max-maugeri-twitter-fb

CLICCA ogni giorno su... letteratitudinenews ... per gli aggiornamenti

Più di 50.000 persone seguono

letteratitudine-fb (Seguici anche tu!)

Avvertenza

La libertà individuale, anche di espressione, trova argini nel rispetto altrui. Commenti fuori argomento, o considerati offensivi o irrispettosi nei confronti di persone e opinioni potrebbero essere tagliati, modificati o rimossi. Nell’eventualità siete pregati di non prendervela. Si invitano i frequentatori del blog a prendere visione della "nota legale" indicata nella colonna di destra del sito, sotto "Categorie", alla voce "Nota legale, responsabilità, netiquette".

dibattito-sul-romanzo-storico

Immagine 30 Storia

letteratura-e-fumetti

 

dicembre: 2021
L M M G V S D
« nov    
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031  
letteratitudine-fb
letteratitudine-su-rai-letteratura
venerdì, 29 novembre 2013

VENERE IN PELLICCIA, di Roman Polanski

VENERE IN PELLICCIA, di Roman Polanski

con Emmanuelle Seigner e Mathieu Amalric

Recensione di Ornella Sgroi

Esiste ancora un cinema che è pura folgorazione. E quando ci si imbatte in un film che ti rapisce dalla prima immagine, allora il colpo di fulmine ha ottime possibilità di superare l’innamoramento e diventare amore puro.
È così che succede con “Venere in pelliccia” di Roman Polanski e lo capisci da subito. Non appena si spengono le luci in sala e la macchina da presa ti risucchia dentro lo schermo bagnato da una pioggia battente, lì su quel viale alberato che – in un lungo piano sequenza – ti porta davanti ad un vecchio teatro un po’ malandato che spalanca le porte per svelarti il mondo misterioso e magico che custodisce al suo interno. Come fosse oggetto di un ambiguo e intrigante incantamento, uno di quelli di cui era intriso l’universo dell’antica drammaturgia greca e che pervade il film di Polanski sulle note tintinnanti ed evocative di Alexandre Desplat. Intrecciando “Le Baccanti” di Euripide e i vangeli apocrifi con le trame del romanzo erotico di fine Ottocento “Venere in pelliccia” di quel Leopold von Sacher-Masoch al quale risale l’origine del termine “masochismo”.
Proprio sull’adattamento teatrale di quest’ultima opera sta lavorando Thomas (Mathieu Amalric), regista inquieto e goffo alla ricerca disperata dell’attrice perfetta per il ruolo dell’ammaliante Wanda. E quando si presenta, fuori tempo massimo, per l’audizione una donna volgare in abiti di pelle, con trucco sbavato dalla pioggia e gomma da masticare in bocca, Thomas non può nemmeno immaginare che lei, Vanda a sua volta (Emmanuelle Seigner), possa essere ciò che sta cercando. A quel punto, come recita un vangelo apocrifo, “il Signore onnipotente lo colpì e lo mise nelle mani di una donna”, innescando un gioco a due di cui poco alla volta quell’attrice improbabile diventa magnifica interprete, abile nel conquistarsi con l’arte della seduzione e l’intelligenza un’inversione di ruoli che la porterà al posto di comando.
Come Thomas mette in scena a teatro le pagine di von Sacher-Masoch, così Roman traduce sul grande schermo l’omonima pièce di David Ives. Raggiungendo i massimi livelli dell’Arte con un film che ne racchiude in sé tutte le manifestazioni. Dal cinema alla letteratura, dal teatro alla pittura. E mettendo a segno, soprattutto, un’opera alta contro la misoginia e la sopraffazione che fa dell’acume più beffardo un’arma sofisticata e tagliente. Ancor più efficace se si considera che nasce dalla penna di un uomo, capace peraltro di grande e sensuale ironia.
Se tutto questo arriva allo spettatore, è di certo merito del regista Polanski che torna ad attingere alle atmosfere dissacranti del suo celebre “Per favore… non mordermi sul collo” (1967). Ma un merito altrettanto imponente lo hanno i suoi due interpreti. Davvero sublimi. Mathieu Amalric, suggestivo alter ego del maestro polacco, e Emmanuelle Seigner, Venere trasformista caparbia e capricciosa, che incarna il mestiere stesso della recitazione. Entrando e uscendo dal personaggio, doppio e speculare, con un’agilità spontanea e sbalorditiva che sembra fare il verso alla maschera dell’attore per sottolinearne la sacralità del talento. Così come, del resto, la Vanda che interpreta potrebbe ben essere una mera proiezione onirica del regista Thomas/Polanski, metafora perfetta di quel conflitto che agita l’artista, prigioniero del mondo che crea e schiavo assoluto della propria opera e dei propri personaggi. Persino, o forse ancora di più, quando dai quattro del precedente “Carnage” (2011) si scende ai due di “Venere in pelliccia”. Due soltanto, ma potenti e carismatici tanto da non lasciare vuoti sul palcoscenico né sullo schermo.
Forse nel prossimo film, Polanski, di personaggi ne lascerà solo uno. E poi ancora, magari, nessuno. Anche se in fondo, in qualche modo, a suo modo, riuscirà a renderli pur sempre centomila. Come centomila sono le trame e sottotrame, i testi e sottotesti rintracciabili in questa “Venere in pelliccia” dalle numerose letture possibili, in un andirivieni costante dalla realtà alla finzione guidato magistralmente con i giochi di luci sul palco e persino con i suoni di scena riprodotti secondo copione con grande immaginazione registica. Come il tintinnio del cucchiaino in una tazzina che non c’è o il fruscio del pennino imbevuto d’inchiostro che traccia una firma invisibile destinata a cambiare il destino di Thomas.
Dettagli da maestro che Roman Polanski orchestra con raffinata leggerezza e ingegno sottile, senza mai appesantire il discorso o la messa in scena. Che anzi scorrono con morbidezza e fluidità, perfettamente amalgamati, con una naturalezza e una disinvoltura che non lasciano fiato allo spettatore. Sino al finale, ricalcato su uno dei passaggi più celebri delle “Baccanti”, quello in cui Penteo – travestito da donna su istigazione di Dioniso – perde la dignità propria di ogni eroe tragico per trasformarsi in personaggio grottesco e ridicolo. Vittima un po’ di se stesso e un po’ delle divinità capricciose dell’Olimpo. Siano esse un Bacco vendicativo o una Venere in pelliccia.

