi mai raccolti in volume. Il Meridiano è a cura dello scrittore e saggista Paolo Di Paolo e di Eugenio Murrali, che insieme firmano una appassionata e inedita Cronologia della vita dell’autrice.
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Paolo Di Paolo è nato a Roma nel 1983. Da bambino era indeciso se fare il prestigiatore o il cuoco, la sua prima vera passione è stata il disegno. Dai fumetti è passato ai libri e non li ha più lasciati. Ha scritto racconti, romanzi, testi teatrali, storie per bambini e ragazzi. A vent’anni è stato finalista al Campiello Giovani e al Premio Calvino. Con Mandami tanta vita (2013) è stato finalista al Premio Strega, con Lontano dagli occhi (2019) ha vinto il Premio Viareggio. Conduce su Rai Radio 3 la trasmissione sulla lingua italiana «La lingua batte» e scrive sul quotidiano «la Repubblica». Ogni volta che può, si mette in viaggio.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Romanzi e racconti di Dacia Maraini Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
lunedì, 1 novembre 2021
Ricordiamo Mario Rigoni Stern in occasione del centenario della sua nascita, riproponendo questa bellissima intervista rilasciata a Andrea Di Consoli (e pubblicata su Letteratitudine il 26 giugno del 2007).
In occasione della sua morte, invece (avvenuta il 16 giugno 2008), pubblicammo questo articolo
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Mario Rigoni Stern (Asiago, 1º novembre 1921 – Asiago, 16 giugno 2008) è stato un militare e scrittore italiano.
Il suo romanzo più noto è Il sergente nella neve (1953), un’autobiografia della ritirata di Russia. Legatissimo alla sua terra, l’altopiano di Asiago, era il discendente dell’ultimo cancelliere della federazione dei Sette Comuni. Primo Levi lo definì “uno dei più grandi scrittori italiani”.
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LE VALLI MALEDETTE DI MARIO RIGONI STERN (di Andrea Di Consoli)
Dietro le quinte del teatro “Persiani” di Recanati, in attesa che Mario Rigoni Stern venga chiamato da Paola Pitagora, conduttrice del premio letterario Recanati (che ha vinto Mario Rigoni Stern), e presentato da Ernesto Ferrero (che dice, non appena lo chiamano: “Parlare di Mario è come essere a casa, come arrivare a baita”), il grande scrittore de Il sergente della neve e del recente Stagioni se ne sta seduto da solo su una sedia e guarda buono, con le mani in grembo, verso il palcoscenico. Gli domando se da Asiago è venuto in macchina o in treno. “In macchina” mi dice, “mi sono venuti a prendere”. Mi fa cenno di sedermi al suo fianco e mi domanda, con estrema semplicità, il nome (non mi domanda chi sono, ma come mi chiamo), mi chiede da dove vengo e, quando sente che sono lucano, lui subito mi parla della Basilicata, e mi dice che è stato a Bernalda, a Matera e, quarant’anni fa, a Metaponto: “A Metaponto ci sono stato a ferragosto. Non c’era nessuno. C’eravamo soltanto io e i grilli. Era come stare fuori dal mondo”. Adesso, invece, a Metaponto, a ferragosto, è impossibile trovare un angolo non turistico. E gli domando del Sud (a lui che è così indissolubilmente legato a un’idea forte di Nord): “Il Sud è bellissimo” mi dice, “ma più di tutto amo la Sicilia. La Sicilia è meravigliosa”. Leggi il resto del post »
Tags: mario rigoni stern Postato in: OMAGGI, RICORRENZE, ANNIVERSARI E CELEBRAZIONI
giovedì, 28 ottobre 2021
DANIELE MENCARELLI con “Sempre tornare” (Mondadori), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)
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Ospite della puntata: lo scrittore e poeta Daniele Mencarelli.
Con Daniele Mencarelli abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “Sempre tornare” (Mondadori).
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La scheda del libro: “Sempre tornare” di Daniele Mencarelli (Mondadori)
È l’estate del 1991, Daniele ha diciassette anni e questa è la sua prima vacanza da solo con gli amici. Due settimane lontano da casa, da vivere al massimo tra spiagge, discoteche, alcol e ragazze. Ma c’è qualcosa con cui non ha fatto i conti: se stesso. È sufficiente un piccolo inconveniente nella notte di Ferragosto perché Daniele decida di abbandonare il gruppo e continuare il viaggio a piedi, da solo, dalla Riviera Romagnola in direzione Roma. Libero dalle distrazioni e dalle recite sociali, offrendosi senza difese alla bellezza della natura, che lo riempie di gioia e tormento al tempo stesso, forse riuscirà a comprendere la ragione dell’inquietudine che da sempre lo punge e lo sollecita. In compagnia di una valigia pesante come un blocco di marmo, Daniele si mette in cammino, costretto a vincere la propria timidezza per chiedere aiuto alle persone che incontra lungo il tragitto: qualcosa da mangiare, un posto in cui trascorrere la notte. Troverà chi è logorato dalla solitudine ma ancora capace di slanci, chi si affaccia su un abisso di follia, sconfitti dalla vita, prepotenti
Daniele Mencarelli ha scritto un romanzo vitale, picaresco e intimo, che ha dentro il sole di un’estate in cammino lungo l’Italia, l’energia impaziente dell’adolescenza e la lingua calibratissima e potente di uno scrittore al massimo della sua forma.
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Daniele Mencarelli è nato a Roma nel 1974. Vive ad Ariccia. È poeta e narratore. La sua ultima raccolta è Tempo circolare (poesie 2019-1997), Pequod, 2019. Del 2018 è il suo primo romanzo La casa degli sguardi, Mondadori (premio Volponi, premio Severino Cesari opera prima, premio John Fante opera prima). Tutto chiede salvezza, il suo secondo romanzo, è uscito nel 2020 e ha vinto il premio Strega Giovani. Con Sempre tornare si chiude un’ideale trilogia autobiografica iniziata con La casa degli sguardi.
Collabora, scrivendo di cultura e società, con quotidiani e riviste.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Sempre tornare Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
giovedì, 28 ottobre 2021
Parte l’edizione 2021 di Lucca Comics & Games: dal 29 ottobre all’1 novembre
venduti i 90mila biglietti a disposizione
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… a riveder le stelle: light
Quattro giorni di grandi eventi, prestigiosi ospiti, anteprime e uscite: le novità del 55esimo anno di Lucca Comics & Games
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Riparte Lucca Comics & Games: una quattro giorni (dal 29 ottobre al 1° novembre) che segna la strada verso la nuova normalità. Una manifestazione più “leggera” ed agile, che abbraccia la transizione verso nuovi modelli di intrattenimento culturale e che porta al suo pubblico – in città, online, su Rai e nei Campfire – il meglio degli universi che sono parte della manifestazione: fumetto, gioco, storytelling e mitologie contemporanee, con gli stand delle industrie creative che li rappresentano.
Il Claim 2021 è la sintesi e l’ideale omaggio di quel verso immortale de La Commedìa di Dante Alighieri (del XXXIV Canto dell’Inferno) che accompagnerà anche visivamente l’esperienza del festival: nell’anno delle celebrazioni dantesche, il poster è stato affidato a Paolo Barbieri, Maestro contemporaneo dell’illustrazione, già autore de L’Inferno di Dante illustrato pubblicato in una nuova edizione da Sergio Bonelli Editore e tra i selezionati per la mostra Dante ipermoderno promossa dal Ministero degli Affari Esteri e curata dal Prof. Giorgio Bacci.
Un’edizione “leggera” che torna non solo ad accogliere la community che da 55 anni è il cuore della manifestazione, ma anche una serie di ospiti nazionali e internazionali attesissimi e amati. Tra i grandi nomi di questa edizione spiccano Frank Miller, Mahmood, Kim Bodnia e Joey Batey, Pau (frontman dei Negrita), Caparezza, Lacuna Coil, Roberto Saviano.
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COMICS: ALCUNE NOVITÀ DEL PROGRAMMA DELLA NONA ARTE
I palazzi delle dediche
Al fine di evitare l’afflusso e l’assembramento di un numero elevato di persone agli stand del Padiglione multimarca di Piazza Napoleone, alcuni autori speciali terranno i propri firmacopie nel vicino Palazzo delle Dediche, ovvero al MuF, l’ex Museo del Fumetto in Piazza San Romano. In quest’area nomi come Sio, Leo Ortolani, Tony Sandoval, Bastien Vivés e Martin Quenehen. Anche l’Oratorio San Giuseppe e la Chiesa dell’Agorà saranno al centro delle sessioni di firmacopie degli autori.
Tuono Day
Oltre alla già annunciata opera teatrale tratta da Corpicino, Lucca Comics & Games vuole celebrare Tuono Pettinato con un’intera giornata dedicata all’autore. Domenica 31 Ottobre sarà quindi il Tuono Day, che vedrà altre due straordinarie attività: l’incontro Il fumettista che faceva air guitar e, in anteprima al Festival, TUONO, il documentario sulla vita e le opere di uno dei più brillanti intellettuali della sua generazione: Andrea Paggiaro in arte Tuono Pettinato.
Rock ‘n’ Comics
Nell’anno senza concerti, il Festival rinnova la volontà intellettuale di Lucca Comics & Games nel mondo musicale con un programma di panel di alto profilo con alcuni dei big della musica italiana. Diventa necessario avere un Virgilio che guidi il pubblico attraverso le multiformi dimensioni della musica: Andrea Rock, che modererà alcuni di questi imperdibili appuntamenti.
Oltre ai già annunciati eventi con Caparezza, Pau, Shade e i Lacuna Coil, sarà nientemeno che Mahmood ad arricchire il parterre di Rock ‘n’ Comics. In occasione dell’uscita del suo libro Ghettolimpo – Sui sentieri dell’anima (Mondadori), Mahmood e Sio dialogheranno di musica e fumetti, in un incontro moderato da Luca Valtorta che si terrà domenica 31 ottobre alle 15:30 all’Auditorium San Francesco.
Molte le novità legate agli editori: Sergio Bonelli Editore rinnova la collaborazione con Lucca Comics & Games attraverso due entusiasmanti attività: la conferenza sugli 80 anni di Sergio Bonelli Editore – prevista per il 30 ottobre alle ore 16 alla Chiesa di San Giovanni – che sarà resa disponibile sui canali social di SBE e il documentario BONELLI STORY, in esclusiva su Rai Play.
Ensi, uno dei più importanti rapper italiani, vera e propria icona del freestyle, presenterà a Lucca in anteprima assoluta, il 30 ottobre, il suo nuovo progetto, il graphic novel Santuario 2105 (in uscita per BeccoGiallo editore il 4 novembre). In anteprima solo a Lucca Comics & Games il nuovo libro di Sio che arriverà in libreria il 25 novembre: La bambina che voleva diventare un sasso (Feltrinelli Comics). Torna il tradizionale J-Pop Show (domenica 31 ottobre alle 17:00, Auditorium San Francesco) mentre Edizioni BD porterà una serie di novità accompagnate da autori come Guido Brualdi, Simone Di Meo, Daniele Di Nicuolo, Leila Leiz, Roberto Recchioni, Alessandro Ripane e altri ancora. Insieme agli editor e agli autori saldaPress saranno celebrati i 20 anni della casa editrice e i 10 anni di Skybound, in un incontro speciale con Paul Azaceta, Lisandro Estherren, Lorenzo De Felici.
La Self Area sbarca all’Agorà delle Autoproduzioni!
Dopo la richiesta collettiva di uno spazio diverso per le autoproduzioni rispetto a quello proposto dal Festival, Lucca Comics & Games ospiterà gratuitamente una selezione di realtà indipendenti presso gli spazi della Biblioteca Agorà.
Anche quest’anno torna il Bookshop Self Area powered by Inuit, sia dal vivo che sul web. Una selezione di volumi che faranno parte della scena dell’autoproduzione italiana e internazionale e della microeditoria illustrata scelti dalla libreria Inuit di Bologna. Oltre 40 realtà tra collettivi e micro-editori saranno presenti sullo store online, mentre una speciale selezione sarà proposta durante i giorni della fiera nel bookshop della Self Area.
E ancora, riprendono gli incontri con gli editor presenti alla fiera per sessioni di scouting: l’AREA PRO, l’appuntamento dedicato alla scoperta dei talenti e delle nuove proposte nel mondo del fumetto, quest’anno si terrà negli spazi dell’ex Museo del Fumetto, in Piazza San Romano.
COLLISIONI DI LINGUAGGI CON IL GRAPHIC NOVEL THEATRE
Nella sua continua ricerca di collisioni di linguaggi, Lucca Comics & Games ha creato nel 2017 il filone Graphic Novel Theatre, selezionando, curando e producendo le trasposizione teatrali di grandi opere a fumetti italiane: Hugo Pratt in occasione dei 50 anni della “Ballata del Mare Salato”, Zerocalcare con “Kobane Calling”, protagonista di un tour nei principali teatri stabili nazionali, “Cinzia” di Leo Ortolani e “Lucrezia” di Silvia Ziche, con cui il drammaturgo Francesco Niccolini ha vinto il prestigioso Premio Nazionale Franco Enriquez 2021 – Città di Sirolo.
