max-maugeri-twitter-fb

CLICCA ogni giorno su... letteratitudinenews ... per gli aggiornamenti

Più di 50.000 persone seguono

letteratitudine-fb (Seguici anche tu!)

Avvertenza

La libertà individuale, anche di espressione, trova argini nel rispetto altrui. Commenti fuori argomento, o considerati offensivi o irrispettosi nei confronti di persone e opinioni potrebbero essere tagliati, modificati o rimossi. Nell’eventualità siete pregati di non prendervela. Si invitano i frequentatori del blog a prendere visione della "nota legale" indicata nella colonna di destra del sito, sotto "Categorie", alla voce "Nota legale, responsabilità, netiquette".

dibattito-sul-romanzo-storico

Immagine 30 Storia

letteratura-e-fumetti

 

dicembre: 2021
L M M G V S D
« nov    
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031  
letteratitudine-fb
letteratitudine-su-rai-letteratura
mercoledì, 26 novembre 2014

AMOS OZ ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 26 novembre 2014

AMOS OZ ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 26 novembre 2014 – h. 9 circa (e in replica nei seguenti 4 appuntamenti: venerdì alle h. 06:00 e alle h. 13:00, domenica alle h. 06:00, martedì alle h. 00:30)
http://m2.paperblog.com/i/260/2605571/amos-oz-ospite-di-letteratitudine-in-fm-di-me-L-XV3ZvP.jpeg

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

Protagonista di questa puntata, lo scrittore di fama internazionale AMOS OZ e il suo nuovo romanzo “GIUDA” (pubblicato in Italia da Feltrinelli – traduzione di Elena Loewenthal).

Grazie all’indispensabile servizio di traduzione e interpretariato, dall’inglese, di Sonia Folin, discutiamo con l’autore di questo suo nuovo romanzo, dei personaggi e delle tematiche trattate.

Nella seconda parte della puntata Massimo Maugeri legge un estratto del suo romanzo.

* * *

Gerusalemme, l’inverno tra la fine del 1959 e l’inizio del 1960. Shemuel Asch decide di rinunciare agli studi universitari – e in particolare alla sua ricerca intitolata Gesù visto dagli ebrei – a causa dell’improvviso dissesto economico che colpisce la sua famiglia e del contemporaneo abbandono da parte della sua ragazza, Yardena. Shemuel è sul punto di lasciare Gerusalemme quando vede un annuncio nella caffetteria dell’università. Vengono offerti alloggio gratis e un modesto stipendio a uno studente di materie umanistiche che sia disposto a tenere compagnia, il pomeriggio, a un anziano disabile di grande cultura. Quando si reca all’indirizzo riportato nell’annuncio, Shemuel trova una grande casa abitata da un colto settantenne, Gershom Wald, e da una giovane donna misteriosa e attraente, Atalia Abravanel. Si trasferisce nella mansarda e inizia a condurre una vita solitaria e ritirata, intervallata dai pomeriggi trascorsi nello studio di Gershom Wald. Amos Oz tiene mirabilmente i suoi personaggi e il lettore sul filo del mistero: chi è veramente Atalia? Cosa la lega a Gershom? Di chi è la casa dove vivono? Quali storie sono racchiuse tra quelle mura? Shemuel Asch troverà la risposta nel concetto di tradimento, non inteso in senso tradizionale, bensì ancorato all’idea che si ritrova nei Vangeli gnostici, dove emerge che il tradimento di Giuda – aver consegnato Gesù alle autorità e a Ponzio Pilato – non fu altro che l’esecuzione di un ordine di Gesù stesso per portare a termine il suo disegno.

* * *

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

* * *

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

* * *

Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il mercoledì mattina (h. 9 circa), con una serie di repliche nei giorni successivi. Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

Puoi ascoltare Radio Hinterland in Fm su 94.600 nelle province di Milano e Pavia, oppure in streaming via Internet cliccando qui.

È possibile ascoltare le puntate precedenti, cliccando qui.

