lunedì, 7 dicembre 2009
CORPI… DA GIOCO. Contro la pedofilia e la pedopornografia
Apro una nuova puntata della rubrica Letteratura è diritto, letteratura è vita - affidata alla scrittrice e magistrato Simona Lo Iacono - dedicandolo a un argomento spinoso e delicatissimo. Lo faccio nella speranza di poter contribuire – per ciò che è dato fare a un blog come Letteratitudine – a combattere una piaga terribile come quella della pedofilia e della pedopornografia.
Il protagonista di questo post è un prete coraggioso: don Fortunato Di Noto, creatore dell’associazione Meter. Il libro di cui parleremo si intitola “Corpi da gioco“: un libro pubblicato dalle edizioni Elledici e curato da Antonino D’Anna.
Ecco la scheda: “Libro pieno di speranza, ma allo stesso tempo inquietante, duro, coraggioso questo di don Fortunato Di Noto che, da oltre quindici anni spende la sua attività pastorale in difesa dei diritti dei bambini, che lotta strenuamente mettendo a repentaglio la sua stessa vita contro i pedofili e gli “imprenditori” pedopornografici che agiscono spesso indisturbati in quella inestricabile ragnatela elettronica che è oggi il web.
Attraverso un narrare-informare chiaro, puntuale, costruttivo, don Di Noto presenta un profilo a tutto tondo, aggiornato e reale, di un drammatico fenomeno sociale che si consuma quotidianamente in modo silenzioso e subdolo da parte di uomini che giocano, commerciano ed abusano, anche fino alla distruzione, della sacralità del corpo infantile.
Un libro per capire e lottare, affinché si affermi, al posto di un’infanzia negata, una infanzia esaltata o semplicemente “vissuta”.
Di recente (e casualmente) Simona Lo Iacono ha incontrato don Fortunato e ha avuto modo di leggere questo libro… e di ripensare a un episodio vissuto nella sua carriera di magistrato (più avanti troverete un articolo intitolato Il processo del borsellino di plastica rosa).
Un argomento spinoso e delicatissimo, scrivevo in premessa. Terribile.
Vorrei provare ad affrontarlo con voi, con il supporto di Simona (che condurrà il post insieme a me) e la presenza dello stesso don Fortunato. Parteciperanno alla discussione diversi esperti e addetti ai lavori (ve li presenterò nel corso del dibattito).
L’argomento è tutt’altro che semplice… ma vorrei tentare comunque di favorire l’avvio della discussione ponendo un paio di domande:
- Qual è il miglior modo (se esiste) per impedire che i bambini cadano nella rete dei mostri?
- Le favole tradizionali hanno sempre parlato di bambini che cadono nelle mani di adulti mostruosi o nel mistero della violenza (Hansel e Gretel, Cenerentola, Cappuccetto Rosso). La letteratura dell’infanzia che ruolo può (e/o deve) avere nella formazione della coscienza? Educare, avvertire, immaginare la minaccia? O che altro?
Di seguito, l’articolo di Simona Lo Iacono
Massimo Maugeri
(continua…)
Pubblicato in LETTERATURA È DIRITTO... È VITA (a cura di Simona Lo Iacono) 235 commenti »
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