lunedì, 8 marzo 2021
8 MARZO
TANTI AUGURI A TUTTE LE DONNE CHE GRADISCONO RICEVERLI… (il post “annuale” di Letteratitudine dedicato all’8 marzo)
Mimosa sì, o mimosa no?
Ritorna l’8 marzo e io, come sempre, non so bene come comportarmi. Conosco donne che gradiscono moltissimo ricevere gli auguri (e se non lo fai ci restano male), altre che sostengono che il tributare una giornata alle donne è prerogativa tipicamente maschilista (e perciò fuori luogo).
Auguri, dunque, a tutte le donne che gradiscono riceverli. Buon 8 marzo!
Massimo Maugeri
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8 marzo 2021
Segnaliamo il messaggio della Ministra della Giustizia Marta Cartabia: “Prevenire i femminicidi estirpando la cultura della violenza contro le donne”
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Segnaliamo questo servizio del magazine Io Donna del Corriere della Sera: 8 marzo 2019, Giornata Internazionale delle donne: che cosa deve ancora cambiare
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8 marzo 2018
Segnaliamo questo servizio dell’Ansa – 8 marzo: Udi, sciopero globale è ancora un’aspettativa, serve visibilità
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8 marzo 2017
Segnaliamo la notizia dello sciopero generale organizzato per dire no alla violenza di genere. Aderiscono le principali sigle sindacali, problemi nei trasporti pubblici, nella scuola, negli ospedali…
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8 marzo 2016
Segnaliamo quest’altro articolo dell’Ansa.
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In occasione della ricorrenza dell’8 marzo 2015, ne approfitto per segnalarvi questa riflessione di Loredana Lipperini, questo servizio del Corriere della Sera e questo articolo di la Repubblica (dedicato a Anna Magnani). Domattina, inoltre, su LetteratitudineNews i riflettori saranno puntati su due libri che hanno a che fare con la Giornata internazionale della donna.
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L’8 marzo 2014
In occasione della ricorrenza dell’8 marzo 2014, ne approfitto per segnalarvi questo articolo pubblicato dall’Ansa e questo speciale su Repubblica.it
(Massimo Maugeri)
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L’8 marzo 2013
Segnalo questo articolo pubblicato su Repubblica.it: 8 marzo, solo 10 donne su 100 nei consigli delle società quotate
(Massimo Maugeri)
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L’8 marzo 2012
Segnalo questo post di Loredana Lipperini, pubblicato in contemporanea con Giovanna Cosenza, Femminile plurale, Ingenere, Ipaziaevviva, Marina Terragni, Lorella Zanardo.
E dico, I care!
E, a proposito di “mimose sì, mimose no”… questo articolo di Maria Laura Rodotà su Corriere.it
(Massimo Maugeri)
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L’8 marzo 2011
Vi segnalo questo servizio su WUZ… e, a proposito di 8 marzo, vi consiglio di leggere questo contributo firmato dalla prof.ssa Rawdha Razgallah (italianista e docente di letteratura italiana presso l’Università del «7 Novembre a Carthage» di Tunisi) sugli usi e costumi delle donne tunisine…
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L’8 marzo negli anni scorsi…
Sull’8 marzo 2009 vi segnalo un “quaderno” di 167 pagine realizzato dagli amici di Nazione indiana: potete scaricare il pdf cliccando qui
Vi propongo un articolo di Sabina Corsaro dedicato a Françoise Sagan.
Infine, in coda al post, un omaggio da parte mia a tutte le donne di Letteratitudine. Chiamo in causa, ancora una volta, John Lennon. Stavolta il brano è (semplicemente) Woman.
Ed è dedicato a tutte voi.
Non vogliatemene.
Woman I can hardly express,
My mixed emotion at my thoughtlessness,
After all I’m forever in your debt,
And woman I will try express,
My inner feelings and thankfullness,
For showing me the meaning of success,
oooh well, well,
oooh well, well,
Woman I know you understand
The little child inside the man,
Please remember my life is in your hands,
And woman hold me close to your heart,
However, distant don’t keep us apart,
After all it is written in the stars,
oooh well, well,
oooh well, well,
Woman please let me explain,
I never mean(t) to cause you sorrow or pain,
So let me tell you again and again and again,
I love you (yeah, yeah) now and forever,
I love you (yeah, yeah) now and forever,
I love you (yeah, yeah) now and forever,
I love you (yeah, yeah)…
(Massimo Maugeri)
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La scrittrice maledetta: Françoise Sagan
di Sabina Corsaro
“Non, Sagan, t’es pas toute seule” declamava una petizione di diversi anni fa, richiesta e portata avanti dagli estimatori di Françoise Sagan (personaggi, a loro volta, rappresentativi della cultura francese contemporanea). Una petizione che era stata lanciata per sostenere la scrittrice nei suoi problemi finanziari con le banche e che aveva coinvolto scrittori e lettori.
