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martedì, 6 novembre 2018

LUCCA COMICS AND GAMES 2018: intervista a Marco Galli

Dal nostro inviato all’edizione 2018 di Lucca Comics and Games, Furio Detti.

Intervista a Marco Galli

* * *

«Sono un impuro! (come autore)»: Marco Galli ci racconta del volume per Diabolo edizioni, di noir, di western, e di altre novità al termine di cinque giorni di fuoco a Lucca Comics.

* * *

di Furio Detti

(Lucca, 04 novembre 2018) – Intervistiamo per Letteratitudine Marco Galli, autore di Èpos (Stigma), Oceania Boulevard (Coconino), character designer per “La Gatta Cenerentola” di M.A.D Entertainment, “Nella camera del Cuore si nasconde un elefante” (Coconino) e altro ancora che ci parla di noir, ispirazione e pazienza, di un volume curato per Diabolo Edizioni e dei suoi nuovi progetti dopo il periodo buio della malattia.

Furio Detti per Letteratitudine – Hai lavorato nell’ambito dei cartoni animati e come tale sei stato premiato e hai lavorato con temi del noir fra le altre cose. Ti chiediamo come autore se per te è difficile far convivere queste due esperienze, soprattutto considerata la “seriosità” del genere noir presso il pubblico.

Marco Galli – Io ho lavorato nei cartoon come art director e character design per Gatta Cenerentola della M.A.D Entertainment… naturalmente occorre capire sull’altro fronte che cosa fare del noir e della sua serietà o “seriosità” – sempre per riprendere la vostra espressione. Io penso prima di tutto a Tarantino che lo ha destrutturato oncia per oncia, o al Godard di Alphaville. Allora si tratta di capire che cosa fare di questo genere così codificato. D’altronde la serietà di un genere letterario o fumettistico è un confine molto labile; l’importante è che il prodotto sia di qualità per fattura e confezione, per il resto si può giocare veramente su tutta la linea. Anzi, io lavoro nel noir, ho fatto più di un libro a fumetti noir ma sempre giocando con la decostruzione del genere. A me interessa questo.

LETT- Che novità ci porti a Lucca 2018?

MG – Io sono qui con Diabolo Edizioni a presentare “Materia Degenere“, un volume a fumetti di cui faccio il curatore. Sono cinque racconti di autrici molto giovani formate all’accademia di Bologna (meno male!) e provenienti dall’autoproduzione. Non ho scritto i testi, ma ho fornito a queste ragazze dei racconti di genere, permettendo loro di destrutturarli. In sostanza ho fatto un editing che spero non invasivo, ho dato il feedback, e ho coordinato. Speriamo di aver offerto ai lettori un volume molto fresco, bello.

LETT – Com’è il noir al femminile?

MG – Diciamo che qua c’è un racconto noir ma anche una varietà di generi. In “Materia Degenere” abbiamo la fantascienza, il western, c’è un po’ di tutto. Non solo noir. A parte la celebre femme fatale come soggetto caratteristico, abbiamo avuto anche illustri autrici di genere…

LETT – A partire dalle sorelle Giussani di Diabolik. (continua…)

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domenica, 4 novembre 2018

LUCCA COMICS AND GAMES 2018: Showcase con Leo Ortolani

Dal nostro inviato all’edizione 2018 di Lucca Comics and Games, Furio Detti.
Incontro con Leo Ortolani, uno dei più noti fumettisti italiani (celebre in particolare per la serie Rat-Man).

* * *

Spazio-Trans-Dimensionale o… Cinzia come spinoff per Bao.
Showcase con Leo Ortolani

* * *

di Furio Detti

(Venerdì 2 novembre, Lucca) – Comics and Games… Appuntamento fisso di queste edizione: la pioggia. Nonostante il disagio dovuto al maltempo la sala è gremita. Ortolani si accomoda e subito “rompe il ghiaccio” con una battuta “fatemi le domande a voce alta, non sono vecchio, ma non sento più tanto bene”. Una risata, qualche altra battuta e lo showcase comincia. Ho assistito a molti showcase, ma è raro che venga utilizzato uno strumento digitale, solitamente l’artista ha a disposizione pennarelli, chine e fogli, stavolta è una Cintiq quella con cui si esprimerà Leo, o, come dice il presentatore “Il primo incontro fra un geologo e una Cintiq”.

Introdotto e intervistato dal suo editor per la Bao edizioni viene presentata “Cinzia” la graphic novel in uscita l’otto novembre prossimo venturo.

