lunedì, 26 luglio 2010
SMETTERE DI FUMARE CON P. G. WODEHOUSE
Che rapporti avete con il fumo?
Avete mai fumato in vita vostra?
Siete fumatori incalliti?
Se sì… avete mai provato a smettere di fumare? Ci siete riusciti?
Raccontereste la vostra esperienza?
E a proposito di fumo: meglio la sigaretta, il sigaro, la pipa (o altro)?
Pensate che le campagne contro il fumo siano adeguate? Pensate siano esagerate?
E le limitazioni imposte ai fumatori nei luoghi pubblici? Sono giuste o eccessive?
Quale potrebbe essere un motivo, una ragione, per cui smettereste davvero di fumare?
Potrebbe esserci, viceversa, un motivo per cui comincereste a fumare?
L’idea di proporvi questa discussione mi è sorta a seguito della recentissima uscita del volume “L’uomo che smise di fumare” di G. Pelham Wodehouse (Guanda, 2010). Una raccolta di divertentissimi racconti che potrebbe ben figurare nel forum dedicato alla letteratura dell’ironia.
Sarà anche l’occasione per conoscere un po’ meglio Pelham Grenville Wodehouse, autore di una novantina di romanzi tradotti in tutto il mondo.
Segue la scheda del libro…
Se ti trovi a Londra, all’Angler’s Rest, magari verso l’orario di chiusura, non hai scampo: devi sapere che assieme al tuo bicchiere di whisky ti verrà servita una storia incredibile e divertente da parte del più instancabile fra i chiacchieroni del locale, il signor Mulliner. Seduto accanto agli altri avventori, come Birra scura alla spina, Pesce persico e Doppio whisky e poca soda, farai conoscenza con la sterminata famiglia Mulliner, nipoti, cugini e lontani parenti compresi, sempre al centro di strampalate avventure. Come quella di Archibald, alle prese con la lettura di Shakespeare e di Bacone per impressionare la zia dell’amata Aurelia Cammerleigh, salvo poi scoprire che la ragazza trova questo genere di cose di una noia mortale; o quella in cui Ignatius decide di conquistare Hermione smettendo di fumare: una prova d’amore difficile (e non richiesta… ); fino ad arrivare ai racconti dedicati alla terribile Roberta “Bobbie” Wickham e alle peripezie che devono affrontare i suoi pretendenti, come trovarsi dei serpenti infilati fra le lenzuola da chissà chi o gettarsi in rocambolesche fughe dalla finestra alla rincorsa del famigerato treno del latte, primo mezzo utile per scappare dalla casa di famiglia della giovane donna, teatro di spassosi equivoci. Nove racconti che rappresentano ognuno un piccolo mondo, ritratti con il consueto, irresistibile umorismo senza tempo di P.G. Wodehouse.
E a proposito della storia di Ignatius che decide di conquistare Hermione smettendo di fumare, vi propongo questo brano estrapolato dal libro:
“«Se volete sapere che ne penso, signori» riprese il signor Mullner, «dirò che, per un uomo, smettere di fumare non soltanto è sciocco: è imprudente. È un gesto che risveglia il demone sopito in tutti noi. Smettere di fumare è diventare una minaccia per chi ci sta accanto. Non dimenticherò facilmente che cosa accadde nel caso di mio nipote Ignatius. Grazie a Dio la storia ha un lieto fine, ma…»”
Siete d’accordo con la tesi del signor Mullner?
Smettere di fumare può essere imprudente? È un gesto che risveglia il demone sopito in tutti noi? In altre parole: smettere di fumare può diventare una minaccia per chi ci sta accanto?
Vi invito a partecipare a questa discussione, nella speranza che non sia troppo… fumosa.
Massimo Maugeri
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