Ben due i progetti 2021: Corpicino a teatro – Pagine nere per nere cronache, tratto dall’opera matura e senza pietà del geniale Tuono Pettinato, primo contenuto con cui Lucca Comics & Games intende celebrare l’artista e l’amico, è realizzata con la regia di Francesca Caprioli e la curatela di Cristina Poccardi. E ancora L’Oreste – Quando i morti uccidono i vivi, un’opera teatrale di Francesco Niccolini, prodotta da Accademia Perduta Romagna Teatri e Società per Attori, in collaborazione e in anteprima a Lucca Comics & Games.
Questa edizione segna anche un graditissimo ritorno, un importante segnale di ripresa anche per il mondo teatrale: Kobane Calling torna in tour, dopo il grande successo delle prime tappe di inizio 2020 e l’interruzione dovuta alla situazione pandemica. La prima tappa sarà il Teatro Bellini di Napoli, una scelta certamente non casuale: la prestigiosa realtà culturale diventa infatti co-produttore dello spettacolo, che sarà presentato nei teatri di tutta Italia nel corso del 2022.
IL RITORNO DELL’AREA GAMES
I talenti italiani del Gioco tornano dal vivo per incontrare pubblico e appassionati. Tra loro gli InnTale, gruppo di streamer e talenti nostrani che condividono con migliaia di persone la loro passione per i GdR su YouTube e Twitch, e Andrea “Il Rosso” Lucca, figura di riferimento italiano per il gioco di ruolo organizzato e host del podcast La locanda del Drago Rosso.
L’informazione e l’educazione ludica conteranno sulla presenza dei divulgatori e game designer Andrea Angiolino e Fabio Viola, nonché di un ciclo di otto incontri a cura della Rete Ludica Giocaruolando che, per l’occasione, porta a Lucca dodici realtà associative del territorio italiano che terranno seminari, laboratori e tavole rotonde inerenti alle tematiche del gioco come strumento educativo, didattico e di inclusione sociale.
Nello spazio Area Performance in Chiesa dei Servi, inoltre, spazio agli artisti di Miniature Island Angelo Di Chello, Alberto Cecchetti, Luciano Leni, Alessandro Marinone, Massimiliano Richiero che dipingeranno miniature dal vivo accanto ai Maestri dell’Arte Fantasy come Paolo Barbieri, Ivan Cavini, LRNZ e tanti altri.
Grazie a Giochi Uniti e Funko Pop torneranno anche le uscite esclusive in edizione limitata con sticker Lucca Comics & Games 2021: il manuale di Pathfinder Agenti della Vegliarupe: Saga e 3 Funko Limited Edition, due di questi saranno Bakugo di My Hero Academia (con esplosione), che sarà distribuita in quantità limitate anche nei Campfire, e Lilo & Stitch Seated Stitch Flocked.
IL CENTENARIO DEL MILITE IGNOTO – LA COMMEMORAZIONE DI LUCCA COMICS & GAMES
Un vero e proprio viaggio attraverso l’Italia, capace di dare una nuova sostanza visiva e narrativa a quello che cento anni fa fu il “viaggio” del milite ignoto, senza retorica, con emozione, con verità.
Un progetto a cura di Anna Villari e Paolo Vicchiarello, che nasce da una collaborazione tra la Struttura di Missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Comune di Lucca, su impulso del Ministro per le Politiche Giovanili e con il supporto di Lucca Comics & Games.
L’obiettivo è quello di valorizzare le commemorazioni per il centenario del milite ignoto adottando un taglio narrativo, linguaggi espressivi e canali di divulgazione che possano toccare la sensibilità di giovani e giovanissimi, anche attraverso le modalità e i momenti di condivisione che contraddistinguono il festival lucchese.
LUCCA COMICS & GAMES TORNA SU RAI
Anche quest’anno Lucca Comics & Games sbarca sulle reti Rai per consentire ai fan del Festival e al pubblico della TV nazionale di godere di contenuti esclusivi. RaiPlay ospiterà una sezione realizzata ad hoc per il community event nella quale saranno disponibili gli Original (contenuti inediti prodotti apposta per l’edizione 2021); una selezione delle migliori serie tv, fiction, documentari, approfondimenti, tratti dall’archivio Rai; gli speciali che di giorno in giorno saranno trasmessi nelle altre reti del gruppo; inoltre porterà a Lucca l’anteprima della seconda stagione di Stalk, la fortunata serie dedicata alle tematiche di stalking e cyberbullismo. Grazie a questa collaborazione Lucca Comics & Games non finirà quindi il 1° novembre, perché la sezione dedicata su RaiPlay sarà online fino al 28 febbraio 2022, per accompagnarci durante i mesi invernali. Rai4 dedicherà all’evento due speciali di Wonderland di cui uno dedicato allo svelamento in esclusiva dei vincitori dei Lucca Comics & Games Awards (gli “oscar” italiani del fumetto e del gioco) in onda il 30 ottobre in seconda serata; Rai Cultura proporrà una puntata speciale di Terza Pagina dedicata al mondo cosplay e al gioco di ruolo che andrà in onda su Rai5; Rai Ragazzi, Rai Yoyo e Rai Gulp, saranno presenti a Lucca con un programma denso di attività, l’anteprima mondiale di Pinocchio and Friends, meet & greet e la partecipazione dei personaggi più amati dai bambini e dai ragazzi. Radio 2 sarà la radio ufficiale e seguirà l’evento con interviste esclusive ai protagonisti e live social direttamente da Lucca.
L’AREA MOVIE VA IN SCENA
Tantissimi saranno gli appuntamenti dell’area Movie, a cura di QMI, che porterà a Lucca anticipazioni, anteprime e contenuti esclusivi dal mondo del cinema e delle serie tv, tra cui il panel dedicato alla serie Netflix The Witcher alla presenza di due dei protagonisti della nuova stagione, Kim Bodnia e Joey Batey, e la creatrice della serie Lauren Schmidt Hissrich e la masterclass con contenuti esclusivi sul nuovo film d’animazione Disney Encanto, in sala dal 24 novembre. Ricco il programma di anteprime dal mondo delle serie tv con Dopesick – Dichiarazione di Dipendenza, l’attesissima nuova serie drama di Disney+, i primi due episodi della seconda stagione di Stalk, teen drama francese in esclusiva per l’Italia su RaiPlay a novembre, la serie targata DC Superman & Lois. Tra i film, attesissima la proiezione di Ghostbusters: Legacy, nuovo capitolo della saga degli Acchiappafantasmi, e le proiezioni speciali dei film Searchlight Pictures The Night House – La Casa Oscura e Antlers – Spirito Insaziabile. Attesi a Lucca tra gli ospiti dell’Area Movie anche Gabriele Mainetti e Alessandro Rak.
Il maestro del fumetto Frank Miller, creatore di 300, Sin City e di Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, sarà a Lucca per la presentazione del documentario a lui dedicato, Frank Miller – American Genius, della regista Silenn Thomas.
FANTASY & BOOKS, UN SOGNO SENZA ETÀ
La narrativa fantasy tra crossmedialità e trasposizioni arriva a Lucca con appuntamenti dedicati a DUNE e Dante, agli audiolibri di Audible, che torna al Festival con spettacoli e live performance, e all’arte dell’Area Performance che ospita illustratori fantasy e pittori di miniature. Non mancheranno anche gli editori che da sempre accompagnano la manifestazione, come Mondadori e Oscar Vault, Sperling & Kupfer, Giunti, Fanucci, DeA Planeta Libri e tanti altri presenti con i loro autori.
A presentare il suo nuovo podcast ci sarà Maccio Capatonda, accompagnato da Herbert Ballerina e Valerio Desirò, in un’intervista poco-seria sabato 30 ottobre alle 21:30 presso l’Auditorium San Francesco. Domenica, invece, Audible presenta due live show dedicati a Il maialino di Natale, l’ultimo romanzo di J.K. Rowling, e a The Sandman di Neil Gaiman.
In Chiesa dei Servi, invece, ci saranno tutti gli ospiti dell’Area Performance. Tra questi, una menzione speciale va ad Angelo Stano, disegnatore e copertinista di Dylan Dog che ha illustrato, tra gli altri, il primo iconico albo della serie, L’alba dei morti viventi. Sarà lui il resident artist dell’Area Performance, e sarà possibile incontrarlo tutti i giorni durante le sue sessioni di disegno live.
IL MONDO VIDEOGAMES ED E-SPORTS
Riot Games mette in mostra ARCANE
Una vera e propria mostra, che comprenderà una serie di bozzetti originali, schizzi e artwork, con due pezzi davvero speciali realizzati a mano da altrettanti artisti, gli stivali di Jinx ed il guanto hextech di Vi, le due sorelle protagoniste della serie. Il percorso, che si svolgerà presso l’ex-Museo del Fumetto, prevede inoltre la presenza di opere dedicate alle città di Zaun e Piltover, contrapposte per stile e tipologia, ma complementari, per un’esperienza unica e perfetta per attendere l’imminente uscita della serie TV ARCANE, disponibile su NETFLIX dal prossimo 7 novembre. Spazio anche a ‘League of Legends: Wild Rift’, che avrà una sala dedicata, con cosplay e la possibilità di provare il gioco per tutta la durata del Festival. Sempre nello stesso complesso, infine, la ‘live performance’ dell’artista Alice Pasquini, che realizzerà due murales di Jinx e Vi, secondo la sua personale visione.
Riaprono le porte della Esport Cathedral di Lucca Comics and Games!
Prodotti da ESL Italia, ritornano gli Italian Esports Open. Finalmente dal vivo, 4 giornate all’insegna del divertimento, sfide agguerritissime tra pro-player e ospiti d’eccezione.
Quest’anno la programmazione di Italian Esports Open abbraccia vari titoli e incontra i gusti di tutti gli appassionati di esports, tra Battle Royale, MOBA, FPS ci sarà da divertirsi!
Per gli amanti dei Battle Royale ci sarà la SOLO CRANK ARENA, un watch party che vedrà talent dal palco di Lucca raccontare i match dei giocatori che si batteranno da casa.
Per la prima volta la Esport Cathedral ospita una giornata dedicata ai Pokémon con Pokémon Lucca Party con la partecipazione della più grande community di Pokémon in Italia con tanti altri momenti di intrattenimento e spettacolo.
Riot sarà protagonista di un’intera giornata con uno special event del Circuito Tormenta di Valorant – Lucca in Range e con il titolo League of Legends, nella Lucca Baron Battle.
Non poteva non mancare lo strategico su mobile, con l’ultima giornata dedicata a Clash Royale con 3 tornei misti tra talent e pro-player che decreteranno un solo campione di Clash Royale per Italian Esports Open 2021.
LA PASSIONE PER IL SOL LEVANTE TROVA LA SUA CASA AL JAPAN TOWN
Per gli appassionati del Sol Levante non può mancare la Japan Town, vera e propria tappa obbligata che ospita un intero quartiere dedicato al mondo nipponico dove si potranno trovare gadget, oggettistica pop e tradizionale, abbigliamento japan style e articoli per cosplayer.
Tra i tanti appuntamenti, l’incontro tra due giovani artisti come Caterina Rocchi di Lucca Manga School e Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari.
Sarà presente anche l’artista Meiko Yokoyama che presenterà al pubblico l’uso originale di una particolare carta giapponese utilizzando un contrasto di tridimensionalità materica propria della carta, appunto, ed effetti ottici dati dalle luci in modo da fondere i vari elementi.
Edizioni BD, in collaborazione con Lucca Comics & Games, presenterà la mostra di stampe Rabbia e Amore: un viaggio nell’arte di Baron Yoshimoto e Kazuo Kamimura.
Moltissimi saranno gli allestimenti a tema, tra i quali l’iconico incrocio di Shibuya di Tokyo.
L’area denominata Japan Community ospiterà tantissime realtà che hanno come punto centrale della loro esperienza culturale il mondo del Sol Levante. Altre associazioni sportive presenteranno le arti marziali di Aikido, Karate e Ninjutsu (versione Naruto!).
Infine sarà in esposizione il JapanBricks by OTLug, la prima esposizione di opere in mattoncini LEGO® a tema Japan!
SPAZIO ALLA MAGIA DEL COSPLAY
Villa Cosplay quest’anno sarà powered by PATREON: nota piattaforma online di creazione e condivisione di contenuti artistici, scende in campo e lo fa impossessandosi degli spazi della magnifica Villa Bottini, dove per l’occasione saranno allestiti anche due photoshooting esclusivi per tutti i cosplayer.
Ma in Villa sarà possibile incontrare anche diversi ospiti del settore cosplay come Giada Robin, Leon Chiro, Meryl Sama, ma anche Nicolas della Contea Gentile che arriverà per l’occasione con tutta la mitica compagnia dell’ anello per raccontare la sua storia e il suo progetto.
E ancora, nelle Sale del piano nobile e nel magico giardino esterno da oltre 1000 mq, le Community Cosplay italiane allestiranno i loro spazi performativi e le loro attività. Il cosplayer Valentino Notari presenterà il suo romanzo “Cosplay Girl” e il 31 ottobre il giardino ospiterà un flashmob organizzato con Emergency.
Durante i giorni del Festival, Villa Tucci – una delle più belle e prestigiose residenze storiche di Lucca – aprirà le sue porte per l’occasione al settore Cosplay, ospitando fotografi selezionati e cosplayer d’eccezione.
