sabato, 1 febbraio 2020
POESIA: L’ALEA di Laura Pugno
Il nuovo appuntamento dello spazio “POESIA” di Letteratitudine è dedicato alla silloge di Laura Pugno intitolata “L’Alea” e pubblicata da Perrone editore.
“Tu-io sei quella che rimane”, inizia così La mente paesaggio di Laura Pugno, pubblicato per la prima volta da Perrone nel 2010, e qui riproposto. Il libro di un’assenza, la linea d’ombra di tutte le vite, con l’io che affiora, una volta sola, in questa voce poetica che dice della natura della coscienza – dove inizia in noi? dove finisce? – e dell’identità. Eppure, a dieci anni di distanza, cambia la parola fine, diventa “tu-isola coperta di bosco”. Ora l’assenza si diffonde e sfuma nella bellezza intorno. È la linea dorata, intrecciata a quella d’ombra, che traccia il secondo poemetto, L’alea, in cui la mente-paesaggio, la mente-corpo, si riunisce al mondo. Un mondo le cui leggi allo stesso tempo ci sfuggono completamente e ci sembrano aver a che fare con noi, con la nostra presenza, il nostro inevitabile osservare ciò che accade e così modificarlo mentre siamo allo stesso tempo osservati, siamo sempre un tu-io.
Laura Pugno è nata a Roma nel 1970. È autrice di poesia, prosa, saggi e testi teatrali. Tra gli ultimi libri, i romanzi La metà di bosco e La ragazza selvaggia, Marsilio 2018 e 2016; il saggio In territorio selvaggio. Corpo, romanzo, comunità, Nottetempo 2018, e la raccolta di poesia I legni, Pordenonelegge/Lietocolle 2018. Ha vinto il Premio Campiello Selezione Letterati, il Frignano per la Narrativa, il Premio Dedalus, il Libro del Mare e il Premio Scrivere Cinema per la sceneggiatura. Collabora con L’Espresso, Elle, e il sito Le parole e le cose 2, ed è tra i curatori della collana di poesia I domani dell’editore Aragno. Dal 2015 dirige l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid (proponiamo un’ampia intervista a Laura Pugno dedicata all’IIC di Madrid).
Di seguito, un’intervista all’autrice.
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L’ALEA: il mondo quantistico, costituito di lampi di luce, dove albergano le parole di Laura Pugno
- Cara Laura, partiamo dall’inizio. Come nasce il tuo amore per la poesia?
Nasce nell’infanzia, c’è da sempre. Ho appreso prestissimo la capacità della scrittura, e quindi letteralmente non ho memoria di una me stessa che non scriva, e la forma materiale di questo scrivere è sempre stata la poesia. Ogni altra forma di scrittura che ho praticato – prosa, teatro, sceneggiatura – , e che ho praticato con amore, viene in qualche misura dopo, o accanto. Nel tempo e nello spazio la poesia è prima, è avanti e oltre, per me.
-Sappiamo che il poemetto “L’alea” è stato pubblicato per la prima volta nella collana Zoom di Feltrinelli (e che è stato scritto tra il 2013 e il 2016); mentre “La mente paesaggio” è stato pubblicato per la prima volta nel 2010, da Giulio Perrone Editore, che lo ristampa ora insieme a “L’alea”. Ciò premesso, considerandola nel suo complesso, quale potrebbe essere il principale filo conduttore di questa tua silloge che troviamo adesso in libreria intitolata, per l’appunto, “L’alea”? (continua…)
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