Ci sono molti personaggi dell’universo Rat-Man che potrebbero funzionare senza la sua architettura narrativa, ma Cinzia sicuramente è quello migliore, quello che ha tre dimensioni “e per Cinzia la terza dimensione è MOLTO importante” cit. Cinzia, nato come personaggio di una gag breve cresce e si evolve. Per Ortolani è un personaggio gioioso, con tanta voglia di vivere, positivo.
Leo ci dice “quando parlo di lei voi pensate alla dimensione del pene”, ma Cinzia non è solo questo, è un personaggio entusiasta a cui la natura ha dato un corpo nel quale non si sente felice, ma in modo onesto e giocoso risponde allo svantaggio reagendo sempre con grande positività.

Nel volume sarà presente anche Tamara, l’amica, e, in questo caso, la cosiddetta spalla comica.

Il volume è anche una sorta di musical e la cosa simpatica – afferma l’editor – è che non è stato necessario pagare i diritti delle varie canzoni citate perché sono citate con la pronuncia figurata. C’è moltissima musica, ma l’editore ha tirato il classico “sospiro di sollievo” quando si è accorto dell’escamotage che Ortolani ha utilizzato in parte inconsapevolmente. Citazioni continue di cantanti famosi e gruppi noti in ambientazioni divertenti e inedite.

Leo parla del fatto che nel progetto di un film a cartoni animati su Rat-Man avrebbe voluto che Cinzia ballasse un lento sulle note di un famosissimo pezzo e questo progetto lo ha portato a sviluppare la graphic novel perché gli piaceva l’idea del sottotesto musicale dei personaggi. C’è anche un pezzo “simil Disney” con un titolo evocativo sulla prestanza sessuale di Cinzia stessa. (continua…)

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sabato, 3 novembre 2018

LUCCA COMICS AND GAMES 2018: Press Cafè con DAVE MCKEAN

Dal nostro inviato all’edizione 2018 di Lucca Comics and Games, Furio Detti

* * *

Press Cafè con Dave McKean (Maidenhead, 29 dicembre 1963): fumettista, illustratore, regista e fotografo britannico, attività a cui alterna anche quella di musicista. I suoi lavori sono caratterizzati dalla commistione di varie tecniche quali disegno tradizionale, fotografia, collage, scultura e grafica computerizzata. È noto anche per la sua lunga collaborazione, che continua tuttora, con lo scrittore Neil Gaiman.

* * *

image“Io? l’appeso dei tarocchi. La Brexit? Una stupidaggine.”

Dave McKean artista visionario e polimorfo si sfoga su cinema, politica, Dylan Dog, fumetti inglesi e d’oltreoceano.

Un press cafe lucchese pieno di entusiasmo e forza, illusione e delusione.

* * *

di Furio Detti

Dave McKean ci parla del suo ultimo volume fotografico, uscito in occasione di questa Lucca Comics and Games 2018. Si tratta del volume fotografico intitolato “Apophania” (o “Apofania” in italiano), ossia “Illusione di significato”, una miscellanea assolutamente casuale dei suoi lavori, una selezione delle opere che più gli piacciono e tutte veicolanti l’idea che la giustapposizione di elementi casuali provoca nel nostro cervello un significato, un senso. A volte la confusione che crea tale senso è casuale; altre volte è solo apparente, è voluta e punta in una direzione specifica. Dave McKean ha cercato di includervi opere inedite in Italia.

Passando a Sandman Universe, McKean rivela un po’ nettamente che non ci sarà una collaborazione con Neil Gaiman e che semmai si sta dedicando a ridisegnare le copertine delle serie a cui ha lavorato. Gli piacerebbe proprio realizzare delle cover per così dire “normali”, standard, specialmente considerando la consuetudine in uso di questi tempi.