Torna anche il COSPLAY LIVE SHOW 2.0, il contest cosplay più ambito d’ Italia, condotto da Giorgia Vecchini e Paolo Picchi: sabato 30 Ottobre ore 15:30 presso l’auditorium San Francesco, i cosplayer di ogni tipologia si daranno battaglia di fronte a una giuria d’eccezione guidata dal grande Maurizio Merluzzo. Ma non mancherà anche la gara “tradizionale” con il CLASSIC COSPLAY CONTEST.
Spazio anche alla DANCE COSPLAY BATTLE e alla straordinaria “YOKAI COSPLAY: Japanese Plants & Monsters Experience”.
ANIME VOCAL CONTEST, IL SANREMO DEL FANTASY
Anche l’Anime Vocal Contest, definito dalla stampa il “Sanremo del Fantasy”, torna a riveder le stelle.
Quest’anno la finale si svolgerà nella suggestiva cornice dell’Auditorium San Francesco, il 30 ottobre alle 19:00, e potrà contare sugli storici partner Radio Bruno, Supersix, EMP, Radio Animati e gli special partner Musicalnews, Animeclick, Cartoon Cover Land.
Come guest star, sarà presente in giuria Guiomar Serina, voce dei Cavalieri del Re e di indimenticabili sigle degli anni ’80, che per l’occasione presenterà il suo brano inedito “Notte magica”, di cui l’illustratore Enrico Simonato ha realizzato la copertina.
I cinque Finalisti che si sfideranno a Lucca sono: Alessia Lo Piccolo (Cavriglia – Arezzo), Aniello Padula (Ercolano – Napoli), Jolie (Lucca), Jordyn (Settala – Milano), Tiuz (Induno Olona – Varese).
UNA LUCCA COMICS 6 GAMES… PER I PIÙ PICCOLI
Tra le novità pensate per i visitatori più giovani anche lo stand di Nicoletta Costa nel padiglione San Martino, dove sarà possibile trovare l’artwork realizzato in esclusiva per Lucca Comics & Games 2021. L’autrice sarà inoltre protagonista di due incontri sabato 30 ottobre alle 16:00 presso l’Auditorium Fondazione Banca del Monte di Lucca e lunedì 1° novembre per un workshop dedicato ai bambini a Villa Bottini .
Per entrare nel mondo del gioco, si potrà partecipare al Virus Game di Federico Taddia ed Antonella Viola, ma anche incontrare alcuni dei gamer più popolari fra le nuove generazioni: Roby Gamer, Grax, Sotomayor10tv in collaborazione con Rizzoli Fabbri e una sorpresa speciale arriverà da Gabby 16 bit.
Fra gli autori internazionali presenti dal vivo, uno dei più interessanti casi editoriali degli ultimi anni: Jack Meggit-Phillips, scrittore, sceneggiatore e drammaturgo londinese, autore di Bethany e la Bestia, primo volume di una serie, già tradotto in 30 lingue, che presto diventerà un film. Una storia “deliziosamente macabra” per bambini da 6 anni in su. L’autore incontrerà il pubblico in due appuntamenti, il 29 e il 31 ottobre, alle 11.30 presso l’Auditorium FBML e sarà disponibile per firmacopie tutti i giorni.
PINOCCHIO AND FRIENDS, NINA & OLGA E LA YOYO PARADE
Lucca Comics & Games torna a regalare emozioni nel cuore della città, offrendo al pubblico la possibilità di ritrovare gli editori e gli espositori più amati in aree storiche e in luoghi da (ri)scoprire. All’appuntamento non poteva mancare Rai Ragazzi che sarà presente con una tre giorni di eventi e meet & greet.
Sabato 30 ottobre alle 14.30 il Cinema Centrale di Lucca ospiterà l’anteprima mondiale di Pinocchio and Friends, la nuova serie animata prodotta da Rainbow in collaborazione con Rai Ragazzi, in cui la fiaba più famosa di tutti i tempi diventa uno show di 26 episodi indirizzato al target scolare. A seguire, spazio a Nina & Olga, la nuova serie in onda su Rai Yoyo, scritta da Nicoletta Costa.
Il 31 ottobre in una live speciale su Twitch, Rai Gulp festeggerà la notte di Halloween con i protagonisti di Halloweird, la prima serie fantasy comedy per ragazzi italiana che riscatta gli emarginati della scuola e li rende supereroi.
La tre giorni di Rai Ragazzi si concluderà poi lunedì 1° novembre con la Yoyo Parade, che vedrà la presenza di alcuni dei più amati character di Rai Yoyo: Bing e Flop, Masha e Orso, Nina e Olga, Pinocchio, Topo Gigio, e Topo Tip.
LUCCA COMICS & GAMES SHOW
Lucca Comics & Games Show sarà la sezione digitale del Festival che quest’anno sarà trasmessa sul canale Twitch di Lucca Comics & Games in diretta dall’Atelier Ricci a Lucca. Il palinsesto prevede oltre 8 ore di streaming live giornaliere con contenuti a sorpresa, interviste, approfondimenti, straordinari collegamenti. A guidare il Lucca Comics & Games Show, tre 3 importanti creator italiani: Claudio di Biagio, Ckibe e Kurolily. Tra i principali ospiti della programmazione, anche l’autore e storyteller Roberto Recchioni. Tra gli ospiti del festival digital: alcune importanti star di Lucca Comics&Games che parteciperanno a quattro sessioni di gioco di ruolo, Powerpizza insieme a SIO, Cristina Scabbia dei Lacuna Coil ed Emanuela Pacotto, Kazu Kibuishi, Jack Meggitt Philips, Fiore Manni, Licia Troisi, il rapper Random e molti altri. Oltre al palinsesto trasmesso sul canale Twitch ufficiale del Festival, l’edizione digital vede il coinvolgimento di una serie di streaming partner che si occuperanno di approfondire la programmazione delle varie aree attraverso i propri canali Twitch: Lo Spazio Bianco, AnimeClick, Multiplayer.it, CulturaPOP, Nerdcore, IoGioco, The Game Machine, BadTaste, Crossover Universo Nerd.
LUCCA NEI CAMPFIRE
Dopo l’anno 0 del 2020, tornano gli avamposti del Festival in tutta la penisola. La rete di negozi Campfire aprirà le porte la settimana prima del festival, dal 22 ottobre, per accogliere autori e appassionati nei 122 hobby store aderenti con oltre 600 eventi organizzati in tutta Italia. I negozi faranno regolare attività durante tutto il periodo, ma saranno organizzate delle speciali iniziative in collaborazione con Lucca Comics & Games.
All’interno dei negozi aderenti si potranno incontrare gli autori di Poliniani Editore, Emanuela Pacotto, Luigi Zetti, Frekt, Marco Albiero, Alessandro Carnevale, Don Alemanno, Immanuel Casto, Vklabe, Emmanuel Viola e Leonardo Cantone, e di Tunué, Luca Raffaelli, Francesca Ceci, Alessia Puleo, Loris De Marco, Katja Centomo, Emanuele Sciaretta, Marco Caselli, Assia Petricelli e Sergio Riccardi. Ma anche provare le demo delle nuove uscite di Asmodee e partecipare al torneo di Ticket To Ride in una speciale edizione realizzata per commemorare il centenario della solenne tumulazione del Milite Ignoto presso l’Altare della Patria, al Vittoriano.
IT’S TIME TO LEVEL UP
Al suo quarto anno di vita il biglietto premium di Lucca Comics & Games diventa una vera e propria esperienza. I Level UP fan potranno infatti godere non solo dei consueti servizi distintivi del biglietto (aree relax e ristoro, salta fila, welcome bag , badge esclusivo,…) in piena conformità alle normative anti-Covid, ma quest’anno saranno guidati in un tour a tutto tondo nei quattro giorni della manifestazione, passando per tutte le sue location. Sono inoltre in programma una serie di eventi programmati dalla colazione fino al dopo cena, usufruendo anche della navetta dedicata per le location esterne alle mura cittadine.
LA COMMUNITY IN PRIMA LINEA: IL PROGRAMMA OFF!
Dopo la risposta positiva delle community durante gli oltre 70 eventi di Lucca ChanGes proposti e organizzati dagli stessi fan del Festival che sono andati a comporre un vero e proprio palinsesto di eventi non ufficiali (digitali o dal vivo), torna il PROGRAMMA OFF! Questa nuova e ulteriore modalità di inclusione al festival comprenderà una serie di attività online (Digital-OFF) e live in tutta Italia (Any-OFF), attinenti agli universi Lucca Comics & Games e proposte direttamente dalla comunità, che si svolgeranno dal 29 ottobre al 1° novembre, in concomitanza con Lucca Comics & Games 2021, ad esempio con sessioni di gioco su Discord, panel e talk, o dirette Twitch (Digital-OFF) o con attività nelle associazioni ludiche, biblioteche o musei (Any-OFF).
LE EMOZIONI DEL FESTIVAL CONTINUANO SU AMAZON
Tornano anche gli appuntamenti speciali riservati ai clienti Amazon.it: cinque incontri online con autori del mondo del fumetto, dell’illustrazione e della cultura pop. Un’opportunità davvero unica per tutti i lettori che vogliono conoscere dal vivo gli artisti che, con le loro parole e immagini, hanno saputo coinvolgerli e accompagnarli alla scoperta di mondi immaginari meravigliosi.
24 ottobre 2021 – Crossover Universo Nerd presenta: the Amazon Galaxy – visioni e recensioni dai mondi Amazon; 25 ottobre 2021 – Simple & Madama… LIVE; 26 ottobre 2021 – Sfida all’ultima battuta, con Pera Toons; 27 ottobre 2021 – Asmodee unboxed!; 28 ottobre 2021 – La Fabbrica Onirica del Suono, con Sergio Algozzino.
laFELTRINELLI COMICS & GAMES, TRA INCONTRI ED ESCLUSIVE
Prosegue la sinergia tra laFeltrinelli e Lucca Crea con il progetto “Feltrinelli Comics & Games”.
Inaugurato lo scorso anno alla Feltrinelli Piazza Piemonte a Milano, l’inedito format che esplora l’Universo della Cultura Pop in tutte le sue sfaccettature, facendo convergere gli appassionati di gaming, narrativa fantasy e fumetti, ad oggi è presente in alcuni store laFeltrinelli di Milano, Genova, Torino, Roma e Palermo e lo sarà anche al Festival, dove potrà godere di un’area promozionale dedicata e uno streaming point in Chiesa dei Servi.
Grande protagonista la streamer Kurolily, Sara Stefanizzi (160.000 follower su Twitch) che ogni giorno racconterà al pubblico i contenuti del mondo Feltrinelli con interviste, rubriche e alcuni “dietro le quinte” in diretta dal Festival. Tra le anticipazioni che saranno al centro di questa quattro giorni di streaming e novità: gli approfondimenti con gli autori Feltrinelli Comics, il concorso “Nuvolette all’orizzonte” a cura di Prima Effe, la costola di Librerie Feltrinelli dedicata al mondo della scuola, in collaborazione con Bao Publishing, e laFactory dei Giochi di laFeltrinelli, la call for ideas per chi ha un gioco di società nel cassetto e desidera realizzarlo attraverso il crowdfunding.
E in più una grande anteprima. Due firma copie con Caparezza e in regalo una stampa a tiratura limitata in esclusiva per chi acquista in pre order online sui siti lafeltrinelli.it e IBS.it l’ultimo progetto che l’artista presenterà in anteprima al pubblico del Festival: lo speciale vinile in versione pop up di Exuvia nato dalla collaborazione con il fumettista Simone Bianchi, in uscita il 10 dicembre per Universal.
SKY ARTE E TIWI
Sky Arte e TIWI saranno presenti con uno stand presso il padiglione in Piazza San Martino, numerosi ospiti e una serie di attività dedicate alla promozione dei progetti che li vedranno protagonisti in un autunno ricco di appuntamenti. Tra i momenti clou, venerdì 29 ottobre alle ore 18:30 Carlo Lucarelli presenterà per la prima volta al pubblico presso l’Auditorium del Suffragio In compagnia del lupo. Il cuore nero delle fiabe, il libro ispirato all’omonima serie prodotta da TIWI e andata in onda su Sky Arte nello scorso inverno.
CASIO, OFFICIAL TIMEKEEPER DEL FESTIVAL
Questa edizione segna anche l’avvio di una prestigiosa collaborazione che unisce il nostro Festival con Casio Italia, marchio storico dell’orologeria mondiale con i suoi modelli unici e senza tempo, spesso legati a scene epiche della cinematografia e della grande narrazione contemporanea.
Casio Italia è pronta a diventare “l’official timekeeper” di Lucca Comics & Games 2021: il Festival sarà infatti il trampolino di lancio del nuovo Casio Vintage A100, revamp dell’iconico F-100 portato al polso da uno dei personaggi più rappresentativi e amati della fantascienza mondiale, Ellen Ripley. Un modello vintage che emoziona gli appassionati di ogni età, un vero e proprio “viaggio nel tempo” omaggio a un film chiave nella storia della cinematografia mondiale come Alien e al tempo stesso un’ideale proiezione in un futuro lontano di viaggi verso l’ignoto.
