martedì, 21 ottobre 2008
IL RISCHIO DI RACCONTARE di Antonella Cilento
Ecco una nuova puntata della rubrica “L’ombra e la penna” di Antonella Cilento.
Antonella è alle prese con un nuovo romanzo che uscirà nei prossimi mesi. Un romanzo iniziato ben dieci anni or sono e che vedrà la luce tra qualche mese.
Come si dovrebbe porre uno scrittore nei confronti della propria opera? (Soprattutto, aggiungo, in un caso come questo; quando la scrittura esige un impegno decennale).
Antonella scrive: “ogni volta si ha la sensazione di aver perso la visione d’insieme, ogni volta si crede di aver fatto il più grosso errore della propria vita, ogni volta si desidera buttare tutto e lasciar perdere. E le stesse sensazioni le raccontano tutti gli scrittori di ogni tempo, salvo quelli che preferiscono mentire e vantare un’inaffondabile sicurezza. Per contrario, ogni scrittore e ogni scrittrice si gettano nella mischia con il loro ultimo nato a dispetto di queste sensazioni e lo difendono a spada tratta, cercando di non esaltarne i difetti ma solo i pregi, come del resto fa ogni genitore con i propri figli. Ma non bisognerebbe, a volte mi chiedo, essere più cattivi con i propri libri piuttosto che con i propri figli?”
Ecco, giro a voi la domanda di Antonella.
Non bisognerebbe, a volte , essere più cattivi con i propri libri?
Oppure, lo scrittore ha l’obbligo morale – nei confronti della propria creatura letteraria - di proteggerla… sempre e comunque?
Che ne dite?
Poi, aggiunge Antonella: “un romanzo è un rischio (…). E chi non si prende rischi scrive tranquilli romanzi di mantenimento. (…) Ma se smettiamo di rischiare qual è il senso di scrivere?“
Già…
Se smettessimo di rischiare quale sarebbe il senso di scrivere?
Di seguito, l’intero articolo della Cilento.
Massimo Maugeri
Pubblicato in L'OMBRA E LA PENNA (con il contributo di Antonella Cilento) 90 commenti »
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