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sabato, 3 dicembre 2011

VIAGGIO ALL’ALBA DEL MILLENNIO A… SAN MARINO

San Marino RTV - Terrazza Kursaal

Cari amici,
sono stato invitato a partecipare a un programma della Tv di stato di San Marino. Sono stato lì venerdì 2 dicembre
La trasmissione si chiama “Terrazza Kursaal“, e va in onda in diretta dal lunedì al venerdì sul canale satellitare SMtv San Marino e sul digitale terrestre dalle ore 15.00 alle ore 16.00.
Il programma, visibile sul 520 della piattaforma Sky e sul 73 di TivùSat, è un contenitore pensato per raccontare storie e per confrontarsi sui temi dell’attualità, arricchito da spazi di approfondimento e momenti di intrattenimento: musica, arte, cultura e notizie curiose.
Ho avuto modo di parlare del mio “Viaggio all’alba del millennio“…
Chi volesse guardare la registrazione della puntata, può farlo cliccando qui (la mia partecipazione inizia dal min. 54 all’incirca).

Massimo Maugeri

(Il programma è a cura di Alessandra Turco. A condurre Sonia Grassi, Stefano Caliciuri ed Emanuela Rossi. La regia è di Luca Binelli).

Pubblicato in EXTRALETTERE E VARIE, LETTERATITUDINE TV   Commenti disabilitati

martedì, 8 novembre 2011

SELF-PUBLISHING, E-BOOK, EDITORIA

self-publishing

Proseguiamo il discorso sull’editoria già avviato in altri precedenti post… ne richiamo un paio.
Nel gennaio 2008, proprio su questo blog, avevamo avuto modo di affrontare il fenomeno della cosiddetta editoria a pagamento. (in questi giorni si è tornato a parlare di editoria a pagamento anche in associazione al fenomeno del self-publishing: segnalo, in proposito, un articolo pubblicato sul Manifesto e poi su Nazione Indiana da alcuni rappresentanti della generazione TQ).
Di self-publishing ne avevamo fatto cenno in questo post dell’ottobre 2006 (“Vuoi pubblicare? C’è Lulu, baby“) e, successivamente, in “La rivoluzione Internet e Pasolini” (post del marzo 2007 nel quale si segnalava, tra le altre cose, la scelta da parte di Giuseppe Genna di pubblicare un suo libro proprio con Lulu: uno dei primi scrittori noti che decideva di utilizzare questo strumento). Più di recente abbiamo affrontato le problematiche connesse all’e-book (L’e-book e (è?) il futuro del libro), partendo dalla discussione avviata su un post dell’ottobre 2009 (Oronzo Macondo). Per quanto concerne la “questione e-book” consiglio la lettura di questo post di Loredana Lipperini.

Vorrei riprendere le fila delle discussioni già avviate in precedenza, concentrandomi sul fenomeno del self-publishing ulteriormente sviluppatosi anche in seguito alla crescita de ilmiolibro.

Primo punto (a beneficio di chi non lo sapesse): cosa deve intendersi per self-publishing? (in italiano “auto-editoria”, “auto-pubblicazione”, “auto-edizione”… oppure, “libro-fai-da-te”).
Su Wikipedia Italia esiste la voce “Autoedizione“, che dice così:
http://donnygamble.com/wp-content/uploads/2010/12/digital-publishing-300x297.jpg“L’autoedizione consiste nell’assunzione, da parte di un autore dell’attività di pubblicare un libro o un’opera simile, senza passare attraverso la intermediazione di un editore. Si distingue sia dalla normale edizione sia da dall’edizione a spese dell’autore. Nel primo caso tutte le spese sono a carico dell’editore, che si incarica di realizzare e distribuire l’opera, promettendo una remunerazione del diritto d’autore in genere in forma percentuale. Nel secondo esiste sempre la figura dell’editore, ma le spese sono sopportate in tutto o in parte dall’autore o da chi lo sponsorizza.
Nel caso di autoedizione l’autore, invece, si incarica di seguire tutte le fasi della realizzazione dell’opera, avvalendosi eventualmente di qualche figura professionale esterna.
L’acquisizione dei dati elettronici e l’impaginazione ha sostituito la composizione con linotype. Ormai la stampa elettronica dà risultati soddisfacenti anche per testi con fotografie. Le correzioni tipografiche e grammaticali che possono essere affidate a dei professionisti della correzione bozze. La realizzazione può avvenire anche con una stampante domestica, anche se ormai sono disponibili servizi di stampa digitale che offrono prezzi competitivi. Più vincolato è il problema della rilegatura, che, in genere a livello domestico dà risultati non soddisfacenti (ad esempio: le spirali)”
.