Le atmosfere aliene, le emozioni delle grandi esplorazioni di altri mondi e il ruolo chiave del tempo – e di un segnatempo senza età come CASIO Vintage A100 – saranno al centro di una storia interattiva realizzata dal fumettista e storyteller Roberto Recchioni raccontata ogni settimana attraverso i social ufficiali del Festival. Un vero e proprio “corto d’autore” per immagini, che partirà dal canale Instagram per coinvolgere i lettori facendo scegliere loro di volta in volta le diramazioni del racconto proposto, influenzandone la trama e il finale. Una narrazione ad episodi in cui l’autore sarà al servizio delle scelte del pubblico, in un coinvolgente esperimento multimediale: un’idea che sposa appieno la mission culturale del Festival, in cui la community diventa protagonista attiva di un emozionante progetto di cultura partecipata. Ogni settimana, il pubblico sarà quindi invitato a dirigere l’azione, intervenendo direttamente sul canale Instagram di Lucca Comics & Games.
La partnership tra CASIO Italia e Lucca Comics & Games 2021 sarà valorizzata dagli evocativi artwork realizzati da alcuni dei maggiori creativi legati ai mondi visivi del Festival, scelti per la particolare sensibilità visiva e la capacità di raccontare mondi fantastici e fantascientifici: l’illustratore e autore del poster di questa edizione Paolo Barbieri, la concept artist internazionale Edvige Faini e l’illustratrice fiorentina Linda Cavallini. Tutti gli autori saranno presenti a Lucca Comics & Games 2021 per incontri con il pubblico e sessioni di firmacopie delle stampe degli artwork in quantità limitate.
MINI TORNA A LUCCA COMICS & GAMES
Dopo il successo dello scorso anno con l’intervento di Carmine di Giandomenico, che ha celebrato l’anniversario dell’auto e quello di Flash, MINI rinnova la sua partecipazione a Lucca Comics & Games con un progetto speciale che racconta i 20 anni della Nuova MINI in Italia. La storia di un’icona dal 2001 a oggi, reinterpretata grazie alla creatività e l’immaginario di Solo & Diamond, due street artists romani, che hanno realizzato per l’occasione un’opera incentrata sulla MINI John Cooper Works, una vettura dall’animo sportivo e accattivante. Il tema della sostenibilità, molto vicino a MINI, è stato affrontato utilizzando delle speciali vernici in grado di purificare l’aria. MINI si conferma così sempre pronta a condividere con la sua community (e non solo) passioni, interessi ed esperienze speciali, supportando talenti che hanno voglia di mettersi in gioco. Sarà un’occasione per tutti gli amanti del fumetto di avvicinarsi al mondo MINI e conoscere i segreti della street art. Per scoprire di cosa si tratta, l’opera sarà esposta da venerdì 29 ottobre a lunedì 1 novembre presso il Palazzetto dello Sport, Lucca.
NeN a LUCCA COMICS & GAMES CON LA CASA DISTRATTA
NeN, prima startup EnerTech in Italia, aprirà durante i giorni della manifestazione “La Casa distratta” nel Loggiato di Palazzo Pretorio, un appartamento-installazione con l’obiettivo di sensibilizzare sui comportamenti scorretti legati all’uso dell’energia. L’escape-room di NeN sarà visitabili dal 29 ottobre al 1 novembre dalle 9.30 alle 19.30.
LUCCA ECOFRIENDLY
Per il terzo anno Lucca Comics & Games ha ottenuto la certificazione di EVENTO RIFIUTI ZERO da Zero Waste Italy, per un festival sempre più attento all’ambiente e alla sua tutela. Tra le diverse iniziative in programma, spicca la collezione di bicchieri ecofriendly (ovvero riutilizzabili e pensati per sostituire i bicchieri usa e getta) ispirati al poster del festival, creato da Paolo Barbieri.
#LuccaCG21 #Light #Arivederlestelle
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Lucca Comics and Games 2021 Postato in: GRAPHIC NOVEL E FUMETTI
lunedì, 25 ottobre 2021
L’ARMINUTA: dal romanzo di Donatella Di Pietrantonio al film di Giuseppe Bonito
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La nuova puntata di Letteratitudine Cinema la dedichiamo al film “L’Arminuta” di Giuseppe Bonito, tratto dall’omonimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio pubblicato da Einaudi e vincitore del Premio Campiello 2017.
Di seguito: le dichiarazioni che Donatella Di Pietrantonio ha rilasciato in esclusiva a Letteratitudine e un articolo a cura della giornalista Alessandra Angelucci (che ha incontrato il cast del film per noi) con le risposte del regista Giuseppe Bonito, della protagonista Sofia Fiore e altri interpreti.
In chiusura riproponiamo “l’Autoracconto d’Autore” firmato dalla stessa Donatella Di Pietrantonio in occasione dell’uscita del romanzo dove l’autrice ci racconta la genesi di questa storia. Ne approfittiamo per ringraziare Patrizia Angelozzi per la collaborazione
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“L’Arminuta che diventa film è l’ultima evoluzione di una storia nata nel chiuso di una stanza e condivisa da tanti lettori e ora dagli spettatori nelle sale”, ha detto Donatella Di Pietrantonio a Letteratitudine. “Credo che la sua forza stia nell’aver intercettato quelle parti ferite, danneggiate che ognuno di noi porta con sé, anche senza aver vissuto gli abbandoni ripetuti che toccano alla protagonista”.
“Giuseppe Bonito ha saputo trovare quel difficile equilibrio tra un’originalità solo sua e il rispetto del romanzo, guardando con una sensibilità particolare i personaggi, nelle loro cadute e inadeguatezze, nelle fragilità e nella resilienza. Ce ne restituisce tutta l’umanità”.
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L’Arminuta nel grande schermo per raccontare la maternità imperfetta
di Alessandra Angelucci
SPOLTORE - Ci sono dettagli che il lettore de L’Arminuta, scritto da Donatella Di Pietrantonio (Campiello 2017), non può dimenticare. Come l’incipit, che consegna una bambina davanti all’esperienza dell’abbandono: «A tredici anni non conoscevo più l’altra mia madre. Salivo a fatica le scale di casa sua con una valigia scomoda e una borsa piena di scarpe confuse». Leggi il resto del post »
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L'Arminuta Postato in: LETTERATITUDINE CINEMA
sabato, 23 ottobre 2021
Questa nuova puntata della rubica “Autori/Autrici da non dimenticare“, correlata in questa occasione a “Letteratitudine Cinema“, è dedicata alla figura di Chiara Palazzolo (Catania, 31 ottobre 1961 – Roma, 6 agosto 2012): scrittrice cresciuta a Floridia, nel siracusano.
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In occasione dei sessanta anni della scrittrice Chiara Palazzolo e a nove anni dalla sua scomparsa, le associazioni Urban Center e Cineclub Bergman, in collaborazione con Filmstudio Roma, hanno realizzato una serata speciale dedicata alla memoria della scrittrice di origini floridiane che, con la trilogia dei ‘sopramorti’, ha rivisitato sottogeneri quale l’horror, il gotic novel e il fantasy contaminandoli felicemente con la tradizione letteraria ‘alta’.
Oltre ad un convegno dedicato all’opera della scrittrice, grazie al prezioso sostegno di Warner Bros Italia e VivoFilm, sarà proiettato in anteprima il film ‘Non mi uccidere’ (2021), diretto da Andrea De Sica, tratto dal romanzo omonimo della scrittrice che inaugura la trilogia di ‘Mirta-Luna’.
L’omaggio a Chiara Palazzolo si terrà a Floridia domenica 31 ottobre 2021, alle ore 18.00, presso il Teatro Iris.
Il semiologo e critico letterario Salvo Sequenzia, che parteciperà al convegno e che di Chiara Palazzolo è stato amico, ha tracciato un profilo critico dell’opera della scrittrice.
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[Proponiamo l'ascolto di Chiara Palazzolo in questa breve conversazione con Massimo Maugeri (video su YouTube), dal Salone del Libro di Torino del 2011]
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CHIARA PALAZZOLO: La Sicilia, l’altro e il ‘canone strano’
di Salvo Sequenzia
«La Sicilia è un’isola per modo di dire».
Pensando a Chiara Palazzolo e ai suoi romanzi mi sovviene questa frase che dà il titolo a un fortunatissimo libro di Mario Fillioley (M. Fillioley, La Sicilia è un’isola per modo di dire, minimum fax, 2018).
Chiara Palazzolo sapeva molto bene che la Sicilia, dove la scrittrice era nata nel 1961 e aveva trascorso la sua giovinezza, è «un’isola per modo di dire».
La Sicilia è ben altro. Questo ‘altro’ Chiara Palazzolo lo ha portato con se a Roma, la città dove ha vissuto e ha lavorato e dove è venuta a mancare nel 2012 interrompendo una felice vicenda letteraria che ha attraversato quella che Gianluigi Simonetti, passando al vaglio una densa e liquida nebulosa di opere, ha definito «la letteratura circostante»: la letteratura italiana ‘ultracontemporanea’ – quella, cioè, pubblicata nei decenni situati a cavallo tra la fine del Novecento e il Millennio ‘00’ – intesa «come laboratorio di un distacco progressivo e irreversibile dalla tradizione del Novecento» (G. Simonetti, La letteratura circostante, Il Mulino, 2018). Leggi il resto del post »
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Non mi uccidere,
Salvo Sequenzia Postato in: AUTORI/AUTRICI DA NON DIMENTICARE,
LETTERATITUDINE CINEMA
sabato, 16 ottobre 2021
BIANCA GARAVELLI con “Dante. Così lontano, così vicino” (Giunti), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA QUI
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Ospite della puntata: la scrittrice Bianca Garavelli.
Con Bianca Garavelli abbiamo discusso del suo libro “Dante. Così lontano, così vicino” (Giunti)
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La scheda del libro: “Dante. Così lontano, così vicino” di Bianca Garavelli (Giunti)
È morto settecento anni fa, ma sembra che non sia mai stato così vicino a noi. Dante era un uomo profondamente immerso nel suo tempo, ma anche incredibilmente evoluto rispetto a esso. Era così avanti che molte delle cose di cui ha scritto ci aiutano, anche nel concreto, a capire meglio il nostro, di tempo. Questo è un viaggio nel viaggio dantesco, in cui Bianca Garavelli, una delle più note commentatrici e conoscitrici dell’opera del Poeta, ci prende per mano per insegnarci – proprio come fossimo suoi allievi – a leggere in Dante tutta la sua attualità. Sapevate, ad esempio, che Dante, uno dei primi tra i suoi contemporanei, si era avvicinato alla letteratura araba e che tra i modelli della Divina Commedia c’è Il libro della Scala, il racconto del viaggio nell’oltremondo compiuto da Maometto? Questa e altre scoperte su come Dante affronta i temi dell’orrore, dell’amicizia, della figura femminile, della struttura del cosmo, del rispetto della natura lo rendono a tal punto uno di noi da lasciarci senza fiato.
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Bianca Garavelli, nata a Vigevano, è narratrice e dantista. È stata allieva di Maria Corti all’Università di Pavia ed è dottore di ricerca presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nonché membro associato di ricerca del Centro Internazionale di Studi Sirio Giannini di Seravezza (Lucca). Critico letterario del quotidiano “Avvenire”, divulga l’opera di Dante attraverso conferenze e lezioni spettacolo. È autrice di romanzi e libri di racconti con atmosfere di tensione, gotiche e noir, tra cui “Il mistero di Gatta” Bianca (Laterza 2000), “Beatrice” (Moretti & Vitali 2002), “L’oscurità degli angeli” (Ladolfi 2013; Premio Città di Fabriano 2013), “Il passo della dea” (Emma Books 2014), “Il dono della tigre” (Ladolfi 2020), “Le terzine perdute di Dante” (Rizzoli BUR 2015, seconda edizione 2021; Premio Prata 2016). Per i Grandi Classici BUR ha curato le introduzioni e i commenti all’Inferno (2015) e al Purgatorio (2021). Dal 2012 è direttore artistico del Premio Letterario “La Provincia in giallo” organizzato dal Rotary Club Cairoli, dedicato a romanzi e racconti di genere giallo-noir ambientati nella provincia italiana.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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così vicino,
Dante. Così lontano,
giunti Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
giovedì, 14 ottobre 2021
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14-18 ottobre 2021 | Lingotto Fiere | 33esima edizione
Dedico questo spazio al Salone del libro di Torino, il principale evento nazionale legato al mondo dei libri. Sarà uno spazio che verrà aggiornato annualmente con l’intento di contribuire a divulgare le notizie e i temi di volta in volta affrontati.
Ulteriore obiettivo, però, è anche quello di invitare gli amici di questo blog di raccontare il Salone dal loro punto di vista.
Siete invitati a dire la vostra, dunque (esprimendo opinioni, riportando notizie, ecc).
Grazie a tutti, per l’attenzione.
Massimo Maugeri
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Il programma è disponibile qui.
Tutte le informazioni sull’edizione di quest’anno del Salone Internazionale del Libro di Torino le trovate anche su LetteratitudineNews
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torino Postato in: A A - I FORUM APERTI DI LETTERATITUDINE,
EVENTI, INTERVENTI E APPROFONDIMENTI
martedì, 12 ottobre 2021
Nell’ambito della rubrica “Le città del mondo e la cultura italiana” abbiamo chiesto al direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Melbourne, Angelo Gioè, di parlarci – per l’appunto – del rapporto tra Melbourne e la nostra cultura (nonché del ruolo svolto dall’IIC che dirige).