© Letteratitudine

(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

martedì, 25 novembre 2014

AMOS OZ racconta GIUDA (il suo nuovo romanzo)

Il nuovo ospite di “L’autore straniero racconta il libro” è lo scrittore israeliano AMOS OZ

Sono molto felice di poter ospitare, all’interno di questo spazio di Letteratitudine dedicato all’incontro con autori non italiani, uno dei più grandi scrittori in circolazione (notissimo a livello internazionale). Mi riferisco ad Amos Oz, che – di recente – è tornato in libreria con un nuovo romanzo intitolato “GIUDA” (pubblicato in Italia da Feltrinelli con l’ottima traduzione di Elena Loewenthal).
Ho chiesto ad Amos di raccontarci qualcosa su come nascono i suoi romanzi, sui personaggi di che popolano questo nuovo libro e sulle tematiche più importanti che affronta. Peraltro Amos Oz sarà il protagonista della mia trasmissione radiofonica di libri e letteratura (“Letteratitudine in Fm“) che andrà in onda domani su Radio Hinterland (ore 9 circa) con il preziosissimo servizio di interpretariato di Sonia Folin (che ringrazio).
Di seguito, la scheda del romanzo…

Gerusalemme, l’inverno tra la fine del 1959 e l’inizio del 1960. Shemuel Asch decide di rinunciare agli studi universitari – e in particolare alla sua ricerca intitolata Gesù visto dagli ebrei – a causa dell’improvviso dissesto economico che colpisce la sua famiglia e del contemporaneo abbandono da parte della sua ragazza, Yardena. Shemuel è sul punto di lasciare Gerusalemme quando vede un annuncio nella caffetteria dell’università. Vengono offerti alloggio gratis e un modesto stipendio a uno studente di materie umanistiche che sia disposto a tenere compagnia, il pomeriggio, a un anziano disabile di grande cultura. Quando si reca all’indirizzo riportato nell’annuncio, Shemuel trova una grande casa abitata da un colto settantenne, Gershom Wald, e da una giovane donna misteriosa e attraente, Atalia Abravanel. Si trasferisce nella mansarda e inizia a condurre una vita solitaria e ritirata, intervallata dai pomeriggi trascorsi nello studio di Gershom Wald. Amos Oz tiene mirabilmente i suoi personaggi e il lettore sul filo del mistero: chi è veramente Atalia? Cosa la lega a Gershom? Di chi è la casa dove vivono? Quali storie sono racchiuse tra quelle mura? Shemuel Asch troverà la risposta nel concetto di tradimento, non inteso in senso tradizionale, bensì ancorato all’idea che si ritrova nei Vangeli gnostici, dove emerge che il tradimento di Giuda – aver consegnato Gesù alle autorità e a Ponzio Pilato – non fu altro che l’esecuzione di un ordine di Gesù stesso per portare a termine il suo disegno.

Ringrazio di vero cuore Amos Oz per la sua disponibilità e generosità e ringrazio con altrettanto trasporto gli amici dell’ufficio stampa della Feltrinelli (Chiara Codeluppi, in primis) per il loro indispensabile aiuto e supporto.

Massimo Maugeri

P.s. Nelle precedenti puntate abbiamo ospitato: Glenn Cooper, Ildefonso FalconesJoe R. Lansdale, Amélie Nothomb, Clara Sánchez, Gabrielle Zevin, Caroline Vermalle, John Scalzi.

* * *

amos-ozA proposito di GIUDA

di Amos Oz

Questo romanzo non è partito né da un’idea centrale, né da un’esigenza di veicolare messaggi. Così come è accaduto per quelli precedenti (peraltro i miei non sono mai romanzi “a tesi”), anche “Giuda” è nato dai personaggi. In particolare questo romanzo è popolato sia da “personaggi vivi” sia da “personaggi morti”, giunti fino a me da chissà dove.
Sono stato “gravido” di questi personaggi per moltissimi anni, prima di iniziare a scrivere questa storia ambientata nell’inverno di Gerusalemme a cavallo tra il 1959 e il 1960.

Come tutti i personaggi dei miei libri, anche quelli che appaiono in “Giuda” sono piuttosto complessi ed è arduo descriverli in poche righe.
Schemuel Asch è un sognatore, un giovane uomo che cerca l’amore, che non ama suo padre e sua madre e che nell’arco di tre mesi, si trova – in un certo senso – a dover adottare nuovi genitori.
Gershom Wald è un vecchio saggio, un padre molto addolorato, pieno di sospetti e di dubbi sulla fede, sulle religioni, sulle ideologie. Pensa, dunque, che ogni tentativo di redenzione sia destinato a fallire nel sangue e nella crudeltà.
Poi c’è Atalia, una donna molto sensuale e sicura di sé; ma è anche una donna profondamente ferita e arrabbiata con il genere maschile a causa del male che gli uomini, i maschi, hanno fatto nel corso della storia. Al tempo stesso, però, Atalia è capace di compassione e di sentimenti materni.

