domenica, 11 settembre 2016
In Inverno le mie Mani Sapevano di Mandarino
La nuova puntata della rubrica di Letteratitudine intitolata “Graphic Novel e Fumetti“è dedicata a In Inverno le mie Mani Sapevano di Mandarino di Sergio Gerasi (BAO Publishing, 2014)
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Stralunarsi a Milano. Di mandarini, cerniere in testa e dolori quotidiani.
Recensione a Sergio GERASI, “In Inverno le mie Mani Sapevano di Mandarino”
di Furio Detti
Il fumetto di Gerasi è poetico e singolare, purtroppo non convince e non è per lo stralunato, la cifra più forte e di merito di questo fumetto che aspira a farsi graphic novel. È una sensazione fortissima di “deja vu” quella che ci coglie mentre fra pagina 66 e 79, sarà per la ripetizione – che non sembra aggiungere nulla alla storia – dell’attracco all’ennesima isola i cui abitanti mimano vizi e pochissime virtù umane; sarà per il ricorso a caricature rubate sin troppo all’immaginario pop (Berlusconi e il personaggio di Cetto LaQualunque a pag. 66 o l’Hitler dai baffetti poco più lunghi). Ripeto, solo impressioni, ma la storia concepita per intero da Gerasi si impantana di colpo, si arena, per restare in metafora, a metà libro, in un troppo compiaciuto affresco/grottesco che, appunto, non convince. C’è un inceppo narrativo e visuale forse dovuto all’impostazione ripetuta dell’opera, la critica al grottesco della normalità.
Ci si blocca e finisce il rapimento iniziato invece molto bene come una microepica di quotidiana alienzazione, quella del protagonista, Nani, alle prese con una cerniera sulla testa, un trattamento farmacologico per le allucinazioni e le …allucinazioni. (continua…)
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