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La città di Melbourne e la cultura italiana. Intervista a Angelo Gioè, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Melbourne
- Dr. Gioè, che tipo di città è Melbourne?
La seconda città australiana per estensione, Melbourne conserva le tracce di un passato florido, legato all’epopea della corsa all’oro di metà Ottocento, un’epoca ancora oggi al centro di miti e leggende metropolitane. Gli enormi proventi delle esplorazioni alla ricerca di metalli e pietre preziose dell’entroterra hanno lasciato la loro impronta soprattutto nel centro finanziario, il cosiddetto CBD. Fulcro urbano da cui si diramano le principali arterie della città, con il suo reticolato di vie squadrate e gli edifici di granito e arenaria, il centro restituisce l’impressione di un’austera città nord-europea. Se però un visitatore alza gli occhi al cielo, non può non restare ammaliato dai contorni dei nuovi highrisers che si stagliano contro un cielo mutevole, che in poche ore passa dai toni di un azzurro intenso ad un grigio cinereo, opaco, quasi londinese. Ad altezza d’uomo, invece, il panorama cambia radicalmente: gli edifici art-déco dalle facciate austere ospitano adesso curiosi negozi di street food coreani, ramen giapponesi, ristoranti indiani e thai, noodle bar cinesi, per non parlare di locali dalla chiara impronta italiana, greca, francese. Un viavai di persone delle etnie più disparate, che convergono verso la città negli orari d’ufficio o nei fine settimana, contribuisce a creare un collage variopinto, solcato da tram dal classico color verde, autobus stipati e stazioni della metro dalle insegne azzurre nascoste tra gli edifici. Dentro le casse di risonanza delle strade, dei locali, dei parchi, si rincorre una polifonia di lingue e accenti diversi. L’italiano, con le sue bizzarre influenze inglesi, è qui di casa, con circa 270.000 parlanti madrelingua nel paese, un gruppo linguistico secondo per numero soltanto a quello della comunità cinese, con una popolazione di origine italiana che ha superato il milione di abitanti.
Chiaramente, ora che la pandemia ha imposto regole ferree sugli spostamenti, riducendo il raggio di spostamento a pochi chilometri, la città appare più lontana, inaccessibile, sull’orizzonte dei bassi quartieri che la cingono da ogni direzione. Eppure, scorgendola da dietro una palma, o fra i rami di un’araucaria secolare in uno dei tanti splendidi giardini botanici che la attorniano, la città fa ancora sentire la sua pulsante presenza. Sembra attendere, paziente, il ritorno ad una ‘nuova normalità’.
- Quali attività svolge l’IIC che dirige? Leggi il resto del post »
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IIC di Melbourne,
Istituto Italiano di Cultura di Melbourne,
Melbourne Postato in: LE CITTÀ DEL MONDO E LA CULTURA ITALIANA,
LETTERATITUDINE CHIAMA MONDO
domenica, 10 ottobre 2021
Ricordiamo Andrea Zanzotto nel centenario della sua nascita e a dieci anni dalla sua morte
Andrea Zanzotto (Pieve di Soligo, 10 ottobre 1921 – Conegliano, 18 ottobre 2011) poeta italiano tra i più importanti della seconda metà del Novecento
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[Rimettiamo in primo piano questo post pubblicato il 18 ottobre 2011]
Oggi, 18 ottobre 2011, ci ha lasciati un gigante della letteratura: il poeta Andrea Zanzotto. Era nato a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, il 10 ottobre del 1921 (dunque, aveva da poco compiuti i novant’anni). Era ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Conegliano (soffriva da tempo di problemi di natura cardiaca e respiratoria).
A lui, e alla sua memoria, questo “spazio”. Un omaggio, ma anche un’occasione per far conoscere Zanzotto a chi non ha ancora avuto modo di accostarsi alle sue opere.
Chiedo a tutti di contribuire lasciando un ricordo, un’impressione, una citazione, informazioni biografiche… ma anche link ad altri siti e quant’altro possa servire a ricordare Andrea Zanzotto e la sua produzione letteraria.
Vi ringrazio in anticipo!
Di seguito, l’articolo pubblicato su La Stampa.it e il video “Ritratti – Andrea Zanzotto” (di Marco Paolini, regia di Carlo Mazzacurati, 2009).
Massimo Maugeri
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venerdì, 8 ottobre 2021
Inauguriamo questo nuovo spazio di Letteratitudine, intitolato “Autori/Autrici da non dimenticare“, e destinato a ricordare – per l’appunto – autori e autrici del passato che rischiano, ingiustamente, di finire nell’oblio, con questo servizio dedicato alla figura di Angelo Fiore
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ANGELO FIORE: UN ‘INNOMINATO’ DELLA LETTERATURA DEL NOVECENTO
In un convegno a Siracusa si torna a parlare dell’importanza dello scrittore palermitano apprezzato da grandi critici del Novecento ma oggi misconosciuto
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di Salvo Sequenzia
Scorrendo il recente saggio di Giuseppe Lupo La Storia senza redenzione (Rubbettino, 2021, pp. 279), dedicato al complesso e travagliato rapporto che la letteratura del Meridione ha avuto con la Storia nazionale dall’Unità ai giorni nostri, non può non balzare agli occhi un’assenza: quella di Angelo Fiore (1908 – 1986), lo scrittore palermitano i cui esordi letterari (Un caso di coscienza, Lerici, 1963) furono secondati dal prestigioso parrainage di autorevoli letterati quali Carlo Bo, Mario Luzi e Romano Bilenchi, i quali, intuendone la grandezza, ne propiziarono l’ingresso nel vivace e composito parterre letterario della seconda metà del Novecento, in cui Fiore brillò di viva luce con i suoi romanzi – ll supplente (Vallecchi, 1964), Il lavoratore (Vallecchi, 1967), L’incarico (Vallecchi, 1970), Domanda di prestito (Vallecchi, 1976) e L’erede del Beato (Rusconi, 1981) – sino, purtroppo, ad affievolirsi e a spegnersi quasi del tutto, se studiosi quali Sergio Collura, Natale Tedesco, Antonio Di Grado, Melina Mele, Antonio Pane e pochi altri non si fossero assunti il provvido ruolo di ‘vestali’ di una illanguidita superstite fama, pubblicando, a partire dalla fine anni Ottanta, notevoli contributi esegetici, sollecitando la riedizione dei romanzi e la pubblicazione degli inediti e favorendo la nascita di un Centro Studi e di un Premio a lui dedicati (cfr. www.angelofiore.com). Leggi il resto del post »
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Salvo Sequenzia Postato in: AUTORI/AUTRICI DA NON DIMENTICARE
giovedì, 7 ottobre 2021
Il forum permanente di Letteratitudine dedicato ai premi Nobel per la Letteratura.
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ABDULRAZAK GURNAH vince il PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 2021
Il premio Nobel per la letteratura per il 2021 viene assegnato al romanziere Abdulrazak Gurnah (nato a Zanzibar nel 1948) “”per la sua intransigente e compassionevole penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel divario tra culture e continenti“.
Gurnah è nato nel 1948 ed è cresciuto sull’isola di Zanzibar nell’Oceano Indiano, ma è arrivato in Inghilterra come rifugiato alla fine degli anni ‘60. Ha pubblicato dieci romanzi e alcuni racconti. Il tema del disfacimento del rifugiato percorre tutto il suo lavoro.
Approfondimenti biografici
Abdulrazak Gurnah (Zanzibar, 20 dicembre 1948) è uno scrittore e romanziere tanzaniano naturalizzato britannico, vincitore nel 2021 del Premio Nobel per la letteratura.
Scrive in inglese e vive nel Regno Unito. I suoi romanzi più noti sono Paradiso (Paradise, 1994), che è stato selezionato per il Booker Prize e per il Whitbread Prize, Il disertore (Desertion, 2005), e Sulla riva del mare (By the Sea, 2001), che è stato selezionato per il Booker Prize ed è stato finalista per il Los Angeles Times Book Awards. Leggi il resto del post »
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mercoledì, 6 ottobre 2021
Nuova puntata di Letteratitudine Cinema con nuovo intervento di Alessandra Montesanto: critica cinematografica, docente e saggista.
Questa puntata la dedichiamo all’edizione 2021 del Religion Today Film Festival, che si è conclusa di recente.
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Religion Today Film Festival: la XXIVma edizione all’insegna del viaggio e del pellegrinaggio
di Alessandra Montesanto
Religion Today Film Festival è un importante appuntamento culturale che da Trento tocca altre città italiane con l’intento di approfondire il tema del dialogo interreligioso tramite una ricca proposta di opere cinematografiche e di approfondimenti culturali alla presenza di registi, scrittori, teologi, artisti.
L’edizione 2021 è stata intitolata “Nomadi nella fede”, una scelta causata dal fatto che l’umanità negli ultimi due anni, abbia dovuto affrontare una prova durissima: quella della pandemia. Il Covid-19 ha costretto le persone a chiudersi nelle proprie abitazioni, a mantenere relazioni a distanza, a non poter frequentare i luoghi di culto, a non riuscire, quindi, ad esprimere a pieno la propria spiritualità, laica o religiosa. Ecco allora il titolo “Nomadi nella fede” per richiamare tutte e tutti ad uscire, ad abbracciarsi, a pregare anche all’aperto, a fare attivismo per il Bene comune, come afferma il Direttore della manifestazione, Andrea Morghen: “questo è il significato della nostra ricerca: un viaggio volto a esplorare e creare se stessi, non il veloce approdo a risposte preconfezionate. Proponiamo il consueto viaggio tra le differenze dopo un anno di chiusura e apatia. Rimettiamoci in cammino con lo zaino gonfio di speranza e pronti per un confronto doveroso con le altre realtà che compongono il mosaico della società odierna, ferita da un’emerenza sanitaria senza precedenti ma in cui la solidarietà ed eroismo sono stati all’ordine del giorno per sconfiggere il virus dell’egoismo”. Leggi il resto del post »
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venerdì, 1 ottobre 2021
PIERLUIGI BATTISTA con “La casa di Roma” (La nave di Teseo), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ospite della puntata: il giornalista e scrittore Pierluigi Battista.
Con Pierluigi Battista abbiamo discusso del suo romanzo intitolato “La casa di Roma” (La nave di Teseo)
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La scheda del libro: “La casa di Roma” di Pierluigi Battista (La nave di Teseo)
Può un romanzo mandare in pezzi un’intera famiglia? Quando Marco, un giovane sceneggiatore, decide di raccontare in un libro la storia della sua famiglia, non immagina le conseguenze che quelle pagine avranno sui suoi affetti più cari.
Ordinando i ricordi della madre e dello zio, Marco insegue i fili della famiglia Grimaldi attraverso una lunga e irrisolta rivalità, quella tra il nonno Emanuele, “fascista antropologico” nato alla vigilia della marcia su Roma, e suo fratello Raimondo, “comunista granitico”, classe 1917 come la Rivoluzione bolscevica. Due fratelli divisi non solo dalle idee politiche, ma anche dalle scelte di vita: Raimondo, professore e partigiano, è amato e benvoluto dalla buona società; Emanuele porta con sé lo stigma dell’adesione alla Repubblica sociale, mentre cerca senza successo di lavorare nel mondo del cinema.
Nel dopoguerra i due fratelli, nonostante si detestino, decidono di convivere nella stessa casa romana, Villa Caterina, dove i rispettivi figli crescono giocando insieme nel grande giardino comune. Ma la tensione degli anni Settanta riaccende le divisioni politiche tra i Grimaldi, e come un sortilegio antico la violenza torna a separare i due rami della famiglia.
Mentre le ricerche di Marco proseguono, tra le pagine di un romanzo che, forse, non sarà mai scritto, emergono i personaggi, i caratteri, gli scontri, le miserie e le grandezze (se ce ne sono), le ambizioni frustrate, i tradimenti dei Grimaldi: una famiglia alle prese con i dolori, le fratture, le svolte dentro l’Italia degli ultimi decenni.
Pierluigi Battista racconta l’avventura di una famiglia che attraversa la storia italiana, e con essa si confronta. Un romanzo emozionante sulla memoria e sull’oblio, sull’ossessione di essere come tutti e sul desiderio di essere se stessi.
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Pierluigi Battista firma per “Huffington Post Italia” la rubrica quotidiana “Uscita di sicurezza” da gennaio 2021. È stato inviato e editorialista del “Corriere della Sera”, di cui è stato vicedirettore dal 2004 al 2009. Ha lavorato come inviato alla “Stampa” e come condirettore a “Panorama”. Per La7 ha condotto il programma “Altra Storia” (2003-2007). Tra i suoi libri ricordiamo: La fine dell’innocenza. Utopia, totalitarismo e comunismo (2000), Cancellare le tracce. Il caso Grass e il silenzio degli intellettuali italiani dopo il fascismo (2007), La fine del giorno. Un diario (2013), I libri sono pericolosi, perciò li bruciano (2014), Mio padre era fascista (2016) e A proposito di Marta (2017). Presso La nave di Teseo ha pubblicato Il senso di colpa del dottor Živago (2018) e Libri al rogo. La cultura e la guerra all’intolleranza (2019). La casa di Roma è il suo primo romanzo.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Pierluigi Battista Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
venerdì, 1 ottobre 2021
Il nuovo appuntamento di “Voce di libraio” di Letteratitudine lo dedichiamo alla nascita di una nuova libreria. Quando nasce una libreria è sempre una festa. Tanta Luce a Libreria Panisperna 220 e a tutte le “Librerie scatenate”!