Tra i personaggi “assenti” figura Shaltiel Abrabanel. Sebbene sia già morto nel periodo in cui la storia si svolge, la sua è una presenza molto forte. Così come è molto rilevante, nel romanzo, il peso di altri “personaggi assenti”, come lo stesso Gesù o Giuda. Abrabanel è al contempo un visionario e un fanatico. Crede nell’amore universale e ha questa visione di un mondo senza Stato/Nazione. Rinnega la violenza e crede nella fraternità (come Gesù), ma al tempo stesso è visto come un traditore (e in questo assomiglia a Giuda). Infine, Abrabanel, è anche un uomo che risulta essere un pessimo padre e un pessimo marito.

Il concetto di tradimento è centrale nell’economia di questo romanzo. E qui veniamo a Giuda…
Quando, all’età di quindici anni, lessi il Nuovo Testamento amai immediatamente la figura di Gesù, ma – al tempo stesso – non credetti al tradimento di Giuda così come è comunemente inteso. Non mi ha mai convinto la storia dei trenta denari, soprattutto dopo aver scoperto che si trattava di una somma davvero esigua e che Giuda – a differenza di altri discepoli – non era un povero pescatore bisognoso di soldi. Inoltre, se anche fosse stato un uomo così avido al punto da vendere il suo Maestro per pochi denari… perché, subito dopo, si sarebbe impiccato? E poi c’è la questione del bacio: perché pagare anche una sola moneta d’argento, se tutti conoscevano Gesù – che predicava a Gerusalemme – e dunque era facile individuarlo? Del resto lo stesso Gesù non ha mai negato la sua identità, né si è opposto all’arresto. Perché, quindi, il bacio?
È una questione che mi ha sempre intrigato… ed è molto importante, perché il tradimento di Giuda, in questi duemila anni di storia è stata un po’ la Chernobyl dell’antisemitismo.
Sono stati così tanti gli antisemiti che, nel tempo, hanno identificato gli ebrei con la figura di Giuda. Basti pensare a come Giuda è raffigurato nel famoso dipinto dell’Ultima Cena: sembra uno di quegli ebrei rappresentati nelle vignette naziste antisemitiche.
Ecco. Sono convinto che fosse necessario raccontare questa storia in una maniera diversa. E Shemuel l’ha fatto al posto mio.

(Riproduzione riservata)

© Amos Oz

© Feltrinelli editore (continua…)

Pubblicato in L'AUTORE STRANIERO RACCONTA IL LIBRO   Commenti disabilitati

giovedì, 18 ottobre 2007

GIUDA L’OSCURO di Antonio Di Grado (recensione di Sabina Corsaro)

E’ un’ ispezione nel labirinto del tradimento quella attuata da Antonio Di Grado, resa attraverso lo sguardo dei letterati che tra Ottocento e Novecento ne hanno esaminato e poi interpretato le multiple valenze semantiche. L’atto del tradimento è inteso non solo come effetto di una delazione ma anche come conversione, apostasia, ricognizione, nei confronti “di una fede, di un patto, di un mandato o di una gerarchia di norme e di valori, di una identità nazionale o ideologica”. Giuda è un personaggio-simbolo, anzi, usando un termine caro a Debenedetti (tra l’altro chiamato in causa in questo testo), rappresenta il personaggio-uomo; risulta plasmabile, indefinito, moralmente plastico, dove per plasticità s’intende la capacità continua di adattamento ai vari contesti sociali, culturali, ideologici, religiosi. La letteratura riprende ed interpreta, col proprio linguaggio, l’episodio cardine che ha dato vita a quell’opposizione tra identità senza identificazione (propria dell’uomo) e determinatezza dell’infinito, percezione della sua illimitatezza (propria di un’entità). Giuda non è solo il discepolo che tradì per trenta denari Gesù o il fedele esecutore del disegno divino in cui interpretò la vittima sacrificale ma diviene uomo comune, con la sua fragile umanità, con i suoi ripensamenti, le sue contraddizioni e con il marchio del peccato.

