mercoledì, 4 luglio 2007
LA DURA LEGGE DEGLI SCONTI
Tuttolibri de La Stampa di sabato 30 giugno ha pubblicato, a pag. 3, la lettera di Rocco Pinto, libraio indipendente di Torino, con il seguente titolo: “Gli sconti fan male ai librai”.
Pubblico la lettera anche qui a Letteratitudine come corollario a questo post.
Vi invito a leggerla e a discutere sul punto di vista del signor Pinto.
Il 12 giugno è passato alla camera un emendamento che liberalizza lo sconto abolendo di fatto l’art. 11 della Legge 62/2001, nota come «disciplina del prezzo fisso».
I giornali, tranne pochissime eccezioni, hanno fatto orecchie da mercanti. Se questo emendamento dell’onorevole Della Vedova dovesse passare anche al Senato ci troveremmo nella stessa situazione dell’Inghilterra, dove la liberalizzazione dello sconto ha, di fatto, smantellato la rete delle librerie indipendenti, favorendo l’espansione delle librerie di catena. Non è affatto vero, come hanno detto i sostenitori dell’emendamento, che liberalizzando gli sconti aumenta il numero dei lettori. I lettori aumentano se si fanno serie politiche nazionali di promozione del libro e della lettura. Al momento è sparita l’Associazione per il Libro che ha fatto posto all’Istituto per il Libro che si «accinge a» lasciare il posto al Centro per il libro. L’unica cosa cambiata è il nome ma nella sostanza non si è fatto nulla. Proclami, dichiarazioni d’intenti, prolusioni, promesse, prese di posizioni, rassicurazioni.
Il libro non è al centro, ma sempre più lontano. Quasi nulla su una questione che riguarda il futuro del settore del libro se non polemiche su noi «bottegai» che non riusciamo a capire il cambiamento. Mentre i giornali sopravvivono grazie ai finanziamenti pubblici il nostro settore non ha neanche il diritto di avere una legge che fissi delle regole. E noi vogliamo regole, non sovvenzioni.
Mi meraviglia anche che gli editori non prendano una posizione netta. Assistiamo invece ad una campagna continua di sconti, ribassi e promozioni. Di fatto la liberalizzazione è già in corso. Se passa l’emendamento è legalizzata.
Le Feltrinelli in questi giorni praticano il 20%di sconto sui primi 30 titoli in classifica. Quindi la promozione si fa sui libri che hanno più possibilità di vendita sottraendo sempre più quote di mercato alle librerie indipendenti.
Non solo ma lo sconto favorisce già i libri in testa alle classifiche a scapito di altri.
Io vorrei, come libraio, misurarmi sul servizio non sullo sconto.
Ed il mercato mi premia se so fare il mio lavoro, non in base a che percentuale di sconto pratico.
Ricordo infine che qualche mese fa in Francia il Ministero della Cultura ha lanciato, in occasione dei 25 anni della legge Lang sul prezzo fisso, una campagna a sostegno delle librerie indipendenti con questo slogan:
«Noi non vendiamo libri a peso, noi diamo peso ai libri» .
Rocco Pinto
Libraio in Torino
Scritto mercoledì, 4 luglio 2007 alle 00:00 nella categoria VOCE DI LIBRAIO. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. I commenti e i pings sono disabilitati.
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