venerdì, 28 maggio 2021
DACIA MARAINI con “La scuola ci salverà” (Solferino), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ospite della puntata: Dacia Maraini.
Con Dacia Maraini abbiamo discusso del suo nuovo libro intitolato “La scuola ci salverà” (Solferino).
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La scheda del libro: “La scuola ci salverà” di Dacia Maraini (Solferino)
Cosa è successo alla scuola? Come possiamo risollevare le sorti dell’istituzione più importante per il futuro del Paese dopo una fase difficile come quella che sta affrontando? Dovremmo partire dagli insegnanti motivati e capaci che la sorreggono nonostante i molti ostacoli e dal serbatoio di vitalità degli studenti. E poi naturalmente occorre ridare all’istruzione le risorse e la centralità che merita.
La scuola può fare la differenza, soprattutto in momenti di crisi. Dacia Maraini ne è convinta e lo testimonia con il suo impegno in difesa dell’insegnamento come negli interventi scritti nel tempo e in alcuni intensi racconti raccolti in questo libro: L’esame, Il bambino vestito di scuro e Berah di Kibawa. Da sempre l’autrice si dedica al dialogo con gli studenti e con i loro docenti approfondendo modelli di apprendimento e impugnando questioni di diritti e di riforma, e in queste pagine racconta una scuola come dovrebbe e potrebbe essere, filtrata dagli occhi di scrittrice, di intellettuale civilmente impegnata e anche di docente. Storie, idee, battaglie e ricordi di una vita intera, dalle lezioni al Liceo di Palermo all’insegnamento nel carcere di Rebibbia. Un viaggio tra i banchi, anche attraverso la forza dell’immaginazione, da cui emerge l’urgenza di garantire ai nostri ragazzi un’istruzione migliore per ridare all’Italia una concreta speranza nell’avvenire.
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DACIA MARAINI, editorialista del «Corriere della Sera», è autrice di romanzi, racconti, opere teatrali, poesie e saggi, tradotti in oltre venti Paesi. Nel 1990 ha vinto il Premio Campiello con La lunga vita di Marianna Ucrìa e nel 1999 il Premio Strega con Buio. Il suo ultimo romanzo è Trio (Rizzoli, 2020).
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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La scuola ci salverà,
Solferino Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
martedì, 18 maggio 2021
Ci lascia all’età di 76 anni uno dei più grandi artisti italiani: Franco Battiato (Ionia, 23 marzo 1945 – Milo, 18 maggio 2021). Gli dedichiamo questa pagina, con una nota biografica e link a vari approfondimenti
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Su LetteratitudineNews, l’intervento del poeta Sebastiano Burgaretta
Segnaliamo inoltre la nuova puntata della nostra rubrica “Di-versi irrequieti” (curata da Daniela Sessa) dedicata a Franco Battiato
Il video con l’omaggio del TG1 delle 13:30
Il ricordo di Elisabetta Sgarbi nell’intervista a la Repubblica
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Approfondimenti su: la Repubblica, Il Corriere della Sera, Ansa, La Stampa, La Sicilia, RaiNews, RaiNews(2), Il Fatto Quotidiano, Il Mattino, SkyTg24, Il Messaggero, RollingStone, Enciclopedia Treccani
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Franco Battiato, ha fatto parlare di sé per il grande numero di stili che ha approfondito e combinato tra loro in modo eclettico e personale: dopo l’iniziale fase pop degli anni sessanta, è passato al rock progressivo e all’avanguardia colta nel decennio seguente. Successivamente, è ritornato sui passi della musica leggera approfondendo anche la canzone d’autore. Fra gli altri stili in cui si è cimentato vi sono la musica etnica, quella elettronica e l’opera lirica. Lungo la sua carriera, in cui ha ottenuto un vistoso successo di pubblico e critica, si è avvalso dell’aiuto di numerosi collaboratori fra cui il violinista Giusto Pio e il filosofo Manlio Sgalambro (coautore di molti suoi brani). I suoi testi riflettono i suoi interessi, fra cui l’esoterismo, la teoretica filosofica, la mistica sufi (in particolare tramite l’influenza di G.I. Gurdjieff) e la meditazione orientale. Il musicista si è anche cimentato in altri campi come la pittura e il cinema. È uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con tre Targhe e un Premio Tenco. Leggi il resto del post »
Tags: Franco Battiato Postato in: OMAGGI, RICORRENZE, ANNIVERSARI E CELEBRAZIONI
martedì, 18 maggio 2021
La nuova puntata di “Di-versi irrequieti“, spazio collegato alla rubrica “POESIA” di Letteratitudine, è dedicata a Franco Battiato (che ci ha lasciati oggi, 18 maggio 2021)
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Il volo di Franco Battiato
di Daniela Sessa
All’alba Franco Battiato ha lasciato la vita. Nell’ora in cui la natura si risveglia: il cielo assiste alla fuga del buio e al primo canto e volo degli uccelli. E me lo immagino, Battiato, con la sua esile figura, il naso adunco, le braccia lunghe come ali, il sorriso evanescente e beffardo che si perde nell’infinito. Alla ricerca della sua nuova casa o di una forma diversa.
Volano gli uccelli volano
Nello spazio tra le nuvole
Con le regole assegnate
A questa parte di universo
Al nostro sistema solare
Aprono le ali
Scendono in picchiata, atterrano
Meglio di aeroplani
Cambiano le prospettive al mondo
Voli imprevedibili ed ascese velocissime
Traiettorie impercettibili
Codici di geometria esistenziale
Ha aperto le ali ed è salito in picchiata. La metafisica di Battiato è geometria esistenziale. Se l’universo è il tutto quanto, se è l’infinito che abbraccia il finito, il pensiero e il pentagramma e la parola di Franco Battiato sono quell’abbraccio. Nella sua vicenda di musicista e di poeta, Battiato ha tracciato linee dritte tra il qui e l’altrove. Leggi il resto del post »
Tags: Daniela Sessa,
DI-VERSI IRREQUIETI,
Franco Battiato,
poesia Postato in: DI-VERSI IRREQUIETI
sabato, 15 maggio 2021
RAUL MONTANARI con “Il vizio della solitudine” (Baldini + Castoldi), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ospite della puntata: lo scrittore Raul Montanari.
Con Raul Montanari abbiamo discusso del suo nuovo romanzo, “Il vizio della solitudine” (Baldini + Castoldi).
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La scheda del libro: “Il vizio della solitudine” di Raul Montanari (Baldini + Castoldi)
L’ex ispettore Ennio Guarneri conduce una vita appartata. Cacciato dalla polizia per essersela presa con un intoccabile, non ha amici e si concede un unico sfizio: rifare in un anno tutte le elementari andando a lezione dalla sua anziana e dolcissima maestra. È solo, perché non ha bisogno di nessuno. Ma quando assiste per caso ai preparativi di un omicidio, d’istinto interviene e l’aggressore finisce ucciso. Ennio non poteva saperlo ma quella che ha interrotto era un’esecuzione: per questo il suo gesto scatena contro di lui la vendetta di Han, una misteriosa organizzazione di giustizieri. Nella drammatica avventura che segue, Ennio è costretto a esplorare la parte più oscura di se stesso, proprio quando l’incontro con una ragazza diversa da tutte sembra aprirgli l’orizzonte di un amore inatteso, improbabile, eppure irresistibile. Un dubbio rimarrà alla fine: se per lui, come per tutti noi, la solitudine sia un male a cui sottrarsi o un vizio da coltivare con cura. A trent’anni esatti dal suo esordio nel 1991, quando il noir si leggeva quasi solo in traduzione, Raul Montanari torna a esplorare le atmosfere del genere con la sua carica esistenziale e la sua scrittura cristallina e trascinante.
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Raul Montanari ha pubblicato più di venti fra romanzi, saggi e libri di racconti. Fra i più noti, i romanzi La perfezione (1994/2019, premio Linea d’Ombra), Chiudi gli occhi (2004), L’esistenza di dio (2006), La prima notte (2008), Strane cose, domani (2009, Premio Bari, Premio Siderno e Premio Strega Giovani), Il regno degli amici (2015, premio Vigevano, finalista premio Scerbanenco), La vita finora (2018, premio Provincia in giallo), La seconda porta (2019) e il saggio Il Cristo zen (2012, di prossima ripubblicazione per Baldini+Castoldi).
Con Aldo Nove e Tiziano Scarpa ha scritto Nelle galassie oggi come oggi (2001), insolito bestseller nel campo della poesia. Ha firmato opere teatrali, sceneggiature e importanti traduzioni dalle lingue classiche e moderne, da Sofocle a Shakespeare, da Poe a Cormac McCarthy.
Dirige a Milano una scuola di scrittura creativa fra le più quotate in Italia.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Il vizio della solitudine,
Raul Montanari Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
martedì, 11 maggio 2021
Il nuovo ospite di “L’autore straniero racconta il libro” è l’attore premio Oscar Matthew McConaughey, autore di “Greenlights. L’arte di correre in discesa” (Baldini + Castoldi, traduzione di Stefano Travagli).
Ne approfittiamo per segnalare che giovedì 13 maggio, alle h. 18, Francesco Gatti (di Rainews24), presenterà “Greenlights. L’arte di correre in discesa” con la partecipazione dello stesso Matthew McConaughey sulle pagine Facebook di Letteratitudine, di Baldini + Castoldi e di PDE. (in fondo, la locandina dell’evento)
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L’attore premio Oscar Matthew McConaughey è sposato, padre di tre figli, nonché figlio e fratello leale. Si considera un narratore di professione, crede che non ci sia niente di male a farsi una birra prima di andare in chiesa, apprezza il duro lavoro e sogna di diventare direttore d’orchestra.
Nel 2009, Matthew e sua moglie Camila hanno fondato la j. k. livin Foundation, che aiuta liceali a rischio a condurre una vita sana e sicura. Nel 2019, McConaughey è diventato professore presso la University of Texas, a Austin, e Minister of Culture per la stessa università e per la città di Austin. È inoltre Brand Ambassador della Lincoln Motor Company, proprietario dell’Austin F. C. e co-creatore del suo bourbon preferito in assoluto, il Wild Turkey Longbranch.
Qui di seguito Matthew McConaughey ci introduce a questo suo libro
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di Matthew McConaughey
QUESTA NON È UN’AUTOBIOGRAFIA TRADIZIONALE. È vero, racconto storie del passato, ma non ho interesse per la nostalgia, il sentimentalismo e l’atteggiamento dimesso che solitamente caratterizzano le autobiografie. Non è nemmeno un libro di consigli. Non ho niente contro i predicatori, ma non sarò io a dirvi cosa fare.
Questo è un libro di metodo. Sono qui per condividere storie, idee e filosofie oggettivamente comprensibili e, se lo vorrete, soggettivamente adottabili, o modificando la vostra realtà, o cambiando il vostro modo di vederla.
