lunedì, 29 ottobre 2012
Osservatorio LitBlog n. 5
Osservatorio LitBlog n. 5: settimana dal 22 al 28 ottobre 2012
(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)
a cura di Francesca G. Marone
Come cambia l’arte del raccontare
(Jennifer Egan: dal quaderno a Twitter di Elena Stancanelli – da Minima et Moralia)
Questa settimana ho molto piacere di aprire il nostro osservatorio presentando una bellissima intervista fatta da Elena Stancanelli alla scrittrice americana Jennifer Egan, autrice del romanzo “Il tempo è un bastardo ?” traduzione italiana di “A visit fron the Goon Squad”, che le è valso il premio Pulitzer 2011 per la narrativa. Per chi non avesse letto questo romanzo altamente sperimentale nella lingua e nella struttura, leggere l’articolo rappresenterà sicuramente lo stimolo per farlo quanto prima.
Assolutamente originale nel dipanare storie come se fosse un collage di racconti e di più voci insieme, l’autrice dichiara di essersi ispirata alla stesura del romanzo partendo dalla integrale lettura della “Recherche” di Marcel Proust. Naturalmente con Proust affonda le mani nel tema del tempo, creando un ponte fra la grande letteratura dell’ottocento e del novecento e il modo postmoderno di fare arte : un’ibridazione con le nuove forme della tecnologia e della comunicazione.
Un intervallarsi di punti di vista che si spostano e uno snodarsi di storie come in un modernissimo Decameron, la storia si compone anche attraverso la scrittura di un capitolo intero in Power Point, frutto della costante attenzione della Egan per l’utilizzo delle nuove tecnologie nella scrittura e nella letteratura.
L’argomento ci interessa non poco, se n’è già parlato su Letteratitudine qui…
Dunque l’esperimento che a prima vista potrebbe apparirci estremo di questa autrice, e di cui si parla nel post che indico, è alquanto interessante. Sta sperimentando sulle pagine del New Yorker la stesura di un racconto attraverso l’uso di Twitter,- disponibile esclusivamente in e-book- sostenendo che la struttura intrinseca del mezzo sviluppatesi fra interazione pubblica e privata si presti perfettamente alla tematica dello spionaggio e al registro mentale dell’ambiguità in esso contenuto. Trovo particolarmente attuale la modalità che spinge a leggere strutture di scritture non sequenziali e lineari cronologicamente e chissà se autori come la Egan non abbiano davvero scoperto la chiave per rinnovare il nostro personale rapporto con la lettura e consacrare a lunga vita , sotto nuove forme, la letteratura. Per leggere una parte del racconto twittato andate qui.
Per l’articolo completo, andate qui…
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Brevità e qualità
(“All’improvviso bussano alla porta” di Etgar Keret di Jacopo Mariani – Sul Romanzo)
Restiamo in tema di racconti, in questo caso veramente racconti più che brevi ma credo estremamente curiosi ed interessanti, dunque leggerò quanto prima il testo segnalato da Jacopo Mariani in questo post. Spesso quando entriamo in libreria siamo diretti verso i titoli più pubblicizzati, verso gli autori già conosciuti, raramente verso i titoli più curiosi o strani. Indubbiamente la copertina di questo libro è oltremodo attraente. In totale 38 racconti ognuno composto da meno di cinque pagine. Sappiamo tutti quanto l’arte del racconto breve sia complessa e quanto sia arduo raggiungere vette alte di letteratura nell’arco di un tempo così breve. Pare che questo professore dell’università di Tel Aviv, regista e scrittore ci riesca molto bene. Ho una passione personale per il raccontare breve, per la leggerezza e la capacità di mettere a segno in poche pagine storia, personaggi e buona scrittura, quindi, poiché gli editori spesso dicono che il racconto vende poco, io andrò dritta spedita in libreria e comprerò e leggerò il libro di Etgar Keret dalla copertina con il tizio che ha i pesci rossi girovagare davanti agli occhi imprigionati in una maschera da sub.
Per leggere la recensione di Jacopo Mariani, cliccate qui.
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Insegnare ad amare la lettura ai più piccoli
(Nati per leggere di Angolo Libri – da Angolo Lettura)
Questo post non segnala una notizia oppure un libro da promuovere, tantomeno è un blog fra quelli più visitati. Perché mi è piaciuto? E’ un blog creato da poco da due giovani scrittrici ed ha riportato in evidenza un tema a cui tengo molto: la lettura per i più piccoli, ovvero come far avvicinare ed amare i libri ai bambini. Ho sempre pensato che noi adulti abbiamo grandi responsabilità nel consegnare ai più piccoli una visione del mondo importante quanto il mondo stesso. Noi esseri umani siamo fatti di storie, da quando veniamo al mondo e fino al momento i cui lo lasceremo, raccontiamo di noi agli altri e ci raccontiamo la nostra vita nello svolgerla e nel ricordarla. L’amore per la lettura è qualcosa che va trasmesso per sensazioni tattili, uditive e attraverso l’immaginazione, noi possiamo e dobbiamo fare molto perché il libro per un bambino non sia un oggetto estraneo ma diventi qualcosa di familiare attraverso cui poter esplorare se stesso e conoscere i tanti mondi che lo attraversano.
Mamme, papà, educatori, librai, pediatri, insieme possono rendere l’incontro fra il bambino e la lettura qualcosa di veramente magico. Il bambino, una volta catturato dentro l’incantesimo del raccontare, non abbandonerà facilmente la gioia del racconto. L’iniziativa è del ’99 ma io spero che sia ancora diffusa e porti ad una sensibilizzazione generale perché un futuro migliore passa anche attraverso la costruzione di una generazione che non possa fare a meno della letteratura come del sogno ad essa strettamente legato. Scoprirete quanti consigli e strategie possano essere messe in atto per affascinare i bambini e condurli dolcemente sulla strada dei lettori appassionati del futuro.
Per saperne di più, cliccate qui.
Francesca G. Marone
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Tags: francesca g. marone, osservatorio litblog
Scritto lunedì, 29 ottobre 2012 alle 22:26 nella categoria OSSERVATORIO LIT-BLOG (a cura di Francesca G. Marone). Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. I commenti e i pings sono disabilitati.
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