mercoledì, 10 marzo 2021
LA DIVINA COMMEDIA RACCONTATA AI BAMBINI
In questo nuovo post della rubrica “Giovanissima Letteratura” ci occupiamo del volume “La Divina Commedia raccontata ai bambini” di Annamaria Piccione (Mondadori), intervistata da Daniela Sessa
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Dante è una favola! Parola di Annamaria Piccione
Se chiedi alla scrittrice Annamaria Piccione di presentarsi, lei esordisce con un “Siciliana doc” e chi ha dimestichezza con il doc di Sicilia capisce subito di trovarsi davanti una donna che è un misto acutezza e ingegno, di orgoglio e di un realismo che fa suo persino il sogno. Vive tra Siracusa, città di origine, e Palermo: forse per questo incarna le due anime dell’isola, mite e frenetica insieme per dirla con Gesualdo Bufalino. Ama i gatti in maniera viscerale. Il gatto è per lei un’icona: non ci si stupirebbe di trovarlo rappresentato su una parete della sua casa come la Marilyn di Andy Wharol.
Ha gli occhi penetranti e sfuggenti insieme come un gatto, ma diversamente dai gatti ha un sorriso accattivante ed è un’abile conversatrice. E ha un dono: saper incantare i bambini. Il suo gioco di prestigio è l’uso di parole che sprizzano veloci e impettite dalla sua fantasia. Fervida fantasia grazie alla quale si è ritagliata una stanza tutta per sé nel mondo dell’editoria per l’infanzia. Ad Annamaria Piccione piace prendere in mano la letteratura dei grandi e raccontarla ai bambini. Lo ha fatto con i capolavori di Verga, dei tragici greci e di Plauto. Poteva non farlo con Dante, il poeta cui va il merito, tra gli innumerevoli altri, di aver dato all’Italia con “La Divina Commedia” anche l’archetipo del genere fantastico? A noi lettori, prima adolescenti poi adulti, il viaggio di Dante, al netto dei patemi scolastici, è stato una fantasmagoria di colori, suoni, emozioni, sentimenti, facce, luoghi, mostri e prodigi. In quel mondo labirintico solo per le coscienze imperfette, i lettori di settecento anni hanno imparato che la scelta tra vizio e virtù non è una barbosa pausa tra le mille faccende della vita, ma può essere un volo verticale e avventuroso. (continua…)
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