Questo è un libro di strategie, basato sulle avventure che ho vissuto. Avventure significative, illuminanti e divertenti, a volte perché era destino che fossero così, ma soprattutto perché non volevano esserlo. Io sono ottimista di natura, e l’umorismo è stato uno dei miei grandi maestri. Mi ha aiutato ad affrontare il dolore, la perdita e la mancanza di fiducia. Non sono perfetto, tutt’altro, pesto merde in continuazione e ne sono consapevole. Ho semplicemente imparato a pulirmi le scarpe e andare avanti. Leggi il resto del post »
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Greenlights. L'arte di correre in discesa,
Matthew McConaughey,
Stefano Travagli Postato in: L'AUTORE STRANIERO RACCONTA IL LIBRO
sabato, 8 maggio 2021
di Gianni Bonina
Delle Anime morte di Nikolàj Vasìl’evič Gogol’ non c’è epoca che manchi di parlare di capolavoro e che però sia concorde sul perché della sua grandezza. Sin dalla pubblicazione, il libro fu già in patria oggetto di dispute per via soprattutto dell’immagine che della Russia veniva offerta tra dileggio e denigrazione, fino al lapidario giudizio espresso dal potente critico Vissarion Grigor’evič Belinskij che ne negò – sbagliando clamorosamente – le possibilità di successo fuori dal Paese e ne vide le potenzialità solo in un contesto nazionale unicamente entro il quale fossero comprensibili logiche politiche e dinamiche di un tempo circoscritto e di una società chiusa: proprio alla quale in verità Gogol’ intese rivolgersi chiamandola allo specchio nei modi di un appello alla rinascenza, implicandosi personalmente con l’insistere per esempio in espressioni del tipo “da noi in Russia” e con l’assumere un ricorrente e persino rutilante tono moralista e tirtaico culminante al termine della prima parte nella figura della Russia trasfigurata in un “uccello trojka” che spicca un nuovo volo nel cielo nazionale. Volendo mostrare ai suoi connazionali la Russia messa a nudo, Gogol’ guadagnò invece l’attenzione dell’Europa rivelando all’estero non tanto un mondo poco conosciuto e tenuto in sospetto quanto uno stato sociale e una condizione storica appartenenti all’uomo nuovo nato dopo lo smaltimento della febbre napoleonica. Leggi il resto del post »
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Gogol,
Le anime morte,
Leggerenza,
Nikolàj Vasìl’evič Gogol’ Postato in: LEGGERENZA (a cura di Gianni Bonina)
giovedì, 6 maggio 2021
SIMONA LO IACONO con “La tigre di Noto” (Neri Pozza), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ospite della puntata: La scrittrice e magistrato Simona Lo Iacono.
Con Simona Lo Iacono abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “La tigre di Noto” (Neri Pozza).
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La scheda del libro: “La tigre di Noto” di Simona Lo Iacono (Neri Pozza)
Questo romanzo narra di Anna Maria Ciccone, una donna e una scienziata che visse in un’epoca che le fu ostile, un tempo di ostinati pregiudizi e barbarie totalitarie. Nata a Noto nel 1891, partì dalla sua Sicilia e arrivò a Pisa poco prima che scoppiasse la Grande Guerra per studiare fisica: unica donna del suo corso. Insegnò alla Normale e seguì per un’intera vita le traiettorie e le intermittenze della luce, perché la spettrometria era l’oggetto dei suoi studi. Studi che ebbero una vasta risonanza persino nel campo della nascente meccanica quantistica molecolare. Oggi diremmo che si impose in un mondo maschile. Ed è certamente vero. Oggi parleremmo della sua passione, della sua forza e del suo coraggio nel riuscire a salvare, nel 1944, i testi ebraici della biblioteca dell’università di Pisa dai nazisti che volevano requisirli e poi distruggerli.
La sua figura non è riconducibile, tuttavia, soltanto alle sue pionieristiche ricerche o alle sue impavide azioni. Con uno sguardo che attraversa il suo tempo, Simona Lo Iacono ritrae la vita di una donna capace di affermare in ogni ambito dell’esistenza la forza della sua fragilità. Ne esce un romanzo che non si lascia definire, che ci costringe a convivere con una nostalgia tenace, il racconto di una geniale fisica e matematica che seppe mostrarsi al mondo con la compostezza e il pudore di chi, nel buio dell’universo, cerca di guadagnare sempre, con fede ostinata, un piccolo bagliore di conoscenza. Perché, parafrasando Goethe, è proprio quando le ombre sono più nere che riusciamo a scoprire il potere della luce.
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Simona Lo Iacono, scrittrice nata a Siracusa, è magistrato e presta servizio presso il tribunale di Catania. Ha pubblicato diversi romanzo, a partire da quello d’esordio intitolato “Tu non dici parole” (2008). Ricordiamo anche i successivi romanzi: “Stasera Anna dorme presto” (2010), “Effatà” (2013). Nel 2016 ha pubblicato il romanzo “Le streghe di Lenzavacche” (Edizioni E/O), selezionato tra i dodici finalisti del Premio Strega e vincitore del Premio Chianti.
Nel 2017 è uscito il romanzo “Il morso” (Neri Pozza – Vincitore del Premio Racalmare-Sciascia 2017). Nel 2019 è uscito, sempre per Neri Pozza, il romanzo “L’albatro” (Premio “Città di Erice” 2020). Da pochi giorni è uscito il nuovo romanzo, anche questo edito da Neri Pozza, intitolato “La tigre di Noto”.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
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Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
martedì, 4 maggio 2021
Nuova puntata di Letteratitudine Cinema con nuovo intervento di Alessandra Montesanto: critica cinematografica, docente e saggista.
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In questa puntata ci occupiamo di “Nomadland”: film del 2020 diretto da Chloé Zhao con protagonista Frances McDormand, vincitore del Leone d’oro alla 77ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, del Golden Globe per il miglior film drammatico e per la miglior regista e di tre Premi Oscar per il miglior film, la miglior regia e la migliore attrice protagonista.
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Nomadland: la libertà autentica al posto del neoliberismo
di Alessandra Montesanto
1988, Nevada. Fern ha da poco perso il marito a causa di una lunga malattia. La fabbrica in cui entrambi lavoravano ha chiuso i battenti e lei si ritrova donna di mezza età, sola e senza occupazione, ma non si dà per vinta, vive di lavori precari presso la grande azienda di distribuzione di prodotti commerciali (che sfrutta i dipendenti) e una catena di magazzini che sembrano una città nella città. Fern è eccentrica, inquieta e brusca come i suoi capelli e le sue rughe e vive in un furgone malandato come la sua esistenza e quella degli altri emarginati come lei.
Basato sull’omonimo romanzo della giornalista di inchiesta Jessica Bruder, Nomadland è il film vincitore del premio Oscar 2021 e di due Golden Globe della regista cinese (americana di adozione) Chloé Zhao, conosciuta dalla critica cinematografica per il film precedente The river-Il sogno di un cowboy e che in questo ultimo lavoro continua il suo percorso antropologico, culturale e geografico nell’America profonda, smarrita e ammaccata dalla politica trumpiana dello status-quo, dell’arrivismo, della disuguaglianza. Leggi il resto del post »
Tags: Chloé Zhao,
Nomadland Postato in: LETTERATITUDINE CINEMA
venerdì, 30 aprile 2021
ALESSIA GAZZOLA con “Un tè a Chaverton House” (Garzanti), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
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Ospite della puntata: la scrittrice Alessia Gazzola. Con Alessia Gazzola abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “Un tè a Chaverton House” (Garzanti).
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La scheda del libro: “Un tè a Chaverton House” di Alessia Gazzola (Garzanti)
Mi chiamo Angelica e questa è la lista delle cose che avevo immaginato per me: un fidanzato fedele, un bel terrazzino, genitori senza grandi aspettative. Peccato che nessuna si sia avverata. Ecco invece la lista delle cose che sono accadute: lasciare tutto, partire per l’Inghilterra e ritrovarmi con un lavoro inaspettato. Così sono arrivata a Chaverton House, un’antica dimora del Dorset. Questo viaggio doveva essere solo una visita veloce per indagare su una vecchia storia di famiglia, e invece si è rivelato molto di più. Ora zittire la vocina che lega la scelta di restare ad Alessandro, lo sfuggente manager della tenuta, non è facile. Ma devo provarci. Lui ha altro per la testa e anche io. Per esempio prepararmi per fare da guida ai turisti. Anche se ho scoperto che i libri non bastano, ma mi tocca imparare a memoria i particolari di una serie tv ambientata a Chaverton. La gente vuole solo riconoscere ogni angolo di ogni scena cult. Io invece preferisco servizi da tè, pareti dai motivi floreali e soprattutto la biblioteca, che custodisce le prime edizioni di Jane Austen e Emily Brontë. È come immergermi nei romanzi che amo. E questo non ha prezzo. O forse uno lo ha e neanche troppo basso: incontrare Alessandro è ormai la norma. E io subisco sempre di più il fascino della sua aria da nobiltà offesa. Forse la decisione di restare non è così giusta, perché io so bene che quello che non si dovrebbe fare è quello che si desidera di più. Quello che non so è se seguire la testa o il cuore. Ma forse non vanno in direzioni opposte, anzi sono le uniche due rette parallele che possono incontrarsi.
Alessia Gazzola è un idolo per i suoi lettori, per la stampa e per i librai. Dopo i bestseller della serie L’allieva, che è anche un grande successo televisivo, della serie di Costanza e del romanzo Lena e la tempesta, torna con un nuovo libro che fa sognare tra dolci fatti in casa, la magia di un’ambientazione che riporta al fascino del passato e un piccolo mistero di famiglia da risolvere. Entrate a Chaverton House e godetevi il viaggio.
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Alessia Gazzola (Messina, 1982) è laureata in Medicina e Chirurgia ed è specialista in Medicina Legale. Ha esordito nella narrativa con L’allieva nel 2011, cui sono seguiti Un segreto non è per sempre (2012), Sindrome da cuore in sospeso (2012), Le ossa della principessa (2014), Una lunga estate crudele (2015), Non è la fine del mondo (2016), Un po’ di follia in primavera (2016), Arabesque (2017) e Il ladro gentiluomo (2018), vincitore del premio Bancarella 2019.
Dai romanzi della serie L’allieva, tradotti in numerose lingue, è tratta la serie tv di successo in onda su RaiUno con Alessandra Mastronardi nei panni di Alice Allevi e Lino Guanciale nel ruolo di Claudio Conforti.
Collabora con i supplementi culturali di La Stampa e del Corriere della sera. Vive a Verona con il marito e le due figlie.