* * *

Leggi l’introduzione di Massimo Maugeri

Il trailer del film
(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE CINEMA   Commenti disabilitati

Letteratitudine: da oltre 15 anni al servizio dei Libri e della Lettura

*********************
Regolamento Generale europeo per la protezione dei Dati personali (clicca qui per accedere all'informativa)

*********************

"Cetti Curfino" di Massimo Maugeri (La nave di Teseo) ===> La rassegna stampa del romanzo è disponibile cliccando qui

*********************

*********************

*********************

*********************

OMAGGIO A ZYGMUNT BAUMAN

*********************

OMAGGIO A TULLIO DE MAURO

*********************

RATPUS va in scena ratpus

*********************

Ricordiamo VIRNA LISI con un video che è uno "spot" per la lettura

*********************

"TRINACRIA PARK" a Fahrenheit ...

LETTERATITUDINE su RaiEdu (clicca sull’immagine)

letteratitudine-su-rai-letteratura

letteratitudinelibroii richiedilo con lo sconto di 4 euro a historicamateriale@libero.it o su ibs.it - qui, il dibattito sul libro

letteratitudine-chiama-mondo

letteratitudine-chiama-scuola

Categorie

contro-la-pedofilia-bis1

Archivi

window.dataLayer = window.dataLayer || []; function gtag(){dataLayer.push(arguments);} gtag('js', new Date()); gtag('config', 'UA-118983338-1');
 
 

Copyright © 1999-2007 Elemedia S.p.A. Tutti i diritti riservati
Gruppo Editoriale L’Espresso Spa - P.Iva 05703731009