La figura di Giuda viene scissa nel corso dei tempi e viene dall’autore identificata ora con l’Iscariota, ora con gli intellettuali che hanno rinnegato il loro credo ideologico (una buona parte degli esponenti della letteratura italiana tra le due guerre) e persino con gli scrittori ‘irregolari’, emarginati, in quanto traditori di norme e valori fissati da un canone da cui hanno preso le distanze, quelli che egli definisce gli “esclusi dalle provvidenziali risorse della totalità epica o romanzesca” e per i quali chiede una sorta di rivalsa: “E forse il caso allora –scrive- di riformulare la categoria stessa di ‘minore’, affinché essa non rimandi più a improponibili gerarchie di valori”. Tra essi sfilano scrittori come: Lanza (Giuseppe), Alvaro, Aniante, i ‘moralisti vociani’ Boine e Jahier, (dove il termine di ‘moralista’ è stato da molti usato come mera etichetta che “ha funzionato sempre e soltanto come una comoda scappatoia per archiviare la moralità…”), fautori, questi ultimi, di una nuova interpretazione della natura del peccato “ineluttabile e connaturato all’uomo, alla sua legittima volontà di operare nel mondo e di trasformarlo”.

Ma il tradimento richiede inevitabilmente altri soggetti oltre ai traditori: i traditi; tra questi Di Grado chiama in causa gli ebrei, vittime di un tradimento attuato dalla storia e da quello stesso Dio ‘assente’, silenzioso, sulla cui indifferenza ha persino dubitato Gesù nei momenti che hanno preceduto la sua morte. Vediamo così sfilare in rassegna una costellazione di autori che nel Novecento hanno trattato di Giuda: Leo Perutz, Paul Claudel, Borges, fino ad arrivare alla denuncia di André Gide del tradimento di tutte le chiese operato nei confronti delle fedi. Il riferimento al tradimento inteso come adulterio viene solo accennato per il riferimento ai due grandi romanzi di Flaubert e Tolstoj.

Ma è, in particolare, in una frase dello stesso autore che si può cogliere l’invito ad un nuovo atteggiamento ‘intellettuale’ nei confronti di quello ‘scacco’ nella storia dell’umanità, proteso a rilevare una redenzione e riconciliazione tra la figura di Giuda e quella di Cristo, tra il peccato e la predisposizione alla coerente perfezione, tra la condizione dell’uomo e la sua spiritualità: “grazie a quei trenta denari coniati nella sofferenza l’uomo-Giuda sarà liberato”. Una scrittura sofisticata, ricca di metafore ricercate, di lucidità e logicità sintattiche; corposa, eclettica e raffinatamente ‘eversiva’. Un libro gremito di riflessioni, eleganti provocazioni, inconfessabili idiosincrasie, che, insieme, si svelano come tracce indelebili dell’ ‘oscuro’ e ineluttabile rapporto tra letteratura, destino ed essenza dell’uomo.

Sabina Corsaro

_________________________________________________________

Si ringraziano l’autore del libro e la casa editrice per aver concesso la pubblicazione del brano che segue.

Aveva scritto Paolo che, se i Greci cercano la sapienza e i Giudei i miracoli, «noi predichiamo il Cristo crocifisso, follia per i Greci e scandalo per i Giudei». L’Evangelo è questo, è questo il nucleo, è questa la sintesi della rivelazione. Che perciò non è conoscenza filosofica, non è efficienza storica. È un Dio in croce, è un Dio sconfitto, è lo scandalo della debolezza e della morte, della carne piagata e degli olocausti, repliche infinite dell’incarna­zio­ne. È il Dio che s’accompagna ai reietti, alla feccia; è il Dio che intinge il boccone per Giuda e ne riceve amichevolmente il bacio.

Nel cosiddetto Vangelo di Giuda, Gesù ride spesso. Ride dell’ottusità degli apostoli, ride dell’indegnità delle chiese e dell’inferiorità del loro dio, ride della nostra ignoranza che ci rende inaccessibile il nome dell’Eterno. In quel vangelo come negli altri testi gnostici, la salvezza non è l’espiazione del peccato ma il raggiungimento della consapevolezza, che è un dono, è il frutto d’una elezione: come sarà per Lutero la fede che ci giustifica. Per i tanti cristianesimi possibili dei primi secoli, così come per quelli resi possibili più tardi dalla Riforma, il rapporto diretto con Dio, il dono della Sophia o della Grazia, il libero esame della Parola sono la via – plurale, sinuosa, errabonda – per la salvezza.

Ma gli gnostici non intesero il mistero dell’incar­nazione e lo scandalo della Croce, né la centralità del corpo e l’annunzio della sua resurrezione, cui sostituirono il mito dell’anima autorizzando manie d’immortalità nonché la voga – malauguratamente ricorrente – delle New Age spiritualistiche. E i protestanti edificarono chiese, stabilirono gerarchie, finirono troppo spesso col riprodurre forme e norme della chiesa di Roma.