Con Questione di Costanza (2019) ha inaugurato la nuova serie di romanzi incentrati sul personaggio di Costanza Macallè. Dopo Lena e la tempesta, Alessia Gazzola torna in libreria con un nuovo romanzo intitolato “Un tè a Chaverton House” (Garzanti)
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
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garzanti,
Un tè a Chaverton House Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
lunedì, 26 aprile 2021
OSCAR 2021: I VINCITORI, LA SORPRESA, I COMMENTI
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La 93ª edizione dei premi Oscar si è tenuta a Los Angeles sia al Dolby Theatre che all’Union Station il 25 aprile 2021 (nella notte tra il 25 e il 26 per l’Italia), due mesi dopo rispetto a quanto originariamente previsto, a causa della pandemia di COVID-19.
Grande delusione per i candidati italiani. Si sperava di vincere nella categoria “Migliori costumi” (era candidato Massimo Cantini Parrini per il film “Pinocchio”) e “Migliore canzone originale” (era candidata Laura Pausini con la canzone “Io sì (Seen)”, per il film “La vita davanti a sé”). Niente statuette, purtroppo. Ma è stato certamente un gran riconoscimento aver ricevuto la candidature.
“Torno in Italia felice di aver vissuto un’esperienza irripetibile nata per un messaggio importante che condivido completamente”, commenta Laura Pausini, “e per la grande passione che dopo ventotto anni ho ancora per la musica che non è solo il mio lavoro, ma è la mia vita. Torno in Italia felice di riabbracciare la mia bimba che mi aspetta e con la quale festeggeremo di ritrovarci dopo la prima settimana di lontananza della nostra vita. Ma le racconterò il sogno di una notte… incredibile! Aver fatto parte di un progetto così speciale come The Life Ahead con Edoardo Ponti e Sophia Loren è stato per me uno dei regali più grandi che la vita potesse farmi. Aver cantato IO SI sul palco dell’Academy è un sogno che mai avrei potuto mai sperare si avverasse ancora di più in un’edizione così storica. Grazie @theacademy! Ringrazio Diane Warren, per la nostra canzone e per tutti i traguardi raggiunti, primo fra tutti il Golden Globe, è stata un’esperienza incredibile lavorare insieme! Grazie a Bonnie Greenberg e Niccolò Agliardi! Grazie Palomar, grazie Netflix, mi sono sempre sentita a casa con voi”.
A proposito di candidature: ne aveva fatto incetta il film “Mank”, con dieci nomination. I premi che è riuscito a portare a casa sono stati solo nelle sezioni “Migliore fotografia” e “Migliore scenografia”. Come nelle previsioni, grande successo intorno al film “Nomadland” di Chloé Zhao: “Miglior Film”, “Miglior regista” (Chloé Zhao), “Miglior attrice protagonista” (Frances McDormand, piuttosto a sorpresa).
La grande sorpresa ha riguardato Anthony Hopkins, vincitore nella categoria “Miglior attore protagonista” per la sua interpretazione nel film “The Father – Nulla è come sembra (The Father)”. La sorpresa è stata anche per lo stesso Hopkins (il più anziano vincitore della categoria, a 83 anni), giacché non si era nemmeno collegato in streaming durante la cerimonia. In effetti, sembrava piuttosto probabile che la statuetta di Miglior attore protagonista 2021 andasse al compianto Chadwick Boseman per “Ma Rainey’s Black Bottom”. Leggi il resto del post »
Tags: Premio Oscar 2021 Postato in: LETTERATITUDINE CINEMA
domenica, 25 aprile 2021
Il post annuale di Letteratitudine dedicato al 25 aprile
[La bellissima versione di "Bella Ciao" eseguita da Goran Bregovic]
Qui, l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Cerimonia in occasione del 76° anniversario della Liberazione
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Cari amici,
ritorna il 25 aprile. Nel commemorarlo, riproponiamo questo post annuale. Un modo per darvi la possibilità di riguardarvi e rileggervi nel tempo.
Siete sempre gli stessi?
Qualcosa, forse, è rimasta uguale; qualcosa, forse, è cambiata.
Il 25 aprile, in fondo, è rimasto sempre lo stesso.
Oppure no…
Che ne dite?
Cosa rappresenta il 25 aprile, oggi, nell’Italia di oggi?
Buon 25 aprile a tutti!
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Tags: 25 aprile Postato in: A A - I FORUM APERTI DI LETTERATITUDINE,
EVENTI, INTERVENTI E APPROFONDIMENTI
giovedì, 22 aprile 2021
FILIPPO LA PORTA con “Come un raggio nell’acqua. Dante e la relazione con l’altro” (Salerno), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ospite della puntata: il saggista e critico letterario Filippo La Porta. Con Filippo La Porta abbiamo discusso di Dante e del suo nuovo libro intitolato “Come un raggio nell’acqua. Dante e la relazione con l’altro” (Salerno).
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La scheda del libro: “Come un raggio nell’acqua. Dante e la relazione con l’altro” di Filippo La Porta (Salerno)
Dante e Beatrice attraversano la luna senza scompaginarla, come un raggio di luce entra nell’acqua senza turbarla. Un’immagine che diventa il modello della relazione tra individui. Certo, Dante intende riformare l’umanità degenerata e combattere gli eretici, ma nella terza cantica ci consegna un’altra verità, più nascosta e apparentemente impolitica, racchiusa in quella abbagliante epifania lunare. Attorno alla sacralità e inviolabilità dell’altro vengono convocate alcune “guide novecentesche” (Stein, Arendt, Zambrano, Levinàs), capaci di ispirare un modello di conoscenza non più fondato sul dominio, ma su una passività ricettiva. La “mitezza”, elogiata da Norberto Bobbio, ci ricorda che l’imperativo morale più alto non è tanto aiutare il prossimo quanto lasciarlo essere quel che è. In questa etica del rispetto – unico modo per dare realtà all’altro – sta la lezione sempre attuale di Dante, che dalla sua “distanza” giudica il nostro presente premendo su di noi con gli interrogativi più urgenti. Solo se ci accostiamo a lui come se la “Commedia” fosse stata scritta per noi, potremo ricavarne ragioni di vita.
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Filippo La Porta è critico letterario e saggista. Scrive su «la Repubblica» e collabora a varie testate. Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo almeno Pasolini. Profili di storia letteraria (2012), Il bene e gli altri. Dante e un’etica per il nuovo millennio (2018), Eretico controvoglia. Nicola Chiaromonte, una vita tra giustizia e libertà (2019).
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Tags: "Come un raggio nell'acqua. Dante e la relazione con l'altro,
filippo la porta,
Salerno Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
giovedì, 22 aprile 2021
La Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore coincide con il primo giorno de Il Maggio dei libri, la grande campagna nazionale che inizia il 23 aprile e si conclude il 31 maggio.
Letteratitudine, ogni anno, sostiene con molto piacere la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore e Il Maggio dei libri.
Il libro è in grado di creare contatti tra uomini di epoche e orizzonti differenti e si pone come strumento della libera espressione, contribuendo quindi a costruire e consolidare la comunità umana mondiale e a favorire la causa dei diritti umani. La Giornata Internazionale del Libro e del Diritto d’Autore, celebrata il 23 aprile, vuole essere un invito a valorizzare quell’eterna fertilità delle idee di cui i libri sono rappresentanti e strumento di diffusione. Leggi il resto del post »
Tags: 23 aprile,
adriano petta,
giornata mondiale del libro,
unesco Postato in: A A - I FORUM APERTI DI LETTERATITUDINE,
EVENTI, INTERVENTI E APPROFONDIMENTI
mercoledì, 21 aprile 2021
La nuova puntata di “Di-versi irrequieti“, spazio collegato alla rubrica “POESIA” di Letteratitudine, è dedicata ad Amelia Rosselli
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Amelia Rosselli, poeta libellula
di Daniela Sessa
Non ne vogliano i pasdaran della grammatica, se questa rubrica chiama Amelia Rosselli (e lo farà con tutte le altre scrittrici di versi che deciderà di raccontare) poeta e non poetessa. Nella fragile e burbera Amelia la poesia s’accampò come assoluto declinare dell’esistenza. Amelia Rosselli fu un’apolide del verso: lo incarnò nella musica (era una studiosa di musicologia) in un mutuo simbolismo dei metri, lo dispiegò tra i gangli della sua malattia (la diversità del suo stare al mondo tra depressione e schizofrenia fu di-versità), lo rese materico e incorporeo assieme quasi per eludere il destino. “La libellula” è il poema che la rese celebre e cui affidò la metafora biografica e intellettuale. Libertà ed equilibrio, evocati dal leggendario insetto, sono i due confini entro cui si mosse la vita di Amelia Rosselli. Nata a Parigi nel 1930 da Carlo Rosselli e dall’inglese Marion Cave, Amelia assume su di sé una tragedia familiare (l’assassinio del padre e dello zio Nello per ordine di Mussolini nel 1937) senza una precisa consapevolezza della tragedia politica, assente nelle sue poesie. Il piglio di Montale è anche qui, nel metabolizzare la storia dentro la condizione umana. Le sedute di psicoanalisi, l’identificazione con la madre, l’ingombro forse della figura volitiva della nonna (quell’Amelia Rosselli con cui l’adolescente Moravia tenne un carteggio interessante e da riscoprire), la ricerca del padre negli uomini che volle – Carlo Levi e Renato Guttuso -, l’amicizia imberbe con Rocco Scotellaro, la specularità con Sylvia Plath che ne detta forse anche il suicidio a soli 66 anni. Leggi il resto del post »
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mercoledì, 14 aprile 2021
DONATELLA DI PIETRANTONIO con “Borgo Sud” (Einaudi), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ospite della puntata: la scrittrice Donatella Di Pietrantonio con il suo nuovo romanzo “Borgo Sud” (Einaudi), candidato all’edizione 2021 del Premio Strega da Nadia Fusini.
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La scheda del libro: “Borgo Sud” di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi)
È il momento più buio della notte, quello che precede l’alba, quando Adriana tempesta alla porta con un neonato tra le braccia. Non si vedevano da un po’, e sua sorella nemmeno sapeva che lei aspettasse un figlio. Ma da chi sta scappando? È davvero in pericolo? Adriana porta sempre uno scompiglio vitale, impudente, ma soprattutto una spinta risoluta a guardare in faccia la verità. Anche quella piú scomoda, o troppo amara. Cosí tutt’a un tratto le stanze si riempiono di voci, di dubbi, di domande. Entrando nell’appartamento della sorella e di suo marito, Adriana, arruffata e in fuga, apparente portatrice di disordine, indicherà la crepa su cui poggia quel ma-trimonio: le assenze di Piero, la sua tenerezza, la sua eleganza distaccata, assumono piano piano una valenza tutta diversa. Anni dopo, una telefonata improvvisa costringe la narratrice di questa storia a partire di corsa dalla città francese in cui ha deciso di vivere. Inizia una notte in-terminabile di viaggio – in cui mettere insieme i ricordi –, che la riporterà a Pescara, e precisamente a Borgo Sud, la zona marinara della città. È lí, in quel microcosmo cosí impenetrabile eppure cosí accogliente, con le sue leggi indiscutibili e la sua gente ospitale e rude, che potrà scoprire cos’è realmente successo, e forse fare pace col passato. Donatella Di Pietrantonio torna dopo “L’Arminuta” con un romanzo teso e intimo, intenso a ogni pagina, capace di tenere insieme emozione e profondità di sguardo.