A tal proposito, sul sito della Treccani alla voce Self-publishing leggiamo un interessante articolo sull’uso della terminologia inglese (riporto questo passaggio)…
self-publishing2“Se abbiamo a che fare con fattori tecnologici connessi a una dimensione produttiva, sappiamo che ciò che di nuovo si esprime nella realtà avrà quasi certamente il marchio linguistico dell’inglese (angloamericano, di solito). Anche nel campo dell’editoria personale e del testo (o libro) fai da te – queste le locuzioni più in voga per rendere in italiano i fenomeni di cui stiamo trattando – accade precisamente che la forza d’impatto, il diffondersi, il successo delle “cose” importate siano veicolati dalla lingua che quelle “cose” ha definito in origine, con tutta l’aura di prestigio emanata dalla lingua in questione, l’inglese ubiquitario, globale, affaristico-tecnicistico degli ultimi quarant’anni. Ecco perché si impone nell’uso l’espressione print on demand, presente in italiano dal 2000, inizialmente con riferimento esclusivo alla stampa digitale di titoli su carta fuori catalogo e non disponibili; successivamente allargatasi a significare la stampa su richiesta da parte di chi vuole essere aiutato a editare da sé il proprio prodotto. Ed ecco perché il termine self-publishing (in inglese dal 2001; in italiano dal 2007), ancora poco o punto censito dalla lessicografia nostrana, anche quella che si occupa di registrare le voci nuove, si fa largo sui media, a discapito dell’esistente, italianissimo, calco autoeditoria (insieme alla famigliola di corradicali: autoedire, autoeditore, autoeditrice), documentato a partire dal 2000 proprio nel significato di self-publishing, ossia (cito dal Grande dizionario italiano dell’uso di Tullio De Mauro) «forma di editoria che non utilizza canali convenzionali ma permette agli autori di servirsi specialmente di strutture informatiche per produrre e promuovere le proprie opere». Sui giornali o sui siti e portali italiani di self-publishing (un termine che ha, a metà, un’anima latina: to publish risale a PUBLICARE), specialmente con riferimento a testi scritti, cioè a opere di natura libraria, circolano anche parole come autopubblicazione («nasce un nuovo servizio in grado di offrire soluzioni per l’autopubblicazione a tutti gli autori esordienti», «La Stampa», 16 giugno 2008) e autopubblicare/-rsi («autopubblica il tuo libro, è gratuito», lulu.com), che, forse, rinforzandosi a vicenda nella copertura dei quadranti grammaticali, potrebbero insidiare la diffusione di self-publishing, in quanto quest’ultimo non è stato accompagnato in Italia dalla famiglia costituita dal verbo to self-publish ‘autoeditare’ e dal sostantivo self-publisher ‘autoeditore’ (ve n’è scarsissima traccia sui media, siti italiani inclusi)”.

Ma torniamo all’argomento “autoedizione” o “self-publishing” (indicatelo pure come preferite). Segnalo, a tal fine, questo importante contributo di Giuseppe Granieri.

Cosa è cambiato rispetto all’ottobre 2006 (riferimento al mio vecchio post)? Probabilmente, come già accennato, è cambiata la dimensione del fenomeno. Il fatto, cioè, che il numero degli utilizzatori della autopubblicazione è aumentato a dismisura. È questo un bene o un male?

Proviamo a discuterne insieme (partendo da qualche domanda).

1. Cosa ne pensate del self-publishing (o autoedizione)?

2. Quali sono, a vostro avviso, i pro e contro del “fenomeno”?

3. Che connessione c’è (ammesso che ci sia) tra il fenomeno della “editoria a pagamento” e quello del “self-publishing”?

4. Come sta cambiando l’editoria alla luce dello sviluppo di questi nuovi fenomeni?

5. Cosa ne pensate della “intromissione” di Amazon nel campo dei libri e dell’editoria?
(Dicono ad Amazon: “dopo aver dimostrato ai lettori che non hanno bisogno di librerie, adesso incoraggiamo gli scrittori a bypassare gli editori“. A tal proposito vi segnalo questo articolo di Alessandra Farkas pubblicato sul Corriere della Sera del 18 ottobre)

6. A proposito di editoria: quali sono ruoli e compiti dell’editore?

Con riferimento a quest’ultima domanda, segnalo la recente pubblicazione di Sandro Ferri (l’editore delle edizioni e/o), intitolata I ferri dell’editore
Ci attendono anni di incertezza, anche nell’editoria. Leggeremo su carta o in formato elettronico? Continueremo a leggere o la lettura sparirà? Cosa leggeremo: solo best-seller (e quali best-seller) o ci sarà una ripresa della lettura più impegnata?». Un pamphlet sulle sfide del mestiere editoriale di oggi, sui nuovi strumenti digitali, sulle persone che lavorano con passione, spesso nell’ombra, per proporre nuove storie a un pubblico mai così esigente e critico.