Personaggio ribelle e non catalogabile quello di Françoise (nella foto), oscillante tra l’immagine della ragazza borghese e la scrittrice scandalosa, discendente fedele di quel filone di poeti maledetti che aveva visto nella dannazione un modello irrinunciabile per l’osmosi di arte e vita.
E burrascosa, violenta e movimentata fu la sua, di vita.Françoise Quoirez (il suo nome anagrafico) nasce il 21 Giugno del 1935 a Cajarc, nel Sud-ovest della Francia. Trasferitasi definitivamente a Parigi dopo la Liberazione studia nei collegi religiosi conseguendo nel ’52 il diploma di scuola media superiore. Qualche anno dopo viene bocciata all’esame di ammissione alla Sorbona. Nel 1954 esce Bonjour tristesse che apporterà una fama indescrivibile ad una ragazza di appena vent’anni che da allora si firmerà col nome di Sagan. Sagan è il nome di uno dei personaggi de La Recherche di Proust: enigmatico, ricco di valenze simboliche non facili da perscrutare; Sagan è la principessa che racchiude in sé dei significati quasi mistici che, tuttavia, si mescolano con la sua corruttibile componente umana. Ben presto la ragazza timida e poco femminile diviene un personaggio noto: con abiti eccentrici Françoise passeggia lungo i boulevards accompagnata da uomini stravaganti e hanno inizio le sue vicissitudini sentimentali che la porteranno al concepimento di un figlio. Sposa l’editore Guy Scholler ma divorzia dopo alcuni anni, per risposarsi subito dopo con un progettista di ceramiche. Ma è la scrittrice che è dentro lei a divenire una voce di denuncia contro l’ipocrisia dei costumi della società a cui appartiene. Il caso letterario suscitato da Bonjour tristesse ha risonanza notevole in quegli anni: la descrizione veritiera e realistica della gelosia della protagonista Cécile nei confronti del padre vedovo e ‘viveur’ diviene l’elemento centrale del libro. Quello che in esso appare percepibile è il sapore del disagio che investe la ragazza ventenne quando apprende l’improvviso e temuto innamoramento del padre, vissuto come minaccia per quel loro rapporto esclusivo, definito e sicuro. Se Sagan richiama il personaggio proustiano, Françoise vive in modo simile a Marcel: frequenta l’ambiente mondano, borghese, artificiale ed è attorniata da Wisky e sostanze stupefacenti, il tutto sullo sfondo di un vago e onnipresente snobismo. I personaggi che vi sono inseriti si guardano vivere lasciandosi trascinare dalle convenzioni, dai comportamenti omologati e hanno coscienza del proprio esistere solo quando prendono coscienza del proprio corpo (ecco allora l’uso dell’alcol, della danza e dell’amore fisico). Françoise prova tutte queste forme di felicità ridimensionata, poiché per lei essa esiste solo nella forma della contentezza o del piacere temporaneo.
“Bruciare la vita, bere, stordirmi, ecco quel che mi ha sempre sedotto. E quanto mi piace, questo gioco derisorio e gratuito nella nostra epoca meschina, sordida e crudele ma che, per un caso prodigioso di cui vivamente con essa mi congratulo, mi ha dato il modo di sfuggirle”.
Tra i suoi libri più significativi: Lividi dell’anima (1972), Un profilo perduto (1974), Occhi di seta (1976), Un letto disfatto (1977), La donna truccata (1981), Lo specchio smarrito (1996), Le piace Brahms?
E i libri della sua intera produzione sembrano racchiudere l’impronta di un limite varcato, di uno stato d’animo ambiguo, a metà tra l’infelicità e la perdizione lussuriosa, come quello di chi sa che per sfuggire alla tristezza deve lasciarsi travolgere da un piacere disperato.
Sabina Corsaro
Tags: 8 marzo, donna, donne, doris lessing
Scritto lunedì, 8 marzo 2021 alle 07:00 nella categoria A A - I FORUM APERTI DI LETTERATITUDINE, EVENTI, INTERVENTI E APPROFONDIMENTI. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. I commenti e i pings sono disabilitati.
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