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Donatella Di Pietrantonio vive a Penne, in Abruzzo, dove esercita la professione di dentista pediatrico. Con L’Arminuta (Einaudi 2017, tradotto in piú di 25 paesi) ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio Campiello, il Premio Napoli e il Premio Alassio. Per Einaudi ha pubblicato anche Bella mia (prima edizione Elliot 2014), con cui ha partecipato al Premio Strega 2014 e ha vinto il Premio Brancati, e Borgo Sud (2020).
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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lunedì, 12 aprile 2021
La nuova puntata della rubrica di Letteratitudine intitolata “A botta e risposta (un tandem letterario conversando di libri)” è dedicata al volume “Il libro segreto di Jules Verne“ di Luca Crovi e Peppo Bianchessi (Solferino).
Questa è la storia di uno strano volume rilegato in pelle, pieno di pagine bianche. La storia di un cimitero e di una notte di tempesta, di un pescecane e di una balena, di due giri del mondo e di un diavolo in una bottiglia. La storia di un libro segreto che può raccontare a chi lo sfoglia avventure fantastiche che cambieranno per sempre il suo destino. Questo è successo a Jules Verne, Collodi, Edgar Allan Poe, Robert Louis Stevenson, Edmondo De Amicis, Nellie Bly… E accadrà anche a voi lettori.
Un libro che, essendo destinato anche ai giovani lettori, lo colleghiamo pure alla nostra rubrica “Giovanissima Letteratura“
Abbiamo invitato Luca Crovi e Peppo Bianchessi a partecipare al “tandem letterario” di Letteratitudine. Li ringraziamo entrambi per la loro adesione all’iniziativa
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Ma come diavolo abbiamo fatto
di Luca Crovi e Peppo Bianchessi
L.C.: “Ma come diavolo ha fatto immaginarsi certe cose?”. Mi sono fatto spesso questa domanda leggendo le storie di Jules Verne, restando ogni volta a bocca aperta davanti alle incredibili invenzioni presenti nel suo immaginario. Poi è arrivato il mio amico Peppo Bianchessi che ho conosciuto qualche anno fa realizzando insieme la riedizione de “Gli uomini in grigio” di Giorgio Scerbanenco. Peppo mi ha sorpreso con due illustrazioni che hanno costituito la suggestione principale de “Il libro segreto di Jules Verne” che abbiamo costruito insieme. Mi puoi raccontare come eri arrivato a realizzarle? Leggi il resto del post »
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GIOVANISSIMA LETTERATURA
giovedì, 8 aprile 2021
EDITH BRUCK con “Il pane perduto” (La nave di Teseo), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ospite della puntata: la scrittrice Edith Bruck con cui abbiamo discusso del suo nuovo libro intitolato “Il pane perduto” (La nave di Teseo), candidato all’edizione 2021 del Premio Strega da Furio Colombo.
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La scheda del libro: Il pane perduto” di Edith Bruck (La nave di Teseo)
Per non dimenticare e per non far dimenticare, Edith Bruck, a sessant’anni dal suo primo libro, sorvola sulle ali della memoria eterna i propri passi, scalza e felice con poco come durante l’infanzia, con zoccoli di legno per le quattro stagioni, sul suolo della Polonia di Auschwitz e nella Germania seminata di campi di concentramento. Miracolosamente sopravvissuta con il sostegno della sorella più grande Judit, ricomincia l’odissea. Il tentativo di vivere, ma dove, come, con chi? Dietro di sé vite bruciate, comprese quelle dei genitori, davanti a sé macerie reali ed emotive. Il mondo le appare estraneo, l’accoglienza e l’ascolto pari a zero, e decide di fuggire verso un altrove. Che fare con la propria salvezza? Bruck racconta la sensazione di estraneità rispetto ai suoi stessi familiari che non hanno fatto esperienza del lager, il tentativo di insediarsi in Israele e lì di inventarsi una vita tutta nuova, le fughe, le tournée in giro per l’Europa al seguito di un corpo di ballo composto di esuli, l’approdo in Italia e la direzione di un centro estetico frequentato dalla “Roma bene” degli anni Cinquanta, infine l’incontro fondamentale con il compagno di una vita, il poeta e regista Nelo Risi, un sodalizio artistico e sentimentale che durerà oltre sessant’anni. Fino a giungere all’oggi, a una serie di riflessioni preziosissime sui pericoli dell’attuale ondata xenofoba, e a una spiazzante lettera finale a Dio, in cui Bruck mostra senza reticenze i suoi dubbi, le sue speranze e il suo desiderio ancora intatto di tramandare alle generazioni future un capitolo di storia del Novecento da raccontare ancora e ancora.
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Edith Bruck, di origine ungherese, è nata in una povera, numerosa famiglia ebrea. Nel 1944 il suo primo viaggio la porta, poco più che bambina, nel ghetto del capoluogo, e di lì ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Sopravvissuta alla deportazione, di cui ha reso testimonianza nelle sue opere, dopo anni di pellegrinaggio approda definitivamente in Italia, adottandone la lingua. Nel 1959 esce il suo primo libro Chi ti ama così, un’autobiografia che ha per tappe l’infanzia in riva al Tibisco e la Germania dei lager. Nel 1962 pubblica il volume di racconti Andremo in città, da cui il marito Nelo Risi trae l’omonimo film. È autrice di poesia e di romanzi come Le sacre nozze (1969), Lettera alla madre (1988), Nuda proprietà (1993), Quanta stella c’è nel cielo (2009), trasposto nel film di Roberto Faenza Anita B., e ancora Privato (2010), La donna dal cappotto verde (2012) e La rondine sul termosifone, pubblicato nel 2017 da La nave di Teseo. Nella lunga carriera ha ricevuto diversi premi letterari ed è stata tradotta in più lingue. Tra gli altri, è traduttrice di Attila József e Miklós Radnóti. Ha sceneggiato e diretto tre film e svolto attività teatrale, televisiva e giornalistica.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Il pane perduto,
La nave di Teseo Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
lunedì, 5 aprile 2021
Il nuovo appuntamento della rubrica di Letteratitudine “Saggistica Letteraria” è dedicato alla figura di Luigi Pirandello con questo contributo di Emma Di Rao
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Luigi Pirandello: dal suo involontario cadere sulla terra a dimissionario dall’esistenza
di Emma Di Rao
“Una notte di giugno caddi come una lucciola sotto un gran pino solitario in una campagna d’olivi saraceni affacciata agli orli di un altipiano di argille azzurre sul mare africano”. Con un linguaggio che è stato privato della sua funzione logico-comunicativa e ricondotto ad espressioni quasi aurorali, Luigi Pirandello immerge la propria nascita, facente parte di un comune destino di sofferenza e casualità, in un’atmosfera irreale e sospesa. In tale evento, verificatosi il 28 giugno 1867, si cela un surplus di significato che può dedursi dalla stessa concezione dell’autore: esso rappresenta, infatti, solo uno degli innumerevoli eventi connessi con l’involontario cadere dell’uomo sulla terra, in seguito al quale, strappato al divenire cosmico e condannato a consistere in una forma limitante e limitata, egli è destinato ad una perenne lacerazione fra molteplici scelte esistenziali. Una di queste scelte, una delle possibilità di ‘Pirandello persona’ è, a nostro avviso, quella di ‘Pirandello scrittore’, che potrebbe configurarsi come una maschera capace di osservare e rappresentare la tragedia dell’esistere con il distacco di chi “ha capito il gioco”.
“Forestiere della vita”, al pari dei suoi personaggi, l’autore affida loro la propria prospettiva, una prospettiva dolente e critica, derivante dal “vedersi vivere” e dall’aver acquisito la consapevolezza che non sarà possibile ricomporre l’unità della coscienza, stratificata e sottoposta alle oscure pulsioni dell’inconscio. Ciò potrebbe trovare origine in un’esperienza personale, in una crisi di identità, come suggerisce una lettera del 7 gennaio 1894 alla futura moglie: “ In me son quasi due persone. Tu già ne conosci una; l’altra, neppur la conosco bene io stesso”. Ed è anche per questa ragione che in molti suoi testi la personalità appare soggetta a un processo di sdoppiamento dell’io che, come ha osservato Franco Zangrilli, diviene il referente delle inquietudini, delle instabilità interiori e delle schizofrenie dell’uomo contemporaneo. Leggi il resto del post »
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luigi pirandello Postato in: SAGGISTICA LETTERARIA
domenica, 4 aprile 2021
AUGURI DI BUONA PASQUA A TUTTI
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Cari amici,
vi auguro di cuore di trascorrere buone e serene festività pasquali.
Lo auguro a voi e ai vostri cari.
Considerate questo post come una pagina aperta, un luogo d’incontro dove è possibile scambiare gli auguri e mettere in comune aneddoti e racconti su questi giorni di feste.
Vi invito, dunque – se potete e se avete voglia di farlo – a lasciare citazioni e pensieri dedicati alle festività pasquali
Buona Pasqua a tutti voi.
Massimo Maugeri Leggi il resto del post »
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pasqua Postato in: EVENTI, INTERVENTI E APPROFONDIMENTI
venerdì, 2 aprile 2021
TEA RANNO con “Terramarina” (Mondadori), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ospite della puntata: la scrittrice Tea Ranno, con cui abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “Terramarina” (Mondadori).
Nella seconda parte della puntata abbiamo discusso della raccolta di racconti “Musa e getta” (Ponte alle Grazie), che ha coinvolto sedici scrittrici (tra cui la stessa Tea Ranno).
