martedì, 15 aprile 2014
LEI, THE SPECIAL NEED E NYMPH()MANIAC VOL. I
Lei, The Special need e Nymph()maniac vol. I
Il Cinema e quel disperato bisogno d’amore che c’è.
Recensione di Ornella Sgroi
Il segreto di tutto è l’amore. E a ricordarcelo è ancora una volta il Cinema, con tre film usciti quasi contemporaneamente. Diversissimi tra di loro, eppure accomunati da uno stesso senso intimo e profondo che riconduce tutto a quel sentimento misterioso, imprescindibile tanto da diventare un vero e proprio bisogno. Un bisogno speciale. In tutte le sue forme, le sue manifestazioni, le sue sfumature. Persino le sue degenerazioni.
Proprio il desiderio di riscoprire la bellezza dei sentimenti e l’urgenza di tornare a scambiarseli in modo tangibile e reale sono il cuore pulsante di “Lei” di Spike Jonze, un inno alla voglia di emozionarsi e di esplorare il rapporto con l’altro e con gli altri. Per (ri)scoprire la cosa più preziosa che solo gli uomini possiedono, vale a dire proprio quell’umanità che rischia di estinguersi.
Tutto questo il regista Spike Jonze lo racconta con grande sensibilità ed una buona dose di umorismo, brillante e sottile, acuto, raffinatissimo. Partendo da un grande paradosso che, seppur proiettato in un futuro non troppo lontano, è molto più vicino al nostro oggi e alla deriva verso cui stanno andando i rapporti umani (non solo di coppia), nella realtà contemporanea sempre più persa nella dimensione virtuale. Quella che rende possibile l’amore tra un uomo (Joaquin Phoenix) ed un sistema operativo “donna” (cui dà voce Scarlett Johansson, doppiata in Italia da Micaela Ramazzotti, purtroppo non all’altezza dell’originale). Una partner immateriale, eppure viva e vitale, tanto da permettere al regista Jonze di rendere credibile una delle più belle scene d’amore che il cinema abbia mai concepito e che culmina in uno schermo a nero in cui tutto è affidato alle voci fuori campo, alla musica e all’immaginazione emotiva dello spettatore.
Con questa e tante altre intuizioni potenti, quasi magiche, sicuramente visionarie come lo è Spike Jonze, il regista di “Lei” ci regala un film incantevole ma anche inquieto nella sua dolce malinconia, un racconto cinematografico superlativo in cui la solitudine dell’uomo viene tagliata da una luce raggiante e il bisogno di amore sottinteso in un trascinante sentimento anche musicale, nella bellissima colonna sonora firmata dagli Arcade Fire. Soprattutto a mano a mano che nel protagonista matura la consapevolezza della propria surreale condizione, quindi del proprio isolamento, spingendolo a (ri)cercare quel contatto, quel tocco che (continua…)
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