Nulla salus in ecclesia? Aveva ragione André Gide, a voler comporre un Christianisme contre le Christ, come a dire che l’Evangelo è tradito dalle chiese, la fede dalle “religioni”? Umana, troppo umana, inevitabilmente intrisa di peccato e di sopraffazione, di errore e di presunzione, ogni chiesa forse è tradimento: arresta
la Parola in movimento del Cristo, il suo dispiegarsi in cammino, il suo farsi incessantemente e mutevolmente carne; le dà alloggio mentre essa (Matteo 8, 20) «non ha dove posare il capo».

E ancora avanza, quella Parola, senza tema di confondersi con la propria eco cangiante, di offrirsi instabile e alterata «come in uno specchio». Si accompagna anche con scrittori oziosi e di smodata immaginazione come ieri con pubblicani e prostitute. Invita i curiosi e i disperati che l’ascoltano a tradire fedi, patrie, chiese, idee, affetti e altri umanissimi vincoli. E ci parla d’un solo Dio: non una seconda e più autorevole divinità da contrapporre al collerico demiurgo dell’Antico Testamento; semmai, come affermavano gli gnostici valentiniani, un’idea più profonda oltre l’immagine popolare, umana, dispotica, maschile del Dio d’Israele. O, come scriveva Paul Tillich, un «Dio al di là di Dio». Un Dio Padre-Madre-Figlio: solo in questi termini, forse, è possibile concepire l’inesplicabile politeismo della Trinità; solo così, come Grazia e principio femminile, è possibile dare un senso all’enigmatica o pleonastica figura dello Spirito; solo così è possibile ricondurre all’unità – dell’autorità paterna ma pure dell’indulgenza della madre generatrice – la figura a tratti ribelle, quasi sempre amletica, comunque irriducibile, del Cristo.

E quella Parola in cammino misteriosamente aggrega la chiesa invisibile degli eletti, che attraversa tutte le fedi; e recluta, fuori da quelle, moltitudini di dubbiosi e miscredenti, perché Dio ha conosciuto nel Figlio la ribellione e la bestemmia; e forse non gradisce altra forma di preghiera che non sia la sorda colluttazione con l’Angelo:

E Iacob restò solo: ed un huomo lottò con lui fino all’apparir dell’alba.Ed esso, veggendo che non lo potea vincere, gli toccò la giuntura della coscia: e la giuntura della coscia di Iacob fu smossa, mentre quell’huomo lottava con lui.E quell’huomo gli disse, Lasciami andare: percioche già spunta l’alba. E Iacob gli disse, Io non ti lascerò andare, che tu non m’habbi benedetto.

Così, nella splendida lingua seicentesca di Giovanni Diodati, la lotta di Giacobbe con l’inviato di Dio (Genesi 32, 24-26), e dell’uomo con Dio stesso. Così lottano nella storia e nei libri, e nella coscienza d’ognuno, Gesù e Giuda; e alla fine, ogni volta, Gesù lo benedice.

_____________________________________________

 

Giuda l’oscuro

Letteratura e tradimento

di Antonio Di Grado

Claudiana – Torino, 2007

Euro 13,50

 

Pubblicato in SEGNALAZIONI E RECENSIONI   56 commenti »

Letteratitudine: da oltre 15 anni al servizio dei Libri e della Lettura

*********************
Regolamento Generale europeo per la protezione dei Dati personali (clicca qui per accedere all'informativa)

*********************

"Cetti Curfino" di Massimo Maugeri (La nave di Teseo) ===> La rassegna stampa del romanzo è disponibile cliccando qui

*********************

*********************

*********************

*********************

OMAGGIO A ZYGMUNT BAUMAN

*********************

OMAGGIO A TULLIO DE MAURO

*********************

RATPUS va in scena ratpus

*********************

Ricordiamo VIRNA LISI con un video che è uno "spot" per la lettura

*********************

"TRINACRIA PARK" a Fahrenheit ...

LETTERATITUDINE su RaiEdu (clicca sull’immagine)

letteratitudine-su-rai-letteratura

letteratitudinelibroii richiedilo con lo sconto di 4 euro a historicamateriale@libero.it o su ibs.it - qui, il dibattito sul libro

letteratitudine-chiama-mondo

letteratitudine-chiama-scuola

Categorie

contro-la-pedofilia-bis1

Archivi

window.dataLayer = window.dataLayer || []; function gtag(){dataLayer.push(arguments);} gtag('js', new Date()); gtag('config', 'UA-118983338-1');
 
 

Copyright © 1999-2007 Elemedia S.p.A. Tutti i diritti riservati
Gruppo Editoriale L’Espresso Spa - P.Iva 05703731009