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La scheda del libro: “Terramarina” di Tea Ranno (Mondadori)
È la sera della vigilia di Natale e Agata, che in paese tutti chiamano la Tabbacchera, guarda il suo borgo dall’alto: è un pugno di case arroccate sul mare che lei da qualche tempo s’è presa il compito di guidare, sovvertendo piano piano il sistema di connivenze che l’ha governato per decenni e inventandosi una piccola rivoluzione a colpi di poesia e legalità. Ma stasera sul cuore della sindaca è scesa una coltre nera di tristezza e “Lassitimi sula!” ha risposto agli inviti calorosi di quella cricca di amici che è ormai diventata la sua famiglia: è il suo quarto Natale senza il marito Costanzo, che oggi le manca più che mai. E, anche se fatica ad ammetterlo, non è il solo a mancarle: c’è infatti un certo maresciallo di Torino che, da quando ha lasciato la Sicilia, si è fatto largo tra i suoi pensieri. A irrompere nella vigilia solitaria di Agata è Don Bruno, il parroco del paese, con un fagotto inzaccherato tra le braccia: è una creatura che avrà sì e no qualche ora, che ha trovato abbandonata al freddo, a un angolo di strada. Sola, livida e affamata, ma urlante e viva. Dall’istante in cui Luce – come verrà battezzata dal gruppo di amici che subito si stringe attorno alla bimba, chi per visitarla, chi per allattarla, vestirla, ninnarla – entra in casa Tabbacchera, il dolore di Agata si cambia in gioia e il Natale di Toni e Violante, del dottor Grimaldi, di Sarino, di Lisabetta e di tutta quella stramba e generosa famiglia si trasforma in una giostra. Di risate, lacrime, amurusanze, tavole imbandite, ritorni, partenze e sorprese, ma anche di paure e dubbi: chi è la donna che è stata capace di abbandonare ai cani il sangue del suo sangue? Starà bene o le sarà successo qualcosa? Cosa fare di quella picciridda che ha già conquistato i cuori di almeno sette madri e cinque padri? Tea Ranno torna a percorrere i territori fiabeschi e solari dell’ Amurusanza con il suo stile che fonde dialetto siculo e poesia e si lascia contaminare dal realismo magico sudamericano. Il risultato è una narrazione corale ipnotica, un moderno presepe fatto di personaggi vitali e incandescenti, una generosa parabola di accoglienza e solidarietà.
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La scheda del libro: “Musa e getta. Sedici scrittrici per sedici donne indimenticabili (ma a volte dimenticate)”, a cura di Arianna Ninchi e Silvia Siravo (Ponte alle Grazie)
Sedici autrici di prim’ordine svelano altrettante donne meravigliose, offrendo a lettrici e lettori uno sguardo nuovo sul rapporto tra i sessi, l’identità femminile, la lotta per l’emancipazione.
In questa sorprendente raccolta, molte fra le più amate e apprezzate scrittrici italiane raccontano altrettante «muse»: donne sfrontate e bellissime o, al contrario, miti e riservate che, per lo spazio di una notte o per l’esistenza intera, hanno stretto relazioni complesse (e pericolose) con uomini di successo. Muse non sempre «gettate» ma per lo più misconosciute – dando così corpo all’odioso detto secondo cui «dietro ogni grande uomo c’è una grande donna» – che tornano dunque, finalmente, al centro del palcoscenico letterario. Le pioniere della psicanalisi e Kate Moss dalle cento copertine, Kiki regina di Montparnasse per una notte e Maria Callas la Divina per sempre, Nadia Krupskaja che lavora a realizzare il socialismo, Rosalind Franklin che scopre la struttura del DNA, le ispiratrici di pittori, musicisti, scrittori, filosofi: spaziando fra epoche e luoghi diversi, destini felici e infelici, Musa e getta giunge al cospetto di leggende viventi, persino sbarcate su Instagram, come Amanda Lear. Sedici autrici di prim’ordine svelano qui altrettante donne meravigliose, offrendo a lettrici e lettori uno sguardo nuovo sul rapporto tra i sessi, l’identità femminile, la lotta per l’emancipazione. (A cura di Arianna Ninchi e Silvia Siravo.)
Le scrittrici: Ritanna Armeni, Angela Bubba, Maria Grazia Calandrone, Elisa Casseri, Claudia Durastanti, Ilaria Gaspari, Lisa Ginzburg, Chiara Lalli, Cristina Marconi, Lorenza Pieri, Laura Pugno, Veronica Raimo, Tea Ranno, Igiaba Scego, Anna Siccardi, Chiara Tagliaferri.
Le muse: Lou Andreas-Salomé, Luisa Baccara, Maria Callas, Pamela Des Barres, Zelda Fitzgerald, Rosalind Franklin, Jeanne Hébuterne, Kiki de Montparnasse, Nadia Krupskaja, Amanda Lear, Alene Lee, Dora Maar, Kate Moss, Regine Olsen, Sabina Spielrein.
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Tea Ranno è nata a Melilli, in provincia di Siracusa, nel 1963. Dal 1995 vive a Roma. È laureata in giurisprudenza e si occupa di diritto e letteratura. Ha pubblicato per e/o i romanzi Cenere (2006, finalista ai premi Calvino e Berto e vincitore del premio Chianti) e In una lingua che non so più dire (2007). Nel 2012 è uscito per Mondadori La sposa vermiglia, vincitore del premio Rea, e nel 2014, sempre per Mondadori, Viola Fòscari. Nel 2018 ha pubblicato Sentimi (Frassinelli) e nel 2019 L’amurusanza (Mondadori).
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Terramarina Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
mercoledì, 24 marzo 2021
ANDREA BAJANI con “Il libro delle case” (Feltrinelli), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ospite della puntata: lo scrittore Andrea Bajani con cui abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “Il libro delle case” (Feltrinelli), candidato all’edizione 2021 del Premio Strega su proposta di Concita De Gregorio.
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La scheda del libro: “Il libro delle case” di Andrea Bajani (Feltrinelli)
Un romanzo costruito come un’appassionante partita di Cluedo: i segreti di un uomo e di un Paese raccontati dalle case che li hanno custoditi. In un’opera unica per architettura, poesia e visionarietà, Andrea Bajani traccia il grande affresco di un’educazione sentimentale a metri quadri.
A quante parti di noi siamo disposti a rinunciare per continuare a essere noi stessi? E soprattutto: dove abbiamo lasciato ciò che non ci siamo portati dietro? Quali case lo custodiscono in segreto o lo tengono in ostaggio? Per raccontare la vita di un uomo, l’unica possibilità è setacciare le sue case, cercare gli indizi di quel piccolo inevitabile crimine che è dire “io” sapendo che dietro c’è sempre qualche menzogna. Il libro delle case è la storia di un uomo – “che per convenzione chiameremo Io” –, le amicizie, il matrimonio nel suo rifugio e nelle sue ferite, la scoperta del sesso e della poesia, il distacco da una famiglia esperta in autodistruzione. La storia di Io salta di casa in casa, su e giù nel tempo, ciascuna è la tessera di un puzzle che si compone tra l’ultimo quarto del millennio e il primo degli anni zero: è giovane amante di una donna sposata in una casa di provincia, infante che insegue una tartaruga in un appartamento di Roma mentre dalla tv si rovesciano le immagini di Aldo Moro sequestrato e del corpo di Pasolini rinvenuto all’Idroscalo; è marito in una casa borghese di Torino, bohémien in una mansarda di Parigi e adulto in carriera in un albergo londinese; ragazzo preso a pugni dal padre in una casa di vacanza, e studente universitario buttato sopra un materasso; poi semplicemente un uomo, che si tira dietro la porta di una casa vuota. Costruito come una partita di Cluedo o un poliziesco esistenziale, Il libro delle case è un viaggio attraverso i cambiamenti degli ultimi cinquant’anni, nelle sue geografie, nelle sue architetture reali così come in quelle interiori, i luoghi da cui veniamo e quelli in cui stiamo vivendo, le palazzine di periferia degli anni sessanta, lo sparo che cambia il corso della storia, e il bacio rubato dietro una tenda. In un romanzo unico per costruzione, poesia e visionarietà, Bajani traccia il grande affresco di un’educazione sentimentale a metri quadri.
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Andrea Bajani è nato nel 1975. Con Feltrinelli ha pubblicato Mi riconosci (2013; 2018) e La gentile clientela (2013), oltre ad alcuni racconti nella collana digitale Zoom. Tra i suoi libri, Cordiali saluti (Einaudi, 2005), Se consideri le colpe (Einaudi, 2007, Premio Super Mondello, Premio Brancati, Premio Recanati), Ogni promessa (Einaudi, 2010, Premio Bagutta), La mosca e il funerale (nottetempo, 2012) e Un bene al mondo (Einaudi 2016). Per il teatro è autore di Miserabili, di e con Marco Paolini, e di 18mila giorni, Il pitone, con Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa. Collabora con diversi quotidiani e riviste. I suoi romanzi sono tradotti in molte lingue.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Il libro delle case Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
domenica, 21 marzo 2021
La prima puntata di “Di-versi irrequieti“, spazio collegato alla rubrica “POESIA” di Letteratitudine, è dedicata a Lucio Piccolo
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di Daniela Sessa
Il Novecento in poesia è il luogo della rarefazione della parola. L’osso di seppia montaliano non è solo scarnificazione del verbum ma condensa in sé ogni rivolgimento e stravolgimento del rapporto suono e senso, verità e simbolo. La lirica novecentesca fu antilirica e liricissima assieme: sferzò il tempo con parole crude e fissò il tempo nella ungarettiana “quiete accesa”. Un poeta del ‘900 fu Lucio Piccolo. Poeta riservato e coltissimo, relegato in una nicchia fatta di diffidenza verso i suoi spettri e le sue manie, mai davvero entrato nel consesso dei letterati con la maiuscola. Seppure pare lo desiderasse. Di Lucio Piccolo si raccontano la stirpe nobiliare, le ironie del cugino Tomasi di Lampedusa verso quel poeta strambo e filosofo, la passione per lo spiritismo (condiviso con il fratello Casimiro) e per la relatività di Einstein. Lucio Piccolo si rifugiò nel Barocco (Villa Piccolo è assieme scrigno e materia di quella scelta) quando esplodevano le avanguardie e rievocò un crepuscolarismo di ritorno. Lo studio della musica si riversò nei suoi versi come attenzione alle pause e agli inarcamenti, a una sonorità che mai si mischiò con la tradizione del fonosimbolismo. Perché i suoi simboli, arcaici e ancestrali, scaturivano dall’oscurità e così si consegnavano alla pagina. Leggi il resto del post »
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domenica, 21 marzo 2021
Inauguriamo questo nuovo spazio collegato alla rubrica “POESIA” di Letteratitudine. Si intitola “Di-versi irrequieti” e sarà curato da Daniela Sessa: «la rubrica si intitola così perché vuole raccontare la poesia come forma diversa ossia varia per autori, ispirazione e forme. La poesia è irrequieta come lo sciame di un verso di Montale (il mio poeta preferito) e sarà irrequieta questa rubrica che a volte ospiterà recensioni, a volte versi e basta, a volte darà la parola ai poeti. Seguiteci e siate irrequieti con noi».