imageRievocando i tempi di “Casi violenti” e il fumetto inglese del periodo, McKean spiega che la sensazione dell’epoca era interessante, c’era una nuova energia che stava esplodendo. Allora in Inghilterra, dove viveva, c’era un gruppo di creatori come Alan Moore – il quale ha preso la sceneggiatura del fumetto e le ha fatto fare un rivoluzionario salto di qualità; in Inghilterra c’erano autori di talento, sul fronte disegnatori, ma sul lato delle storie e sceneggiature la qualità non c’era, il livello era anzi piuttosto mediocre, mediamente; Alan Moore ha cambiato tutto questo – continua McKean – “All’epoca sentivo di far parte di questo gruppo di autori innovativi. C’erano infatti alcune serie e alcuni fumetti che hanno agito esattamente come semi negli autori, artisti, studenti di belle arti, giornalisti e altri professionisti del settore. Poi sono passati gli anni e sembrò a ognuno che non fosse successo assolutamente niente e invece, proprio adesso, proprio in questo periodo, tali semi stanno sbocciando, stanno portando alla fioritura di piante meravigliose. Non è successo allora, è adesso che sta accadendo! Guardatevi intorno, andate a giro per gli stand di Lucca, ci sono tantissimi stili, tantissime storie, tantissime idee, tutte fantastiche, assolutamente straordinarie. Proprio ora stiamo vivendo un’età dell’oro dei Comics e se in qualche modo sono stato uno di quei seminatori, possi dirmi già molto contento.” Gli piacciono in particolare le storie in grado di raccontare visivamente, ma è la sceneggiatura a essere la chiave di una buona opera: “Ci sono tantissimi libri bellissimi ma privi di una storia stimolante, avvincente. Dobbiamo puntare a fumetti che abbiano per soggetto storie vere, semplici, concrete, che parlino di persone reali e di esperienze concrete: la vita, la morte, crescere i figli, innamorarsi, e che ci siano artisti capaci di coinvolgere. Ammiro anche molto i volumi che cercano di spiegarmi la politica e i problemi del tempo, e anche i libri di scienza che cercano di spiegare i fenomeni naturali o le cose come sono. C’è una nuova generazione di scrittori scientifici in questo momento, come Simon Singh, e ce ne sono un paio interessati a realizzare delle graphic novel. Come un’opera che ho letto recentemente a Losanna, di cui non ricordo bene autore e titolo, ma che era relativa alle camminate o passeggiate nei boschi e aveva un apparato visivo assolutamente interessante. Due anni fa ho realizzato un volume con lo scienziato Richard Dawkins, intitolato ‘The Magic of Reality’, la magia della realtà, che tratta il mondo con questa impostazione scientifica e in cui ho infilato alcuni fumetti“. (continua…)

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giovedì, 1 novembre 2018

LUCCA COMICS AND GAMES 2018: intervista ad Astrid Lucchesi

Dal nostro inviato all’edizione 2018 di Lucca Comics and Games, Furio Detti

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Francesco, il santo della libertà. (O come liberarsi dalle catene se si è una fumettista)

“La Conversione di Francesco” di Astrid per Kleiner Flug, novità in singola 2018, dopo il volume a più mani “Dante Alighieri”

* * *

di Furio Detti

(Lucca, 31 ottobre 2018) – Per Letteratitudine intervistiamo Astrid Lucchesi, in arte semplicemente Astrid, autrice della novità lanciata da Kleiner Flug in occasione di Lucca Comics&Games 2018: “La Conversione di Francesco”, fumetto dedicato ai primi anni di vita del Santo d’Italia.

Furio Detti per LETTERATITUDINE – Ci ha colpito, per prima cosa e per cominciare questa intervista, il netto cambio di stile, nel segno, nella colorazione, nell’impaginazione a metà della storia per raccontare la trasformazione di Francesco nel santo che diventerà. Complimenti: come ti è venuta l’idea di questo stratagemma tecnico al servizio della narrazione?
ASTRID – Il cambiamento non è stato affatto pianificato né ragionato, ma è coinciso con un cambio di stile avvenuto naturalmente nella mia evoluzione artistica a metà dell’opera. Quest’anno sono stata a un workshop a Grosseto con Enrique Fernandez, autore che mi piace molto, e che fra i tanti suggerimenti e consigli mi ha soprattutto fatto capire che i miei lavori migliori erano quelli dove io disegnavo più di getto, in maniera più spontanea. Si vede bene che nella prima parte del fumetto io seguo un tratto elaborato, colorato, chiaroscurato, ma molto controllato, studiato, forse raffinato. In realtà ottenere quel risultato mi affaticava e sentivo, sotto sotto che quello stile non mi apparteneva. Era come quando ci si incaponisce su un’idea fissa e la si persegue con ostinazione a dispetto del disagio. A un certo punto ho aperto gli occhi. Ho iniziato a disegnare come mi sentivo e come mi piaceva, in modo che potessi divertirmi di più – cosa essenziale specialmente per noi fumettisti – e potessi sentirmi più libera, naturale. Mi sono quindi ritrovata a metà libro con questo cambiamento interiore. Anche per onestà volevo iniziare a disegnare come mi sentivo più a mio agio. A quel punto il dilemma: “Come continuo la storia? Devo cambiare stile o proseguire?”.
Rileggendo la vicenda mi sono accorta che il mio cambiamento era avvenuto quando, più o meno a metà, San Francesco incontra e bacia il lebbroso. Il momento più forte della sua gioventù, il salto,lo scatto che lo porta alla trasformazione spirituale. Allora mi sono detta che era giusto che il mio segno cambiasse e riflettesse questo mutamento. Ci stava proprio il mutamento di stile, imprevisto anche per me. (continua…)

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