domenica, 23 dicembre 2018
DEVO SCEGLIERE CHI SOGNERÀ PER ME di Romana Petri
Per “GIOVANISSIMA LETTERATURA“, lo spazio di Letteratitudine interamente dedicato alla cosiddetta “letteratura per ragazzi“, ci occupiamo del nuovo libro di Romana Petri “Devo scegliere chi sognerà per me” (Rrose Sélavy), illustrazioni di Fabio Delvò. Introduzione di Massimo De Nardo.
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Romana Petri è nata a Roma e vive attualmente tra questa città e Lisbona. Ha ottenuto numerosi premi come il Premio Mondello, il Rapallo Carige, il Grinzane Cavour e il Bottari Lattes. È stata due volte finalista al Premio Strega. Traduttrice, editrice e critico letterario collabora con ttl La Stampa, il Venerdì di Repubblica, Corriere della Sera e Il Messaggero. È tradotta in Inghilterra, Francia, Stati Uniti, Spagna, Serbia, Olanda, Germania e Portogallo. Tra le sue opere: Ovunque io sia (BEAT 2012), Alle Case venie, I padri degli altri, La donna delle Azzorre, Dagoberto Babilonio, un destino, Esecuzioni, Tutta la vita, Figli dello stesso padre, Giorni di Spasimato amore, Le serenate del Ciclone, Il mio cane del Klondike.
Di recente è uscito un nuovo libro di Romana Petri, dedicato alla letteratura per ragazzi, intitolato “Devo scegliere chi sognerà per me” e pubblicato dall’ottimo editore Rrose Selavy (e ottimamente illustrato da Fabio Delvò).
Il volume contiene un’esaustiva introduzione di Massimo De Nardo.
(È possibile sfogliare le prime pagine del libro cliccando qui.)
Il libro è dedicato alla figura di uno scrittore mitico (Jack London) e a una sua celeberrima opera (Il richiamo della foresta). La domanda è: come doveva essere Jack London da bambino?
Abbiamo chiesto a Romana Petri di parlarcene…
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«Se è vero che veniamo al mondo con un pacchetto già confezionato, che dal pollaio delle anime ci danno un numero e quando questo numero esce è il nostro turno», ha raccontato Romana Petri a Letteratitudine, «allora vuol dire che nulla di ciò che ci accade avviene casualmente. Era tutto già programmato. Il bello è che noi ne siamo all’oscuro, ma a mano a mano che il gomitolo si srotola, guardandoci indietro ci rendiamo conto che quasi tutto si è incastrato come in un puzzle. Mai avrei pensato di scrivere un libro per ragazzi. Ma il primo libro che mi è stato letto da mio padre quando ero bambina era Il richiamo della foresta, e con il suo autore ho intrattenuto poi un rapporto che è durato la vita intera. Avevo appena pubblicato Il mio cane del Klondike quando mi è stata fatta la proposta da Massimo De Nardo, l’editore di Rrose Sélavy. Un libro che parlasse si uno scrittore, mi disse De Nardo, ma di quando era bambino. E quel Klondike mi risuonava già molto nella testa e così proposi Jack London.
Poi, una volta concluso il racconto, mi sono resa conto che non poteva nemmeno finire lì, che prima o poi di London avrei dovuto parlare ancora. Vedremo. Però l’esperienza è stata molto bella. In fondo, non è vero che per rivolgersi ai ragazzi si debba stravolgere la propria lingua. Ho usato giusto una tessitura diversa, come si dice per il canto. Scrivere e cantare non è poi molto diverso. Mio padre (il cantante Mario Petri) me lo diceva sempre che è comunque e sempre sonorità. Sarei felice che i ragazzi riscoprissero questo straordinario autore che ha affrontato i temi più diversi nella sua letteratura. E così, potrebbero fare come me, continuare a leggerlo, perché London ha parlato del ritorno alla terra, di futuro e di passato, di metempsicosi, di filosofia, di pugilato e di lotta per la vita. Da London c’è da imparare molto, prima di tutto l’amore per la verità e per una scrittura che, amandola, non potrà mai ingannare. Diceva di non amare la letteratura profumata, bensì quella che odorava di vita. Non so se mi capiterà ancora di scrivere per ragazzi. Certo è che quando ho visto il libro pronto, mi sono resa conto che le illustrazioni di Fabio Delvò erano esattamente quelle che avevo in mente. Non ci sono coincidenze, ogni tassello è legato a un altro. Anche tra me e Delvò, che non ci siamo mai nemmeno incontrati, ci deve essere stato un filo conduttore. Altrimenti non saprei proprio spiegare come ha fatto a disegnare Jack London da bambino facendolo identico a mio figlio…»
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La scheda del libro
«Devo scegliere chi sognerà per me». Lo dice Buck, un cane che il piccolo Jack, un ragazzo ribelle e affettuoso, sensibile e determinato, sogna quasi tutte le notti. Si incontrano nei sogni, ma poi, come accade nei desideri e nelle belle storie, il fantastico si trasforma in realtà. Jack diventerà il famoso scrittore Jack London: sarà il fedele amico Buck a suggerirgli romanzi indimenticabili e personaggi straordinari. Introduzione di Massimo De Nardo.
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Tags: Devo scegliere chi sognerà per me, Romana Petri, Rrose Sélavy
Scritto domenica, 23 dicembre 2018 alle 19:22 nella categoria GIOVANISSIMA LETTERATURA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. I commenti e i pings sono disabilitati.
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