L’inaugurazione, l’8 ottobre a Roma
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Nasce Libreria Panisperna 220, una nuova realtà indipendente nel cuore di rione Monti a Roma.
Al 220 di via Panisperna apre una libreria indipendente che vuole offrirsi al quartiere come luogo di incontro, osservazione e circolazione di idee, per una completa condivisione con la comunità di una valida proposta culturale.
Una via e un quartiere che rievocano suggestive memorie, da I ragazzi di via Panisperna alla storica sede dell’Angelo Mai. Una strada il cui toponimo si presta a diverse interpretazioni, come quella secondo cui i frati della Basilica di San Lorenzo distribuissero ai poveri “panis et perna”, pane e prosciutto.
Qui, nel centro della Suburra, dove tante storie si sono incrociate, la Libreria Panisperna 220, diretta da Masud Kia, inizia il suo cammino, con l’obiettivo di rappresentare un vero e proprio presidio culturale sul territorio. Per promuovere la lettura con cura e attenzione, attraverso un’offerta che sia in grado di valorizzare la differenza, fuggendo dall’omologazione e garantendo la bibliodiversità e il pluralismo editoriale, con una costante attenzione per gli editori di qualità, piccoli o grandi che siano. Leggi il resto del post »
Tags: Libreria Panisperna 220 Postato in: VOCE DI LIBRAIO
sabato, 25 settembre 2021
Nell’ambito della rubrica “Le città del mondo e la cultura italiana” abbiamo chiesto al direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Sydney, Lillo Teodoro Guarneri, di parlarci – per l’appunto – del rapporto tra Sydney e la nostra cultura (nonché del ruolo svolto dall’IIC che dirige).
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La città di Sydney e la cultura italiana. Intervista a Lillo Teodoro Guarneri, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Sydney
- Dr. Guarneri, che tipo di città è Sydney?
L’Australia è un Paese con uno dei più bassi tassi di densità abitativa del mondo, ma con uno dei più alti tassi di inurbamento della popolazione. Gli abitanti sono pochi e quasi tutti concentrati sulla costa e nelle grandi città. Sydney, con i suoi oltre cinque milioni di abitanti, è la più popolosa ed è anche la capitale economica del paese.
Una città ricca, frenetica con i suoi mille incontri ed eventi, che però consente a ciascuno di trovare facilmente spazi di relax nei suoi tanti musei, nei suoi grandi spazi verdi, in una delle sue bellissime spiagge oceaniche o in una delle deliziose insenature naturali che si trovano ovunque nella grande baia attorno alla quale si sviluppa la città. In questi luoghi i Sydneysiders fanno sport, si incontrano, festeggiano, sempre accompagnati dal take it easy, dal prendere la vita con leggerezza, direi con la giusta filosofia. Del resto questo è un Paese ricchissimo di risorse e con un benessere economico diffuso che comprende tutti i ceti sociali. La parola crisi economica, che purtroppo accompagna gli italiani da decenni, è qui qualcosa di astratto, di sconosciuto. Sydney è una città multietnica, opulenta, dove tutti riescono a trovare un lavoro degno e ben pagato, e dove, purtroppo, è ricominciata una nuova immigrazione italiana. Da qualche anno giovani italiani capaci e ben formati, arrivano in questo Paese, riuscendo, quasi sempre, a inserirsi molto bene, pur mantenendo un forte legame affettivo e culturale con l’Italia. Per dare un’idea più concreta, l’AIRE (il registro degli italiani stabilmente residenti all’estero) del solo Consolato di Sydney conta più di 60.000 nostri concittadini.
La capitale del NSW è una città di recente fondazione, con un passato di forte immigrazione europea, da tempo apertasi al grande continente asiatico ma che ha anche riscoperto, per sua fortuna, l’antichissima cultura dei popoli aborigeni e la sua armoniosa coesistenza con l’ambiente, oggi fonte di importanti e attualissimi insegnamenti.
- Quali attività svolge l’IIC che dirige? Leggi il resto del post »
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Lillo Teodoro Guarneri,
Sydney Postato in: LE CITTÀ DEL MONDO E LA CULTURA ITALIANA,
LETTERATITUDINE CHIAMA MONDO
venerdì, 17 settembre 2021
Il nuovo appuntamento della rubrica di Letteratitudine “Saggistica Letteraria” è dedicato alla figura di Giovanni Verga con questo contributo dell’omonimo giornalista bergamasco, pronipote del grande scrittore verista, che ci ragguaglia sugli studi statunitensi e, in particolare californiani, dedicati all’autore de “I Malavoglia”.
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GIOVANNI VERGA e la “SCUOLA AMERICANA”
di Giovanni Verga
Può sembrare strano che un autore così profondamente legato alla sua terra come Giovanni Verga possa avere avuto degli ammiratori e abbia suscitato interesse in un Paese e in una cultura lontani come l’America. Specificamente in California, dove lo scrittore verista è stato in tempi passati al centro degli studi di un importante gruppo di studiosi, specificamente all’University of California Los Angeles (UCLA). Anche se non si può parlare di una vera e propria scuola, in quella università si formò un gruppo di lavoro negli anni Sessanta molto attivo nella traduzione e nella diffusione delle opere di Verga, come anche di altri classici della letteratura italiana, in particolare Leopardi e Dante. Quella scuola evidentemente ora non esiste più, ma ha lasciato un segno ancora ben vivo tra gli studiosi. La conoscenza dei classici della letteratura italiana ha senz’altro una limitata diffusione in California e probabilmente in genere in America. E’ una materia di nicchia, ma viene mantenuta viva probabilmente anche per la presenza di una significativa comunità di origine italiana in quella terra. E’ indicativo che a Los Angeles ci sia una prestigiosa Istituzione locale di diffusione della cultura italiana, Italian American Museum of Los Angeles (IAMLA) che organizza mostre, convegni, omaggi e cura pubblicazioni con il consueto rigore anglosassone. Soprattutto UCLA però è attiva, con un dipartimento di letteratura italiana che ha un numeroso corpo docente e diversi corsi annuali. Sono gli eredi di quegli studiosi degli Anni Sessanta che diedero un forte impulso e soprattutto un’idea innovativa alla ricerca e alle traduzioni, riscoprendo tra i primi Verga e il suo mondo. Un lavoro che vale la pena togliere dall’oblìo anche per capire le ragioni dello scarso seguito di Verga all’estero e, secondariamente, quale sia la percezione della sua opera fuori dai nostri confini. Leggi il resto del post »
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Giovanni Verga e la scuola americana Postato in: SAGGISTICA LETTERARIA
lunedì, 13 settembre 2021
ROMANA PETRI con “La rappresentazione” (Mondadori), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ospite della puntata: la scrittrice Romana Petri.
Con Romana Petri discutiamo del suo nuovo romanzo intitolato “La rappresentazione” (Mondadori)
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La scheda del libro: “La rappresentazione” di Romana Petri (Mondadori)
Dopo il successo di Pranzi di famiglia, Romana Petri torna a raccontarci di Lisbona, le sue ombre, i suoi intrighi.
Lisbona. Dopo la mostra in cui la pittrice Albertini ha ritratto l’intera famiglia del marito, la coppia è costretta a trasferirsi a Roma. Gli “sgorbi” hanno divertito solo Rita (la figlia nata deforme e che la madre Maria do Ceu ha fatto rattoppare chirurgicamente più volte). La Albertini d’altro canto se ne frega: detestava i silenziosi pranzi di famiglia della domenica. Quando entra in gioco un abile gallerista di Milano è il successo, soprattutto a partire da una serie di quadri su santa Teresa d’Ávila. Non solo: i critici notano che – basta guardarli con attenzione – quei quadri prendono vita. Pittrice ormai ricca e famosa, la Albertini potrebbe finalmente vivere una bella vita con il marito Vasco, abituato, a differenza di lei, ad avere un patrimonio alle spalle. E tuttavia il rapporto coniugale si complica, innescando una sorta di conflitto che è al contempo torbida sfida e luminoso riscatto. È forse l’amore solo una “rappresentazione”? In un continuo, drammatico andare e venire tra Roma e Lisbona, la Albertini si prepara a combattere, a crescere, a guardare al di là dello specchio in cui ha rischiato di vedersi prigioniera: lo specchio dei glaciali, interminabili e quasi invincibili silenzi. Romana Petri si muove con insinuante agilità fra l’ottusità dei rituali famigliari, il teatro morbido e morboso della bellezza di Lisbona e il gesto rivelatore e magico dell’arte. Passione, scandaglio di anime, saga famigliare, La rappresentazione è un romanzo che esplora i suoi confini, e li supera.
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Romana Petri vive tra Roma e Lisbona. Editrice, traduttrice e critica letteraria, collabora con «ttl La Stampa», il «Venerdì di Repubblica», «Corriere della Sera» e «Il Messaggero».
Considerata dalla critica come una delle migliori autrici italiane contemporanee, ha scritto tra romanzi e raccolte di racconti nove libri. Ha ottenuto prestigiosi premi e riconoscimenti, tra i quali il Premio Mondello, il Rapallo-Carige e il Grinzane Cavour. È stata inoltre finalista due volte al Premio Strega.
Tra le sue opere ricordiamo Alle Case Venie (Marsilio, 1997), I padri degli altri (Marsilio, 1999), La donna delle Azzorre (Piemme, 2001), Dagoberto Babilonio, un destino (Mondadori, 2002), Esecuzioni (Fazi, 2005), Ovunque io sia (Cavallo di ferro, 2008), Ti spiego (Cavallo di ferro 2010), Tutta la vita (Longanesi 2011), Figli dello stesso padre (Longanesi 2013), Le serenate del Ciclone (Neri Pozza 2015, vincitore del premio Super Mondello 2016 e del Mondello Giovani), Il mio cane del Klondike (Neri Pozza 2017), Pranzi di famiglia (Neri Pozza 2019) e Figlio del lupo (Mondadori, 2020).
Le sue opere sono tradotte in Olanda, Germania, Stati-Uniti, Inghilterra, Francia e Portogallo.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Romana Petri Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
domenica, 12 settembre 2021
La nuova puntata di Letteratitudine Cinema è dedicata alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia
(cliccare sull’immagine per visualizzare il video)
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La 78ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica si è svolta al Lido di Venezia dal 1º all’11 settembre 2021, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Roberto Cicutto. Il film d’apertura è stato Madres paralelas di Pedro Almodóvar, mentre Il bambino nascosto di Roberto Andò è stato quello di chiusura.
La giuria internazionale del concorso, presieduta dal regista sudcoreano Bong Joon-ho, ha assegnato il Leone d’oro al miglior film, con voto unanime, al francese L’Événement di Audrey Diwan.
La madrina dell’edizione è stata Serena Rossi.
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Venezia 78 Postato in: LETTERATITUDINE CINEMA
domenica, 12 settembre 2021
In occasione dei quarant’anni dalla morte di Eugenio Montale riproponiamo questa breve intervista televisiva (la riportiamo in forma di testo) che il poeta rilasciò per la rubrica televisiva “Arte & Scienza” del 1959.
Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura nel 1975.
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A PROPOSITO DI POESIA: intervista a Eugenio Montale
- Montale, lei ha scritto che il poeta è colui che coglie la palla al balzo. Può spiegarci il senso di questa frase?
Nel mio caso, e anche nel caso di altri, credo che si tratti di una situazione linguistica. Ci sono delle cose che non possono essere dette che in un determinato tempo e con determinate parole. Colui che si rende conto prima di questo fatto è anche lo stesso che poi realizza qualcosa in questa direzione. Insomma ci sono possibilità da essere prese tempestivamente… diciamo così.
- Lei crede in una distinzione ancora valida tra poesia e prosa, o crede che i due fatti espressivi si vadano via via identificando?
Diciamo che la poesia va diventando certamente sempre più prosastica, ma credo che rimarrà sempre una distinzione dato il carattere più sintetico della poesia.
-Che cosa pensa della frattura tra poesia e pubblico? Esiste cioè un pubblico della poesia? Leggi il resto del post »
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quarant'anni dalla morte di Eugenio Montale Postato in: OMAGGI, RICORRENZE, ANNIVERSARI E CELEBRAZIONI
sabato, 11 settembre 2021
VENT’ANNI DALL’11 SETTEMBRE
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Ritorna l’undici settembre.
Riproponiamo il post (con le stesse domande… per noi ancora attuali). Chi vuole può lasciare le proprie considerazioni (magari ri-leggendo i vecchi commenti). Questo post, del resto, si traduce anche – e soprattutto – in un invito a ricordare…
È strano. A volte l’11 settembre 2001 ci sembra ieri. Altre volte ci sembra di pensare a un avvenimento lontanissimo, accaduto una vita fa.
È così anche per voi?
E quelle immagini…
Quelle immagini terribili degli aerei che trafiggono i grattacieli, pensate che abbiano mantenuta intatta la loro atrocità?
O le trovate un po’ sbiadite (magari perché, alla fine, ci si abitua a tutto)?
E cosa ritenete che, oggi, in riferimento a questa tragedia, sia particolarmente importante ricordare?