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giovedì, 18 marzo 2021
Nel nuovo appuntamento dello spazio “POESIA” di Letteratitudine ospitiamo Cettina Caliò autrice della silloge “Di tu in noi” (La nave di Teseo)
Ecco le risposte di Cettina Caliò alle domande “ricorrenti” di questa rubrica dedicata alla poesia.
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- Cettina Caliò, chi è poeta?
Il poeta è uno che si fa delle domande, sempre. È uno che vede il lato stanco e incolore di ogni cosa, è uno che vede la meraviglia nel dettaglio e ne fa metafora.
- Poeti si nasce o si diventa?
A monte c’è la necessità del respiro: alcuni nascono col fiato corto, ad altri, il fiato, si accorcia strada facendo. In entrambi i casi diventa essenziale scrivere l’urlo del fiato.
- Cos’è la poesia?
La poesia è una condizione del sentire, come il dolore (è del più forte sentire la più forte figlia, diceva Vittorio Alfieri).
- A cosa serve la poesia? Leggi il resto del post »
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martedì, 16 marzo 2021
Nuova puntata di Letteratitudine Cinema con nuovo intervento di Alessandra Montesanto: critica cinematografica, docente e saggista.
In questa puntata ci occupiamo di “Mank”: film del 2020 diretto da David Fincher.
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Mank: genio e consapevolezza
di Alessandra Montesanto
Molti, moltissimi conoscono il film Quarto potere, uscito nel 1941 e vincitore dell’Oscar, diretto, prodotto e interpretato da Orson Wells. L’enorme successo della pellicola è da attribuire anche alla sceneggiatura, scritta a quattro mani dallo stesso Wells e da Herman J. Mankiewicz, detto “Mank”. E proprio il diminutivo è il titolo del film che David Fincher ha dedicato alla figura controversa dello scrittore, interpretato da un ottimo Gary Oldman.
Ogni situazione proposta al pubblico è una rielaborazione di Mankiewitz del periodo in cui scrisse Quarto potere, ma anche della sue accuse contro Hearst, il magnate che ispirò la figura del Cittadino Kane (Citizen Kane è il titolo originale dell’opera di cui stiamo parlando). Leggi il resto del post »
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mercoledì, 10 marzo 2021
In questo nuovo post della rubrica “Giovanissima Letteratura” ci occupiamo del volume “La Divina Commedia raccontata ai bambini” di Annamaria Piccione (Mondadori), intervistata da Daniela Sessa
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Dante è una favola! Parola di Annamaria Piccione
di Daniela Sessa
Se chiedi alla scrittrice Annamaria Piccione di presentarsi, lei esordisce con un “Siciliana doc” e chi ha dimestichezza con il doc di Sicilia capisce subito di trovarsi davanti una donna che è un misto acutezza e ingegno, di orgoglio e di un realismo che fa suo persino il sogno. Vive tra Siracusa, città di origine, e Palermo: forse per questo incarna le due anime dell’isola, mite e frenetica insieme per dirla con Gesualdo Bufalino. Ama i gatti in maniera viscerale. Il gatto è per lei un’icona: non ci si stupirebbe di trovarlo rappresentato su una parete della sua casa come la Marilyn di Andy Wharol.
Ha gli occhi penetranti e sfuggenti insieme come un gatto, ma diversamente dai gatti ha un sorriso accattivante ed è un’abile conversatrice. E ha un dono: saper incantare i bambini. Il suo gioco di prestigio è l’uso di parole che sprizzano veloci e impettite dalla sua fantasia. Fervida fantasia grazie alla quale si è ritagliata una stanza tutta per sé nel mondo dell’editoria per l’infanzia. Ad Annamaria Piccione piace prendere in mano la letteratura dei grandi e raccontarla ai bambini. Lo ha fatto con i capolavori di Verga, dei tragici greci e di Plauto. Poteva non farlo con Dante, il poeta cui va il merito, tra gli innumerevoli altri, di aver dato all’Italia con “La Divina Commedia” anche l’archetipo del genere fantastico? A noi lettori, prima adolescenti poi adulti, il viaggio di Dante, al netto dei patemi scolastici, è stato una fantasmagoria di colori, suoni, emozioni, sentimenti, facce, luoghi, mostri e prodigi. In quel mondo labirintico solo per le coscienze imperfette, i lettori di settecento anni hanno imparato che la scelta tra vizio e virtù non è una barbosa pausa tra le mille faccende della vita, ma può essere un volo verticale e avventuroso. Leggi il resto del post »
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La Divina Commedia raccontata ai bambini,
mondadori Postato in: GIOVANISSIMA LETTERATURA
martedì, 9 marzo 2021
(libri, fatti ed eventi)
dal 2 all’8 marzo 2021 (clicca sui link per aprire le pagine)
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GLI SCIACALLI di Alessandro Carlini: incontro con l’autore
Celebrazione della Giornata internazionale della Donna 2021: l’intervento del Presidente Mattarella
PREMIO STREGA 2021: i 62 titoli proposti dagli Amici della domenica
PREMIO STREGA 2021. Proposti i libri di Aloe, Carrino, Caruana, Ciampi, Dadati, Michilli, Panzavolta, Parsi, Ponticello, Pulvirenti…
L’ANOMALIA di Hervé Le Tellier, vincitore Premio Goncourt, in libreria dall’11 marzo per La nave di Teseo
CLASSIFICA: dal 22 al 28 febbraio 2021 – questa settimana segnaliamo “La fattoria del Coup de Vague” di Georges Simenon (Adelphi)
MIMMO GANGEMI racconta IL POPOLO DI MEZZO
SULLE TRACCE DI KIM e il ritorno di Edizioni Settecolori
LA DISCIPLINA DI PENELOPE di Gianrico Carofiglio (recensione)
OTTO PASSI E 1/2 di Tea Ranno
BEATI GLI INQUIETI di Stefano Redaelli: incontro con l’autore
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lunedì, 8 marzo 2021
TANTI AUGURI A TUTTE LE DONNE CHE GRADISCONO RICEVERLI… (il post “annuale” di Letteratitudine dedicato all’8 marzo)
Mimosa sì, o mimosa no?
Ritorna l’8 marzo e io, come sempre, non so bene come comportarmi. Conosco donne che gradiscono moltissimo ricevere gli auguri (e se non lo fai ci restano male), altre che sostengono che il tributare una giornata alle donne è prerogativa tipicamente maschilista (e perciò fuori luogo).
Auguri, dunque, a tutte le donne che gradiscono riceverli. Buon 8 marzo!
Massimo Maugeri
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EVENTI, INTERVENTI E APPROFONDIMENTI
giovedì, 4 marzo 2021
TERESA CIABATTI con “Sembrava bellezza” (Mondadori), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ospite della puntata: la scrittrice Teresa Ciabatti con cui abbiamo discusso del suo romanzo “Sembrava bellezza” (Mondadori), candidato all’edizione 2021 del Premio Strega su proposta di Sandro Veronesi.
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La scheda del libro: “Sembrava bellezza”di Teresa Ciabatti (Mondadori)
Ad accoglierci tra le pagine di questo romanzo è una donna, una scrittrice, che dopo essersi sentita ai margini per molti anni ha finalmente conosciuto il successo. Vive un tempo ruggente di riscatto, che cerca di tenersi stretto ma ogni giorno le sfugge un po’ di più. Proprio come la figlia, che rifiuta di parlarle e si è trasferita lontano.
Combattuta tra risentimento e sgomento per il tempo che si consuma la coglie Federica, la più cara amica del liceo, quando dopo trent’anni torna a cercarla. E riporta nel suo presente anche la sorella maggiore Livia – dea di bellezza sovrannaturale, modello irraggiungibile ai loro occhi di sedicenni sgraziate -, che in seguito a un incidente è rimasta prigioniera nella mente di un’eterna ragazza.
Come accadeva da adolescenti, i pensieri tornano a specchiarsi, a respingersi e mescolarsi. La protagonista perlustra il passato alla ricerca di una verità, su se stessa e su Livia, e intanto cerca di riafferrare il bandolo della propria esistenza ammaccata: il lavoro, gli amori.
Livia era e resta un mistero insondabile: miracolo di bellezza preservata nell’inconsapevolezza? O fenomeno da baraccone? Avvolti nelle spire di un’affabulazione ammaliante, seguiamo la protagonista in un viaggio che è insieme privato e generazionale, interiore e concreto. E mentre lei aspira a fermare l’attimo per non perdere la gloria, la sorte di Livia è lì a ricordare cosa può succedere se la giovinezza si cristallizza in un presente immobile: una diciottenne nel corpo di una cinquantenne, una farfalla incastrata nell’ambra.
Sembrava bellezza è un romanzo sull’impietoso trascorrere del tempo, e su come nel ripercorrerlo si possano incontrare il perdono e la tenerezza, prima di tutto verso se stessi. Un romanzo di madri e di figlie, di amiche, in cui l’autrice, con una scrittura che si è fatta più calda e accogliente, senza perdere nulla della sua affilata potenza, mette in scena con acume prodigioso le relazioni, tra donne e non solo. Un romanzo animato da uno sguardo che innesca la miccia del reale e, senza risparmiare nessun veleno, comprende ogni umana debolezza.
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Teresa Ciabatti, nata e cresciuta a Orbetello, vive a Roma. Tra i suoi romanzi: Il mio paradiso è deserto (Rizzoli), Tuttissanti (Il Saggiatore), Matrigna (Solferino). Con La più amata (Mondadori) è stata finalista al premio Strega nel 2017. Collabora con il “Corriere della Sera” e con “la Lettura”.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Teresa Ciabatti Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
mercoledì, 3 marzo 2021
Il post “annuale” di Letteratitudine dedicato al Festival di Sanremo
Che piaccia o no, il Festival di Sanremo ha scandito il nostro tempo… a partire dal lontano 1951, anno del suo inizio, fino a oggi.
Vorrei dedicare questa pagina di Letteratitudine al Festival della canzone italiana e a qualcuno dei libri da esso ispirati.
Come ha scritto Giovanni De Luna su Tuttolibri del 5 febbraio 2011, “Sanremo cominciò nel 1951, con una «tre giorni musicale» (29-30-31 gennaio) trasmessa alla radio. L’orchestra la dirigeva il maestro Angelini e i cantanti erano solo due (Nilla Pizzi e Achille Togliani), con il supporto del Duo Fasano. Tutto qui. Pure, un Festival nato in sordina, senza «lanci» e «promozioni», riuscì a far diventare famose in una sola sera (e con un solo «passaggio» radiofonico!) molte canzoni, non solo quella vincitrice. La serata conclusiva fu seguita da circa 25 milioni di ascoltatori. Oggi quella data è diventata storica tanto da dare l’impressione che raccontare le vicende del festival sia un po’ come scrivere pagine importanti del nostro passato, quasi che anno dopo anno le sue canzoni abbiano composto la colonna sonora della nostra quotidianità”.