Di seguito, la videointervista di Sandro Ferri rilasciata a La Compagnia del libro (vi invito ad ascoltarla e a commentarla).

7. Un’ultima domanda: cosa pensereste se decidessi di auto-pubblicare il secondo volume di “Letteratitudine, il libro“, ricorrendo (per esempio) a Lulu.com o a ilmiolibro, anziché a un editore tradizionale?
Ci sto pensando un po’ su (e vi spiegherò il perché nel corso della discussione); ma mi piacerebbe leggere le vostre impressioni in proposito…

Come sempre, grazie in anticipo per l’attenzione  e per la partecipazione.

Massimo Maugeri

Pubblicato in EVENTI, INTERVENTI E APPROFONDIMENTI   190 commenti »

lunedì, 20 giugno 2011

L’E-BOOK E (È?) IL FUTURO DEL LIBRO

Vorrei riprendere la discussione sull’e-book già avviata a partire da questo post, offrendo come spunto per ulteriori riflessioni (e per un approfondimento del dibattito) la pubblicazione di questo nuovo volumetto che ho realizzato per i tipi della piccola casa editrice “Historica” (disponibile, ovviamente, anche in formato elettronico). Il titolo è già un punto di domanda: “L’e-book e (è?) il futuro del libro”.
L’intento non è quello di fornire approfondimenti tecnici sull’e-book, ma di divulgare opinioni emotive sull’argomento. Per far ciò ho coinvolto alcuni tra i più rappresentativi addetti ai lavori del mondo del libro – scrittori, editori, editor, critici letterari, giornalisti culturali – che hanno gentilmente messo a disposizione il loro parere (da qui il sottotitolo…).
Ho chiesto loro di ragionare sul “fenomeno e-book” ed esprimere un’opinione facendo riferimento alle seguenti domande: Cosa ne pensa dell’e-book? Come immagina il futuro dell’editoria e della letteratura tenuto conto del “peso crescente” delle nuove tecnologie? E cosa ne sarà dei libri di carta? C’è il rischio che possano diventare “pezzi da collezione”?
Dopo una parte introduttiva sulla evoluzione del libro elettronico e sugli e-book readers, e dopo una sintetica analisi di mercato, questo piccolo volume offre le “opinioni emotive” sull’e-book fornite da: Roberto Alajmo, Marco Belpoliti, Gianni Bonina, Laura Bosio, Elisabetta Bucciarelli, Ferdinando Camon, Daniela Carmosino, Antonella Cilento, Paolo Di Stefano, Valerio Evangelisti, Vins Gallico, Chiara Gamberale, Manuela La Ferla, Nicola Lagioia, Filippo La Porta, Gianfranco Manfredi, Agnese Manni, Diego Marani, Dacia Maraini, Daniela Marcheschi, Michele Mari, Raul Montanari, Antonio Paolacci, Romana Petri, Antonio Prudenzano, Giuseppe Scaraffia, Elvira Seminara, Filippo Tuena, Alessandro Zaccuri.

Vorrei coinvolgere nello sviluppo della discussione anche voi, proponendo come sempre alcune domande (e invitandovi a fornire la vostra risposta, se potete)…

1. L’e-book è davvero il futuro del libro?

2. Se sì, fino a che punto?

3. Che cos’è un libro: un supporto cartaceo, o il suo contenuto? O entrambi?

4. Tra un volume rilegato di fogli bianchi e un romanzo leggibile su un e-book reader, quale dei due è… più libro?

5. Come immaginate il futuro dell’editoria e della letteratura tenuto conto del “peso crescente” delle nuove tecnologie?

6. Cosa ne sarà dei libri di carta? C’è il rischio che possano diventare “pezzi da collezione”?

7. Una diffusione “significativa” dell’e-book  potrebbe favorire l’incremento della lettura?

La discussione on line proseguirà – per chi potrà partecipare – alla Feltrinelli Libri e Musica di Catania (via Etnea, n. 285 ) giovedì 30 giugno 2011, alle h. 18.

Vi aspettiamo!

Massimo Maugeri

P.s. Ne approfitto per segnalare questo post di Lipperatura incentrato sull’attuale crisi dell’editoria determinata dal decremento della vendita dei libri (il post riprende un articolo pubblicato su Repubblica, con dichiarazioni di Marco Polillo – presidente dell’Aie – anche sul “fenomeno e-book”)

Pubblicato in EVENTI, INTERVENTI E APPROFONDIMENTI, PERPLESSITA', POLEMICHE, PETTEGOLEZZI E BURLE, SEGNALAZIONI E RECENSIONI   207 commenti »

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