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domenica, 5 settembre 2021
GIULIA CAMINITO VINCE LA 59^ EDIZIONE DEL PREMIO CAMPIELLO
Giulia Caminito, con il romanzo L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani), vince la 59^ edizione del Premio Campiello, concorso di narrativa italiana contemporanea organizzato dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto. Il libro vincitore, annunciato questa sera dal palco dell’Arsenale di Venezia, ha ottenuto 99 voti sui 270 inviati dalla Giuria dei Trecento Lettori Anonimi.
Al secondo posto si è classificato Paolo Malaguti Se l’acqua ride (Einaudi) con 80 voti, al terzo Paolo Nori Sanguina ancora. L’incredibile vita di Fëdor M. Dostoevskij (Mondadori) con 37 voti, al quarto Carmen Pellegrino La felicità degli altri (La nave di Teseo) con 36 voti e al quinto posto Andrea Bajani Il libro delle case (Feltrinelli), con 18 voti.
Su LetteratitudineNews una videosintesi dell’evento e tutte le informazioni sulla serata finale del Premio Campiello 2021, nonché la recensione del libro firmata da Salvo Sequenzia.
Di seguito:
- la partecipazione di Giulia Caminito – in conversazione con Massimo Maugeri – alla trasmissione radiofonica di Letteratitudine dedicata a L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani)
- Giulia Caminito (nell’ambito di una della puntate degli “Autoracconti d’Autore” di Letteratitudine) ci racconta come è nato il romanzo L’acqua del lago non è mai dolce Leggi il resto del post »
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martedì, 31 agosto 2021
ORAZIO LABBATE con “Spirdu” (Italo Svevo) e “Gli States di Stephen King” (Perrone), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ospite della puntata: lo scrittore Orazio Labbate.
Con Orazio Labbate discutiamo dei suoi due nuovi volumi: un romanzo e un saggio. Il romanzo si intitola “Spirdu” (ed è pubblicato da Italo Svevo edizioni), il saggio si intitola “Gli States di Stephen King” (ed è pubblicato da Perrone nella collana “Passaggi di Dogana”).
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La scheda del libro: “Spirdu” di Orazio Labbate (Italo Svevo edizioni)
A Falconara, zona marittima di Butera, il giovane esorcista Jedediah Faluci spossessa i contadini indemoniati nell’ex macelleria del paese. Dall’altra parte del mondo, a Milton, in West Virginia, la detective Kathrine Pancamo dà la caccia a un sanguinario serial killer che semina terrore nelle chiese della contea. Due solitudini incolmabili, quelle di Jedediah e di Kathrine, due destini opposti e dolorosi che si incontreranno in una Sicilia dell’orrore per confrontarsi insieme con l’essenza del male e della paura.
Con Spirdu, Orazio Labbate porta a compimento un horror filosofico che si ispira alla metafisica di William T. Vollmann e alla “letteratura del disgusto” di Thomas Bernhard, dove italiano e siciliano si cesellano in una lingua mistica, feroce, fitta di neologismi ed ebbra di suoni.
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La scheda del libro: “Gli States di Stephen King” di Orazio Labbate (Perrone)
Il viaggio attraverso i mondi di Stephen King è declinato secondo una natura letteraria unitamente triplice. La prima natura si muove secondo il cammino indagatorio e malinconico, di storpiamento descrittivo, eseguito dalle norme narrative di La luce e il lutto di Gesualdo Bufalino. La seconda si sostanzia nella peregrinazione letteraria di matrice metafisica, che cova una tensione trasformativa del reale fino al demoniaco, avanzata da K. di Roberto Calasso. La terza, quindi l’ultima, si raccoglie per mezzo della brevità stilistica, acuminata, proposta dal flusso questionante sul bene e sul male, di Austerlitz di W. G. Sebald. Un viaggio, dunque, accudito da questa trinitaria ispirazione che vuole sovvertire (e intanto assentire) alle geografie orrorifiche delle opere più significative – secondo tali prospettive – del re dell’horror moderno. Un incubo filosofico, in definitiva, al di là dello spazio e del tempo, una demonologia della e nella scrittura.
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Orazio Labbate è nato a Mazzarino nel 1985, ma ha vissuto sin dall’infanzia a Butera. Definito dalla critica il fondatore del Gotico siciliano, ha pubblicato i romanzi Lo Scuru (Tunué,2014) e Suttaterra ( Tunué, 2017), la raccolta di racconti Stelle Ossee (LiberAria, 2017) e i due volumi Piccola enciclopedia dei mostri (24 Ore Cultura, 2016) e Atlante del mistero (Centauria, 2018). Suoi racconti, tradotti da Anne Milano Appel, sono apparsi sulle riviste letterarie statunitensi «PEN America», «Guernica» e «The Shoutflower».
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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martedì, 20 luglio 2021
LetteratitudineBlog va in pausa estiva. Vi auguriamo buona prosecuzione di vacanze (per chi è già in vacanza) e buone letture. E continuate a seguirci su LetteratitudineNews
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lunedì, 19 luglio 2021
IN MEMORIA DI PAOLO BORSELLINO
Il 19 luglio del 1992, moriva Paolo Borsellino. Dopo aver pranzato a Villagrazia con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, si era recato insieme alla sua scorta in via D’Amelio, dove viveva sua madre.
Una Fiat 126 parcheggiata nei pressi dell’abitazione, con circa 100 kg di esplosivo a bordo, deflagrò al passaggio del giudice, uccidendo anche i cinque agenti di scorta Emanuela Loi (prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio), Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L’unico sopravvissuto fu Antonino Vullo, ferito mentre parcheggiava uno dei veicoli della scorta.
In memoria e onore di Paolo Borsellino – eroe italiano e vittima della mafia – dedichiamo questo spazio di Letteratitudine, rimettendo in primo piano questo post pubblicato originariamente nel 2010 e dedicato alla sua figura.
All’interno del post, in cui ragionavamo anche sul senso e sul valore della memoria, c’è un bel racconto della scrittrice e magistrato Simona Lo Iacono.
Massimo Maugeri
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LETTERATURA È DIRITTO... È VITA (a cura di Simona Lo Iacono),
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sabato, 10 luglio 2021
In questo nuovo post della rubrica “Giovanissima Letteratura” ci occupiamo dell’albo illustrato “Mostro del pisolino” di Lorena Dolci e Amalia Caratozzolo (Lunaria).
Abbiamo incontrato Lorena e Amalia per farci raccontare qualcosa del libro
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Sono due messinesi trapiantate altrove: l’autrice, Lorena Dolci, è un volto storico di Telecolor, emittente regionale siciliana, l’illustratrice, Amalia Caratozzolo, è disegnatrice del Corriere della Sera e autrice di un fortunato libro di satira.
Lorena e Amalia si rincontrano tra le pagine del loro primo progetto editoriale per l’infanzia: Mostro del Pisolino, un albo illustrato edito dalla casa editrice Lunaria Edizioni.
Un racconto liberatorio in cui la paura, frutto dell’immaginazione infantile, viene affrontata con coraggio, sciolta dall’affetto dell’abbraccio materno, ed allontanata dall’ironia. Potente l’impatto visivo delle grandi illustrazioni, sorprendenti, ironiche, pop, in cui i piccoli lettori possono abbandonarsi, immedesimarsi e ritrovarsi.
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di Lorena Dolci, autrice di “Mostro del pisolino”
Sapete dove vivono i Mostri? Non guardate sotto il letto: è già sparito! Nell’armadio non ce n’è traccia. Eppure le case dei bambini sono popolate da mostri. Quante forme, dimensioni, colori possono avere? Mostro del pisolino saltella tra le pagine del libro come tra gli arredi della casa, si dondola all’orologio, stravolgendo il ticchettio delle lancette e il moto del cuore. Arriva la mamma e, come nel gioco delle belle statuine, si immobilizza e passa inosservato. Un, due, tre stella! Leggi il resto del post »
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venerdì, 9 luglio 2021
EMANUELE TREVI con “Due Vite” (Neri Pozza) vince l’edizione 2021 del Premio Strega. La premiazione si è svolta nella serata di giovedì 8 luglio, con diretta a partire dalle ore 23 su Rai Tre. Approfondimenti su LetteratitudineNews (con il video con i momenti salienti della premiazione)
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Di seguito, proponiamo l’intervista a Emanuele Trevi (in conversazione con Massimo Maugeri) rilasciata nell’ambito del programma radiofonico di Letteratitudine trasmesso su Radio Polis
(articolo in aggiornamento)
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EMANUELE TREVI con “Due vite” (Neri Pozza), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
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La scheda del libro: “Due vite” di Emanuele Trevi (Neri Pozza)
Rocco Carbone nasce a Reggio Calabria nel febbraio del 1962, ma una buona parte della sua infanzia la trascorre in un piccolo paese dell’Aspromonte, Cosoleto: un posto di gente dura, taciturna, incline a una rigorosa amarezza di vedute sulla vita e sulla morte. Emanuele Trevi lo conosce nell’inverno del 1983, quando è arrivato a Roma da poco tempo e si è iscritto a Lettere. Parlare della vita di Rocco, per Trevi, significa necessariamente parlare della sua infelicità, ammettere che faceva parte di quella schiera predestinata dei nati sotto Saturno, tratteggiarne la personalità bipolare e a tratti sadica, il carattere spigoloso, la natura lucida e sintetica dell’opera. Pia Pera cresce a Lucca in una famiglia colta, originale ed eccentrica. Poco più che adolescente lascia la città toscana e studia Filosofia all’università di Torino. Dopo un dottorato in storia russa alla University of London inizia a insegnare letteratura russa all’Università di Trento, ma poi, delusa dall’ambiente, lascia perdere ogni ambizione accademica e decide di occuparsi di un fondo abbandonato a San Lorenzo, dedicandosi alla cura del giardino. Quando Trevi la incontra, Pia è una trentenne spavalda e maldestra, brillante, anticonformista e generosa. Ma già possiede quella leggerezza e quella grazia di chi, mentre la malattia costringe alla resistenza continua, sa correre sempre in avanti, verso l’altrove. Tratteggiando, con affetto, le vite dei due amici, Emanuele Trevi persegue una ricerca narrativa fondata sulla memoria e, al contempo, rende un sentito omaggio a due talentuosi scrittori italiani.
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Emanuele Trevi è nato a Roma nel 1964. Collabora al Corriere della Sera e al manifesto. Tra le sue opere: I cani del nulla (Einaudi, 2003), Senza verso. Un’estate a Roma (Laterza, 2004), Il libro della gioia perpetua (Rizzoli, 2010), Qualcosa di scritto (Ponte alle Grazie, 2012), Il popolo di legno (Einaudi, 2015) e Sogni e favole (Ponte alle Grazie, 2019).
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Queste le tappe dello Strega Tour che ospiteranno Emanuele Trevi, in quanto vincitore della LXXV edizione del Premio: 10 luglio, Il Libro Possibile, Polignano; dal 15 al 18 luglio, Festival Armonia del Salento, Alessano, insieme alla dozzina; 23 luglio, Festival Letterature, Roma; 29 luglio, Una montagna di Libri, Cortina d’Ampezzo; 30 luglio, Marciana Marina, Elba; 26 agosto, Benevento Città Spettacolo, Benevento; 27 agosto, La città dei lettori, Firenze; 28 agosto, Festival delle Emozioni, Terracina. Leggi il resto del post »
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Premio Strega 2021 Postato in: EVENTI, INTERVENTI E APPROFONDIMENTI
giovedì, 8 luglio 2021
Stasera, giovedì 8 luglio, ore 23, in diretta su Rai Tre: serata finale e annuncio del vincitore del Premio Strega 2021
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Stasera, dunque, sapremo quale sarà il libro vincitore della LXXV edizione del Premio Strega (e il nome del vincitore o della vincitrice).
Lo scorso 10 giugno, nel Teatro Romano di Benevento, sono stati annunciati gli autori finalisti (cliccando sui link si accede alle puntate radiofoniche di Letteratitudine con le interviste ai cinque finalisti):
Andrea Bajani, Il libro delle case (Feltrinelli)
Edith Bruck, Il pane perduto (La Nave di Teseo)
Giulia Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani)
Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud (Einaudi)
Emanuele Trevi, Due vite (Neri Pozza)
Il totale dei voti espressi il 10 giugno aveva determinato i finalisti alla LXXV edizione del premio (con i seguenti voti)
- Emanuele Trevi, Due Vite (Neri Pozza) con 256 voti
- Edith Bruck, Il pane perduto (La Nave di Teseo) con 221 voti
- Donatella Di Pietrantonio, Borgo sud (Einaudi) con 220 voti
- Giulia Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani) con 215 voti
- Andrea Bajani, Il libro delle case (Feltrinelli) con 203 voti
L’annuncio del vincitore o della vincitrice del Premio Strega 2021 avrà dunque luogo stasera giovedì 8 luglio, come di consueto al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, e sarà trasmesso in diretta televisiva da Rai Tre, per la conduzione di Geppi Cucciari.