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SEGNALAZIONI E RECENSIONI
lunedì, 1 marzo 2021
In questa nuova puntata di Letteratitudine Cinema diamo spazio ai risultati dell’edizione 2021 dei prestigiosi Golden Globe Awards
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Con qualche piccola difficoltà tecnica (suono in ritardo e l’inevitabile confusione dei collegamenti via Zoom), ieri 28 febbraio 2021, è stata trasmessa in diretta dalla rete statunitense NBC la 78ª edizione dei Golden Globe Awards: cerimonia semi-virtuale ancora una volta dominata da star britanniche.
La nostra Laura Pausini ha vinto nella categoria Migliore canzone originale con il brano “Io sì (Seen)” (Diane Warren, Laura Pausini e Niccolò Agliardi), dalla colonna sonora del film “La vita davanti a sé” (The Life Ahead). Golden Globe alla carriera a Jane Fonda.
Tra i vincitori delle più importanti categorie: Miglior film drammatico a “Nomadland”, regia di Chloé Zhao; Miglior film commedia o musicale a “Borat – Seguito di film cinema”, regia di Jason Woliner; Miglior regista, Chloé Zhao per “Nomadland”; Migliore attore in un film drammatico, Chadwick Boseman per “Ma Rainey’s Black Bottom”; Migliore attrice in un film drammatico, Andra Day per “The United States vs. Billie Holiday”; Migliore attore in un film commedia o musicale, Sacha Baron Cohen per “Borat – Seguito di film”; Migliore attrice in un film commedia o musicale, Rosamund Pike per “I Care a Lot”; Migliore attore non protagonista, Daniel Kaluuya per “Judas and the Black Messiah”; Migliore attrice non protagonista, Jodie Foster per “The Mauritanian”; Miglior serie drammatica, “The Crown”.
A causa della pandemia da COVID-19 i candidati si sono collegati dalle proprie abitazioni.
Segue l’elenco completo dei candidati e dei vincitori nelle varie categorie del Premio (e una carrellata di immagini). Leggi il resto del post »
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lunedì, 1 marzo 2021
(libri, fatti ed eventi)
dal 23 febbraio all’1 marzo 2021 (clicca sui link per aprire le pagine)
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PREMIO STREGA 2021. Proposti i libri di Michele Ainis, Giulio Cavalli, Teresa Ciabatti, Alessandra Fagioli, Marco Albino Ferrari, Anna Giurickovic Dato, Francesca Mannocchi, Elena Mearini, Simone Perotti, Paolo Zardi
UNA TERRA PROMESSA di Barack Obama (recensione)
HOTEL D’ANGLETERRE di Carmine Mari: incontro con l’autore
CHIARA MEZZALAMA racconta DOPO LA PIOGGIA
IL SILENZIO di Don DeLillo (recensione)
C’era una volta a Hollywood: il primo romanzo di QUENTIN TARANTINO (in uscita a giugno)
AL DI LÀ DI LEONARDO SCIASCIA: intervista a Antonio Di Grado
TAOBUK 2021 e il concorso internazionale “Lo spazio dei libri”
CLASSIFICA: dal 15 al 21 febbraio 2021 – questa settimana segnaliamo “Clima. Come evitare un disastro. Le soluzioni di oggi. Le sfide di domani” di Bill Gates (La nave di Teseo)
OMAGGIO A LAWRENCE FERLINGHETTI
Turi Ferro e il “Teatro Stabile”: Storia di un amore – mostra aperta dal 1° marzo
TURI FERRO E IL MAGISTERO DELL’ARTE
IL SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO 2021: date e notizie
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mercoledì, 24 febbraio 2021
CARMEN PELLEGRINO con “La felicità degli altri” (La nave di Teseo), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ospite della puntata: la scrittrice Carmen Pellegrino con cui abbiamo discusso del suo romanzo “La felicità degli altri” (La nave di Teseo), candidato all’edizione 2021 del Premio Strega.
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La scheda del libro: “La felicità degli altri” di Carmen Pellegrino (La nave di Teseo)
Cloe è una donna che ha imparato a parlare con le ombre. Un’anima in ascolto, alla ricerca di una voce che la riporti al luogo accidentato della sua origine, al trauma antico di quando, bambina, cercava di farsi amare da chi l’aveva messa al mondo. Nel suo cammino costellato di fragorosi insuccessi e improvvisi passi avanti, Cloe attraversa città, cambia case, assume nuove identità, accompagnata da voci, ricordi, personaggi sfuggenti: Emanuel, il fratello amatissimo; il professor T., docente di Estetica dell’ombra; Madame e il Generale, guardiani della Casa dei timidi, dove la donna era stata accolta a dieci anni. Cloe è uno sguardo che cerca attenzione e verità, il suo viaggio coraggioso è il racconto di un amore e di una speranza che non si spengono, anche quando dentro e fuori di noi non c’è che rovina.
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Carmen Pellegrino, scrittrice e storica, ha indagato alcuni dei nodi salienti della modernità, concentrando i suoi studi sui movimenti collettivi di dissidenza (come in ’68 napoletano. Lotte studentesche e conflitti sociali tra conservatorismo e utopie, 2008), e focalizzando successivamente le sue ricerche sul razzismo, l’esclusione sociale e le condizioni di sfruttamento. Coautrice di varie opere collettanee (tra le quali Qui si chiama fatica, 2010; Non è un paese per donne, 2011; Novantadue, 2012), con il primo romanzo Cade la terra (2015) ha vinto il premio Rapallo Carige opera prima e il premio Selezione Campiello. Con il secondo romanzo Se mi tornassi questa sera accanto (2017) ha vinto il premio Dessì. Tra i suoi temi di indagine più recenti, centrale è quello dei borghi disabitati e delle rovine di antichi insediamenti, attraverso cui ha gettato le basi per una scienza dell’abbandono come forma di recupero alla coscienza del vissuto storico dei luoghi.
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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La nave di Teseo Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
lunedì, 22 febbraio 2021
(libri, fatti ed eventi)
dal 16 al 22 febbraio 2021 (clicca sui link per aprire le pagine)
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PREMIO STREGA 2021. Proposti i libri di Andrea Bajani, Edith Bruck, Giovanni Catelli, Donatella Di Pietrantonio, Andrea Frediani, Fabio Guarnaccia, Giulio Mozzi, Carmen Pellegrino, Stefano Redaelli, Alice Urciuolo
CINQUE ANNI DALLA SCOMPARSA DI UMBERTO ECO: la sua Autobiografia intellettuale
CLASSIFICA: dall’8 al 14 febbraio 2021 – questa settimana segnaliamo “La donna gelata” di Annie Ernaux (L’orma)
CONTA SUL TUO CUORE di Andrea Maggi: incontro con l’autore
LA COLLINA DEI DELITTI di Roberto Carboni: incontro con l’autore
TEMPI DURI di Mario Vargas Llosa (recensione)
ORGANSA di Mariangela Mianiti: incontro con l’autrice
SOCIETÀ ITALIANA SPIRITI di Antonio Di Mauro (poesia)
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giovedì, 18 febbraio 2021
MARILÙ OLIVA con “Biancaneve nel Novecento” (Solferino), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
In streaming e in podcast su RADIO POLIS
trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Ospite della puntata: la scrittrice Marilù Oliva con cui abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “Biancaneve nel Novecento” (Solferino), libro candidato all’edizione 2021 del Premio Strega.
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La scheda del libro: “Biancaneve nel Novecento” di Marilù Oliva (Solferino)
Giovanni è un uomo affascinante, generoso e fallito. Candi è una donna bellissima che esagera con il turpiloquio, con l’alcol e con l’amore. E Bianca? È la loro unica figlia, che cresce nel disordinato appartamento della periferia bolognese, respirando un’aria densa di conflitti e di un’inspiegabile ostilità materna. Fin da piccola si rifugia nelle fiabe, dove le madri sono matrigne ma le bambine, alla fine, nel bosco riescono a salvarsi. Poi, negli anni, la strana linea di frattura che la divide da Candi diventa il filo teso su un abisso sempre pronto a inghiottirla. Bianca attraversa così i suoi primi vent’anni: la scuola e gli amori, la tragedia che pone fine alla sua infanzia e le passioni, tra cui quella per i libri, che la salveranno nell’adolescenza.
Negli anni Novanta, infatti, l’eroina arriva in città come un flagello e Bianca sfiora l’autodistruzione: mentre sua madre si avvelena con l’alcol, lei presta orecchio al richiamo della droga. Perché, diverse sotto ogni aspetto, si somigliano solo nel disagio sottile con cui affrontano il mondo? È un desiderio di annullarsi che in realtà viene da lontano, da una tragedia vecchia di decenni e che pure sembra non volersi estinguere mai: è cominciata nel Sonderbau, il bordello del campo di concentramento di Buchenwald.
Con una penna vibrante, intinta nella storia del Novecento e affilata da una profonda sensibilità per le umane lacerazioni e debolezze, Marilù Oliva disegna una vicenda incalzante che è anche una riflessione su quello che le famiglie non dicono, sulle ferite non rimarginate che si riaprono, implacabili, attraverso le generazioni. Un romanzo vivo e poetico, che dà voce al rimosso di un secolo.
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Marilù Oliva è scrittrice, saggista e docente di lettere. Ha scritto due thriller e numerosi romanzi di successo a sfondo giallo e noir. Ha co-curato per Zanichelli un’antologia sui Promessi Sposi, e realizzato due antologie patrocinate da Telefono Rosa, nell’ambito del suo lavoro sulle questioni di genere. Collabora con diverse riviste ed è caporedattrice del blog letterario Libroguerriero. Il suo libro più recente è L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre (Solferino, 2020).
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Solferino Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
martedì, 16 febbraio 2021
Nuova puntata di Letteratitudine Cinema con nuovo intervento di Alessandra Montesanto: critica cinematografica, docente e saggista.
In questa puntata ci occupiamo del ruolo del Cinema del regista sudcoreano Kim Ki Duk
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Il Cinema tragicamente poetico di Kim Ki Duk
di Alessandra Montesanto
Un’esistenza travagliata quella del regista sudcoreano Kim Ki Duk, deceduto a soli cinquantanove anni a causa delle conseguenze del Covid-19, durante un soggiorno in Lettonia. Un triste epilogo dopo lo scandalo #Metoo in cui il cineasta era stato accusato di molestie sessuali a danno di alcune attrici durante la lavorazione di un film.
Vogliamo scindere la persona dall’artista perché Kim Ki Duk entra nella schiera dei registi cult grazie al suo Cinema coinvolgente, passionale, arguto e poetico, di quella poesia che i veri intellettuali (asiatici e non solo) sanno regalare al mondo.