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Intanto ieri, al Giardino di Monk, si è svolta la quinta edizione dello Strega OFF. I finalisti sono stati coinvolti in una chiacchierata informale, moderati dalla giornalista Simonetta Sciandivasci. Come da tradizione si è brindato con cocktail speciali al sapore di Strega e le sonorizzazioni dei DJ Popslut e Madame Tutù. Durante la serata, presentata da Carmen Maffione, il pubblico ha votato il proprio favorito tra i libri della cinquina finalista, e le preferenze del pubblico (insieme a quelle di riviste letterarie selezionate) hanno formato il voto di Strega OFF, uno dei voti collettivi ufficiali che contribuiscono a eleggere il vincitore del Premio Strega. Il Premio Strega Off 2021 è andato a Giulia Caminito con L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani).
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giovedì, 8 luglio 2021
GIULIA CAMINITO con “L’acqua del lago non è mai dolce” (Bompiani), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA QUI
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Ospite della puntata: la scrittrice Giulia Caminito.
Con Giulia Caminito abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “L’acqua del lago non è mai dolce” (Bompiani): finalista al Premio Strega 2021 e vincitore del Premio Selezione Campiello 2021.
[Come nasce un romanzo? Per gli Autoracconti d’Autore di Letteratitudine: GIULIA CAMINITO racconta L’ACQUA DEL LAGO NON È MAI DOLCE (Bompiani)]
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La scheda del libro: “L’acqua del lago non è mai dolce” di Giulia Caminito (Bompiani)
Odore di alghe limacciose e sabbia densa, odore di piume bagnate. È un antico cratere, ora pieno d’acqua: è il lago di Bracciano, dove approda, in fuga dall’indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, donna fiera fino alla testardaggine che da sola si occupa di un marito disabile e di quattro figli. Antonia è onestissima, Antonia non scende a compromessi, Antonia crede nel bene comune eppure vuole insegnare alla sua unica figlia femmina a contare solo sulla propria capacità di tenere alta la testa. E Gaia impara: a non lamentarsi, a salire ogni giorno su un regionale per andare a scuola, a leggere libri, a nascondere il telefonino in una scatola da scarpe, a tuffarsi nel lago anche se le correnti tirano verso il fondo. Sembra che questa ragazzina piena di lentiggini chini il capo: invece quando leva lo sguardo i suoi occhi hanno una luce nerissima. Ogni moto di ragionevolezza precipita dentro di lei come in quelle notti in cui corre a fari spenti nel buio in sella a un motorino. Alla banalità insapore della vita, a un torto subìto Gaia reagisce con violenza imprevedibile, con la determinazione di una divinità muta. Sono gli anni duemila, Gaia e i suoi amici crescono in un mondo dal quale le grandi battaglie politiche e civili sono lontane, vicino c’è solo il piccolo cabotaggio degli oggetti posseduti o negati, dei primi sms, le acque immobili di un’esistenza priva di orizzonti. Giulia Caminito dà vita a un romanzo ancorato nella realtà e insieme percorso da un’inquietudine radicale, che fa di una scrittura essenziale e misurata, spigolosa e poetica l’ultimo baluardo contro i fantasmi che incombono. Il lago è uno specchio magico: sul fondo, insieme al presepe sommerso, vediamo la giovinezza, la sua ostinata sfida all’infelicità.
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Giulia Caminito è nata a Roma nel 1988 e si è laureata in Filosofia politica. Ha esordito con il romanzo La Grande A (Giunti 2016, Premio Bagutta opera prima, Premio Berto e Premio Brancati giovani), seguito nel 2019 da Un giorno verrà (Bompiani, Premio Fiesole Under 40). Questo suo nuovo romanzo, “L’acqua del lago non è mai dolce” (Bompiani), è tra i cinque finalisti dell’edizione 2021 del Premio Strega (e ha vinto lo Strega Off). Ha anche vinto il Premio Selezione Campiello e concorrerà per il cosiddetto Premio SuperCampiello di quest’anno.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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L’acqua del lago non è mai dolce Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
lunedì, 5 luglio 2021
Nuova puntata di Letteratitudine Cinema con nuovo intervento di Alessandra Montesanto: critica cinematografica, docente e saggista.
In questa puntata ci occupiamo di Richard Jewell: film del 2019 diretto da Clint Eastwood e basato, appunto, sulla storia della guardia Richard Jewell.
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Richard Jewell
di Alessandra Montesanto
E’ un vecchio saggio, Clint Eastwood: lunga vita e lunga carriera come attore, regista e sceneggiatore può permettersi di guardare in faccia la realtà americana – che ha attraversato in tutte le sue sfaccettature, anche dal punto di vista delle opinioni politiche – e di criticarla con la lucida ferocia di chi ha visto e conosciuto tanto.
La sua ultima pellicola si intitola Richard Jewell, dalle generalità del protagonista la cui vicenda reale risale al 1996, anno in cui ad Atlanta si disputano i Giochi Olimpici. Richard è un trentenne sovrappeso, poco smart, fortemente legato alla propria madre – con cui vive – e al suo mestiere di sorvegliante. Durante un raduno per la competizione sportiva al Centennial Park della sua città, l’uomo vede uno zaino sospetto, abbandonato sotto una panchina, e fa partire i protocolli per la messa in sicurezza dell’area, scongiurando una strage. Ma proprio a causa del suo aspetto bonario, un po’ eccentrico (agli occhi degli omologati), Richard diventa il principale sopettato per l’FBI ed entra, così, in una spirale di sospetti, accuse, minacce e paura. Leggi il resto del post »
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Richard Jewell Postato in: LETTERATITUDINE CINEMA
mercoledì, 23 giugno 2021
Dedichiamo questa nuova puntata di Letteratitudine Cinema ai Nastri d’Argento 2021 (clicca sull’immagine per accedere allo speciale YouTube)
La 76ª edizione dei Nastri d’argento si è svolta il 22 giugno 2021 presso il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma.
Rispetto alle edizioni precedenti il premio al miglior produttore viene associato ai film in competizione come migliore opera e commedia. In conseguenza alle limitazioni imposte dalla Pandemia di COVID-19 in Italia diverse sono le produzioni uscite in piattaforma e televisione.
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Vincitori e candidati Leggi il resto del post »
Tags: Nastri d'Argento 2021 Postato in: LETTERATITUDINE CINEMA
venerdì, 18 giugno 2021
MASSIMO CARLOTTO con “E verrà un altro inverno” (Rizzoli), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ospite della puntata: lo scrittore Massimo Carlotto.
Con Massimo Carlotto abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “E verrà un altro inverno” (Rizzoli).
Nella parte finale della conversazione abbiamo discusso della serie Tv dedicata all’Alligatore (suo personaggio seriale).
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La scheda del libro: “E verrà un altro inverno” di Massimo Carlotto (Rizzoli)
Bruno Manera e Federica Pesenti sembrano una coppia felice. Lui è un ricco cinquantenne, lei di anni ne ha trentacinque ed è l’erede di una dinastia di imprenditori della “valle”, operoso distretto del Settentrione dove dominano i maggiorenti, l’élite dei capitani d’industria che ha costruito l’ordine del duro lavoro per tanti, del profitto per pochi e delle menzogne per tutti. Su insistenza di Federica, Bruno accetta di trasferirsi in paese, varcando la frontiera invisibile della provincia profonda. Ma quando Manera comincia a subire una serie di gravi atti intimidatori, la situazione precipita. Ad aiutarlo c’è solo Manlio Giavazzi, un vigilante dalla vita sfortunata, convinto che certe faccende vadano risolte tra paesani. Poi il caso gioca un tiro mancino e in una girandola di fulminanti colpi di scena scivoliamo nelle pieghe di un mondo marcio – il nostro – in cui l’amicizia è il vincolo di un’associazione a delinquere, l’amore una speculazione, il matrimonio un campo di battaglia, la solidarietà tra conterranei un patto d’omertà e la famiglia una connection criminale. Massimo Carlotto strappa la maschera a personaggi avvelenati dagli inganni delle loro doppie vite, perché l’avversario è chi ti dorme accanto e il nemico è colui di cui ti fidi. Nel segno della fatalità sovverte la logica del poliziesco, mostrando senza reticenze la ferocia inconfessabile della brava gente e inchiodandoci all’enigma che nessuna detection può risolvere: il mistero di chi siamo davvero.
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Massimo Carlotto è l’inventore della serie di Marco Buratti detto l’Alligatore. Ha scritto numerosi romanzi tra cui Arrivederci amore, ciao, L’oscura immensità della morte, Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane, La signora del martedì. Per Rizzoli ha pubblicato Il Turista e l’antologia Sbirre con Giancarlo De Cataldo e Maurizio de Giovanni.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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rizzoli Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
giovedì, 10 giugno 2021
STEFANIA AUCI con “L’inverno dei Leoni. La saga dei Florio” (Nord), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ospite della puntata: la scrittrice Stefania Auci.
Con Stefania Auci abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “L’inverno dei Leoni. La saga dei Florio” (Nord).
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La scheda del libro: “L’inverno dei Leoni. La saga dei Florio” di Stefania Auci (Nord)
Hanno vinto, i Florio, i Leoni di Sicilia. Lontani sono i tempi della misera putìa al centro di Palermo, dei sacchi di spezie, di Paolo e di Ignazio, arrivati lì per sfuggire alla miseria, ricchi solo di determinazione. Adesso hanno palazzi e fabbriche, navi e tonnare, sete e gioielli. Adesso tutta la città li ammira, li onora e li teme.
E il giovane Ignazio non teme nessuno. Il destino di Casa Florio è stato il suo destino fin dalla nascita, gli scorre nelle vene, lo spinge ad andare oltre la Sicilia, verso Roma e gli intrighi della politica, verso l’Europa e le sue corti, verso il dominio navale del Mediterraneo, verso l’acquisto dell’intero arcipelago delle Egadi. È un impero sfolgorante, quello di Ignazio, che però ha un cuore di ghiaccio. Perché per la gloria di Casa Florio lui ha dovuto rinunciare all’amore che avrebbe rovesciato il suo destino. E l’ombra di quell’amore non lo lascia mai, fino all’ultimo…
Ha paura, invece, suo figlio Ignazziddu, che a poco più di vent’anni riceve in eredità tutto ciò suo padre ha costruito. Ha paura perché lui non vuole essere schiavo di un nome, sacrificare se stesso sull’altare della famiglia. Eppure ci prova, affrontando un mondo che cambia troppo rapidamente, agitato da forze nuove, violente e incontrollabili. Ci prova, ma capisce che non basta avere il sangue dei Florio per imporsi. Ci vuole qualcos’altro, qualcosa che avevano suo nonno e suo padre e che a lui manca. Ma dove, cosa, ha sbagliato?
Vincono tutto e poi perdono tutto, i Florio. Eppure questa non è che una parte della loro incredibile storia. Perché questo padre e questo figlio, così diversi, così lontani, hanno accanto due donne anche loro molto diverse, eppure entrambe straordinarie: Giovanna, la moglie di Ignazio, dura e fragile come cristallo, piena di passione ma affamata d’amore, e Franca, la moglie di Ignazziddu, la donna più bella d’Europa, la cui esistenza dorata va in frantumi sotto i colpi di un destino crudele.
Sono loro, sono queste due donne, a compiere la vera parabola – esaltante e terribile, gloriosa e tragica – di una famiglia che, per un lungo istante, ha illuminato il mondo. E a farci capire perché, dopo tanti anni, i Florio continuano a vivere, a far battere il cuore di un’isola e di una città. Unici e indimenticabili.
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Stefania Auci è nata a Trapani, ma vive da tempo a Palermo, dove lavora come insegnante di sostegno. Con I Leoni di Sicilia, che ha avuto uno straordinario successo – più di cento settimane in classifica, in corso di traduzione in 32 Paesi –, ha narrato le vicende dei Florio fino alla metà dell’Ottocento, conquistando i lettori per la passione con cui ha saputo rivelare la contraddittoria, trascinante vitalità di questa famiglia. Una passione che attraversa anche L’inverno dei Leoni, seconda e conclusiva parte della saga, e che ci spalanca le porte del mito dei Florio, facendoci rivivere un’epoca, un mondo e un destino senza pari.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Stefania Auci Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
giovedì, 10 giugno 2021
Nella nuova puntata di Letteratitudine Cinema ci occupiamo degli eventi legati all’edizione 2021 di “Fare Cinema”
FARE CINEMA 2021: REBOOT – IL CINEMA ITALIANO RIPARTE / 14 – 20 GIUGNO 2021
Un’intera settimana dedicata ai mestieri della Settima Arte e alla promozione dell’industria cinematografica nazionale, con film, documentari, cortometraggi e incontri trasmessi in streaming sul portale della Farnesina italiana, su MyMovies e attraverso la rete di Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura nel mondo.
Dal 14 al 20 giugno si tiene la quarta edizione di Fare Cinema, rassegna dedicata al cinema italiano all’estero promossa dalla Farnesina in collaborazione con Ministero della Cultura, ANICA, Agenzia ICE e Istituto Luce – Cinecittà. Una manifestazione che fin dal titolo (Reboot – Il cinema italiano riparte) punta a sottolineare la straordinaria capacità di reazione dimostrata dall’industria cinematografica italiana di fronte alla crisi legata alla pandemia. E che, come sempre, rivolgerà una particolare attenzione ai mestieri del cinema, con una serie di produzioni originali realizzate con i partner dell’iniziativa, con sottotitoli in inglese o in più lingue. Leggi il resto del post »
Tags: Fare Cinema 2021 Postato in: LETTERATITUDINE CINEMA
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