Parleremo, in questo brevissimo excursus, di tre suoi film, forse i più rappresentativi, interessanti per il senso vivo della cultura e dell’indagine dell’animo e della coscienza umani.
Il grande successo arriva nel 2003 con il film intitolato Primavera, estate, autunno inverno e ancora… Primavera che segue L’isola, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, una rappresentazione cruda e iperrealista di una relazione uomo-donna, relazione che si svolge in un isolato villaggio galleggiante e che vede i protagonisti utilizzare gli ami da pesca (conficcati nella vagina di lei, nell’esofago di lui) per simboleggiare il dolore e la follia di un amore esclusivo e simbiotico. Nel film ritroviamo l’inquadratura ricorrente di una chiatta con un tempietto posizionato sopra, sempre immersa in un placido lago; un bambino cresce, diventa adulto, sarà un monaco e, da anziano, si prenderà cura di un altro bambino. Folgorante e intensa messa in scena della filosofia buddista che suggerisce l’idea della circolare eternità della vita (quella che il mistico Raimond Pannikar definisce la “tempiternità”) per cui non bisogna temere la morte se dopo la fine corporea entriamo nella dimensione cosmica a cui apparteniamo, sotto forma di Spirito immanente. Leggi il resto del post »
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lunedì, 15 febbraio 2021
(libri, fatti ed eventi)
dal 10 al 15 febbraio 2021 (clicca sui link per aprire le pagine)
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PREMIO STREGA 2021. Proposti i libri di Andrea Barzini, Maria Grazia Calandrone, Giulia Caminito, Alessandro Carlini, Stefano Corbetta, Massimo de Angelis, Mimmo Gangemi, Chiara Mezzalama, Daniele Petruccioli, Daniele Rielli
LA FELICITÀ DEGLI ALTRI di Carmen Pellegrino (un estratto)
50 SPUNTI DI LODE AL CREATORE di Giuseppina Ferrisi
LA SETE di Sergio Bertolino (poesia)
CAMPI D’OSTINATO AMORE di Umberto Piersanti (recensione)
LA FILOSOFIA DI UMBERTO ECO a cinque anni dalla scomparsa
CLASSIFICA: dall’1 al 7 febbraio 2021 – questa settimana segnaliamo “Il silenzio” di Don DeLillo (Einaudi)
BERRETTI ERASMUS di Giovanni Agnoloni (intervista)
LUCE DELLA NOTTE di Ilaria Tuti (un estratto)
CLIMA l’atteso libro di BILL GATES in uscita il 16 febbraio
DANTE, PER NOSTRA FORTUNA
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mercoledì, 10 febbraio 2021
EMANUELE TREVI con “Due vite” (Neri Pozza), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
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Ospite della puntata: lo scrittore Emanuele Trevi con cui abbiamo discusso del suo nuovo libro “Due vite” (Neri Pozza).
“Due vite” è stato proposto al Premio Strega 2021 da Francesco Piccolo.
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La scheda del libro: “Due vite” di Emanuele Trevi (Neri Pozza)
Rocco Carbone nasce a Reggio Calabria nel febbraio del 1962, ma una buona parte della sua infanzia la trascorre in un piccolo paese dell’Aspromonte, Cosoleto: un posto di gente dura, taciturna, incline a una rigorosa amarezza di vedute sulla vita e sulla morte. Emanuele Trevi lo conosce nell’inverno del 1983, quando è arrivato a Roma da poco tempo e si è iscritto a Lettere. Parlare della vita di Rocco, per Trevi, significa necessariamente parlare della sua infelicità, ammettere che faceva parte di quella schiera predestinata dei nati sotto Saturno, tratteggiarne la personalità bipolare e a tratti sadica, il carattere spigoloso, la natura lucida e sintetica dell’opera. Pia Pera cresce a Lucca in una famiglia colta, originale ed eccentrica. Poco più che adolescente lascia la città toscana e studia Filosofia all’università di Torino. Dopo un dottorato in storia russa alla University of London inizia a insegnare letteratura russa all’Università di Trento, ma poi, delusa dall’ambiente, lascia perdere ogni ambizione accademica e decide di occuparsi di un fondo abbandonato a San Lorenzo, dedicandosi alla cura del giardino. Quando Trevi la incontra, Pia è una trentenne spavalda e maldestra, brillante, anticonformista e generosa. Ma già possiede quella leggerezza e quella grazia di chi, mentre la malattia costringe alla resistenza continua, sa correre sempre in avanti, verso l’altrove. Tratteggiando, con affetto, le vite dei due amici, Emanuele Trevi persegue una ricerca narrativa fondata sulla memoria e, al contempo, rende un sentito omaggio a due talentuosi scrittori italiani.
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Emanuele Trevi è nato a Roma nel 1964. Collabora al Corriere della Sera e al manifesto. Tra le sue opere: I cani del nulla (Einaudi, 2003), Senza verso. Un’estate a Roma (Laterza, 2004), Il libro della gioia perpetua (Rizzoli, 2010), Qualcosa di scritto (Ponte alle Grazie, 2012), Il popolo di legno (Einaudi, 2015) e Sogni e favole (Ponte alle Grazie, 2019).
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
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Emanuele Trevi,
neri pozza Postato in: LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)
mercoledì, 10 febbraio 2021
(libri, fatti ed eventi)
dal 2 al 9 febbraio 2021 (clicca sui link per aprire le pagine)
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LEI MI PARLA ANCORA di Giuseppe Sgarbi: dal libro al film di Pupi Avati
ROMANA PETRI racconta CUORE DI FURIA
LA COMMEDIA DI DANTE: i superbi del canto XI del Purgatorio
A John Banville il Premio Chandler 2020
PREMIO STREGA 2021. Proposti i libri di Patrizia Busacca, Benedetta Cosmi, Alessandro Gazoia, Lisa Ginzburg, Mattia Insolia, Marilù Oliva, Aurelio Picca, Sabrina Ragucci, Alessandro Raveggi, Isabella Schiavone
TUTTO A POSTO TRANNE L’AMORE di Anna Premoli: incontro con l’autrice
BARACK OBAMA presenta il suo libro UNA TERRA PROMESSA a Che Tempo Che Fa
BOLO di Renata Governali
LA STAGIONE DELL’ANGELO di Rosalia Messina
UNA VOLTA È ABBASTANZA di Giulia Ciarapica: intervista all’autrice
CLASSIFICA: dal 25 al 31 gennaio 2021 – questa settimana segnaliamo “Un colpo al cuore” di Piergiorgio Pulixi (Rizzoli)
IL GIORNO DEL GIUDIZIO di Rasha al-Amir (assassinato l’editore dell’edizione originale araba del romanzo, fratello dell’autrice)
GIULIO MOZZI racconta LE RIPETIZIONI
OGNUNO ACCANTO ALLA SUA NOTTE di Lia Levi (recensione)
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mercoledì, 3 febbraio 2021
PUPI AVATI con il romanzo “L’archivio del diavolo” (Solferino) e con il film “Lei mi parla ancora” (che sarà trasmesso l’8 febbraio su Sky), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).
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Ospite della puntata: lo scrittore e regista Pupi Avati con cui abbiamo discusso del suo nuovo romanzo “L’archivio del diavolo” (Solferino) e del suo nuovo film “Lei mi parla ancora” in uscita su Sky l’8 febbraio.
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Pupi Avati, regista, sceneggiatore e produttore, è uno dei maestri riconosciuti del cinema italiano.
Come autore ha pubblicato l’autobiografia bestseller “La grande invenzione” (Rizzoli 2013) e due romanzi di successo, “Il ragazzo in soffitta” (Guanda 2015) e “Il Signor Diavolo “(Guanda 2018).
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La scheda del libro: “L’archivio del diavolo” (Solferino) di Pupi Avati
Quando don Stefano Nascetti viene trasferito alla parrocchia di Lio Piccolo, abbandonando sul nascere una bella carriera nella curia veneziana, la sua non è una scelta: è una fuga dalla vendetta del questore Carlo Saintjust, a cui lo legano un tradimento e un’offesa mai dimenticati. Ma il tranquillo paesino nel Polesine non è il rifugio che si aspettava. È troppo pericoloso e ambiguo il fascino della giovane maestra Silvana ed è troppo orribile la storia che assieme a lei gli accade, letteralmente, di dissotterrare: quella del funzionario ministeriale Furio Momentè, scomparso mentre indagava sull’omicidio commesso da un ragazzino, lasciando dietro di sé una compromettente valigia di documenti. Con il ritrovamento di ben due cadaveri di incerta attribuzione, il sostituto procuratore Malchionda è costretto a riaprire un caso che aveva chiuso con eccessiva fretta. Ma sulle ricerche degli inquirenti, sia a Venezia sia a Roma, si stende l’ombra velenosa di un Male molto più antico e inspiegabile di quello commesso da qualunque omicida. In questo romanzo gotico, che mescola thriller e horror, suggestioni letterarie e superstizione popolare, Pupi Avati ci riporta nei luoghi e nelle atmosfere del Nordest contadino degli anni Cinquanta. Mentre le vite dei personaggi corrono verso il loro destino, la mano del narratore ci trascina in un intreccio senza scampo, in un mondo antico fatto di terra, acqua e mistero, intriso di verità troppo terribili per poter mai essere davvero rivelate.
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La scheda del film: “Lei mi parla ancora“
Nino e Caterina sono sposati da sessantacinque anni e si amano profondamente dal primo momento che si sono visti. Alla morte di Caterina, la figlia, nella speranza di aiutare il padre a superare la perdita della donna che ha amato per tutta la vita, gli affianca Amicangelo, un editor con velleità da romanziere, per scrivere attraverso i ricordi del padre un libro sulla loro storia d’amore. Amicangelo accetta il lavoro solo per ragioni economiche e si scontra subito con la personalità di un uomo che sembra opposta a lui. Ma il rapporto tra i due diventerà ogni giorno più profondo fino a trasformarsi in un’amicizia sincera.
Renato Pozzetto e Stefania Sandrelli interpretano Nino e Caterina, insieme a Isabella Ragonese (Caterina da giovane), Lino Musella (Nino da giovane) e Fabrizio Gifuni nei panni dello scrittore Amicangelo. Insieme a loro anche Chiara Caselli, Alessandro Haber, Serena Grandi, Gioele Dix, Nicola Nocella, Giulia Elettra Gorietti. La sceneggiatura e il soggetto sono di Pupi e Tommaso Avati. Il direttore della fotografia è Cesare Bastelli, la scenografia è affidata a Giuliano Pannuti e i costumi sono di Beatrice Giannini.
“Lei mi parla ancora” è tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Sgarbi pubblicato da La nave di Teseo
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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri
regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin
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Lei mi parla ancora,
Pupi Avati,
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